Com'è come non è, mi sono ritrovata ad esser genitrice di due femmine, anzi, ora ve lo posso anche dire, quasi di tre.
Non so come avrei preso questa notizia, se me l'avessero detto, che so io, dieci anni fa.
Il fatto è che non mi ci vedevo, e penso che il motivo di fondo sia il fatto che non mi sono mai identificata con l'immagine della femminilità che sempre ci hanno propinato, proposto e imbellettato fin dalla primissima infanzia.
Non io, cresciuta tra tre fratelli maschi e dedita a intrattenimenti tutt'altro che leziosi.
Non io che preferivo giocare al wrestling sul lettone dei miei piuttosto che servire il thé alle bambole.
Non io, che trovavo la maggior parte dei cartoni animati di target femminile insulsi, noiosi e inguardabili.
Non io che, ora, da grande, ho provato più emozione entrando da Briko che da Desigual.
C'ero io, e poi c'erano le altre, le donne vere, le femmine; loro, che da piccole giocavano con le barbie, io, chge reprimevo il desiderio di possederne una perché implicitamente avevo appreso che quello era un passatempo da femminucce sceme, ed io non lo ero.
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venerdì 11 marzo 2016
venerdì 12 febbraio 2016
Libri: domande importanti
Io chi sono? Cosa ci faccio qui? Perché esisto?
Mimi ha iniziato a porsi domande di questo tipo molto presto, cogliendomi spesso alla sprovvista, e nell'imbarazzo di non avere una risposta adeguata alle sue richieste, a volte perché si trattava di domande volutamente destinate a non averne, che si confrontavano direttamente con la vertigine dell'infinità: del tempo, dello spazio, con il prima del prima e con l'oltre dell'oltre, con l'eterno, con l'infinito, e con la loro assurdità logica.
Sembrano domande troppo grandi per una bambina piccola. In genere pensiamo che i bimbi non se ne pongano di questa portata, non subito, almeno, perché i bambini, si sa, prendono per buono ciò che c'è, sono troppo presi ad imparare, prima, ciò che possono toccare, vedere, e che i loro perché riguardino solo il mondo contingente.
Forse troppo spesso li sottovalutiamo, senza renderci conto che loro, più di noi, devono spesso sentirsi come dei piccoli astronauti piovuti, non si sa come, in un mondo sconosciuto di cui stanno, con fatica, curiosità, entusiasmo, incredibile spirito di adattamento e intuito, gradualmente scoprendo regole e funzionamento.
E' di questo, forse, che parla Il bambino tra le pagine, delizioso albo illustrato di Peter Carnavas (un autore che credo valga la pena tenere d'occhio):
Titolo: Il bambino tra le pagine
Autore: Peter Carnavas
Editore: Valentina edizioni, 2015
Età: dai 4 anni
Mimi ha iniziato a porsi domande di questo tipo molto presto, cogliendomi spesso alla sprovvista, e nell'imbarazzo di non avere una risposta adeguata alle sue richieste, a volte perché si trattava di domande volutamente destinate a non averne, che si confrontavano direttamente con la vertigine dell'infinità: del tempo, dello spazio, con il prima del prima e con l'oltre dell'oltre, con l'eterno, con l'infinito, e con la loro assurdità logica.
Sembrano domande troppo grandi per una bambina piccola. In genere pensiamo che i bimbi non se ne pongano di questa portata, non subito, almeno, perché i bambini, si sa, prendono per buono ciò che c'è, sono troppo presi ad imparare, prima, ciò che possono toccare, vedere, e che i loro perché riguardino solo il mondo contingente.
Forse troppo spesso li sottovalutiamo, senza renderci conto che loro, più di noi, devono spesso sentirsi come dei piccoli astronauti piovuti, non si sa come, in un mondo sconosciuto di cui stanno, con fatica, curiosità, entusiasmo, incredibile spirito di adattamento e intuito, gradualmente scoprendo regole e funzionamento.
