sabato 1 gennaio 2011

Riepilogo delle feste

E' vero che da quando siamo partiti non ho aggiornato molto il blog sulle vicende intercorse.
E' pure vero che non c'è in fondo molto da dire dei giorni passati a casa e le temperature esterne poco invitavano a portare il naso e il resto del corpo fuori.
Le feste sono state una lunga processione di amici e parenti in visita, che si sono succeduti spalmandosi per benino nei vari pomeriggi disponibili. Capirete bene che contando io solo da parte di padre ben 7 zii viventi in Roma e non-so-neanche-più-quanti cugini e figli di cugini, con tutto ciò non siamo nemmeno a un decimo dell'opera completa. Anche così è stata una bella fatica.
Niente contro di loro, poveri, che sono stati tutti molto carini e ci hanno sommersi di regali, soprattutto la pupa.

Ci siamo ingollati tazze e tazze di té: té verde equo e solidale, té nero earl grey, infuso di rosa canina, karkadé, frutti misti e chi più ne ha più ne metta, basta non esagerare con le bustine che poi si diventa iperstimolati. Abbiamo divorato quantità industriali di biscotti allo zenzero e cannella, crostata di mele e noci, torta alle arance e yogurt, papassinos sardi, salame al cioccolato risalente a qualche stagione fa, esumato per l'occasione dai meandri del freezer. Ci siamo scambiati notizie sul cosa fa Tizio e dov'è Caio e sugli ultimi nati, sulla salute dei più anziani, sui progetti dei più giovani.
In tutto ciò la pupa inizialmente sopportava con malcelata impazienza le chiacchere e le lunghe soste intorno al tavolo della cucina, apparecchiato con le tazze del té e i biscotti e le crostate e tutto il resto, poi iniziava a contorcersi e a ciondolare di qua e di là scalciando e protendendo pericolosamente il capoccione verso lo spigolo della mensa, tirandosi appresso la tovaglia con l'intento autolesionista di rovesciarsi addosso tazze di té bollente.
Si sarà annoiata talmente tanto che ha iniziato ad avere aspirazioni suicide...


Infine esplodeva in tutto il suo disappunto, costringendomi a saltellare prima su un piede poi su un altro con lei appollaiata sugli avambracci, mentre rispondo alle domande delle zie e dico che sì, la tutina andrà sicuramente bene, avevo giusto bisogno di vestitini di quella taglia, sai, che lei adesso è cresciuta e non le sta più niente...

Fase successiva: inserimento della sirena vocale, simulazione di crisi epilettica. Al che la mamma, che sarei sempre io, chiede scusa agli ospiti e si porta la pupa in salotto a giocare sul tappeto-gioco dei Puffi, che poi sarebbe il piumone di mio fratello Lermo quand'era piccolo. La pupa è in uno stato di sovraeccitazione evidente: dimena tutte le membra e lancia gridolini con una frequenza incredibilmente vicina ai 120 decibel (leggi su wikipedia: danneggiamento dell'udito per esposizione a breve termine). La presenza di estranei le fa un effetto che manco il doping.
Questa è una situazione molto pericolosa, perchè quando raggiunge la soglia massima del gasamento tollerabile, la pupa passa repentinamente da uno stato euforico incontrollato, ad uno di giramento di balle irreversibile.
E' il segnale che è stanca e che vorrebbe dormire, ma a questo punto farla dormire sarà ormai impossibile: sei condannata a girare per un'ora con lei infardellata e parecchio contrariata tra le braccia a mugolare ninnananne, e proprio quando sembrerà che stia per cedere al sonno, la vedrai resuscitare con un grugnito, spalancare gli occhi ed emettere un urlo del tipo dei dissennatori di Herry Potter (Eh, sì, alla fine l'ho visto Il prigioniero di Azkaban la sera del 31), poi contorcersi come un'invasata fino a che non vi sarete nuovamente accordate su una posizione più comoda, e tutto ricomincia.
Se finora gli ospiti non se ne saranno ancora andati, è il caso di lanciare loro alcuni segnali verbali e non verbali: tipo accostarsi all'uscio, mostrare segni di impazienza, abbozzare frasi di commiato, dire: adesso mamma ti fa dormire. Prima o poi capiranno.

Ecco perchè questi giorni sono stati abbastanza faticosi, e in più senza uscire causa clima molto avverso, il sole che tramonta alle 4 del pomeriggio, la pupa che detesta essere infilata nel tutone imbottito da neve, i sonni intermittenti, le ore sono diventate molto ma molto lunghe.

