martedì 21 dicembre 2010

Luoghi da visitare. Rubrica settimanale (forse).

Aver bazzicato un poco in giro per i blog altrui, mi ha un poco gettato nello sconforto: ma dove trovano tutte queste mamme creative e iperattive il tempo per abbellire e curare così bene i loro diari on line?
Sono rimasta colpita e affascinata dalla quantità di idee e spunti trovati in giro per il web: rubriche settimanali di lettura, pagine dedicate a ricettari e lavori manuali da fare col pupo, bricolage, idee per la casa, decorazioni natalizie, lavori a maglia, biscotti allo zenzero... ne ho viste abbastanza per vergognarmi un po' del mio spoglio stupido blog.

Io annaspo e arranco giorno dopo giorno nelle più banali e umili faccende, e arrivo a sera senza aver cavato un ragno dal proverbiale buco, mi affanno a tenermi al passo con i giorni che passano, strappo ore al tanto agognato sonno per aggiornare queste pagine virtuali con le cretinate che mi capitano, e al massimo mi dedico alla lettura serale del libro sul mio comodino (virtuale pure quello perchè non ce l'ho), che è sempre il solito Memorie di Adriano da più di un mese, senza riuscire a progredire di più di mezza pagina al giorno (non me ne voglia la Yourcenar, ma proprio mi cade la palpebra) tornando indietro ogni due righe perchè intanto mi accorgo di aver creato le ultime tre frasi nel mio cervello, mischiandoci elementi estranei alla trama, tratti dalle visioni oniriche della mia mente che si sovrappongono alla veglia, e alla fine arrendendomi al sonno, mi ritrovo immancabilmente con il suddetto libro sulla faccia e gli occhiali di traverso e buonanotte, domani è un altro giorno.



Niente recensioni letterarie da parte mia dunque per ora: sono in stand-by intellettuale.

In realtà avrei un sacco di idee da mettere in pratica, a volte sono per strada con la pupa e prendo appunti mentali,  scrivo nella mia testa post che non prenderanno mai vita autonoma.
Ma ora basta, da oggi ho deciso che voglio deliziare i miei numerosissimi lettori della rete con una nuova fantastica rubrica, dove  illustrerò i luoghi da me visitati degni di nota. Tanto per non parlare solo dei miei pomeriggi elettrizzanti con la pupa.
Non vi aspettate il deserto del Kalahari o le foreste pluviali della Malaysia: si va molto più vicino. Per quelli c'è già Licia Colò, Geo & Geo, Alberto Angela e National Geografic, e poi vuoi mettere le mie fantastiche foto di San Piero a Grado innevata (vedi sotto)?
In assenza di spostamenti della Suster causa inverno particolarmente inclemente e pupa a seguito, magari andrò a riesumare ricordi di luoghi da me precedentemente visti. Non se ne abbiano a male i miei fan.
Per ora vi racconto della giornata di ieri, domenica.

Dunque, ieri domenica, giornata non proprio splendida, così, anche se avevamo pensato inizialmente di portare un po' in giro la pupa, quasi ce la stavamo ripensando.
Poi però è intervenuta via telefono la mia così detta suocera dalla Libia, la quale, dopo aver intrattenuto una lunga conversazione con me di cui credo di aver capito solo salam aleicum, poi tutta una serie di H più o meno aspirate in successione sparsa, ripassato il telefono al figlio, lo ha rimproverato aspramente dicendo all'incirca (e qui traduco): Ma come, oggi non lavori e sei a casa? Sbagliato! Devi portare tua moglie a mangiare fuori e la bambina a fare una passeggiata.
Certo in Libia ora mi sa che fanno una quindicina di gradi in più rispetto a qui. Però la cara donna aveva ragione. Basta: siamo usciti.
i luoghi dove si mangia
Siamo andati a mangiare da un tizio che conosceva Hasuna, a San Piero a Grado.
Ora io di pesce non ci capisco una mazza perchè non ne vado pazza, quindi ho preso un primo di terra: dei maltagliati ai funghi porcini che erano ottimi. Consiglio di gustarli mentre la pupa si agita e manda strillettti seduta sulle vostre ginocchia, e attenti a che non vada a cozzare con la testa contro il bordo del tavolo come è successo a me, troppo fiduciosa nelle sue capacità di tenersi eretta col capoccione che le ciondola di qua e di là.
Giacchè avevo già smezzato con hasuna il carpaccio di spada con radicchio, che era l'antipasto, la frittura di verdurine che mi sono pigliata a seguito non mi ci stava già più, ma ce l'ho fatta entrare, mentre tra un broccoletto e una zucchina impastellata trotterellavo per la sala fortunatamente vuota e facevo bubù settete allo specchio con lei che si sbudellava dalle risate.
Quindi alla fine stavamo a morì, e abbiamo portato le nostre panze a fare una passiata nei dintorni.
le ruote per tutti i tipi di terreno
Post nevicata faceva un gelo che non vi dico e non c'era un'anima manco a pagarla.

nella neve con pupa
 La pupa ovviamente è entrata a questo punto in stato letargico.

