venerdì 18 maggio 2012

Libri per bambini: umorismo (la settima prerogativa)

Quando frugavo tra gli scaffali polverosi della biblioteca in cerca di libri per la pupa, sfogliando ne ho trovati alcuni anche meritevoli, che però alla fine finivo per scartare, in favore di altri magari anche un po' più grossolani, ma che sentivo a me più congeniali. E' normale: nella scelta oltre alla valutazione della qualità influisce il gusto personale, si sa.
Ma ora che ci penso, se do uno sguardo ai grandi rilegati che ancora indugiano sui bassi scaffali a portata di pupa, in attesa di essere restituiti alla mercé della pubblica consultazione, mi rendo conto che c'è qualcosa che li accomuna tutti, ed è proprio quel qualcosa che deve aver influenzato la mia scelta di fondo: l'umorismo.
Insomma, alcuni post-librari fa avevo coscienziosamente enumerato le qualità ineludibili che a mio umile parere un libro per bambini DEVE possedere pena l'ostracismo dai miei scaffali domestici.
Ora mi permetto, oltre alle tre individuate per il testo e l'oggetto-libro, e alle tre individuate per l'illustrazione (marò, quanto me la tiro: manco fossi Piero Dorfles!), di aggiungere la settima (la settima arte?), che è proprio questa: l'umorismo.

Sono convinta che l'umorismo sia una qualità innata nei bambini. Mi sono sempre stupita di come i bambini, anche molto piccoli, siano capaci di cogliere l'aspetto ridicolo di certe situazioni, e di riderne. difficile trovare un bambino privo di senso dell'umorismo. Molto più facile trovare un adulto incapace di trovare il lato ridicolo della vita, di sorridere con ironia dei propri guai, del tutto incapace di non prendersi troppo sul serio.
Dunque ciò significa che quell'adulto si è perso per strada l'innata capacità all'umorismo che aveva da bambino.
Non sia mai! L'umorismo è un'arma potentissima per combattere le battaglie della propria vita, uno strumento che ritengo fondamentale per poter affrontare il futuro, sorridere con indulgenza di sé, degli altri, dei casi storti della vita.

Dunque va coltivato: orsù! Quale strumento più adatto di un libro per insegnare ad affinare quest'arte?
Devo dire che, se guardiamo all'editoria per l'infanzia odierna, troveremo che la maggior parte degli autori e degli illustratori contemporanei hanno fatto propria e condividono in pieno questa linea, e sempre di più la narrativa rivolta all'infanzia tende ad avere un'impostazione umoristica.
Che non significa affatto povertà di contenuti o assenza di messaggi o insegnamenti: infatti "cosa vieta di dire la verità scherzando?".
Non lo dico io, lo diceva un tizio, tanto tempo fa.

Per farla breve, ecco il libro di cui volevo parlare oggi:

Titolo: La strega Rossella

Autore: Julia Donaldson

Illustratore: Axel Schleffler


Editore: Emme edizioni

Età: dice dai 5 anni, secondo me pure prima.

Grazie a questo libro ho conosciuto un'autrice davvero interessante, che fa dell'umorismo la sua carta vincente.
Il mondo raccontato da Julia Donaldson è un mondo di pura fantasia, popolato da streghe simpatiche e imbranate, draghi fifoni, vecchi castelli e animali parlanti, un mondo di fiaba a tutti gli effetti, anche se visto attraverso il filtro dell'ironia, che avvicina un poco quei personaggi, archetipi ancestrali dell'immaginario, al nostro mondo di oggi, soffermandosi sui piccoli accadimenti quotidiani, su semplici episodi  che li rendono più familiari, più accessibili agli occhi di un bambino, che attraverso quelle vicende rivive il suo mondo infantile di amicizie e complicità. Un mondo fatato, insomma, che affascina ma rassicura, perché il drago fa paura ma può essere messo in fuga con le armi dell'astuzia e dell'alleanza tra deboli.
Sì, insomma, niente di più che un racconto sulla generosità premiata, sul valore dell'amicizia e dei piccoli gesti di cortesia reciproca, sull'importanza del mutuo aiuto nel fronteggiare le situazioni difficili o paurose.
In fondo la trama ricalca a grandi linee la fiaba classica dei Musicanti di Brema, di cui riprende un poco lo schema narrativo, lo stratagemma messo in atto degli animali per risolvere una situazione critica e il messaggio finale dell'unione che fa la forza, anche di fronte ad avversari ben al di sopra delle nostre possibilità.

