giovedì 31 gennaio 2013

Aspetta che ora rispondo.


- Ma la tua adesso con che cos'è che gioca di più?
- Mh... non saprei, le piacciono diverse cose, ma forse...
- No perché il mio ora è in una fase che i giochi che faceva qualche tempo fa lo annoiano. E' vero che è un maschietto, e hanno diversi modi di giocare, ma vorrei capire: come posso stimolarlo un po' di più. Per esempio: gli ho comprato il Play-mais no?
- Ah... No: cosa sarebbe?
- Il mais colorato per fare le costruzioni, non so se hai presente.
- Ah! Sì, una mia amica...
- Però poi ho passato un pomeriggio a fare composizioni che lui distruggeva. Non riesco a farlo concentrare. Non so, la tua per esempio a casa come la intrattieni?
- Beh, noi abbiamo fatto il didò e...
- Ah, il didò. Vero! Ho visto quelle valigette al supermercato, solo che mi sembrava che fossero per bambini troppo piccoli.  C'era lo zoo con tutte le formine. Ma è sicuro se lo mettono in bocca? Guarda il mio mi fa disperare. Lo fa apposta: mette tutto in bocca.
- No, ma ti dicevo: se tu guardi su internet...
- Ah, ecco: il mio adora i video su u-tube. Abbiamo preso anche un lettore DVD di quelli portatili, sai, per vedere per esempio i film della Disney. Ma lui si stanca subito. L'unica cosa che guarda tanto è RAI Yo-yo. La tua la guarda la televisione?
- (Rassegnata) Sì, qualcosa.
- Guarda, lui è l'unico modo per farlo stare un pochino fermo. E' che si stanca troppo al nido, mi sa. Tutte queste attività che fanno... ma non sarà troppo per dei bambini così piccoli? Poi quando viene a casa è nervoso, ipereccitato. Mi sa che è iperattivo, anche. Tu non sai cosa mi combina. Ma la tua è calma, beata te, lo vedi come sono le femmine. Mi sembra molto calma lei, vero? Com'è in genere?
- No, vabbé, è abbastanza tranquilla, poi dipende dai giorni. Anche lei quando è molto stanca...
- Magari qualche volta ci possiamo vedere per farli giocare insieme, eh, che dici? Mio marito me lo dice sempre: Pietro è innamoratissimo di Yasmin, parla sempre di lei, guarda. Quando gli raccontiamo una storia bisogna sempre mettere in mezzo la principessa Yasmin. Magari ti lascio il mio numero, eh. Così ci sentiamo. Guarda, io non ho tanto spazio a casa, poi ora mio marito ha soppalcato tutto, per mettere i giochi di lui, che in pratica non sappiamo più dove metterli. Io non lo so come fanno ad aumentare sempre. Un altro po' usciamo noi.
- Eh, se uno li compra del resto...
- No, ma poi a ben guardare, lui non è che ci gioca, eh. Li tira tutti fuori e poi si stanca subito. Per questo ti chiedevo se la tua in questo momento ha qualche gioco preferito. A parte che lui forse è un poco più grande mi sa. Lui è di maggio, la tua quando è nata?
- A luglio. Ma forse dovresti cercare di farlo concentrare su una cosa per volta. Per esempio io...
- Ah, a luglio. Allora nemmeno tanto. Sembrava più piccola. Ma guarda, è proprio bellina tua figlia. Eh, anche io volevo una femmina. Però per adesso mi fermo eh. Io non ce la faccio a fare il secondo subito. Certo però, che coraggio hai avuto! Considerando che non avete neanche casa. Ma tanto oggigiorno, che vuoi farci, eh, i tempi son cambiati! Un sacco di gente sceglie di stare in affitto, io rispetto le scelte degli altri, eh. Noi per esempio ora abbiamo il mutuo da pagare, ma abbiamo due stipendi. Però io appresso a un altro figlio lavorando non ci posso stare, e poi la nostra casa è troppo piccola per quattro. Ora dobbiamo fare la cameretta per Pietro, perché lui dorme ancora in camera con noi. La tua dorme con voi? Sempre nel lettino?
- (respiro) Sì.
- Ah, ecco, vedi. Non siamo i soli allora. Ma ora però che arriva l'altra dovrete pensare a come fare. Noi volevamo prendere quei letti che si tirano giù la sera, e poi sù, non so se hai presente. Io devo andare di qua, vado a trovare un'amica, se no mi faceva piacere fare la strada insieme, ma tanto ci si vede tutti i giorni io e te, siamo sempre le ultime ad arrivare. Ancora non mi hai detto con cosa la fai giocare lei. Hai visto il dépliant del corso di musica? dev'essere una cosa carina da fare con i bimbi. Magari ce li portiamo insieme, tu ti sei informata?
- No, guarda, a me non interessa. Sono piccoli ancora, preferisco...
- Eh, hai ragione anche tu: tutto questo tempo al nido. Però è bello che facciano tutte queste attività, vero? Oggi la maestra Lucia mi diceva del lavoro che stanno facendo con... però è giusto anche lasciar loro un po' di tempo libero, Poveretti. In fondo sono piccoli ancora, eh? Hai ragione anche tu. Poi ci sarà tempo, quando andranno a scuola... che poi crescono rapidamente che uno manco se ne accorge. Comunque poi mi dici, eh, perché mi interessa sapere come fanno le altre mamme. Io per esempio mentre preparo la cena ho lui che mi inizia a tirare fuori di tutto. Pentole, strofinacci. Sto sempre a urlare guarda.
- Anche lei fa uguale: tira fuori tutte le tovaglie, si fa i vestiti da principessa. Io la lascio fare.
- Ah, no: io questo no. Le regole sono regole. Le tovaglie servono per mangiare, per giocare ha i suoi giochi. Deve imparare che ogni cosa ha la sua funzione e il suo momento.
- Va be', ma che male c'è?
- No no, è una questione di metodo. Altrimenti va a finire che tutta la casa finisce in balia loro. No, io su questo non transigo. Io devo scappare, purtroppo, tanto poi ci vediamo eh, stammi bene.

