lunedì 2 gennaio 2012

La piccola gattara (ovvero: come le fissazioni dei genitori possono plagiare una giovane mente)

Ognuno ha il proprio destino scritto nelle stelle.
Ovvero: se hai la disgrazia di nascere da una madre maniacalmente, ossessivamente e continuativamente circondata da piccoli felini domestici, beh... il tuo destino è segnato.
Questa che stiamo per raccontarvi è la storia di una piccola gattara*.

La sventurata bambina, in tenerissima età, fu abbandonata dagli sciagurati genitori su di un materasso, e adottata da una colonia di gatti domestici che su quel materasso risiedeva stabilmente.
Fu così che crebbe nella convinzione di essere una di loro...


Non aveva sonaglini come tutti gli altri bimbi della sua età, ma solo code da afferrare e tirare con vigore, che però, ahimè, non producevano alcun delicato tintinnio, ma solo miagolii sguaiati e minacciosi al suo indirizzo.
Ma lei non se ne crucciava.



Possedeva, altresì, un grazioso peluches, da cui non si staccava mai: lo imboccava, lo abbracciava, lo scuoteva, lo ninnava cantando "Ni-oh! Ni-oh!", insomma, si comportava con lui come la maggior parte delle bambine "normali" sono solite fare con la bambola preferita.
Il suo nome era Gà, ma poi, col tempo divenne anche Gatto.

Col tempo la piccola gattara imparò a conversare con disinvoltura con i piccoli felini. Conosceva a perfezione la sintassi di quella lingua fatta di "Nain!" e, più tardi, di "miao" e "mià!".


Non sapremmo dire però come e quanto i felini la comprendessero realmente e quanto l'assecondassero...

Ovunque la conducesse il suo girovagare, la sua prima preoccupazione e il suo primo pensiero, era di scovare e raggiungere in quel luogo, la popolazione felina ivi presente. E ci riusciva sempre.


Ma malgrado il suo carattere avventuroso, la bambina manifestò ben presto una chiara predilezione per le lettere, non indietreggiando di fronte alla lettura di testi anche decisamente impegnativi...



Letture in cui trovava di poter riscontrare bizzarri e curiosi paralleli con la sua vita reale, come l'inspiegabile riferimento in chiusura di volume alla coppia dei suoi Mentori giovanili: Zorro e Panzumen!


Tutto questo però prima di incontrare lui, il suo VERO amore...


AMLETO!
 
 Si erano conosciuti un Natale, nel lontano 2011, e fu amore a prima vista: da allora non ci fu più storia per nessuno.
"Ambléto!" Chiamava la bambina per le scale, cercando il suo gatto.
"Ampléto!" Esclamava rimirandolo mentre si rigirava tra le mani la sua immagine stampata.
"Apléto!" Gioiva esultante vedendolo spuntare dal retro di ogni nuova pagina...

E la mamma leggeva... leggeva... e rileggeva, senza tregua, le avventure del gatto Amleto, giusto castigo per chi non sa ponderare le conseguenze nefaste delle proprie sconsiderate azioni...

*Nota (da Wiktionary): Gattara, person (female) who feeds stray cats.
Non so perchè la definizione sia solo in inglese, comunque la trovo alquanto riduttiva.
La gattara non è solo colei che si occupa di nutrire i gatti randagi. Gattara è qualcosa a metà tra una filosofia di vita e una patologia psicotica. Conoscevo di quelle gattare davvero da internare e in cuor mio ho sempre temuto di finire tipo la gattara de I Simpson.
Comunque trovo riduttivo anche il considerare le gattare solo al femminile. Mio padre era una gattara. Non sto scherzando: era iscritto al registro ufficiale delle gattare del Comune di Roma. Non saprei a questo punto se considerarla una tara genetica...

Roba da gatti, la rubrica del martedì.

11 commenti:

  1. Sempre più deliziosa la pupa :) La prima foto forse farebbe storcere il naso a molte mamme precisine, ma per me è fantastica!!

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  2. Davvero, che delizia la pupa, e soprattutto la prima foto!
    Cmq quei due gatti nel libro sono davvero Zorro e Panzumen, hahah bellissimo!

