giovedì 25 settembre 2014

Giardino d'estate.


Il bello di questa casa è la luce.
Questa è la casa in cui abitiamo in affitto, da quando ormai dieci anni fa la trovai per caso, dopo un mese di ricerche e altre 32 visionate, e ci venimmo a stare, io e il beduino.
Allora non feci caso a questa cosa della luminosità, eppure avrei dovuto.
Ho abitato per un anno in un piano terra, devastato dall'umidità, assalito dalla muffa; gli armadi ne erano pieni, i vestiti messi una volta andavano di corsa lavati, mai riappesi alla gruccia, o te li ritrovavi maculati di verde e nero indelebilmente; i panni stesi poi impiegavano giorni ad asciugare. Avevamo uno stretto cortiletto su cui non batteva mai il sole, chiuso tra le mura di casa e la recinzione che ci separava dall'appartamento vicino; lì l'umido ristagnava e il bucato rimaneva perennemente bagnaticcio. In quella casa arrivava un unico raggio di sole al giorno, in inverno; filtrava da un piccolo lucernario a mezzaluna sopra l'uscio di casa, poco dopo l'ora di pranzo, e batteva preciso sullo schermo del televisore, proprio quando mi sedevo in poltrona a guardare Dowson Creek. Poi era la penombra, sempre e comunque.

martedì 23 settembre 2014

Sera del dì di festa.

Immagine rappresentativa domenicale.
Un'altra domenica è passata, e a dire il vero anche un'altro lunedì, ma non posso far altro che aspettare le ore più tarde del giorno, quando la mente è lenta e le membra stanche, per riordinare un po' certi pensieri che mi vengono durante i miei giorni con le bimbe, e se non mi addormento con loro, raccogliere e sviluppare quei pensieri diventa sempre più faticoso e difficile, e rischio di scontarlo con una bel collier di occhiaie livide e  flaccide sotto ciascun occhio per giorni e giorni a venire.
Le domeniche continuano ad essere una dura prova, ma sto imparando a gestirle.
Prima o poi passano anche loro, ed è già lunedì: dopo il prima sveglia-lava-e-vesti-corri-a-scuola la sera siamo tutte e tre talmente lesse che già sono in attesa di un nuovo sabato per recuperare.

giovedì 18 settembre 2014

Di noi tre.


Mimi ha cominciato la scuola da tre giorni.
Il primo giorno abbiamo passato il pomeriggio a casa di un'amichetta, dosato pessimamente le energie, mie e loro, siamo tornate talmente lesse che alle 9 dormivano loro e io rimanevo inebetita davanti alla tv con il commissario Montalbano senza capire niente.
Il secondo giorno ci ha detto la maestra Loredana di non metter loro il grembiule, perché a scuola fa caldo e i bimbi giocano molto e sudano. Il secondo giorno le ho messo quella maglietta rossa a pois che faceva parte dello stock di vestitini di marca smessi, usati pochissimo, arrivateci di recente dalla mamma della mia amica. Mimi è sempre nella classe dei rossi; basta che li vestiate di rosso, come a giugno, perché se no hanno caldo, ha detto la maestra Loredana, che delle due è quella più accomodante, e ora che Agata non c'è, se la sciala.

lunedì 15 settembre 2014

Sul lago.

Settembre è al giro di boa e ci regala scampoli d'estate che un pochino, almeno credo, rinfrancano quanti hanno sofferto le bizze dei trascorsi mesi di una stagione che si è detto esser stata "atipica".
Poi ci sono quelli che come me non riescono ad essere polemici persino con il meteo, e che in fondo, senza darlo troppo a vedere onde evitar pubblici linciaggi, hanno apprezzato il fresco, accolto di buon grado le giornate incerte, fatto buon viso all'arrivo di trombe d'aria in spiaggia, allargato le braccia di fronte al prospettarsi di una nuova ripassata di pioggia.
Un'estate ombrosa, un po' capricciosa, che ci rallegriamo di aver messo a frutto per quanto ci è stato possibile

Sul Lago Trasimeno

sabato 13 settembre 2014

Il garbo della guerriera.


Mi piace Mimi con  indosso quei pantaloni mimetici, che la fanno molto bimba underground, invece che coi soliti vestitini a fiori e ballerine rosa.

mercoledì 10 settembre 2014

La città arrampicata.

Cortona.


Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d'una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole. 


domenica 7 settembre 2014

Rientrare è un po' crepare.