Molto scorrevole il testo in rima, tradotto in Italiano da Laura Pelaschiar, dove una volta tanto la metrica non viene violentata troppo brutalmente (malgrado qualche forzatura qua e là di natura fonetica più che metrica), come invece accade troppo spesso a proposito di filastrocche per l'infanzia scritte o tradotte in maniera fin troppo grossolana, cosa di cui la Suster soffre in maniera lacerante oltre misura. Ahimè, la mia formazione classica mi ha tarato.

E le illustrazioni? Le illustrazioni sono talmente in linea con la narrazione che quasi mi sono stupita del fatto che non appartenessero alla stessa autrice. Del resto la collaborazione tra l'autrice e l'illustratore Axel Schleffler ha fruttato un gran numero di successi editoriali tra cui la fortunata serie del mostro Gruffalò...
Colpisce di queste pagine l'attenzione riservata alla rappresentazione dei paesaggi, di un realismo quasi vedutistico, ma con una forte connotazione emotiva, che spazia dall'onirico incantato all'orrorifico spettrale, ma sempre mitigato dalla presenza dei personaggi molto caricaturali e ironici alle cui vicende fa da mirabile scenario teatrale.

E scusate, se il libro è un po' vecchiotto, vi assicuro però che a volerlo prendere, è ancora reperibile.

Partecipo a  I venerdì del libro.
Se vi può interessare consultate:

P.S.
Rossella è anche il nome di una maestra della pupa... Mi aspetto che da un giorno all'altro lei se ne esca in sua presenza con una delle sue frasi celebri, del tipo: "Come la 'ttega 'Ottella! Ha una ccopa volante la maetta 'Ottella?" ...Certo che me le vado proprio a cercare!

16 commenti:

  1. Che bello Suster grazie!!!
    Queste indicazioni sono preziosissime, io poi senza ridere non ci so stare e con mia figlia a volte le storie le trasformo per riderci su. ora che parla è ancora più facile perchè partecipa anche lei e a volte stravolge delle parole apposta!!! con vero e proprio umorismo!!!
    Cercherò i libri che stai consigliando, sarà anche unno stimolo ad entrare in biblioteca dopo anni!!!

    RispondiElimina
  2. Accoppiata vincente: umorismo e fantasia, non conoscevo quest'autrice!La segno subito nella lista dei desideri della mia Ciambella!Buon weeknd!:-)

    RispondiElimina
  3. ciao !!! passo da te per invitarti al mio nuovo contest....sono certa che, fotografa brava e fantasiosa come sei, ti farà piacere partecipare!!!! un abbraccio!!!

    RispondiElimina
  4. Che bel suggerimento, alice adora le streghe e questa non la conoscevamo...grazie

    RispondiElimina
  5. Sempre felice che le mie "fatiche critiche" possano tornare utili a qualcuno!

    RispondiElimina
  6. Come mi ritrovo nella prima parte del tuo post :-)
    E grazie per la segnalazione, chissà mai che dai draghi la passione qui passi alle streghe!

    Buon we

    Grazia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La pupa stava entrando in fissa con fatine e principesse, e quindi, sono dovuta correre ai ripari! ;)
      Va be', ma le piacciono anche i pirati però, e le favole con gli animali, e Cappuccetto Rosso e Pinocchio... Io credo che il mondo fantastico debba essere sempre alla portata dei piccoli, accanto a quello quotidiano. E' bellissimo il loro modo di buttarcisi dentro a capofitto, di accettarlo senza riserve, e di comprenderne già da così piccini, l'aspetto magico e incantato... Forse anche il sentore del magico è innato come il senso dell'umorismo!

      Elimina
  7. Ho sentito diverse opinione positive della serie di Gruffalò, ma a noi sono scappati. Per quanto riguarda l'ironia .... io non capisco una battutta manco se me la spiegano, spero che al mio pupo non manchi il gene dell'humor come a me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non ho ancora avuto tra le mani un libro di Gruffalò. Ti farò sapere appena arriverà il nuovo ordine di Amazon... ebbene sì, ne ho comprati altri! (aiuto! Fermatemi!!!)

