lunedì 21 marzo 2016

Col mio corpo, nel mio corpo

Illustrazione di Maja Vaselinović
Con estrema fatica ho finalmente finito Il corpo delle donne, bel saggio di Lorella Zanardo sulla rappresentazione della donna nella tv italiana. Il saggio è stato scritto a complemento e commento a un documentario uscito nel 2009 (per chi non lo conoscesse è visionabile on line su TouTube: questo il link) e a seguito del grande sucesso riscosso da quest'ultimo.
Un successo che io non ho nemmeno lontanamente percepito, giacché fino al mese scorso non sapevo nulla dell'esistenza di questo lavoro. Talvolta mi chiedo dove caspita io viva mentre il mondo gira, le cose accadono, la gente parla, boh. Il fatto è che prima o poi ci arrivo, ma il mio disinteresse per i media e l'attualità mi portano in un primo momento ad ignorare anche quegli spunti positivi che potrebbero far luce nel mare magno della mediocrità e della volgarità.
Non che io spenga la tv per snobismo o per scelta aristocraticamente intellettuale.
Se penso a dove fossi nel 2009, arrivo facilmente a dedurre che all'epoca di tv non ne guardavo per semplice incompatibilità di orari lavorativi, visto che tutte le sere in linea di massima servivo piatti in un ristorante della mia città.
Il varietà mi ha sempre annoiata, comunque, sin da piccolissima, e il tipo di fisicità urlata che la tv "di intrattenimento" propone l'ho sempre sentito lontano e alieno da me, dal mio modo di vivere il corpo e sentirlo, anche se forse troppo a lungo gli ho lasciato ben poco spazio.

venerdì 11 marzo 2016

Ora e sempre, dalla parte delle bambine

Com'è come non è, mi sono ritrovata ad esser genitrice di due femmine, anzi, ora ve lo posso anche dire, quasi di tre.
Non so come avrei preso questa notizia, se me l'avessero detto, che so io, dieci anni fa.
Il fatto è che non mi ci vedevo, e penso che il motivo di fondo sia il fatto che non mi sono mai identificata con l'immagine della femminilità che sempre ci hanno propinato, proposto e imbellettato fin dalla primissima infanzia.
Non io, cresciuta tra tre fratelli maschi e dedita a intrattenimenti tutt'altro che leziosi.
Non io che preferivo giocare al wrestling sul lettone dei miei piuttosto che servire il thé alle bambole.
Non io, che trovavo la maggior parte dei cartoni animati di target femminile insulsi, noiosi e inguardabili.
Non io che, ora, da grande, ho provato più emozione entrando da Briko che da Desigual.
C'ero io, e poi c'erano le altre, le donne vere, le femmine; loro, che da piccole giocavano con le barbie, io, chge reprimevo il desiderio di possederne una perché implicitamente avevo appreso che quello era un passatempo da femminucce sceme, ed io non lo ero.

mercoledì 2 marzo 2016

Comunicazione di sistema dal Matrix

Illustrazione di Lucia Salemi

Tu te ne stai lì, al caldo circoscritto del tuo spazio vitale, cullata dallo sciabordio della vita che corre fuori, rassicurata dai rumori noti, che ti accompagnano fin dall'inizio di tutta questa storia, la tua; tu te ne stai lì rannicchiata, accoccolata, protetta e non sai.
Non sai quasi nulla di me, e non sai che so molte cose di te, molte più cose forse di quante tu stessa ne sappia.
Non sai che tra qualche mese tutto per te cambierà drasticamente, e non so se ti piacerà, non subito almeno.
Non sai che esiste un fuori, non sai forse nemmeno che il tuo mondo finora è limitato a un dentro, che per te è tutto (pillola blu o pillola rossa? Nessuno te lo chiederà, temo. Quando vedrai Matrix per la prima volta, capirai anche questo).