Riproduzione fedele della nostra maison (noi stiamo all'ultimo piano).
Siamo tornate alla nostra dimora, nella città palustre, dopo i nostri misteriosi girovagare che mi hanno tenuta occupata per ben tre post, e neppure è detto che io abbia finito.
Siamo rientrate, dicevo, da più di una settimana, e a parte l'attesa un po' impaziente per il rientro a scuola che chissà quante altre persone come me in questo momento, malgrado ciò dicevo, l'approccio graduale è doveroso, per salvaguardare il mio fragile equilibrio psicofisico.
Un momento prima te ne stai sereno, a bivaccarti le giornate tra gite in luoghi remoti, studiandoti gli spostamenti in auto perché coincidano con i collassi diurni della pupetta. Te ne vai in giro col naso per aria e la coscienza sopita, lasciandoti intrigare dalla storia dei luoghi e dal susseguirsi di orizzonti variegati di indaco e turchino, ocra e giallo limone, arancio e cremisi, e tutto il tuo esistere ordinario ti sembra da lì estremamente lontano, trascurabile, e in fin dei conti non così faticoso come ti era sembrato standoci dentro fino a poco prima.
Il trucco è vivere sempre come se tu fossi in vacanza, in fondo non è difficile, dato che tu non lavori, ti dici.
E' che poi rientri ed eccole lì, le beghe noiose da espletare, le bollette nella cassetta della posta, le ricevute delle raccomandate scadute che non hai ritirato, le notifiche di multe del Comune di Olbia che hai già pagato due mesi fa, le faccende pruriginose lasciate in sospeso che ti eri detta, va be, poi a settembre con calma ci penso, i vari appuntamenti da prendere che non hai voglia, e soprattutto, sì va bene in vacanza da una vita perché no, ma qui occorre iniziare a metter mano con cautela al portafogli, che è bello sì andarsene a zonzo per rive e per calli, ma Dio lo sa quanto ho speso di benzina in un mese e mezzo di gironzoli.
Ah, il triste asservimento al dio Denaro.

venerdì 5 settembre 2014

Quel che è tra l'arrivo e la partenza.


Mio fratello quest'anno è andato in vacanza in Croazia. Da solo.
Poi, va be', è andato anche in Normandia con amici, ma tutto ciò non riguarda questo blog, comunque.
E comunque, in Croazia, dicevo, ci è andato da solo, e si è fatto un bel giro.
Gli dico: mandami delle foto.
E lui mi manda delle foto.
Dico: Wow! Scrivendo, non parlando, sul cellulare. Lo scrivo tanto per scrivere qualcosa, la reazione doverosa che chiunque si aspetta in risposta ad una propria condivisione, ma intanto vorrei dirgli e scrivergli qualcosa di diverso, perché questo pensarlo in giro su suolo straniero, la testa leggera, il cuore a zonzo, gli occhi affamati di cose nuove, mi smuove qualcosa dentro e richiama sensazioni sopite, di vite trascorse e cose vissute tipo millenni fa.

venerdì 29 agosto 2014

Approdo.

Sembra incredibile, ma: sono qui.
Qui che scrivo malgrado l'ora e la stanchezza del viaggio, delle valigie da disfare, delle euforie delle bimbe e dei litigi prima dopo e durante l'arrivo, il bagno, la cena e gli intermezzi vari ed eventuali.
Ho sgridato Mimi per mezz'ora perché sua sorella aveva strappato un bellissimo e raffinato libro pop-up donatole per il compleanno, così, oltre al danno ricevuto, è stata pure cazziata lei al posto della vandala. Ma avrebbe dovuto metterlo a posto, invece di asciarlo alla di lei mercé. Ah, le ingiustizie genitoriali!
Ma non divaghiamo, ché mi ero riproposta post breve e incisivo, e già sul breve avrei i miei dubbi.

Dicevo, da non crederci, riessere qui, a calcare il suolo patrio (di casa), dopo aver girovagato per suoli e case altrui, un po' in prestito, un po' ospiti e un po' senza fissa dimora.
Partimmo come Colombo verso ovest e siamo tornati da est.
Potremmo dire di aver fatto un piccolo giro del mondo a modo nostro, in più tappe e diversi mezzi, più che come Colombo, che malgrado le ottime intenzioni, non ci arrivò, direi come Phileas Fogg, o forse sarebbe più corretto come Magellano?
Sottigliezze.

domenica 17 agosto 2014

Tipologie di automobilisti in cui potreste imbattervi a Roma.