Ma ora passiamo ai momenti piacevoli della festa:
la mattina di Natale la pupa insieme con zii e piccola cugina bimestrale ha apprezzato molto il momento dello scartamento dei doni. Era eccitatissima per i pacchetti ed è stata sorprendentemente euforica del loro contenuto, ma più ancora degli involucri, anche se per motivi di tempistica, abbiamo dovuto un po' velocizzare il processo dello scartamento, dato che per tradizione in casa nostra si aprono i pacchetti a turno a cominciare dal più piccolo della famiglia e in genere quando arriva il momento di mia mamma, tutti si sono già rotti le scatole da un pezzo.

Uno dei giochi più apprezzati è stato questo:

 un singing-camel maghrebino, che la pupa, date le sue origini semi-beduine ha accolto con eccezionale entusiasmo, soprattutto quando ha scoperto che la bestia era in grado di produrre una verso molto poco da cammello, grazie ad un meccanismo interno che una volta azionato si profonde in 4 minuti buoni di canto accorato sulle note struggenti di qualche musicista arabo che non saprei identificare, essendo io abbastanza ignorante in materia, e fa all'in circa così: Allah Allah, Yabadàh, hay hay hay, Habibì...
Questa melodia ha allietato le nostre feste nei giorni a seguire, tanto che alla fine stavamo per commettere un cammellicidio. La pupa però al di fuori di ogni previsione, si diverte un casino ad ogni nuovo Allah Allah, Yabadàh, ed esercita le proprie doti danzatorie dimenandosi freneticamente al ritmo sincopato della darbuka.
C'è da dire poi che il povero cammello (da me battezzato Jamel Jamaal) ha subìto una mutilazione dalla crudele nonna, poichè originariamente l'azionamento della musica coincideva con l'accensione di due lampadine rosse all'interno dei suoi occhi di brace, che sono state giudicate dalla succitata zelante nonna, decisamente improponibili per una bambina di 5 mesi che si sarebbe sicuramente spaventata, e quindi asportate.
Considerata la reazione della pupa al detestabile Allah Allah, Yabadàh, io credo che invece lei forse avrebbe gradito questa ulteriore nota di kitsch sarracino, ma questo purtroppo, non lo sapremo mai.

Ecco poi un altro gioco fantastico ricevuto dalla pupa:

 Questo viene da parte della mia amica Giulia, con la quale ho condiviso un anno di università, oltre che l'affitto di una casa, e una convivenza relativamente breve in quella che fu la seconda delle mie abitazioni in quel di Pisa (ah, i bei tempi della giovinezza incosciente), prima che lei rispondesse al richiamo della metropoli e se ne tornasse in quel di Roma, nostalgica della mondanità che le era preclusa in provincia.
Tornando al regalo, è stato battezzato Il gallinaceo, e proviene dalla Città del sole. E' uno di quei giochi fantastici, finto-poveri, ispirati alla tradizione e realizzati secondo criteri educativi per stimolare i sensi e l'intelletto che io ogni volta guardo con la bava alla bocca, ma che non compro mai nei miei giri di ricognizione no-shopping, ed è veramente fantastico.
Il criterio educativo e stimolante in questo caso privilegia lo sviluppo della facoltà logica e manipolatoria, consistente nello smontare e rimontare il gallinaceo rimettendo in ordine gli anelli nel bastone dal più grande al più piccolo, e infilando in cima la testa.
La pupa per ora sfila la testa e se la ficca in bocca, e il massimo dell'intuizione logica consiste nel ciucciarsela tutta, tanto che il povero gallinaceo gronda perennemente bava pupesca.

Non starò qui ad elencare uno per uno tutti i doni della pupa, ma mi preme fare omaggio di citazione a questo:


proviene dalla mia storica Amichetta che sempre al di sopra di qualsiasi aspettativa, sa sorprendermi ogni volta per la sua eccezionale capacità manuale ed inventiva, per la sua pazienza nel realizzare qualsiasi cosa le venga in mente e per i pensieri carini che sa sempre riservarci. Questa coperta, tanto per capirci l'ha fatta lei: non è meravigliosa?
Questo pullover invece:


altrettanto fantastico è stato realizzatro dalla Amichetta's mother, che come la figlia ha mani dorate, amorevoli attenzioni e tanta inventiva.

Ok, ora basta, che il Natale non deve essere solo beni materiali, ma anche cibo a volontà, lunghi ozii, e cinepanettoni!
E va bene, anche un po' stare insieme e sentirsi buoni e ricchi in spirito e bla bla bla, tutto questo l'ho già detto in un altro post, ora lasciatemi essere un po' gretta e materialista.

Ora vado a vestirmi. Hasuna e la pupa ronfano in camera e io sto in canottiera a congelarmi con le dita intirizzite che battono sulla tastiera senza quasi più sensibiltà sui polpastrelli.
Mi ripeterò, ma ancora e ancora e ancora, fino alla nausea, buon anno a tutti voi, che mi leggete, se passerete di qui.

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