mercoledì 19 novembre 2014

Nostalgia del presente.



Il vecchio blog però l'ho lasciato ancora on line, e accessibile.
Non so che ne farò.
Sono un'inguaribile sentimentale in fondo.
Quando riapro quella pagina per avere accesso rapido ai miei vecchi contatti, mi prende un vago senso di malinconia. Non credo sia dovuta al blog.
L'ultimo post che pubblicai lì era una sfilza di fotografie primaverili scattate alle bimbe, più piccole di 8 mesi, che soprattutto all'età di Rania è tanta roba.
E guardando quelle foto, leggendo quelle parole, mi arriva la percezione di giorni sereni, felici, allegri, di una persona consapevole e soddisfatta del proprio tesoro, e ben piazzata nel tempo, nel giro eterno delle stagioni e poi degli anni, del volgere delle età della vita, delle generazioni infine che si susseguono.

Deve essere quella l'impressione che ha di me  e della mia vita chi legge da fuori.
Non è che io mistifichi la mia realtà, mettendola nero su bianco, ma sicuramente la interpreto, la filtro, la spremo per tirarne fuori qualcosa di valido.
Tutti abbiamo un tremendo bisogno di raccontarci. Di raccontare e raccontarci.
Se non lo facessimo tutto il vissuto svaporerebbe rapido, confondendosi nell'informe congerie dei ricordi non strutturati.
Invece raccontandoci, e narrando il nostro presente e il nostro passato, noi gli attribuiamo un tono, un senso e un fine, ci convinciamo che ci sia una logica correlata degli eventi, per la quale non poteva che essere così.
Ci raccontiamo e quel racconto fa parte di noi, diventa noi, e noi siamo dentro quel racconto, siamo quel racconto, e alla fine rimane solo ciò che vogliamo rimanga.
Giorni spensierati, felici, il cui ricordo suscita subito una certa nostalgia. Quando tutto era più semplice, e i giorni un pochino più spensierati...
Come quando ero incinta di Mimi, o quando ero studente, o prima ancora, quando ero adolescente...
La verità è che non lo ero affatto e non lo sono mai stata.
Non sono mai stata pienamente soddisfatta del mio presente, mai totalmente serena, mai mi sono sentita completamente libera da pensieri e preoccupazioni, libera di poter fare ed essere chiunque e comunque volessi, in barba al mondo e alla vita.

Ogni età ha avuto i suoi ripensamenti, e le sue paure, le sue impazienze e insofferenze, le sue scontentezze.
Ma in mezzo a tutto ciò c'era anche, c'è sempre stato anche il contrario di tutto ciò, la gioia, la soddisfazione dei traguardi raggiunti, la fiducia nel futuro, i giorni in cui ti sembra di avere il mondo il mano e che niente e nessuno possa scalfire quel tuo stato di piena e incondizionata felicità.
E' un pensiero molto taoista.
La verità è che i ricordi ingannano, e il passato lusinga.
Il presente invece è sempre un po' più faticoso da sostenere e il futuro continua a fare un po' paura.
Ma c'è anche qui, ora, quel bello, quei giorni pieni sole ci sono anche ora, in mezzo a questo novembre umido, e marzo prima o poi ritorna. Quel che ho capito è che torna sempre, e dopo anche aprile, maggio e via dicendo.
Quel bello occorre vederlo ed esserne consapevoli, perché in un futuro in cui gli acciacchi saranno la ricorrente delle nostre giornate, la mente terrà dietro con fatica ai pensieri e il corpo al desiderio di fare, i figli ormai grandi e lontani, distratti e distanti, proiettati con la testa verso un futuro che non ci comprenderà, allora sì che ci sarà più che chiaro, che il tempo migliore della vita era questo: con due bambine piccole ancora capaci di farti sentire il centro caldo, sicuro, incrollabile del loro universo.
Tu il loro e loro il tuo.
E non sarà sempre così.

Quasi già ne sento la nostalgia.



 





Murales domestico a quattro mani: "Mamma".

4 commenti:

  1. Suppongo faccia parte del senso di sopravvivenza dell'uomo stesso il fatto che sia quasi spontaneo rimuovere o almeno accantonare i ricordi brutti in favore di quelli positivi. Serve per dare anche carica e speranza per affrontare il futuro incerto. Penso lo facciano tutti.
    In ogni caso se ciò non dovesse bastarti guarda negli occhi quei due capolavori che hai messo al mondo :-)

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    1. Il passato è dolce perché ormai è dato e non dipende più da te.
      Presente e futuro invece comportano il loro bel carico di incertezza e responsabilità.
      E i figli sono il futuro che è insieme carica, speranza, ma anche il peso a volte insostenibile della responsabilità.
      Proprio perché per loro vorresti io meglio.
      Così almeno per suster.
      :-)

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  2. Che belle le bimbe! Che belle le foto :)
    Sono d'accordo con Giorgia su tutto!

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    1. Insomma dai... Sono molto "caserecce", ma grazie! Uno punta a migliorarsi...

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