giovedì 18 settembre 2014

Di noi tre.


Mimi ha cominciato la scuola da tre giorni.
Il primo giorno abbiamo passato il pomeriggio a casa di un'amichetta, dosato pessimamente le energie, mie e loro, siamo tornate talmente lesse che alle 9 dormivano loro e io rimanevo inebetita davanti alla tv con il commissario Montalbano senza capire niente.
Il secondo giorno ci ha detto la maestra Loredana di non metter loro il grembiule, perché a scuola fa caldo e i bimbi giocano molto e sudano. Il secondo giorno le ho messo quella maglietta rossa a pois che faceva parte dello stock di vestitini di marca smessi, usati pochissimo, arrivateci di recente dalla mamma della mia amica. Mimi è sempre nella classe dei rossi; basta che li vestiate di rosso, come a giugno, perché se no hanno caldo, ha detto la maestra Loredana, che delle due è quella più accomodante, e ora che Agata non c'è, se la sciala.

Il terzo giorno era oggi. Mimi mi ha detto, all'uscita, venendomi incontro al cancello: "Mamma, hai fatto prima di Matilde oggi!" Matilde è l'amichetta di Mimi, quella con cui litiga ogni giorno e smette di esserle amica, quella con cui si ripromette di non giocare più e poi invece puntualmente torna a giocarci, quella che le regala tatuaggi posticci e poi quando non sono più amiche glie li gratta via dalla pelle, per sfregio. Matilde va via sempre prima di Mimi, perché la mamma arriva evidentemente prima di me, chissà come mai. Le ho detto: "Hai visto che quando mi impegno, sono brava?" Mi ha detto: "Sì mamma, ma devi arrivare sempre prima della mamma di Matilde" "Io ci provo, Mimi, ma non sempre ci riesco" (io, donna impegnatissima, che arranco contro il tempo per recuperare mia figlia a scuola in orario) "Ti devi esercitare, mamma" è stata la risposta.
Mi ha chiesto, mentre tornavamo verso casa, perché io arrivassi sempre dopo la mamma di Matilde.
Speravo di aver esaurito l'argomento con la promessa di impegnarmi di più, ma comunque le ho risposto che evidentemente lei usciva di casa prima di me.
Mimi mi ha detto: "No, mamma, uscite insieme, solo che lei va più veloce. Devi pedalare più forte, hai capito?"
E' curioso il mondo visto dagli occhi di una bambina di quattro anni.

Oggi è il terzo giorno di scuola e Mimi è andata a letto con la febbre.
Così credo che il quarto giorno di scuola metterò a tacere la sveglia, ce ne restiamo tutte a letto un'oretta in più e rimanderò le cose che avevo in programma di sbrigare in mattinata.
Poco male se perderemo la scuola il quarto giorno.
"Sono arrivati i nuovi bimbi gialli, mamma, perché quelli vecchi sono andati alla scuola elementare. Perché, mamma, sono andati alla scuola elementare?"
"Perché sono cresciuti, Mimi"
Mimi è in piena fase del "perché" periodico.
Pensavo di averla scampata, invece è arrivata anche quella, a tradimento.
Oggi Mimi ha pianto per la morte del pollo, anche se ha acconsentito di mangiarne una coscia.
Dal "perché, mamma, hai cucinato questo povero pollo che non ti aveva fatto nulla di male?" siamo arrivate a teorizzare l'esattezza etica del vegetarianesimo; lei sostiene che non vuole più mangiare animali né vivi né morti (?). Mai più, ha detto.
Mimi ragiona molto sulle cose. Mimi si arrovella sulle questioni etiche della vita. Mimi, io credo, ha una grande sensibilità. E' un bel fardello, e una grande risorsa.

Quando è partita la pubblicità degli assorbenti è partito a ruota il perché le mamme si mettano il pannolino.
Ho dovuto improvvisare la prima vera e propria lezione di educazione sessuale tenuta a mia figlia. Siamo arrivate fino al semino che si unisce all'ovulo, ma ho sorvolato sul come. L'interesse del resto era calato e lei è tornata alla questione dei pannolini, convinta che stessi tergiversando in faccende di nessunissima importanza. Non mi prende molto sul serio quando faccio discorsi seri, non so se questo sia proprio un bene. Mah.
Un giorno mi ha detto di non voler crescere. Quando le ho chiesto il perché, mi ha risposto che non voleva che io invecchiassi e morissi.
Ha detto che voleva stare per sempre con me, Che mi porterà nella sua casa di Londra (Londra? Fossi matta, io lì non ci vengo manco morta), quando lei sarà una Winx e che anche io potrei diventare una Winx così non morirò mai.
Le ho detto che morire fa parte della vita e che non bisogna vivere con la paura della morte, ma le ho anche detto di non preoccuparsi, che io sto benissimo e non ho intenzione di morire tanto presto, che ci restano ancora tantissimi giorni da vivere insieme, o almeno credo.
Ha pianto un poco, poi abbiamo cambiato argomento.

