giovedì 20 febbraio 2014

...E mentre lei dorme, noi... (suggerimenti utilissimi per svernare in casa con due bimbe)

Mi sento sempre un po' in soggezione a fare la parte di quella che dispensa suggerimenti sul web.
Comunque lo faccio, senza esagerare, ma mi capita, talvolta, di farlo. E volete proprio sapere il perché?
Perché a volte, anzi, più che a volte, cose che potrebbero suonare scontate non lo sono affatto. A volte le soluzioni più semplici per risolverti un pomeriggio o una mattina in casa, con una bambina piccola che ti dorme ancora quelle due volte al giorno, e una grande che qualcosa, poraccia, dovrà pur fare, le soluzioni più semplici, dico, sono quelle che si rivelano più azzeccate, e indolori, e che alla fine ti lasciano soddisfatta e convintissima di aver svolto un perfetto lavoro pedagogico, e lasciano lei soddisfatta e convintissima di aver svolto un perfetto lavoro di precisione e abilità. Sono quelle furbate che alla fine non ti costano niente, e lasciano tutti più felici, accrescendo a dismisura i livelli di autostima individuale all'interno del nucleo familiare.

Un pochino ci vuole che qualcuno ti dia la pista, ché se no capace che da sola non ci arriverai mai, se non hai mai letto la Montessori e nessun altro manuale ad hoc, e però vanti una discreta dimestichezza con un certo numero di blog scritti da persone come te, che ti dimostrano come a volte sprechiamo tante energie a fare e a combattere con loro che ci "impediscono" di fare, quando basterebbe, tanto semplicemente "lasciarli fare", offrire loro il beneficio del cimento, e tamponare il tamponabile, che al limite si risolve con una passata di straccio e via.
Detto questo, ecco due utilissimi suggerimenti su come intrattenere la figlia grande quando la piccola dorme, e tu, magari, nel frattempo ti attrezzi la cena, o il pranzo, o ti guardi tutti i contenuti speciali in inglese de La bella addormentata senza che lei ti assilli con cose tipo "Mamma, lo vedi che non si capisce cosa dicono, spegni! Mamma, è noioso questo Waldisne."


  • Fateli cucinare.
La cucina è sempre un grande terreno di sperimentazione e manipolazione, un allettante scrigno di tesori, un sacro tempio ove fenomeni fisici e naturali vengono disvelati e domati, un regno sempre un po' proibito e invitante ove convivono misteriosi oggetti e profumi, aromi,  sapori e consistenze e dove stadi della materia si mescolano, si uniscono e  si alternano, si scambiano di posto, dove tutto si crea e niente si distrugge, tutto si trasforma e nulla resta come prima, e si può girare, sbattere, frullare, grattare, spremere, tagliare, triturare, schiacciare, spappolare, manipolare, stendere, versare, travasare, infornare, mescolare, amalgamare, e tutta una serie infinita di meravigliosi verbi, belli concreti e pregnanti.
Mimi quando io affetto le verdure, si mette davanti il suo bel taglierino di legno, col suo bel coltello-che-non-taglia-manco-il-burro in mano, e mi aiuta a tagliare le zucchine. Per affettarne mezza, ci mette il tempo che io impiegherei a cubettizzare dieci chili di patate, e ciò è per me molto utile e vantaggioso. Poi mi dice: "Ecco mamma, ho fatto" e insieme tuffiamo quegli fantastici tocchi irregolari e stroboscopici di zucchina, nel'acqua della pasta, che, lei lo sa, va prima salata, al bollore. Lei adora la pasta con le zucchine, e vuoi mettere la soddisfazione di sapere che te la sei pure fatta da sola?
Inoltre Mimi è un portento nelle seguenti attività: sfogliare i carciofi, pelare le cipolle, sbucciare le uova sode, dosare gli ingredienti e mischiare l'impasto della torta. Sa pure fare i pop corn.

Oggi la vedete cimentarsi con l'ultima frontiera della cucina: la spremuta d'arancia.



La spremuta d'arancia si fa così: si spreme, poi si versa, e poi si beve.

 


Et voilà, signori. Tutta vitamina C.



  • Sperimentate con materiali comuni.
Un'idea presa in prestito dal web dal bellissimo blog di Debbie (quello vecchio!) ora non più in rete, per liberarvi degli odiosissimi pastelli a cera farlocchi, quelli che si spezzano come spaghetti quando li usi, di cui vi ritrovate pieni i cassetti, inservibili monconi di cera colorata.
Che farne?



Per prima cosa occorre pelarli tutti dai residui di carta appiccicosa che li riveste. E' un lavoro duro, potrebbe volerci anche più di un'ora, e richiede una grande concentrazione.
Così le passerà magari la voglia di "denudare" pure quei bellissimi nuovissimi pastelli spessi della Giotto che le avete appena comprato.



Dopo, la catarsi: ridurre quegli odiatissimi pastelli in frantumi, indi, disporre i frantumi colorati di cera all'interno di stampi in silicone per cioccolatini acquistati ad hoc* (chissà se potrò mai riutilizzarli, ora che ci ho infornato la cera).

* Stampi presi da Arcobalò, a un euro l'uno.

Passarli al forno, senza esagerare.
E quando ne usciranno, il risultato sarà...



Molto bello!



Le formine multicolore di cera si prestano particolarmente all'uso per frottage.
Una tecnica molto interessante, che vi consiglio di provare, o meglio, di far provare.

 E con questo, cari amici, per oggi è tutto.

Ah, quasi dimenticavo: naturalmente in alternativa a tutto ciò, o anche in aggiunta, finché la piccola dorme potreste sempre guardarvi insieme un bel DVD di Waldisne, è che ai tempi della Montessori non esistevano ancora...

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