E' di questo, forse, che parla Il bambino tra le pagine, delizioso albo illustrato di Peter Carnavas (un autore che credo valga la pena tenere d'occhio):
Titolo: Il bambino tra le pagine
Autore: Peter Carnavas
Editore: Valentina edizioni, 2015
Età: dai 4 anni
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venerdì 18 dicembre 2015
Libri: cercare se stessi
Qualche buona idea per i regali di natale di quest'anno?
E va bene, per questa volta vi accontento.
Era da tempo che avrei voluto parlare di questi due libri, che, giunti per vie traverse e forse non da subito apprezzati come si conviene, circolano già da un po' in casa nostra.
Ve ne parlo nello stesso post perché questi due libri illustrati hanno in comune la tematica di fondo: la ricerca di sé e l'acquisizione della propria autoconsapevolezza, nell'unicità e nella specificità di ognuno.
Lo fanno apparentemente offrendo due punti di vista un po' diversi, forse divergenti: "io chi sono VERAMENTE?" O "io chi voglio essere? Chi voglio DIVENTARE?"
Il fatto è che, a ben guardare, la risposta univoca di cui si fanno portavoce le due storie, di personaggi in cerca di un'identità definita, è tutta nella rivendicazione della libertà di ognuno di essere ciò che è, nella maniera in cui meglio gli si adatta e passando attraverso le esperienze che gli permettono di conoscersi, accettarsi, piacersi.
Partiamo dal primo:
Titolo: Il pinguino verde, 2012
Autrice: Valentina Muzzi
Editore: Sinnos
Età: dai 2 anni
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giovedì 12 novembre 2015
Inside out. Emozioni sul grande schermo
Un tempo ero una blogger più assidua. Non più brava, non più figa, ma sicuramente più assidua.
Così riuscivo a concretizzare molte idee che mi passavano per la testa, come rubriche di cui nessuno sentiva l'utilità e pseudorecensioni di mostre che non interessavano a nessuno, e solo una volta che erano terminate, così, anche volendo, nessuno avrebbe potuto andarle a vedere dietro mio consiglio.
L'ho detto che ero più assidua, ma ciò non vuol dire che fossi più efficiente, né più al passo con l'attualità.
Perciò, perché smentirmi ora, solo perché ho cambiato indirizzo al mio blog e sono un po' più schiva?
Dunque da circa un mese a questa parte, da quando cioè sono stata al cinema con le bimbe a vedere l'ultimo film della Pixar, mi sarebbe piaciuto parlarne qui.
Ma i miei aggiornamenti sono sempre più sporadici e faticosi, e non ce l'avevo ancora fatta, a concretizzare questo proposito.
Fino ad ora! (Papparapààà!)
Ora che probabilmente il film non sarà più nelle sale, ma fa lo stesso.
D'altronde ci hanno spaccato le palle con Frozen fino al mese scorso, con vestiti di carnevale di Elsa, feste a tema, un merchandising spietato e cover di Let it go su YouTube. Potrò attardarmi un pochino sull'onda delle mie impressione tutto sommato ancora abbastanza fresche (tutto è relativo, signori miei. Considerate che negli ultimi cinque anni io sono entrata in un cinema in tutto quattro volte. Fate un po' voi).
venerdì 8 maggio 2015
Libri: la ricerca, la scoperta, il ritorno.
Ultimamente riesco a scrivere di libri più che di altro.E' comunque un modo per riordinarsi le idee quando da sola non glie la fai, e dunque: cosa hanno in comune i due libri che voglio presentare oggi?
Poco, si direbbe, a prima vista: una storia naive in tinte accese di bambine aviatrici e surreali regine; un racconto poetico di equilibri precari, di voli e di spinte, giocato sulla continua interazione con l'immagine, sull'eleganza grafica di linee verticali e orizzontali, di una gamma cromatica ridotta e selezionata.
Due storie che però ho sentito accomunate da un denominatore unico: la ricerca dell'altro che ci si nega, il viaggio, la scoperta infine che quell'altro per noi c'è e c'è sempre stato, anche quando pensavamo di doverlo cercare altrove.