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  3. Che bella storia, che belle foto!!!!
    Fantastica la tua pupa!
    A me non è mai piaciuto il termine gattara (che infatti fa pensare a quella vecchietta pazza dei Simpson..) preferisco definirmi una gattofolle! hihihi
    Miaoooo!!!!! ^.^

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  4. @Robin: quell'immagine ha fatto inorridire anche la mia, di mamma!

    @Sfolli: sì sì, sono loro, i due di avanzo alla canzone "44 gatti" in fila per sei! Una coincidenza pazzesca, vero? beh: guarda questa allora: https://picasaweb.google.com/112906148433171524294/DropBox?authkey=Gv1sRgCITf2e2_qcvTUw#5682687729826634066

    @MiciaCleo: a parte che porti il tuo nick mi ricorda un vecchio amore d'infanzia (ne parlai a suo tempo)... infatti uso qui "gattara" in senso un po' ironico: le gattare sono, in effetti, quelle figure di signore, in genere anziane e un po' svalvolate, che impostano i ritmi della loro vita sui giri giornalieri che fanno per sfamare i gatti randagi di tutto il vicinato. Dicevo che ne ho conosciute un paio di esemplari davvero notevoli. Ma comunque non scherzo: a Roma esiste davvero n registro ufficiale delle gattare, e mio padre, per un bizzarro caso, ci era stato inserito!La cosa ci ha sempre fatto molto ridere.

    @Gioia: Eh, già!

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  5. Che bello leggerti! Mi manca un 4 zampe peloso, ma con la vita nomade che facciamo proprio non si può. Se no pure io la plagerei la mia eSSe. :) Bello il libretto. Noi abbiamo un debole per Poppy Cat ;-) e io per le Chat Noir, ho giusto un poster da attaccare... ;-) ciao e buon anno!
    ps: volevo commentare il tuo post precedente anche io ho provato a essser a casa il 31 :-) ma poi ho perso la pagina in cui avevo iniziato a scriverlo... ri-ciao!

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  6. Mia cara,
    un buon 2012 a te e al tuo branco! Mici compresi! ;)
    Visto che anche la sottoscritta ha un profilo moooolto felino, ti lascio qui il mio invito al MEME 2011:
    http://lacollezionistadidettagli.blogspot.com/2012/01/meme-2011.html

    Ti va?
    Baciotti in quantità!
    Claire (la gatta nera)

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  7. @Cì: grazie! Arriverà anche per voi il tempo di un felino domestico. nel frattempo, godetevi la vostra libertà di spostamento (lasciato a casa il gattume da 10 giorni, mi pare di aver lasciato un pezzo di cuore, e i viaggi in treno modello sfollati che facciamo noi mal si coniugano con l'eventualità di accollarti anche due trasportini con relativi gatti allegati. Ti capisco.) Poppy Cat non conosco, ma rimedieremo...

    @Claire: grazie! raccolgo molto volentieri il tuo invito, per quanto quest'anno sia stata una lettrice molto negligente... se escludiamo le letture da under-2!

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  8. bella storia e ampleto sembra proprio un simpaticone, ci credo che è stato amore a prima vista! Lola

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  9. Come ho fatto a perdermi questo post? E' meraviglioso!
    Il libretto con Am(B)leto accompagna i pasti della Purulla da mesi, è uno dei suoi preferiti, anche se noi ovviamente l'abbiamo rinominato Attila, vista la somiglianza :-)
    E il peluche del gatto (sempre a immagine e somiglianza di Attila) è il feticcio su cui IlMioAmore ed io abbiamo fatto i primi impacciati tentativi di cambio del pannolino, quando eravamo incinti!
    Buonanotte :-*

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  10. @Lola: grazie di essere passata! Devo ammettere che Ambleto è veramente un libretto piacevole. E per fortuna, visto che mi tocca leggerglielo dalle 3 alle 10 volte a dì. (mandato già a memoria anche lui, a tempo di record!)

    @mafalda: Ma daiii! Abbiamo in comune ben due Ambleti, allora! Gà (Gatto) è davvero il pupazzo preferito della pupa: se lo strapazza con trasporto da quando era piccolissima. A volte mi chiedo veramente fino a che punto può arrivare il condizionamento inconscio e quanto invece ci sia di spontaneo in questa passione per musi baffuti e orecchie a punta...

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