Nella mia città natia trascorriamo la restante parte dell'estate.
Mi era rimasta nell'immaginario l'idea di una Capitale deserta in agosto, quando i frutti dell'esodo vacanziero sono ormai maturi e pronti per il raccolto, un silenzio irreale rotto solo dal ciarlar delle cicale sui frassini ai lati delle grandi strade di percorrenza veloce, l'asfalto bollente che ti si squaglia sotto i piedi, semafori che reiterano i loro oziosi intervalli, e tu che segui in lontananza con gli occhi l'allontanarsi dell'ultima autovettura accompagnata dal rombo del suo motore che va perdendosi nell'etere prima che un'altra possa entrare nel tuo campo visivo e uditivo.

Niente di tutto ciò, neanche qui in periferia.
Un agosto piacevolmente fresco senza esagerare è seguito ai nubifragi di luglio, con solo qualche giorno di afa luciferina, e anche per strada una certa vita, traffico giusto un'anticchia meno che nella restante parte dell'anno (anche se forse parlo così per aver perso la dimestichezza con gli interminabili intasamenti pomeridiani delle vie consolari e delle altre grandi arterie dell'Urbe).
Niente di strano che il livello di stress automobilistico in questa città sia alto, e lo si deduce facilmente per una forestiera come me, per quanto cittadina di ritorno.

mercoledì 13 agosto 2014

La casa tra gli oleandri: il luogo sospeso nel tempo.

Sempre in ritardo lo scritto sulla vita, come è inevitabile che sia, per quanto ti dispiaccia sempre un po', ché vorresti poter fermare e raccontare quelle sensazioni fugaci, quelle impressioni dell'attimo, le luci sul mare al mattino, i colori dell'acqua e quelli delle rocce, l'annuvolarsi improvviso del cielo, e quell'isola che ti si staglia davanti al mattino come al crepuscolo, la linea dell'orizzonte dall'alto della collina dove sorge la casa tra gli oleandri, che ha ospitato le nostre vacanze marittime per due settimane, quell'isola farsi ai nostri occhi diversa nelle diverse ore del giorno e della sera, al mattino come al crepuscolo farsi cupa o stagliarsi nitida sul nostro orizzonte quando il cielo si faceva terso, e l'aria sottile.
Allora la vedevi acquistare profondità e tridimensionalità, e non c'è niente da fare, puoi scattare tutte le foto che vuoi, non riuscirai a riprodurla, quella tridimensionalità, che svelava all'improvviso la sua natura di proiezione ottica, di inganno prospettico, smascherando la finzione di quella tartaruga che tutte noi vedevamo in lei, Tavolara, vista dalla nostra terrazza.


giovedì 24 luglio 2014

Prima, dopo, durante. Ovvero: breve riassunto delle ultime vicende.

Disconnessa e vacanziera, non è la stessa cosa scrivere per archiviare sul mio pc appunti che la momento non posso condividere.
Ma ugualmente proverò.
Avrei voluto tante volte aggiornare il blog con le mie più che rocambolesche vicende.

Avrei voluto dire di come mi avventurai sotto tempesta d'acqua assieme alle bimbe a fare revisione alla cara vecchia Cayman (leggere qui per comprendere i miei timori a riguardo della possibilità che la cara vecchia Cayman passasse indenne tale revisione), e di come scoprimmo di aver smarrito in data e luogo non ben precisato il libretto di circolazione della stessa, motivo per cui ci siamo affrettati a richiederne copia in motorizzazione a pochi giorni dalla nostra partenza per lidi vacanzieri con biglietto già fatto di imbarco con vettura.

domenica 13 luglio 2014

Il kit del bravo arrangiatore di feste (compendio al post precedente).

Ecco a voi cari lettori una breve ed esaustiva rassegna di tutto ciò che vi occorre o meno per organizzare un party di sicuro successo. Seguite queste indicazioni e tutto andrà per il meglio (ripetete con me: "Tutto andrà per il meglio!")

Materiale necessario per la vostra festa di pre-compleanno con 18 giorni di anticipo:


Parco sotto casa. (Vedi voce "location") Vi faciliterà non poco il trasbordo di oggetti e cibarie. Se non ce l'avete non dovrebbe essere difficile procurarvene uno. Il contrario in ogni caso sarebbe più complicato, ovvero spostare la casa sopra il parco (sconsigliato).

mercoledì 9 luglio 2014

Come diventare una perfetta party-mama in pochi anni.

Tra le cose che impari quando diventi madre, una delle principali, se non addirittura, LA principale, è come si organizzano le feste per bambini.

Non è detto che voi dobbiate essere portati per farlo, e non è detto che vi debbano riuscire subito alla prima botta. Naturalmente c'è chi ci riesce, problemi loro, per quanto mi riguarda sto andando per tentativi specializzandomi di anno in anno, anche se poi la prima vera e propria festa di compleanno con gli amichetti è stata quella di quest'anno, evento clou, quaggiù in città, non si parlava d'altro da settimane, e abbiamo esaurito le prevendite quasi da subito.


lunedì 7 luglio 2014

Come un velier tra i flutti.