La regina dei baci
Titolo: La regina dei baci
Autore: Kristien Aertssen (testo e illustrazioni)
Editore: Babalibri
Età: 2-6
venerdì 24 aprile 2015
Libri: io e l'altro. Che fatica!
Abbiamo per le mani due libri che ci piacciono un sacco, molto divertenti e alla portata di tutte le nostre età, ma che mi sono sembrati anche accomunati da un messaggio non tanto scontato né immediato, poiché affrontano in maniera brillante e scanzonata i temi dello stare insieme, dell'attenzione all'altro e della reciproca comprensione.
Eccoli:
Tartaruga in: I miei amici non mi lasciano dormire.Ovvero: meglio impopolari che insonni.
Titolo: Dormi dormi tartaruga.
Autore: Roberto Aliaga
Illustratore: Alessandra Cimatoribus
Editore: Logos
Età: dai 2 anni
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venerdì 27 marzo 2015
Gek Tessaro: canto i cavalier, l'armi, draghi e città.
Cosa vieta di dire la verità ridendo?
Lo scriveva Orazio, tanto e tanto tempo fa.
Cosa vieta di affrontare temi difficili con leggerezza?
E cosa vieta di fartici anche due risate, per una volta immaginando un finale alternativo delle vicende rispetto al copione noto propostoci dai manuali di Storia?
La Storia politica, si sa, parla soprattutto di guerre, delle loro cause e dei loro esiti, e dalla prospettiva storica esse sembrano, così, assolutamente sensate.
Eppure quando una guerra inizia sembra davvero difficile farsi una ragione del perché, di chi realmente può volere deliberatamente agire in maniera distruttiva contro altri esseri umani, a chi può giovare, chi la può desiderare se in essa la gente muore?
Mimi ha appena cominciato a porsi di queste domande, o forse ancora no, perché ancora non ne ha poste a me, che non avrei risposte soddisfacenti e rassicuranti sull'argomento; però ha iniziato a intuire che si tratta di un argomento gravido di angosce, quando capisci che può interessare anche te e le persone che ti sono care.
dato che il padre si trova attualmente in territorio non proprio pacifico, credo la cosa sia stata abbastanza naturale.
Comunque per ora abbiamo esorcizzato il mostro, o almeno tentato di farlo con questo libro, che è al momento tra i nostri favoriti serali (e seriali):
Titolo: La città e il drago
Autore: Gek Tessaro
Editore: Lapis
Età: Dai 3 anni
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venerdì 13 marzo 2015
Principesse o no?
Era da un po' che mi proponevo di farlo.
E' giunto il momento di affrontare il mostro.
Tra i libri della nostra personale libreria casalinga ce n'è un buon numero etichettabili alla voce: "Principesse". Chissà perché poi.
Inizialmente non ero proprio entusiasta di questa smaccata predilizione di mia figlia per la suddetta categoria di personaggi.
Ma vincendo la mia recalcitranza e il mio snobismo, mi sono, per amor suo, forzata la mano.
E andiamo a vedere quindi oltre le etichette, perché le principesse non sono tutte uguali, e per fortuna non sono solo di marca Disney.
venerdì 27 febbraio 2015
Raccontare Modì: un bambino di nome Dedo.
Al Palazzo Blu di Pisa si è conclusa da qualche settimana la mostra Amedeo Modigliani et ses amis, di cui vi ho parlato qui.
Ho rimuginato a lungo sull'opportunità o meno di tornare alla mostra in compagnia di Mimi, poi gli impegni familiari ed extrafamiliari, i malanni e le incompatibilità di orari, oltre alla concomitante presenza di Rania e la mia indomita irresolutezza hanno fatto il resto, e più niente ne è stato.
Ah, madre pigra e inconcludente! Se tua figlia languirà nelle lande dell'ignoranza artistica ne avrai la tua buona fetta di responsabilità.