      PS. Magari le battute che non capisci sono davvero poco divertenti... A me per esempio non fa ridere Brignano... ma proprio per niente! Lo odio, quando parla lo vorrei strangolare! Ma ho amici che si scompisciano per i suoi monologhi... MAH!

      Elimina
  8. Lo cercherò. Proporre storie divertenti è più che positivo per i nostri bimbi... E devo dire che non se ne trovano moltissime di storie di questo tipo, almeno a me me ne sono capitate poche tra le mani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, beh... ora non immaginate di sganasciarvi di risate con La strega Rossella... quello che intendevo è che è un tipo di narrazione molto autoironica, che tende a prendere ogni cosa con una certa vena umoristica. Io vedo che anche i moderni lungometraggi animati tendono ad imboccare sempre più la strada dell'autoironia rispetto a qualche decennio fa, quando i valori comunicati erano il male e il bene assoluti, come nelle fiabe classiche. Un cattivo come Ade di Hercules per esempio rispetto a una come la regina Grimilde fa più ridere che paura!

      Elimina
  9. Mi hai fatto venir voglia di tornare in biblioteca... Il guaio è che il mio piccoletto si affeziona così tanto ai suoi libri che li ripesca per anni e dovendoli restituire dovrebbe staccarsene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io pensavo che distaccarsi dai libri presi in prestito in biblioteca sarebbe stato difficile, ma mi sbagliavo. La pupa, che pure ci tiene tanto ai suoi amati libretti, quando le ho spiegato a cosa serviva la biblioteca, che i libri si prendevano per un po' e poi si restituivano, ha capito benissimo il meccanismo, e accettato di buon grado l'idea del prestito. Siamo noi che a volte ci facciamo in anticipo delle idee sulle reazioni dei piccoli che in realtà non è detto che corrispondano alla realtà. Se poi ti accorgi che la restituzione diventa dolorosa, puoi sempre farlo quando lui non c'è, e prendergliene un altro intanto, in modo da sostituire e mascherare l'assenza del primo. Una volta accettato questo meccanismo, diventerà un gioco divertente il ricambio periodico della sua personale libreria.

      Elimina
  10. Ce lo abbiamo! Però in inglese (e mai avrei potuto riconoscerlo da questo titolo!!! fantasiosi gli editori italiani), molto divertenti i libri di questa coppia.
    Qualche VdL fa ho recensito un altro libro della stessa autrice, così poi ho voluto conoscere sia il Graffalo che la strega. Poi quando ho avuto in mano quest'ultima mi sono resa conto di averla già vista, proprio in una biblioteca... :)
    Hai ragione sul "meccanismo" giocoso che i bimbi comprendono al volo.
    Mea culpa in quella della mia città ci vado poco, invece quando sono all'estero molto spesso.

    ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Room on the broom... come tradurlo? Del resto i bimbi ci fan poco caso.
      In questi giorni a casa di mia madre la pupa mi sta infliggendo letture di vecchi cartonati di quando eravamo piccoli noi ed è davvero una tortura. ecco un esempio lampante di libri per bambini privi di qualsiasi scintilla di ironia, come se i bimbi non fossero ritenuti in grado di comprendere un approccio giocoso al mondo, proprio loro che ce l'hanno nel sangue, come se un libro dovesse essere pensato a tutti i costi come banalmente elementare, e su un unico piano interpretativo. No no, credo proprio che su questo aspetto umoristico negli ultimi decenni si siano fatti enormi passi in avanti!

      Elimina
    2. Sicuramente!!!
      Anche se, a dire il vero alcune chicche c'erano già allora, ma purtroppo per nicchie di cultori. Pensa a Munari, Lionni, Rodari e vi dicendo... (Rodari sono sicura che ti piace)
      Secondo me c'è un libro che ti piacerebbe, cercalo in biblio e poi dimmi che ne pensi se ti va. Questo: http://ilmondodici.blogspot.it/2011/04/libri-per-bambini-nei-panni-di-zaff.html Ironico e anche ...puntuale.
      ciao!

      Elimina

Che tu sia un lettore assiduo o un passante occasionale del web, ricevere un commento mi fa sempre piacere, purché inerente e garbato.
Grazie a chi avrà la pazienza e la gentilezza di lasciarmi un segno del suo passaggio.