giovedì 29 settembre 2011

Suster ci prova.

Dice bene la mia Amichetta: io non possiedo proprio il dono della sinteticità.
E nemmeno quello della decisionalità, se è per questo.
Sono un'indecisa cronica, tentennante, titubante, e assolutamente incapace di selezionare, scremare, discernere, sfrondare.
Dopo il post di Dreamy Melrose, ha iniziato a rodermi il tarlo dell'agonistica. No, non ho detto "agonia": agonistica, nel senso di desiderio di partecipare, concorrere, mettermi in lizza. Ok, la smetto con i sinonimi, che pare che ho mangiato pane e Rusconi.
Dunque, siccome sono sempre informatissima su qualsiasi iniziativa e eventi, scopro poi che su Fb questo concorso della Leica è popolarissimo, linkatissimo, cliccatissimo.
Viste le mie scarse competenze in materia e i miei limitati mezzi, mi intimidisce un poco l'idea di partecipare a un concorso di fotografia e di proporre a una giuria di professionisti le mie cagat i miei dilettanteschi cimenti. Però poi dò una sbirciata alla galleria delle foto in gara e mi convinco che in queste cose ci vuole faccia da culo un tantino di presunzione e disponibilità a osare.
Quindi ieri sera inizio alle 10, dopo aver messo lei a letto, il semplice lavoro di passare in rassegna le foto da me scattate negli ultimi tre anni di mia vita. Scopro che la stragrande maggioranza dei miei scatti sono realmente munnezza, munnezza vera, e però non mi sento mai il cuore di cestinarli, perchè sono comunque testimoni di attimi andati. Il mio legame emotivo con la maggior parte di questi momenti, o con i soggetti ritratti mi impedisce di essere obiettiva sulla reale qualità delle foto.
Dopo circa du tr quattro ore sono riuscita a selezionare in un'unica cartella un numero ragionevole di fotografie (cinquanta!) e col cervello ormai in pappa decido di andare a dormire.
Oggi ho ricominciato il faticoso lavoro di scrematura del mio passato fotografico e sono giunta al ragionevolissimo numero di trentasei foto.
Uff! Che fatica amici miei!
Allora, considerando il fatto che avrei intenzione di presentare un ventaglio un po' vario di soggetti (diciamo un ritratto, un panorama, e un paesaggio con figura o altro), che ne dite di esprimermi qui il vostro disinteressato e imparziale parere in proposito?
Premetto che alcune di queste sono state già da me pubblicate su queste pagine: si vede che mi ci sono proprio fissata, nel caso non fatevi problemi a smontarmele (soggetto idiota? Poco significativo? Fuori fuoco? Brutta foto? Sbiadita? Sgranata? Banale?).
Sarete la mia prima giuria (mi sputtano prima su scala ridotta).
Ecco qua:

1- La luce in cime alle scale (interno Sacra di S. Michele).


2- Strapiombo.

3- Arco con torre (Susa).

4- Scorcio di strada (Susa).

5- Duomo di Massa Marittima.

6- Chiesa tra il fogliame (Massa Marittima).

7- Retone.

8- Duomo con luna.

9- Ragazza sugli scogli.

10- Ritratto pupa uno.

11- Ritratto pupa due.

12- Canoa.

13- Tetti a Pitigliano.

14- Notturna (Pitigliano).

15- Valle con ponte sul fiume.

16- Veduta aerea di Sorano.
17- Torre diroccata (Sacra di S. Michele).
18- Bancarelle.

19- Colline in Maremma.

20- Pupa seduta.
21- Pupa al mare.


22- Pupa cucù uno.
23- Pupa cucù due.

24- Gatto bohémien.

25- La famiglia sul ponte.

26- Biciclette.

27- Borgo in Garfagnana con lago.

28- Hasuna sul ponte.

29- Lungarno marrone.

30- Altalene.

31. Lungarno azzurro.

32- Bimbi al mare.

33- Marina con neve.

Così ora che le ho messe qui mi chiarisco un po' le idee anch'io...

martedì 27 settembre 2011

Gatti in autunno (ovvero: quando hai una rubrica arriva il giorno in cui non sai più cosa scriverci)

Gentile pubblico, veramente, non mi sono mai trovata finora nell'imbarazzante situazione di non sapere proprio dove andare a parare con le robe da gatti.
Concedetemi una pausa, un post un po' così, raffazzonato, di cambio stagione, in cui vi illustrerò un campionario di felini domestici per tutti i gusti. Naturalmente in linea con il periodo dell'anno in cui ci troviamo.
Come vivete il vostro autunno?
Qual'è il vostro gatto?

Ecco a voi:
I gatti autunnali

Modello 1: romanticherie.
L'autunno variopinto, coi suoi colori caldi, tendenti al giallo e al marrone, la sua luce radente, vi rende melanconici e inclini al sentimentalismo?
Per voi il gatto giusto è questo:

 Contemplativo...
 ... appassionato...
 ...meditabondo. Romantico Zorro!