Il fatto è che mi sono a lungo interrogata, come dicevo più su, sull'opportunità o meno di portare la mia figlia maggiore, di età 4 anni e mezzo, alla mostra di Modigliani a Palazzo blu perché a mio parere e a mio personale sentire quelle opere erano particolarmente forti e impegnative da un punto di vista emotivo e anche concettuale.
Io ne sono uscita piuttosto scossa, e immancabilmente, come spesso facciamo, trasferendo su Mimi le mie emozioni, mi sono chiesta se e quanto lei avrebbe colto di quel dramma, di quella tormentosa ricerca e di quella forza scardinante, deformante ed autodistruttiva che ho avuto come l'impressione emanasse dalle opere, una sorta di violenta affermazione estetica.
Sì però, però... Forse se avessi saputo presentarglielo in maniera comprensibile, in maniera commestibile e digeribile, eliminando il dramma e lasciando il bello.
Sarei stata capace di farlo?
Fu così che un bel giorno mi sono recata alla libreria Blubook, una splendida e fornitissima libreria indipendente nata come book shop del Palazzo Blu e poi evolutasi in qualcosa di autonomo e splendido, e ho preso questo:
Titolo: Amedeo Modigliani. C'era una volta Dedo... There once was a boy called Dedo...
Autore: Daniela Sbrana
Editore: LibriVolanti, edizioni ISTOS
Età: dai 4-5 anni
Voto: 9
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venerdì 13 febbraio 2015
Beatrice Alemagna: ode all'imperfezione.
Posso ormai dirmi un'ammiratrice ufficiale di Beatrice Alemagna (qui, qui, qui, qui, gli altri libri da me postati).
Perciò non starò a dilungarmi sul perché oggi vorrei presentare questo libro:
Titolo: I cinque Malfatti
Autore-illustratore: Beatrice Alemagna
Editore: Topipittori
Età: dai 3-4 anni
Voto: 10
venerdì 23 gennaio 2015
Come nascondere un leone (non è un tutorial).
Immagino che molti di noi si siano trovati almeno una volta nella vita a dover fronteggiare un'emergenza simile.
E' per questa ragione che oggi vorrei presentarvi un librino molto carino preso in biblioteca oramai più di un mesetto fa (ma aspetto a restituirlo perché vorrei poterlo presentare ai bimbi del nido quando finalmente partiranno i laboratori di lettura) che, senza tante particolari pretese, ha conquistato entrambe le mie piccole lettrici, a dispetto del divario di età che le separa.
La prima a cedere al fascino dell'immagine di copertina è stata Rania:
Titolo: Come nascondere un leone
Autore: Helen Stephens
Editore: Nord-Sud Edizioni
Età di lettura: per tutti.
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venerdì 19 dicembre 2014
Libri: due proposte per i più piccoli.
E' successo che al nido di Rania le maestre mi hanno coinvolto in un laboratorio di lettura con i bimbi, ed è successo che io mi sia talmente calata nel ruolo da essermi buttata a capofitto nella ricerca di libri adatti alla situazione.
In una mattina di pessimo umore e tristezze varie, dopo aver accompagnato a scuola le bimbe, mi sono diretta verso la biblioteca e mi sono infilata nell'area dei libri per l'infanzia.
Con mia grande soddisfazione ho scoperto una discreta quantità di nuovi titoli, recentemente acquistati dalla biblioteca e spulciando spulciando ho trovato alcuni che mi sono sembrati davvero perfetti per mio scopo.
Oggi vi presento questi due libri, a mio parere estremamente fruibili per bambini anche piccolissimi.
Io ho fatto per ora il test con la mia, che si avvicina ai ventun mesi, e il risultato è stato positivo, per quanto questi due libri siano un pochino più impegnativi rispetto a quelli finora prediletti da lei.
Sono davvero graziosi e piacevoli da leggere e da sfogliare, entrambi dotati di splendide e coloratissime immagini a pagina intera, un grande formato con copertina rigida e spesse pagine di carta ruvida, che la senti proprio sotto i polpastrelli.
