lunedì 18 giugno 2012

Andiamo a vedere la luminara

L'estate è esplosa con un tempismo perfetto, in tempo per il week end di San Ranieri.
San Ranieri: narra la leggenda che fosse un ladro, o almeno così si dice in giro. Non so come sia nata questa voce, fatto sta che non possiede basi certe, un po' come le fondamenta dei palazzi della città di cui è patrono, fondata sul terreno alluvionale dell'Arno... invece no: a Ranieri, (poi detto anche San), rampollo di nobile famiglia, poi eremita e pellegrino in Terra Santa del XII secolo, e che non c'entra niente con la Ryan Air, detto per inciso, se vi fosse sorta la curiosità, a quanto pare è stata affidata la protezione della città di Pisa, dove era nato del resto, sin dal 1632, chè questi pisani i santi e i patroni, campanilisti come sono, se li fanno in casa, cotti e mangiati, come si dice.

Ma torniamo a noi, chè se vi interessa la vita del santo ecco il link.



Dunque, la città dai tempi dei tempi, festeggia la ricorrenza patronale con uno degli eventi più spettacolari che voi umani possiate mai immaginare, dopo l'aurora boreale, e dopo le cascate del Niagara, e dopo... va be', fate voi.
La notte tra il 16 e il 17 giugno i Lungarni pisani si accendono di fiammelle e le strade del centro si riempiono di gente, desiderosa di far festa. E' la luminara di San Ranieri, uno degli eventi più attesi del Giugno Pisano.
Siete andati a vedere i link? Bene, allora è del tutto inutile che io continui, tanto, che potrei raccontarvi di più?
Ma se volete (il web pullula di foto meravigliose della luminara, e le mie in confronto, come direbbero qui, fanno ca'à), vi mostrerò qualcosa di inedito: l'unico, originale, backstage della luminara!

Dunque, tutto è cominciato quel pomeriggio, chè la pupa ripeteva a raffica: "Andiamo a vede'e la lù-minà-a, andiamo a vede'e la lù-minà-a..." cantilenando, e senza avere la più pallida idea di cosa fosse, ma entusiasta e impaziente all'idea di andarla a vedere, e il caldo ci ha trattenute in casa fino a tardo pomeriggio, e il Giardino Scotto ha ospitato una nostra veloce cena al sacco a base di taralli e melone, prima di chiudere i cancelli e buttarci fuori, e noi ci siamo immerse in un mondo brulicante di vita e colori, e aria di festa paesana.

Conduceva lei, con il suo fiore di mais in mano, e palloncini fluttuavano in un cielo azzurrissimo, e vogatori si allenavano per la storica Regata giù in Arno, e le impalcature issate da settimane aspettavano di ricevere i lumini della festa, e la gente sciamava sui lungarni chiusi al traffico automobilistico, chè era una goduria camminare proprio nel bel mezzo della carreggiata...








Bancarelle di dolciumi esponevano balocchi e cialde, e il cocco fresco invitava i passanti.





Intanto ci sono i signori delle gru, anzi: i tignowi, con i caschi gialli in testa che lavorano in simultanea, su più fronti, perchè tutto sia pronto in tempo.


 

 E lumini, lumini ovunque!



 



A qualcuno deve essere sfuggito un palloncino giallo...



Si gira, si va, la gente freme, i pedi viaggiano, gli sguardi puntati in alto, o in basso, l'attesa del tramonto, folla a grappoli su cui svettano matasse di zucchero filato a mazzetti.




 

Appollaiati sull'argine, con la bella facciata del Palazzo Blu alle spalle.



E il tignowe dei palloncini gonfiava i palloncini...



Ci sono cascata un'altra volta. Come l'anno scorso, abbiamo la nostra ingombrante coccinella ad elio, legata al passeggino, a ostacolarci il passaggio tra la folla assiepata e a impedire la vista alla sottoscritta, che puntualmente se lo ritrova in faccia. Ma non è vera festa senza palloncino...


Un'umanità festosa è intenta a riempirsi la panza agli angoli delle strade, e almeno una sera l'anno, la città si riempie di gente, gente intorno a me, gente in strada, bambini che corrono infilandosi tra le gambe degli adulti e vedo panze svettare, panze piene di bambini, fasciate da attillati abiti di cotone, panze piene di cibo che tirano i bottoni alle camicie. I commercianti si dan gran da fare, le bacheche dei menù sono uno spettacolo per gli occhi, e anche i capelli viola di quella signora.





 



La coccinella fluttua, mentre noi prendiamo un gelato, aspettando il crepuscolo che non tarda ad arrivare, e i lampioni si stanno accendendo, musica e suonatori, la festa avanza, siete pronti?

 


Ma io per ora mi fermo qui, al crepuscolo incipiente. Dopo è caos e fantasmagorie.
Aspettatevi effetti speciali!

10 commenti:

  1. Risposte
    1. Oh, ma lei è troppo buona: bastava dire "carine", e già mi accontentavo, chè in quel casino e col passeggino in mezzo ai cabasisi già è tanto se sono riuscita a cavarne fuori qualcuna che non fosse mossa. ma mi accontento anche del "bellissime", eh!

      Elimina
  2. Risposte
    1. Eh, sì! Sembra ieri e invece... sono già passati quasi DUE GIORNI! Cavolo quanto vola il tempo! ;D

      Elimina
  3. suster, hai fatto delle foto bellissime, per quanto poco conti il mio parere... che bella la tua città...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che bello che vi piacciano! Sono davvero bellittime, dite? Allora posso montarmi un po' la testa, va! Ecco fatto: montata!

      Elimina
    2. (A me piace molto l'ultima, anche se è mossa e ho segato a metà un suonatore e troncato i piedi al front man! Pure quella del cocco mi piace tanto però.)

      Elimina
  4. Bella anche la serie diurna :)
    Mi piacciono molto i palloncini vicino al lampione ^-^

    RispondiElimina

Che tu sia un lettore assiduo o un passante occasionale del web, ricevere un commento mi fa sempre piacere, purché inerente e garbato.
Grazie a chi avrà la pazienza e la gentilezza di lasciarmi un segno del suo passaggio.