Solo che questa aveva il soffitto, e anche la cucina.
Aveva anche un salotto grande e pieno di carabattole e oggetti per lo più di medio-cattivo gusto, decine di orologi di ogni tipo, un trambusto asincrono di tic-tac destabilizzante. E poi bambole di porcellana inquietanti con vestiti di pizzo e merletti, pupazzi di pezza, porcellane zoomorfe quasi su ogni singolo gradino della scala di pietra che portava al secondo piano. Non un centimetro quadrato libero.
Mimi quando ci è entrata per la prima volta è letteralmente impazzita.
Tutto voleva toccare e tutto la entusiasmava.