Del resto trattasi di due case editrici sulle quali ho imparato a puntare, di quelle che stanno dando un contributo enorme al rinnovarsi della contemporanea letteratura per l'infanzia, senza dimenticare, anzi valorizzando le importanti lezioni del passato.
Temi semplici e quotidiani, alla portata dei bimbi che iniziano a scoprire il mondo intorno a loro, legati alla natura, quali sono l'alternarsi delle stagioni e del tempo meteorologico, del giorno e della notte, trattati in maniera chiara e comprensibile, ma anche originale, poetica e simpatica, un mondo animato da una natura personificata e partecipe, che introduce in una dimensione giocosa, da favola naive.
Ma veniamo al sodo:
Titolo: Che tempo fa?
Autore: Elve Fortis De HieronYmis
Editore: interlinea junior
venerdì 12 dicembre 2014
Anche le pulci lo sanno: il mondo delle pulcette.
Dato che ci troviamo in periodo natalizio, mi voglio impegnare a suggerire qualche buona idea regalo per i più piccoli, e siccome credo che il miglior regalo che si possa fare a un bambino sia un libro (poi una volta se ce la faccio vi esporrò anche le mie ragioni) colgo l'occasione di un altro venerdì per mettere mano al mio ottimo proposito.
Forse qualcuno di voi (per dirla alla Troy McClure) avrà casualmente letto la mia precedente presentazione del libro Nel Paese delle pulcette, dove tra l'altro, a proposito, rimandavo alle 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino (troppo sfiziose, ve le linko anche qui, va!).
Ad ogni modo, dopo quel primo incontro con Beatrice Alemagna, io lei non l'ho più mollata, anzi: mi sono messa alla ricerca disperata e disparata dei suoi meravigliosi libri, e certo non ho tralasciato le nostre amate pulcette.
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venerdì 28 novembre 2014
Libri: il peso delle parole.
Titolo: La grande fabbrica delle parole
Autore: Agnés de Lastrade
Illustratore: Valeria Docampo
Editore: Terre di Mezzo
Voto: 10
Eccolo finalmente: l'ho inseguito tanto, come non mi capita spesso di fare coi libri.
L'ho cercato e corteggiato, l'ho atteso e fantasticato.
Infine è arrivato.
Ne avevo letto in rete, qualche tempo fa, e per prima cosa mi sono innamorata delle illustrazioni; incuriosita dal tema poi e dall'originalità dell'ambientazione, un Paese fantastico, ai limiti del metafisico, in cui le parole non si pronunciano mai a cuor leggero, dal momento che ognuna di esse per essere pronunciata deve prima essere acquistata, pagata in base al valore di mercato, poi ingoiata.
Immaginate dunque quale debba essere la cura e l'attenzione nella scelta del proprio eloquio da parte degli abitanti del Paese in cui sorge la Grande Fabbrica delle Parole.
Ovviamente, come in ogni Paese che si rispetti, tanto in quelli reali, quanto in quelli immaginari, vi sono disparità di condizioni sociali ed economiche, e anche qui c'è chi può permettersi di scialacquare in chiacchiere e luoghi comuni, chi invece è costretto a fare i conti con le sole parole che può permettersi, e puntare all'essenziale.
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venerdì 7 novembre 2014
Due libri da non perdere (secondo me).
Venerdì del libro. Ce la posso fare.
Ieri pomeriggio visto il maltempo imperante su gran parte della penisola, e nella fattispecie qui, ho approfittato dell'occasione di una lettura ad alta voce per bambini notificatami dalla mailing-list della biblioteca comunale e ho portato le bimbe a fare un po' di esercizio intellettuale.
La lettura in realtà è stata un po' una pena, causa drappello di madri cialtrone con figli scatenati al seguito che hanno improvvisato una piccola performance da orda barbarica all'interno dell'area di lettura, rendendo vano qualsiasi tentativo di seguire.
