giovedì 15 gennaio 2015

Il sonno dei giusti.

Fosse per me, non c'è pisello che tenga! (Immagine presa qui)
Al primo "Mamma!" apro gli occhi.
Mentre esco cautamente da sotto le coperte per non svegliare quella piccola che mi sta addosso, finisco sopra al gatto che mi stava acciambellato sui piedi, quando arriva già il secondo.
Inutilmente cerco al buio le pantofole, ma trovo solo conigli e Biancaneve.
Mentre mi dirigo verso la porta cercando di non urtare la scaffale a vetri e procurarmi contusioni a membra e gran casino di oggetti precipitati... arriva il terzo, venato di angoscia.
Arrivo nella camera accanto incespicando in Else varie.
Urto qualcosa che crolla a terra con fracasso.
- No, mamma! Hai distrutto la mia costruzioneee!
Ottimo ingresso.

- Mamma voglio l'acqua.
Ok, acqua.
Il pavimento è freddo, molto freddo. Corro a prendere acqua.
Lei beve.
- Mamma, ma Rapunzel lo sapeva che Eugene non era vero che aveva rubato la corona?
- Sì che aveva rubato la corona.
- Sì, ma dopo era diventato buono, vero?
- Sì Mimi, ma adesso dormi ok?
- Mamma ma come fanno a scendere dalla torre quando lei ha i capelli corti corti?
- Non so...
- Mamma mi racconti la storia di Rapunzel?
- No, Mimi, ma se vuoi mi metto un po' qui con te nel letto.

Nel lettino piccino picciò di Mimi incassato nel legno, in due ovviamente comodi non si sta.
Ma tempo due minuti dormo. A me la principessa sul pisello me fa 'na pippa.

Al primo "Mamma!" sbarro gli occhi.
Mi precipito nella stanza accanto prima che i richiami degenerino in urla strazianti, massacrandomi i piedi su costruzioni di legno acuminate rovinate al suolo.
Cerco nel lettone Rania che trovasi in orizzontale coi piedi puntati sulla faccia del padre.
Siccome da qualche po' sto tentando di "togliere la tetta notturna", che lei reclama lamentosa ("Tètta, mamma, tètta, con una E apertissima che fa ridere) le dico:
- Rani, mamma ti canta una canzone, va bene?
- Sì.
Dice lei.
E siccome lei dice di volere "ah-ah" (trad. La canzone del pozzo di Biancaneve) parto.
- Vorrei, vorrei, un amore che... zzzzzzzzzzzz.
Cacchio! Funziona alla perfezione: fa proprio dormire.
- Mamma! Ah-ah! Mamma, nanna!
Ah, peccato: funziona solo con me.
Ok ricomincio. Cambiamo canzone magari che quei gorgeggi in falsetto ora non è che mi riescano proprio...
- Che ti canto amore? La bella tartaruga? Sì? La bella tartarug... zzzzz...

Dopo svariati tentativi -falliti- di canto notturno con voce strozzata, prendo atto dell'impraticabilità di questa tattica. Non sono all'altezza stanotte di grandi manovre pedagogico-canore.
E tetta sia. Non ditelo in giro che poi mi attaccano i pipponi su facebook su presunti cannibalismi filiali e orizzonti perduti oltre la puppa materna.

Dormo. Non saprei dire da quanto, quando qualcosa, nel buio, mi fa aprire nuovamente gli occhi. Sgrano gli occhi: un brivido di terrore puro mi attraversa la spina dorsale.
La porta di camera si apre lentamente girando sui suoi cardini, e lasciando entrare una fetta di luce bluastra sempre più grande finché si spalanca. E nel rettangolo di luce da essa circoscritto si staglia una sagoma nera, di una bambina.
Una scena degna dei peggiori thriller paranormali su bambine malefiche morte affogate in pozzi e rabbie vindici mai placate.
- Mimi... non dormi?
- Mamma, posso venire anche io?
- Sì vieni... gira intorno... attenta a Panzumen.. ahi, quello e il mio stomaco... fai spostare Buia più in là.

Insomma eccoci là: in sei in un letto, sotto due piumoni, con una o più zanzare bastarde che ci ronzano intorno e le me figlie intolleranti alle coperte che tirano calci tentando di estrarre le loro gambette irrequiete dalle coltri.
Riprendere sonno e dura, ma sbircio il display del cellulare e leggo 5.05.
Mi sforzerò di recuperare questa nottata.

Dormo, o forse quasi, da circa mezzo minuto.
Al primo "Miaooooo!" Ho già aperto gli occhi, chè forse ho sviluppato strani poteri paranormali pure io, e ormai me lo sento quando sta per arrivare la rottura di palle, umana o felina che sia.
Lancio cuscini e pupazzi contro invisibili avversari pelosi che si occultano nelle tenebre continuando a tormentarmi col loro "MIAOO!" ossessivo.
- SSSSH! Zorro, cazzo! Vai a cagare!

GRAT GRAT!
- Zorro! Via le unghie dal materasso porca miseria! Merda di gatto!
GRAT GRAT!

Infine, con enormi difficoltà esco, ancora una volta, non so come, dal caldo involucro di piume d'oca martoriata e membra di figlie intorcinate, e dalla camera da letto, rabbrividisco nell'aria glaciale di una cucina buia e desolata, priva di affetti e calore umano, per aprire la porta del terrazzo ai miei stupidi gatti, che si precipitano fuori come se si trattasse di questione di vitale importanza.
Sono quasi le 6 del mattino.
Il cielo è nero.

L'ultima ora la passo in orizzontale ai piedi del letto, per evitare di svegliare di nuovo Rania tentando l'impossibile impresa di riprendere quello che un tempo era stato il mio posto, ora fagocitato per azione di misteriose forze espansive di corpi umani.

Mi ero giusto riappisolata quando qualcuno mette un ginocchio sulla mia povera vescica.
- Hhh! Mimi... dove vai?
- Qui fa troppo caldo, mamma, torno nel mio letto. Ciao ciao.
E la bambina del pozzo scompare nel rettangolo bluastro della porta.

Mi alzo tutta indolenzita e rattrappita dal freddo e vado in cucina.
Cerco a tastoni la macchinetta e faccio il caffé.
Fuori tra poco comincerà ad albeggiare, e le sagome di due stupidi gatti sono ferme, sedute davanti al rettangolo della porta-finestra fissandomi con grandi occhi e sguardi fiduciosi, convinti che, ora, li lascerò entrare.
Per me potete morire di freddo, adesso, maledette bestiacce.

3 commenti:

  1. mi hai fatto morire dalle risate. quante ne ho passate di notti così!
    l'unica differenza è che io ho scaglionato bimbi e gatti e quindi, adesso che anche i miei mici danno il meglio di sé al mattino, almeno non ho lotte per il sonno alle spalle.
    auguri! ;)

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  2. Ahah! Che ridere!! Scusami, ma povera Sus, come le racconti te c'è da scompisciarsi :-)
    Ovviamente gli uomini sviluppano quella fantastica sordità notturna che li rende immuni ad attacchi esterni..ahimè..

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  3. Tutto vero, ragazze, sia sui gatti che sui maschi (ma se noi siamo il "gentil sesso" loro chi sono? il "sesso cafone"?). Dei gran rompiballe gli uni (gatti) e dei gran paraculi i secondi (uomini dormienti), ma come invidio loro la capacità di resistere agli elementi perturbatori del sonno!
    I figli poi... vabbé, so piezzz'e core, e col tempo dovrebbero finire per dormire...

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