giovedì 25 agosto 2011

Ritagli di una vacanza.

Difficile riprendere le fila del discorso, e un poco c'è anche il timore di ricadere nel circolo vizioso del blog, nella compulsione da memoriale.
Difficile come riprendere la abitudini di sempre, tanto più se clima e temperatura non aiutano il corpo a sentirsi in forma, anche se la mente si sente attiva, pronta a ricominciare, a finire ciò che aveva lasciato incompiuto, a riprendere ciò che aveva finora rimandato a data da destinarsi.
Ma nel frattempo (caspita!) il mio blog ha campato di rendita, e i lettori sono addirittura aumentati e ora si avvicinano pericolosamente al centinaio...
La città ti si fonde sotto le suole, la casa è stata strigliata a dovere. I gatti sono più noiosi che mai: non li ricordavo così assillanti e appiccicosi.
La vacanza mi sembra esser stata troppo breve, e però è stata una bella vacanza.

E' possibile amare un posto dopo che ci hai trascorso appena quindici giorni della tua vita?
Cosa non dimenticare? Quali impressioni annotare?

Il canto dei grilli di notte.
La luce del sole al tramonto.
Il cannoncino per i lupi che spara nottetempo.
Lo sbatacchiare dei campanacci delle pecore che passano davanti casa al mattino e alla sera.
La pupa che ripete sempre solo la prima sillaba delle parole nuove che impara.
Il suo entusiasmo per la gatta Ninetta.
Lo sguardo triste della cagna Puccia.
I nugoli di mosche in cucina.
Leggere un libro sulla sdraio all'ombra del pergolato di glicine.
La testa del Buddha in giardino.
La pelle morta di un serpente in mezzo all'erba.
La pupa che bacia Viola a bocca aperta.
I primi passi sul tappeto del salotto da un divano all'altro.
Scendere le scale la mattina appena sveglie chiamando "Nenne".
Lo stereo che canta Popoff.
Noi adulti che balliamo come scemi al ritmo di "Viva la mamma".
Il materasso a bozzi duro come il marmo sul tavolaccio di legno, dei tempi di Mario e Saverio.
L'odore del letame nei campi che arriva a ondate.
Il profumo dell'erba cedrina.
Ocra acceso e rosso terra di Siena, i colori dei campi arati sulle colline davanti casa.
Mia madre che raccoglie more e uva fragolina.
Guardare le stelle seduti intorno alla brace.
Chiudere la finestra perché se no entrano i pipistrelli.
La papera a dondolo di legno.
Lei che fa cucù da dietro l'anta dell'uscio di casa.
Che altro?





















Sarà che avevo bisogno di tranquillità.
Sarà che avevo bisogno di sentirmi in vacanza.
Sarà che è stato bello sentirsi in famiglia, e ora sento bene che cosa significhi esserne fuori.
Ma c'è una piccola persona che ora si aggira per casa sgambettando su due zampe, ed è strano scorgerla con la coda dell'occhio che zompetta per le stanze note, sui noti pavimenti e tra le note pareti, in tal dissimile postura, che mi pare ancora una presenza estranea e bizzarra. E questa è forse l'eredità più duratura che mi porterò dietro da questa permanenza rurale: una pupa bipede.

15 commenti:

  1. BENTORNATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA......... Ma che bella la campagna... Relax assoluto!!! Wow la pupa bipede... la sua foto è troooooppppo dolce!!!! Ci sei mancata

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  2. dalle tue foto è un posto che non si può non amare, anche se ci hai trascorso solo 15 giorni!!!

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  3. Oh Pupa bipede, ancora più carina :)
    Bentornata!

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  4. Ma quanto è bella l'ultima foto!?
    Bentornata.

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  5. mA CHE BEL POST E QUELLA PUPA è DA MANGIARE DI BACI. cOMPLIMENTI!

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  6. Sento una leggera tristezza in questo post, ma come darti torto?! Comunque bentornate!
    Credo che a breve inizieremo a leggere "le nuove avventure della pupa bipede" ...

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  7. Grazie a tutte per i "bentornate". Il posto era davvero l'apoteosi della tranquillità, ma credo che a passarci tanto tempo in un altro periodo della mia vita mi sarei rotta le scatole già dopo il secondo giorno. Ora invece l'unica aspirazione che avevo era quella all'oblio e alla "vacanza" nel senso stretto della parola, che evoca quell'immagine rilassante del "vagare a vuoto" della mente, libera da altre incombenze.

    Tri: un po' malinconica forse, un po' recalcitrante all'idea di tornare al solito tran-tran, timorosa di ricadere in certi meccanismi del tempo... ma tenterò di reagire!

    PS. Per la pupa bipede: Ora finalmente si giustificano le impronte di piedini nell'angolo in basso a destra del mio sfondo!

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  8. Bentornate! Io credo sia possibile amare un posto anche se ci si sta poco... In fondo sono i luoghi cari all'anima quelli che ti rimangono dentro.

    Un bacio e contentissima per la nuova postura pupesca!

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  9. Quant'è bella la tua pupa!

    Che posto incantevole...complimenti per le foto sono proprio magiche...come piacciono a me!
    Anche x me la mia vacanza sembra essere stata troppo breve anche se l'ho vissuta fino in fondo, anche se è stata meravigliosa.
    Vivremo dei ricordi di questa Estate caldissima in attesa di ricordi ancora più belli...invernali.

    Buon weekend

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  10. anche io rientrata, con ritagli molto simili ai tuoi, che compongono il mio personale slideshow.

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  11. Povna, sì è vero!

    Owl, sì, io credo che un posto ti rimanga più caro perchè ad esso sono legati determinati stati d'animo. Difficile che uno possa amare, anche dopo anni che ci va, l'ufficio postale, per esempio, a cui associa generalmente stati d'animo prettamente negativi!

    ninfa, pensare già all'inverno mi fa venire invece tanta malinconia. Preferisco godere invece ancora di questi scampoli d'estate, ora che il caldo si è fatto più sopportabile e piacevole, sperando in un autunno tiepido e luminoso!

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  12. Bellissimi scatti, davvero incantevoli........anche a noi le vacanze hanno portato finalmente la conquista della posizione eretta per la bimba che ha iniziato a camminare alla tenera età di 15 mesi, yuuù!Della serie meglio tardi che mai: mi sento più leggera!Tu?Bentornata!

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  13. Più leggera? IN un certo senso... non ho avuto fretta che cominciasse a camminare, ma noto con piacere che la strada verso una maggior autonomia della pupa, e quindi anche libertà della mamma, è sempre più sgombra. Camminare è un'attività che a lei piace e che la impegna molto. Così a me non resta da fare molto di più per intrattenerla, e tutto è diventato un pochino più semplice. Ciao!

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