Mimi fantastica sul suo futuro, a volte ha fretta di crescere e a volte ha paura. Mimi si entusiasma per le cose semplici e i suoi giochi preferiti sono quelli che si inventa nella sua testa. Non mi chiede quasi mai di comprarle un giocattolo, e quando me lo chiede capace che poi si distrae e la cosa finisce lì.
Mi chiede, sì, continuamente di raccontarle storie, e ne racconta lei pure, a volte se le inventa.
La storia di oggi parlava di un signore di nome Mago Mardoni, era un mago molto buono che aiutava le persone e spegneva anche gli incendi quando ce n'erano. Si vestiva da pompiere e li spegneva. Purtroppo è morto un giorno che stava portando sua figlia al giardino. Gli è venuta la tosse ed è morto. Per questo al giardino pubblico sotto casa nostra c'è una roccia che si chiama Roccia di Mago Mardoni.
A volte guardo mia figlia fissamente cercando di capire chi accidenti sia e come sia possibile che esista una così.
A volte mi sembra che abbia i piedi un po' troppo poco per terra, la testa un po' troppo per aria, ma poi mi dico, ha quattro anni, ed è bello vederla così, trascinata dai venti impetuosi e dalle dolci brezze della sua fantasia.

Rania è in piena fase "no" pleonastico.
Le conversazioni con lei sono oltremodo frustranti, ma chiacchera molto, per quanto non sono in molti a comprendere il suo idioma.
Si arrabbia anche molto, e ride molto.
Rania prende il mondo di petto e aggeggia molto con la materia per capirne il funzionamento.
A lei racconti e fiabe interessano meno, il fascino della parola su di lei non fa molta presa.
Ma ha una spiccata passione per i veicoli a due tre e quattro ruote, e in qualsiasi scala.
Rania è affascinata dalle leggi della statica e della dinamica, rapita dalla meccanica dei corpi.
Rania sgambetta molto, e picchia anche molto. Il suo approccio al mondo è decisamente fisico.
Rania balla sculettando e canta inventando le parole, sempre nel suo misterioso idioma.
Rania vuol fare da sola, quando mangia, quando beve, e quando va in altalena.
Rania non ha occhi che per la sorella, la segue ovunque e comunque, la imita, la emula e se non c'è la chiama a lungo. Ne fa il soggetto ricorrente e univoco di tutte le sue articolatissime frasi.
A volte la guardo e mi chiedo dove sia stata tutto quel tempo che non era con noi, e non riesco a ricordare come fosse la nostra vita prima.

Abbiamo un equilibrio abbastanza saldo e ritmato noi tre, insieme.
Peccato che si senta la mancanza del quarto elemento, che ci rende credo un tavolo un po' zoppo.
Io mi alzo con loro, vivo con loro, accompagno e riprendo, corro dietro le mie faccende, addormento e nutro, amministro la moneta e i beni della casa, e detesto dover pensare ai menù di pranzo e cena.
Per questo motivo non vedo l'ora che ricominci il servizio refezione a scuola.
In generale mi sento una madre decente, e anche sufficientemente brava.
Nel particolare invece ci son giorni che mi pare di non riuscire a star dietro a niente, e ho paura del futuro e mi sento fuori misura rispetto al ruolo e al contesto. Ma poi passa e vado avanti.
La sera a volte mi siedo al computer e mi accorgo di avere la testa vacante.
Ci sono due libri sulla mia scrivania che aspettano di essere letti. Li ho iniziati entrambi e spostati diverse centinaia di volte dalla scrivania al tavolo della cucina, a sopra il frigo, alla camera delle bimbe, ma raramente vado avanti di più di una pagina per volta.

Diverse volte al giorno passa un aereo sopra le nostre teste, o meglio, ne passano diversi, in diverse ore del giorno. A volte mentre mangiamo sulla terrazza, la sera, altre mentre usciamo per andare a scuola, o mentre siamo in bicicletta, o mentre indugiamo sul vialetto di ghiaia invaso dalle zanzare prima di salire le due rampe di scale che ci portano a casa.
Allora le bimbe salutano, tutte e due, ciascuna a suo modo.
Rania fa ciao con la mano.
Mimi dice : "Ma assalama, Buia!" perché per lei suo padre sta sempre su quell'aereo, che va in Libia.
La sera mi chiede perché il padre non torni più e penso che non mi creda molto quando la rassicuro che tornerà presto, e che sta solo lavorando, e che non ci lascia.
Altre volte invece mi dice che le manca molto il suo palloncino principessa, che è volato via a giugno, e di cui sta ancora aspettando il ritorno. Allora piange qualche lacrima, e io la lascio fare, perché ho già detto tutto quello che c'era da dire. A volte mi dice che ha perso ogni speranza.
"Hai perso ogni speranza, Mimi?" "Sì, ho perso ogni speranza che il mio palloncino ritorni da me"
Allora mi si stringe un po' il cuore, e tutte le mie certezze vacillano.
Mi sento un po' sperduta e impotente di fronte alla tristezza di mia figlia.
E poi anche questo passa e vado avanti.




