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mercoledì 20 giugno 2012

Luci, caos e fantasmagorie.

(Continua da post precedente)

Quindi ci ritroviamo con il beduino, in mezzo alla calca crescente e al buio imminente, e si avverte il bisogno di mettere a tacere il richiamo dell stomaco. Io ho taciuto la cena veloce al parco e il gelato con pupa e ho acconsentito alla pizza pret-à-manger...


(Nel caso vi trovaste a passare per Pisa e desideraste fare altrettanto: questo è un consiglio disinteressato, e del tutto personale: la pizza qui è ottima!)




 

Lo scorcio della via ci offre un assaggio visivo di quello che ci aspetta laggiù, nel cuore della festa, subito dopo la pausa mangereccia: le tenebre incalzano, le fiammelle ci seducono...


Ma noi deviamo sulla destra: ci hanno detto che in piazza si bisboccia...
Seduti sui gradini dei palazzi e sulle aiuole, a gruppi si consumano pasti al volo, c'è musica: qualcuno improvvisa danze forsennate!


 


E c'era una bambina che ballava su ossessivi ritmi house: uno spasso! Ma voi la conoscete, per caso?

La notte è ormai calata, la tenebra ci assale, il caos ci inghiotte.

 

 La mia reflex si affanna invano: d'ora innanzi, solo impressioni, visioni...
(Avete per caso visto una bambina sulle spalle del suo babbo?)



... ombre e barlumi, chiarori e oscurità...




...e fiaccole danzanti, lamelle dondolanti...




...sul dorso della chiesa fiammeggiante.



 Un babbo esausto si tira dietro una coccinella smaniosa di attenzioni, contrariata dall'essere decisamente passata in secondo piano.
Una bambina felice ed eccitata continua a dire che bella patteggiata oggi! E dalle impalcature si siede a guardare il panorama della sua città, trasfigurato così per una notte sola all'anno.





 


Contornati da fiammelle, aspettiamo l'evento conclusivo della serata, che tarda ad arrivare, si fa attendere a lungo, e la bambina chiede, con occhio stanco: "Non ti fa la nanna oggi?"

Ma come in tutte le feste che si rispettino, il finale ad effetto non poteva mancare.



...
...
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"Hasuna metti via quella macchina fotografica: che bellezza c'è a fotografare i fuochi d'artificio: goditi lo spettacolo piuttosto, che è molto meglio dal vivo!"

(Poveretto: per una volta che prendeva in mano la fotocamera!)

Forse avrei potuto raccontare questa serata con molte meno foto, ma come rendere il senso dell'eccesso, della ridondanza, dell'esagerazione, se non con l'eccesso, la ridondanza, l'esagerazione?

lunedì 18 giugno 2012

Andiamo a vedere la luminara

L'estate è esplosa con un tempismo perfetto, in tempo per il week end di San Ranieri.
San Ranieri: narra la leggenda che fosse un ladro, o almeno così si dice in giro. Non so come sia nata questa voce, fatto sta che non possiede basi certe, un po' come le fondamenta dei palazzi della città di cui è patrono, fondata sul terreno alluvionale dell'Arno... invece no: a Ranieri, (poi detto anche San), rampollo di nobile famiglia, poi eremita e pellegrino in Terra Santa del XII secolo, e che non c'entra niente con la Ryan Air, detto per inciso, se vi fosse sorta la curiosità, a quanto pare è stata affidata la protezione della città di Pisa, dove era nato del resto, sin dal 1632, chè questi pisani i santi e i patroni, campanilisti come sono, se li fanno in casa, cotti e mangiati, come si dice.

Ma torniamo a noi, chè se vi interessa la vita del santo ecco il link.



Dunque, la città dai tempi dei tempi, festeggia la ricorrenza patronale con uno degli eventi più spettacolari che voi umani possiate mai immaginare, dopo l'aurora boreale, e dopo le cascate del Niagara, e dopo... va be', fate voi.
La notte tra il 16 e il 17 giugno i Lungarni pisani si accendono di fiammelle e le strade del centro si riempiono di gente, desiderosa di far festa. E' la luminara di San Ranieri, uno degli eventi più attesi del Giugno Pisano.
Siete andati a vedere i link? Bene, allora è del tutto inutile che io continui, tanto, che potrei raccontarvi di più?
Ma se volete (il web pullula di foto meravigliose della luminara, e le mie in confronto, come direbbero qui, fanno ca'à), vi mostrerò qualcosa di inedito: l'unico, originale, backstage della luminara!

Dunque, tutto è cominciato quel pomeriggio, chè la pupa ripeteva a raffica: "Andiamo a vede'e la lù-minà-a, andiamo a vede'e la lù-minà-a..." cantilenando, e senza avere la più pallida idea di cosa fosse, ma entusiasta e impaziente all'idea di andarla a vedere, e il caldo ci ha trattenute in casa fino a tardo pomeriggio, e il Giardino Scotto ha ospitato una nostra veloce cena al sacco a base di taralli e melone, prima di chiudere i cancelli e buttarci fuori, e noi ci siamo immerse in un mondo brulicante di vita e colori, e aria di festa paesana.

Conduceva lei, con il suo fiore di mais in mano, e palloncini fluttuavano in un cielo azzurrissimo, e vogatori si allenavano per la storica Regata giù in Arno, e le impalcature issate da settimane aspettavano di ricevere i lumini della festa, e la gente sciamava sui lungarni chiusi al traffico automobilistico, chè era una goduria camminare proprio nel bel mezzo della carreggiata...








Bancarelle di dolciumi esponevano balocchi e cialde, e il cocco fresco invitava i passanti.





Intanto ci sono i signori delle gru, anzi: i tignowi, con i caschi gialli in testa che lavorano in simultanea, su più fronti, perchè tutto sia pronto in tempo.


 

 E lumini, lumini ovunque!



 



A qualcuno deve essere sfuggito un palloncino giallo...



Si gira, si va, la gente freme, i pedi viaggiano, gli sguardi puntati in alto, o in basso, l'attesa del tramonto, folla a grappoli su cui svettano matasse di zucchero filato a mazzetti.




 

Appollaiati sull'argine, con la bella facciata del Palazzo Blu alle spalle.



E il tignowe dei palloncini gonfiava i palloncini...



Ci sono cascata un'altra volta. Come l'anno scorso, abbiamo la nostra ingombrante coccinella ad elio, legata al passeggino, a ostacolarci il passaggio tra la folla assiepata e a impedire la vista alla sottoscritta, che puntualmente se lo ritrova in faccia. Ma non è vera festa senza palloncino...


Un'umanità festosa è intenta a riempirsi la panza agli angoli delle strade, e almeno una sera l'anno, la città si riempie di gente, gente intorno a me, gente in strada, bambini che corrono infilandosi tra le gambe degli adulti e vedo panze svettare, panze piene di bambini, fasciate da attillati abiti di cotone, panze piene di cibo che tirano i bottoni alle camicie. I commercianti si dan gran da fare, le bacheche dei menù sono uno spettacolo per gli occhi, e anche i capelli viola di quella signora.





 



La coccinella fluttua, mentre noi prendiamo un gelato, aspettando il crepuscolo che non tarda ad arrivare, e i lampioni si stanno accendendo, musica e suonatori, la festa avanza, siete pronti?

 


Ma io per ora mi fermo qui, al crepuscolo incipiente. Dopo è caos e fantasmagorie.
Aspettatevi effetti speciali!