Lei era ben impacchettata nel suo ovetto con un multistrato di pile e fodera impermeabile a chiudere il tutto dato che lì per lì s'è messo pure a piovere.

Nonostante ciò la pupa oggi ha il raffreddore, naso intasato e respira come un cinghiale asmatico, motivo per cui continua a svegliarsi ogni quarto d'ora. Povera!

E' stata anche l'occasione per provare le famose gocce nasali prescritte dal pediatra Z. e qui sorge dal mio profondo una domanda: ma come si mettono ste gocce?

No perchè io per reclinare la pupa in maniera da poterle introdurre quell'inquietante tubicino nelle narici ho dovuto ingaggiare una battaglia all'ultimo sangue, ho avuto i timpani perforati dalla sue grida disperate e come se non bastasse credo che la medicina le sia finita tutta in bocca...

pupa incellofanata
Ma torniamo a noi.
 Ora vi parlo di San Piero a Grado, e se non ve ne importa potete anche sorvolare e far finta che avete letto tutto.
Qui entra in gioco non solo la mia formazione storico artistica, ma anche il mio recente tentativo, fallito, di ottenere l'abilitazione di guida turistica, seccata all'esame della Provincia con 0 risposte su 4 domande estratte a sorte dal cilindro. Cosa volete: ero al settimo mese di gravidanza, avevo casa sottosopra che la stavamo rendendo un pochino più accogliente in vista della nuova pupa in arrivo, e mi ero preparata in meno di una settimana.
Ma tant'è.




San Piero a Grado si trova a 7 Km da Pisa in direzione del mare, dove un tempo si trovava la linea di costa, che ora a causa dei depositi fluviali si è spostata di altri 8 Km.
A questo deve il suo nome la Basilica di San Piero, eretta nel IV secolo, che originariamente sorgeva in prossimità del porto (gradus, appunto).
Basilica di San Piero a Grado
La peculiarità di questa chiesa è la sua forma insolita con due absidi ( per i non addetti ai lavori, sarebbe il culo della chiesa, come ho spiegato ad Hasuna).
Perchè?
Perchè all'origine la facciata sorgeva sul lato ovest (verso il mare), ma un cedimento del terreno nel XII secolo la fece crollare, a questo punto l'entrata fu posta sul lato nord. Il progetto era di costruire un corpo centrale molto più grande, a cui si accedesse da nord, mentre la chiesa originaria sarebbe diventata il transetto (corrispondente al braccio più corto della pianta a croce latina). Per questo motivo al posto della facciata rovinata fu costruita un'altra abside contapposta e simmetrica alla prima. Poi, come spesso succede in Italia, il progetto fu abbandonato e la chiesa restò così, un troncone mozzo di una grande opera mai realizzata...
Vale la pena visitare l'interno perchè è decoarto da affreschi che risalgono al XIII secolo, realizzati per il Giubileo del 1300 dall'artista lucchese Deodato Orlandi. Noi comunque non siamo entrati, anche perchè la chiesa era chiusa.
Mi ripropongo però di visitarla quanto prima, se no che figura ci faccio?
Comunque maggiori informazioni le troverete su questo sito, che è molto ben fatto e presenta una bella galleria fotografica dove si vedono anche gli affreschi nell'interno.
Basta! Ho fatto abbastanza la secchiona.
Vi lascio con la visuale di Marina di Pisa in un tardo pomeriggio di metà dicembre, perchè dopo tutto questo abbiamo pensato bene di andare a farci un giro sul lungomare, tanto per vedere se davvero il mare d'inverno è come un film in bianco e nero visto alla tv. A me non è sembrato.
Mi è piaciuto molto l'effetto della poca neve residua sugli scogli dei moli e dei frangiflutti, e i loro colori contro il cielo carico e scuro. Altro che film in bianco e nero. Ecco qua.
Marina di Pisa, neve sugli scogli

Marina di Pisa, crepuscolo sul lungomare
Dato che ci ho messo ben tre giorni per scrivere questo post, non so se manterrò il proposito di illustrare un itinerario a settimana.
In ogni caso continuate a seguirmi e non ve ne pentirete (Yeah!).

2 commenti:

  1. Buon pomeriggio

    La neve sul mare é una cosa meravigliosa...
    Purtroppo sul mio mare di Puglia la vedo raramente.

    Auguri per un sereno natale

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  2. Magari non ci nevica spesso...scommetto però che il tuo mare non ha molto da invidiare a Marina di Pisa!

    RispondiElimina

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