16 commenti:

  1. Seguo da un po' il tuo blog (e quello di prima) credo di non aver mai commentato ma oggi non penso di non poter farne a meno.
    Mi piacerebbe abitassimo vicine, mi piacerebbe avere un'amica come te con delle bimbe fantastiche come le tue per far giocare il mio bimbo.
    Credo tu sia una persona fantastica.
    Ilenia

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    1. Grazie per aver commentato oggi. Quel che mi dici mi lusinga, ma non credo di essere fantastica. Al massimo credo di essere leggermente atipica, ma abbi fiducia che di belle persone è pieno il mondo. All'inizio non le vedi, ma basta solo avere pazienza e andare a scavare un pochino dietro la patina esterna per trovarne. Per me qui è molto facile mostrare la me più intima, libera dal filtro dell'apparenza, e sono felice di riuscire a trasmettere qualcosa a chi mi legge.
      Grazie per queste tue belle parole.

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    1. Siamo Winx! Yeah! (Dovrò rassegnarmi a convivere con queste leggiadre fatine per un poco, a quanto pare, tanto vale adeguarsi!)

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  3. sei veramente una super mamma! non so come fai, dove trovi l'energia! ma guardando la tua foto ho capito! tu la forza ce l'hai dentro e le tue bimbe riflettono meravigliosamente questa forza!

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    1. Hakuna Matata. Sto andando avanti un po' con questa filosofia. Altro che forza. Ma se tu la vedi ci credo! :-)
      Grazie di tutto. I complimenti fanno sempre bene all'anima (Che sian veritieri o no poco importa, l'importante è che sian sinceri!)

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  4. Mamma mia, siete bellissime! (ve l'ho gia' dettoooo?!)
    (ma dai, la casa a Londra e' una figata ;-))

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    1. Non per me Sfolli mia! Sono una provinciale senza speranzaaaa!!!

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  5. Ops mi sa che mi ha camcellato il commento....sei una mamma che sara' vista sicuramente come esempio dalle tue bimbe, sei una donna forte, nonostante i momenti no sai sempre tirarti su e trovare delle soluzioni, sei sempre attenta ai bisogni e difficolta' delle tue bimbe. Non si vorrebbe mai far provare tristezze e dolori ai propri bimbi, ma fa parte della vita. Siete pienamente dentro alla vita, e stai insegnando loro ad affrontarla nel migliore dei modi, presenti loro la realta' nel modo giusto e sei la loro guida e supporto nei mille dubbi e paure che possono avere nei suoi confronti. Il tempo ripara tutto, ricrea l'equilibrio e se mai veramente il quarto componente della famiglia decida di non tornare dai suoi amori ci sarai tu x loro e loro x te....e un pochino anche noi in qualche modo :P Un abbraccio

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    1. Non sei la prima che mi dice che 'sto stronzo cancella i commenti. Cercherò di smanettare un poco per risolvere questo problema, anche se non credo dipenda da me, ma da un difetto del coso... boh... server? Mah!
      Grazie per tutte queste parole. Sì, il discorso del dolore che fa parte della vita e da cui non possiamo difenderli, me lo dico spesso anche io, solo che speravo che le domande sulla morte arrivassero un po' più in là... A quattro anni mi piacerebbe saperla spensierata e fiduciosa nel domani. Ma forse ho una visione dell'infanzia troppo idealizzata.
      bella la frase: "Siete pienamente dentro alla vita". E' vero: perdiamo tanto tempo a chiederci come prepararli alla vita, e intanto ci prendiamo a randellate per tutto ciò che ci sembra non sia perfetto nella nostra. ma questa è la vita, in fondo. Grazie. Cercherò di ricordarmelo (la vita come palestra alla vita, mi pare un'ottima cosa)

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  6. Sei davvero una persona fantastica, ma questo te lo dissi anni fa.

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  7. e' davvero miracolosa la forza con cui vai avanti e con cui trasformi il mondo (e l'attesa) in favola e poesia per le tue bambine. Ma anche per te.

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    1. Va be', allora lo fate apposta, volete confondermi! Grazie, è molto bello quel che riesci a leggere nelle mie parole.

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  8. Niente, il tuo blog ce l'ha con me e continua a rimbalZarmi i commenti :(
    Mi unisco al coro- sono pure io una vostra grandissima fan, ma questo lo sai già. (comunque, sempre meglio una Winx che una bratz, eh!) un bacione, grande squadra!

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    1. Il mio blog è scorbutico e asociale. Non farci caso, fa così con tutti all'inizio. Poi prende confidenza e diventa più simpatico (almeno spero...)

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