Estate. Scuola chiusa. Eventi di socialità e mondanità a livello genitoriale, quali festicciole di compleanno mi hanno portato a reiterare più volte conversazioni di circostanza sul più e sul meno, ma principalmente per sommi capi intorno alla mia attuale vita.
Si chiacchera, si staziona con un bicchiere di plastica in mano pieno o mezzo pieno di Fanta o di succo di frutta alla pesca,  privo dei fastidiosissimi pippoli di quello alla pera, ci si confronta, ci si conosce, o si fa finta di essere interessati a quello che gli altri hanno da dire o da raccontare, si evitano preferibilmente e possibilmente i resoconti di torte di nozze e sale parto cambiando strategicamente drappello di appartenenza e migrando verso drappello misto maschile (appurato che qui non si parlava di partite di calcio).

giovedì 26 giugno 2014

Incontri alieni.


Ieri pomeriggio ai giardini ho avuto un flash... (- Sicura che si scriva così? - Sì, certo. Flash, che si legge "flesc" - Non è che poi ci fai fare figuracce eh. - No, ma se insisti controllo. Ecco, vedi: "flesh" con la E significa "carne", ma io mica ci ho avuto una carne. Ho avuto un flash! - Ah, ok. Se lo dici tu sto zitta, guarda. -Ecco, brava, e fai bene.)

mercoledì 25 giugno 2014

Primo bilancio (pessimista e sfiduciato)

Malgrado gli ottimi propositi sto trascurando molto questo povero neonato e incolpevole blog.
Sto trascurando un po' troppe cose ultimamente.
I giorni si susseguono ai giorni e poi le settimane alle settimane.
Passano i pensieri e se non li acchiappi si disfano come volute inconsistenti di fumo.
Non è che non vorrei scrivere, al contrario, continuamente mi ripropongo di annotare pensieri che mi nascono così, dal susseguirsi dei giorni e dei momenti, pensieri profondissimi e quieti, pensieri stupidi e rumorosi, pensieri brevi, quasi massime di vita, pensieri che quando cominciano a dipanarsi non finiscono più e prendono vie traverse, rimbalzando di neurone in neurone, rotoloni Regina delle cellule cerebrali.

sabato 14 giugno 2014

Aggiornamento di stato.

Stato civile: è complicato.
Il social network più popolare di sempre ha sdoganato questa definizione da schiaffoni,e  io me ne approprio.
Datosi che ho nominato questo blog "Ho sposato un beduino" si dà il caso che in qualche modo alla fine una bizzarra concatenazione di cause-effetti abbian fatto di me una donna sposata, la qual cosa del resto non mi turba più di quanto non lo faccia ogni mattina svegliarmi con un paio di piedi taglia 25 piantati nelle costole e un altro paio più piccini che mi prendono a tallonate sugli zigomi.
Conservo di me una percezione ancora molto single, ma devo aver mosso a mia insaputa alcuni passi che mi han reso persona assai lontana da quello stato spensierato e gaio.

giovedì 12 giugno 2014

Incipit glorioso.

Un piccolo passo per l'uomo...
Ecco. Forse ora mi è un poco più chiaro cosa dev'esser stato per Armstrong e compagni (Neil, non Louis: vai alla pagina di wikipedia per disambiguazione) metter piede per la prima volta su quel suolo mai contaminato prima da orma di piede umano.
Nessuna traccia, nessuna direzione, nessun termine di riferimento, nessun niente di niente per poter dire: "Ecco, qui è dove..."
Qui è il nulla. Qui è l'origine. Qui è tutto ancora da fare.
Tanto è vero che dopo quella famosa passeggiata, il grande passo dell'Umanità, non mi pare che della luna se ne sia fatto poi molto.
Niente coltivazioni in serra, niente coloni pionieri, niente autostrade, niente gite di ricchi rampolli in moon-boots, niente parchi a tema.
Uno spreco totale.
Tutto inutile.

domenica 13 aprile 2014

Margherite.


Siamo state molto occupate, di recente.
Abbiamo viaggiato, molti chilometri di strada lasciandoci dietro la città nota, gli amici di scuola, le giornate di routine consolidata e rassicurante.
Siamo arrivate nella città delle origini, cose da sistemare, appuntamenti da fissare e faccende da sbrigare, nonne zii e cugini, una casa che non è la nostra, un prato appena fuori dal cancello, che dichiara primavera aperta, primavera imperiosa e ruggente.
Sono loro, le messaggere, le portavoci, profetesse di un felice annuncio.