Modello 2: bohémien.
Se vi sentite un po' artisti dentro, l'autunno è la stagione delle contraddizioni. Si torna alle occupazioni di tutti i giorni, la città ci accoglie coi suoi ritmi incalzanti e le sue strade lastricate di foglie ingiallite. Eppure un angolo di marciapiede può strapparvi di sfuggita attimi di evasione, regalarvi istanti di poesia, suggerirvi ritmi nuovi, raccontarvi modi alternativi di vivere la realtà, svelarvi armonie segrete tra gli oggetti, le forme, i colori...
Il gatto giusto per voi è questo:


 Julien, gatto bohémien.

Modello 3: bon viveur.
In fondo in fondo, a voi che ve ne frega dell'autunno? Ogni stagione è buona per viversela come vié vié. Amate il relax, il buon vivere, riempirvi la panza e godervela di santa ragione.
Il gatto giusto per voi è questo:
 

 Colui che non aspetta l'estate per stravaccarsi al sole, e la cui attività più intensa è lisciarsi il muso. Colui che ha a buon diritto meritato il nome di Panzumen...


D'Artagnan, le bon vivant!

Rubrica del martedì: Roba da gatti.
Rubrica gemellata con: Cats on tuesday, roba da gatti around the world.

Per partecipare inserisci il tuo link entro la mezzanotte del prossimo martedì.






lunedì 26 settembre 2011

Preparativi...

E' tutto pronto. Domani è il giorno X.

Lista degli oggetti da portare al nido:
  • ciuccio (solo se il bambino ne fa uso)
  • un cambio completo
  • zainetto per il cambio con il nome del bambino
  • pantofole per il nido
  • un pacco di salviette umidificate.
Sono stata più che diligente: ho tutto, e sono riuscita a stiparlo con perfetto incastro nello spazio esiguo dello zainetto pupesco.
Che poi in fondo sono stata, per una volta previdente: anzicché uno solo, di zainetti ne ho comprati ben due! (E non sapevo nemmeno che avremmo iniziato quest'anno).
Diciamo pure che sono una di quelle persone che quando vanno al supermercato per comprare solo tre pere e un pacco di pannolini si ritrovano alla cassa a dover usare il bancomat perché hanno dietro solo 40 € in contanti e non le bastano! Al Carrefour a luglio ho visto uno stupendo zaientto a forma di elefante, e l'ho preso.
Poi la scorsa settimana alla COOP ne ho visto un altro. Porca pupazza, però, se non avessi già comprato l'elefante... E va be', tanto costa solo 4 euro... e così ora ci abbiamo il doppione, e a lei l'imbarazzo della scelta. A voi quale piace?


E poi Suster ha avuto un'alzata di ingegno, e ha voluto "osare".
Un bel giorno ha tirato fuori ago e filo, e la stoffa avanzata da quel famoso Natale in cui s'era messa in testa di realizzare a mano i regali per tutti i suoi conoscenti (deliri di onnipotenza) ed ecco cosa ha partorito:


Una fantastica sacca per la biancheria di ricambio per il nido.
Che poi non si dica che non sono una mamma-mani-di-fata! Ci manca poco che mi metto a fare i tortellini con la pasta fatta in casa e a confezionare centrini e merletti all'uncinetto!
In realtà fa molto meno schifo di quanto in foto non sembri. E sono molto soddisfatta della regolarità dei miei punti:

Da impazzirci a capire come cacchio si congiungevano borsa e fodera interna! Senza parlare di "dove caspita lo infilo il laccetto?".
E' che ho fatto gli studi umanistici, e invece per poter avere buone competenze di tagliocucito bisogna essere come minimo geometri!
La foto è menzognera, racconta solo mezze verità.
Ecco la magagna:

Va be', però così era come era oggi pomeriggio. Stasera ho finito il lavoro proprio "ammodino".
Ecco il risultato nell'insieme:

La balena è il nostro animale guida! (almeno per ora, poi crescendo sceglierà quello che più le aggrada). Non fate caso alla scelta del colore: era l'unica stoffa che si prestava alle esigenze del modello (sigh!). E il fantastico ricamo l'ho fatto sfilacciando un tessuto sintetico multicolor che mi è avanzato in grande quantità. Quando sono andata in merceria (oh, la più cara della città, lì devi stare attento a quello che metti sul bancone perché se non chiedi il prezzo prima, rischi di non arrivare a fine mese!) la commessa voleva a tutti i costi convincermi a prendere una stoffa con gli orsetti.
- Ma come? Per la fodera? Ma è dentro: non si vede (un po' come il culo della moffetta).
- Ah, è per dentro?
- Sì, è per dentro, fuori ho già fatto il ricamo io!
Meglio non scendere nei particolari: detta così sembra che chissà che genio dell'ago e filo io sia!
Come vedete ho preso la cosa molto seriamente.
E questa è la pazza che domani dovrebbe fare il suo debutto in società:


Dopo averla rincorsa per mezz'ora in giro per casa (abbiamo fatto il giro del perimetro per tre volte, come Ettore e Achille), sono riuscita a vestirla da giovin signora in autunno.


 Ci teneva però ancora a farmi vedere una cosa molto importante. L'ha cercata a lungo, e alla fine...

 L'ha trovata!

Lei lo chiama "Be", ma pretende che io lo chiami "l'ombelico del mondo"!
Credo che potrebbe diventare la scoperta del secolo!