- ...

Lei è giusto un po' logorroica. Non è antipatica, in fondo, nel suo genere. E sorprendentemente capace di autoironia, si arroga da sola il ruolo e l'etichetta di "madre ansiosa". No, ma lo è giusto un filino, eh.
Però mi dispiace non riuscire a spiegarle.

Che Mimi ha diversi giochi "comprati", è vero, ma con quelli gioca solo insieme a me.
Che quando gioca da sola non ha bisogno di strutture prefabbricate, di meccanismi ludici pensati da altri.
Che i suoi giochi preferiti al momento sono: aprire lo sportello delle tovaglie e tirarle fuori una ad una, drappeggiarsele addosso e fingersi lady Marian o Cappuccetto Rosso, la Principessa Yasmin o Raperonzolo, o un fantasmino, ballare tenendosi la gonna con una mano, come ha visto fare in un video a Biancaneve, pavoneggiarsi nelle sue vesti splendide e saltellare per casa ripetendosi da sola quanto è bella, oppure torturare uno dei gatti a turno addobbandoli di sciarpe e presine.

Che noi il nostro didò l'abbiamo fatto in casa oramai sarà un tre mesi fa, e ancora non è passato di moda, perché quello si presta a mille e un utilizzo: ci si può cucinare, si può tagliuzzare con la rotella taglia-pizza, oppure farci tante polpettine per gli scoiattoli, o per i topini, si può stendere e farci la pizza, oppure ci si può fare il gelato per mamma, o rotolare e farci intere famiglie di bruchetti: il piccolo, la mamma, il babbo, la nonna, la zia Gunchina... qualche volta anche la sorellina.

Che si può giocare anche aiutando mamma a preparare la cena, tagliando i funghi a fettine per esempio, o le zucchine, o tuffando le farfalle di pasta una a una nell'acqua bollente, e poi tenere d'occhio il pentolino e rimestare con un cucchiaio di legno, tanto per non farle sentire abbandonate al loro destino finché non saranno pronte da scolare.

Che un altro gioco bellissimo e di grande interesse è quello di far nascere i peluches.
Prima stanno nella pancia di Mimi, e lei si aggira per casa lamentando un grandissimo pancione (ohi come peda come peda), e ci possono stare anche un sacco di tempo, dentro al pancione, perché Mimi sa che ci vuole pazienza, e che bisogna aspettare tanto, perché un bambino sia pronto per uscire. A volte bisogna aspettare anche fino a primavera.
Poi alla fine nascono ed è una grande gioia: "Guadda mamma, tono nati i miei piccolini! O'a vi dò la puppa."

Che non succede niente se devo raccogliere da terra le tovaglie anche dieci volte a sera, e ripiegarle, e rimetterle via, e ricominciare da capo.
Che se a lei basta avvolgersi una tovaglia intorno al corpo per sentirsi Biancaneve o Raperonzolo, tanto di guadagnato, che non vale certo la pena andare a spendere 40 euro per un costume di Carnevale sintetico made in China.
E chi se ne frega pure, delle tovaglie (almeno qualcuno in questa casa le usa).

Allora me lo scrivo qua: come pro-memoria mio.
La prossima volta glie lo spiego.




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