martedì 23 luglio 2013

Nel bel mezzo di una torrida estate.

Luglio macina giorni e noi siamo sempre qua che arrostiamo. Mattina a casa, addormento bimbe tra aria condizionata e pignatte sul fuoco per il Ramadan, che arriva sempre a rompere le balle quando meno te l'accolleresti.
Escursione termica tra la cucina e la camera da letto: 30°C.
In terrazza picchia il sole ma tira per fortuna 'nu poco di venticello clemente. Le mie lenzuola sono già asciutte.
Fuori rapsodia di cicale.
Pomeriggi ai giardini ad ammazzare zanzare e spingere altalene.
Bambine con la cacarella. Lenzuola come se piovesse. Pipì sui materassi. Lavatrici su lavatrici: non aspetto nemmeno la sera per sfruttare la tariffa bioraria, guarda.
La prossima bolletta dell'Enel mi stenderà. Pazienza.
Montalbano che mi occhieggia e mi ruba minuti di straforo, mentre disegno plincipi e plincipesse e assemblo biciclette senza pedali. Lei ha detto che la prossima volta li vuole, i pedali.
Io ho replicato: intanto impara ad andare su questa, poi si vedrà.
Lei dice che la voleva azzulla (come al solito).
Io le dico: allora la diamo a Rania.
Lei risponde: no a Lania no.



Intanto butto via spazzatura a rate e attendo settembre per cercare di mettere un po' d'ordine in questa casa che soccombe sempre più sotto l'ingombro del nostro inutile ciarpame.
Il beduino che continua a portarne a casa a valanghe. Chissà dove rimedia certe porcherie.
Ora abbiamo un delizioso salottino di divani e bis di poltrone in legno e pelle marrone sul nostro ameno terrazzo. Dicevo che avremmo potuto farne volentieri a meno.
Non è che se qualcuno le butta via noi dobbiamo ficcarcele in casa.
Sarà un problema mio ma non vedo dove sarebbe l'affare: doversi ammazzare doppiamente per buttarle via di nuovo.
Stamattina mi ha svegliato alle sette una bambina in abitino di cotone a fiori viola e ciabatte infradito di Minnie.
- Mamma! Svegliati svegliati dai: andiamo al male?
Nel senso di "mare".
Non mi sarei azzardata mai a prendere in considerazione l'idea di caricarmele entrambe al mare da sola, se solo non l'avessi vista lì, già pronta a modo suo per la spiaggia, alzata e vestita, che si preparava la borsa con l'inevitabile essenziale (tipo una pigna, pennarelli, la padella della sua cucinetta di legno, pezzi di cose a casaccio).
Non le ho detto che il vestitino se l'era infilato avanti-retro, però. Se n'è accorta lei quando ha visto la "letichetta" spuntarle sul davanti.
- Hai visto che bel vestito? Con le maniche a palloncino e le balze! Tono plopio una bellizzima plincipezza.
Ma da dove le tirerà fuori certe cose?
Va be', ormai sono un mostro a prepararmi per il mare in quindici minuti netti.
Peccato che poi: Mimi devi fare pipì? No. mimi fai pipì. No, non la devo fare. Mimi hai fatto pipì?
E portala al cesso, e falla cambiare, e rivestila, e convincila che sotto il vestito a balze può anche evitare di mettere i pantaloni lunghi jean's.
Mimi è faticosa.
Mimi spostati. Mimi dai su, muoviti, rapida.
Mimi mezz'ora per fare qualsiasi cosa.
Mimi che deve rifare da sola quello che tu hai appena fatto.
Mimi, ma al mare ci vuoi andare o no?
Mimi aspetta che ti metto la crema. No mamma la metto io la metto iooooo! No tu noooo! Levamela questa!
Mimi che pazienza.
Mimi mi sto rompendo. Mimi, ora mi arrabbio. Mimi, ancora non ti sei messa il costume. No. voglio le mutande losa a pois.
Va bene metti quelle cazzz accidenti di mutande a pois, il costume lo metto io in borsa.
Mimi mettiti i sandaletti con i fiori ché con le ciabatte non ci sai camminare.
Mimi togliti quelle ciabatte ché io non ti ci porto in braccio, eh. Ho già la borsa, e Rania, e la busta con gli asciugamani.
Mamma imblaccio!
Mimi, se vuoi andare al mare cammini, eh, come faccio io a portarvi tutte e due quando arriviamo? Mimi...
Non ci voglio più andale al male! Pelché tu hai fatto un cadino con me.
Che casino ho fatto con te?
Mi hai tlattato male.
(Sbuffo).
Sono le nove, noi siamo sulle scale di casa.
Se la giornata parte così può solo finire peggio.
Ma ti immagini io al mare con lei che mi piazza scenate e si fa i bagni di sabbia e la sorella attaccata alla puppa che mi casca dal sonno ma non dorme?
Terrore panico.
Non siamo andate più.
Meglio arrostire a casa che in spiaggia.
Meglio usare cautela con due pupe.
Intanto piovono gli inviti mondani: oggi pomeriggio invito ufficiale per festa di amichetta del nido con tanto di RSVP. Affittata per l'occasione terrazza panoramica vista mare a Tirrenia con animazione per i piccoli e rinfresco per i grandi. Non è che io muoia proprio dalla voglia. Ne ho abbastanza di feste di compleanno. E non (non solo) per l'evidente svantaggio che ne verrebbe dall'immediato confronto con la mia festa per Mimi nel giardino scacazzato dai cani e piscina gonfiabile.
Le ho chiesto: vuoi andare? Ha detto no.
Non devo esser stata tanto convincente nel proporglielo.
Dice che stava male, che ci aveva la diaiea.
E lo diceva  con una faccia che le ho creduto. E poi ha passato la mattinata sul water a farsi tenere le mani.
Certo se mi si beve l'acqua del ristagno delle fontanelle dei giardini bene bene non le può fare.
Vaglielo a spiegare al dottore poi come ha fatto a prendersi il tifo.
Ora loro dormono però, e il dilemma è: andare alla festa con le compagnucce sì o no?
Supplizio sicuro, meta incerta, bagno di sudore in auto assicurato. E oltretutto la festa non è nemmeno sulla spiaggia, ma "su una terrazza attrezzata senza acceso al mare".
Cioè: guardare ma non toccare. Come si può?
Stento a capire, sul serio.
Ma capisco sempre più perché l'idea di invitare i compagnucci del nido e genitori a seguito per il compleanno di Mimi mi riluttava tanto.
Non ci siamo proprio: mondi lontanissimi,universi non intersecantesi le nostre vite.
Trasmetterò a mia figlia la mia pressoché totale inattitudine al mondo alla vita e ai rapporti?
Probabile, ma che posso farci se è la mia natura quella di rifuggire da un certo contesto sociale che aborro?
Un giorno, forse, snobberà le mie attitudini eremitiche fricchettone snob, ma per ora lei ha detto che non ha voglia di andare. Non vedo perché dovrei insistere.
E la diarrea mi pare un ottimo alibi per defezionare...


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