martedì 7 gennaio 2014

M'Artedì? Quasi dimenticavo!


Ray Caesar, Tea with me and he, 2013.

Allora, dov'eravamo rimasti?
Ah, già.
Ho saltato un appuntamento. Perdonatemi, del resto dubito che molti di voi che ancora mi leggete se ne saranno accorti. Ho tradito la rubrica prima ancora di cominciare. Il fatto è che ho avuto problemi a rintracciare le opere dell'artista segnalatomi da The Polite Polar Bear.
Che non sono ferratissima sugli artisti contemporanei l'avrete intuito.
Ecco il motivo che mi spinge oggi a riprendere in mano questa rubrica con un artista attualissimo, conosciuto dietro segnalazione di una mia cugina erudita, che sarebbe questo Ray Caesar, autore dell'opera di cui sopra.


Dato che non lo conoscevo affatto al momento della segnalazione, sono andata a farmi un giro nella sua gallery, e posso dire di essere rimasta abbastanza colpita da più di un'opera.
Scelgo questa che un pochino spicca e si differenzia tra i tanti ritratti di donne-calamaro, donne-vampiro con volti angelici e diabolici insieme, dagli elfici connotati pericolosamente sensuali, che lasciano intuire una chiara attrazione-repulsione, desiderio-paura per l'altro sesso.
Un po' psicotico, chiaro. In questo genere surrealista-dark non è che mi ci ritrovi troppo, ma riconosco l'impatto deciso e profondo che ha anche sulla psiche di chi guarda.
Di quest'opera mi è piaciuto il tono tutto sommato un po' ironico con cui si può leggere la scena, ironia che magari colgo solo io, e magari non era nemmeno nelle intenzioni dell'autore, ma rivendico la libertà del fruitore di arte a interpretare e recepire liberamente soggetti e stati d'animo.
Il lupo cattivo sovrano assoluto delle paure infantili qui è degradato a compagno di merenda.
Rimane l'inquietudine dei sottintesi, di questa dama-bambina settecentesca intenta a giocare al servizio da thé con un lupo famelico sotto le spoglie di elegante gentiluomo, le allusioni cupe ad un pederotismo con esiti forse macabri. E su quel tavolinetto in stile non si scorgono forse i resti di un sanguinolento pasto ferino?
Questa leziosa damina è l'ennesima ignara e incauta Cappuccetto Rosso insidiata da un altolocato e insospettabile tutore? O una smaliziata Lolita che reitera la farsa morbosa dell'innocenza perduta?
O un'Alice burtoniana attrice di un Wonderland orrorifico e seducente insieme?
Mah. A me piace pensare che la damina in merletto bianco e pizzo abbia ridotto il temuto spauracchio dell'infanzia a una sorta di cucciolone addomesticato che ora , assoggettato dal fascino acerbo che da lei emana, e ridotto ad assecondarne i manieristici rituali, si è infilato persino panciotto e marsina.
Non ci sono più i lupi cattivi di una volta!

Se volete potete postare il vostro contributo a M'Artedì, la rubrica d'arte del martedì, scegliendo per oggi un'opera dell'artista segnalato, e linkarmela qui sotto nei commenti.
Chi volesse segnalarmi un artista per la prossima settimana è libero di farlo, altrimenti, lo sceglierò io random.
Buon martedì!

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