Ma siccome non sono qui per lamentarmi dell'altrui ignoranza, che poi se gli fai notare che magari quello non è proprio il luogo in cui lasciar scatenare lo spirito apocalittico dei propri figli, che se uno non è in grado di gestirli se li tenga a casa propria, ti rispondono pure merda, che sono bambini, cosa vuoi pretendere da loro, siccome questo, dicevo dunque, lo metto solo per inciso, tanto per, e vado avanti.
Dunque in questa amena circostanza ho preso atto che siamo in ritardo sulla riconsegna di alcuni libri presi in prestito tempo fa, che mi riproponevo di segnalare qui, solo che poi non ho mai tempo e il tempo passa.
E allora prima di riconsegnarli ecco, ci provo (preambolo più che superfluo).
Due libri che mi hanno colpito per la resa grafica e l'essenzialità schietta del racconto, senza secondi intenti, senza velleità pedagogiche o messaggi sottesi, ma per il puro gusto di inventare storie partendo da elementi curiosi, e lasciando un po' che la storia si racconti da sé.
Sono questi due:
Titolo: Un leone a Parigi
Autore/illustratore: Beatrice Alemagna
Editore: Donzelli Editore
Età di lettura: dai 2 anni ai 99 (poco adatto ai centenari)
Ieri pomeriggio visto il maltempo imperante su gran parte della penisola, e nella fattispecie qui, ho approfittato dell'occasione di una lettura ad alta voce per bambini notificatami dalla mailing-list della biblioteca comunale e ho portato le bimbe a fare un po' di esercizio intellettuale.
La lettura in realtà è stata un po' una pena, causa drappello di madri cialtrone con figli scatenati al seguito che hanno improvvisato una piccola performance da orda barbarica all'interno dell'area di lettura, rendendo vano qualsiasi tentativo di seguire.
Ma siccome non sono qui per lamentarmi dell'altrui ignoranza, che poi se gli fai notare che magari quello non è proprio il luogo in cui lasciar scatenare lo spirito apocalittico dei propri figli, che se uno non è in grado di gestirli se li tenga a casa propria, ti rispondono pure merda, che sono bambini, cosa vuoi pretendere da loro, siccome questo, dicevo dunque, lo metto solo per inciso, tanto per, e vado avanti.
Dunque in questa amena circostanza ho preso atto che siamo in ritardo sulla riconsegna di alcuni libri presi in prestito tempo fa, che mi riproponevo di segnalare qui, solo che poi non ho mai tempo e il tempo passa.
E allora prima di riconsegnarli ecco, ci provo (preambolo più che superfluo).
Due libri che mi hanno colpito per la resa grafica e l'essenzialità schietta del racconto, senza secondi intenti, senza velleità pedagogiche o messaggi sottesi, ma per il puro gusto di inventare storie partendo da elementi curiosi, e lasciando un po' che la storia si racconti da sé.
Sono questi due:
Titolo: Un leone a Parigi
Autore/illustratore: Beatrice Alemagna
Editore: Donzelli Editore
Età di lettura: dai 2 anni ai 99 (poco adatto ai centenari)
venerdì 26 settembre 2014
Libri e identità.
Era un po' che volevo riprendere a parlar di libri.
Prima del "trasloco" lo facevo a cadenze più o meno regolari.
Ora mi piacerebbe riprendere, ma non è facile.
Ci sono tantissimi libri di Mimi di cui mi piacerebbe parlare, e mi perdo un poco nel ricondurli a una logica di fili di discorsi da tirare e temi da affrontare.
Così per cominciare voglio rompere il ghiaccio con un libro apparentemente poco impegnativo, preso in biblioteca qualche giorno fa.
Titolo: Che cos'è un bambino?
Autore: Beatrice Alemagna
Editore: Topipittori
Età: per tutte le età.
Dell'autrice mi ero innamorata dopo i libri delle pulcette, dei quali, ovviamente, dopo il primo, abbiamo avuto i due sequel.
Quindi: ero a caccia di suoi libri da un po' per la verità.
Quello l'ho notato per la copertina, che mi sembrava rappresentasse il tema della multiculturalità.
Invece no: qui si parla, come esplicitamente dichiara il titolo, di bambini, in maniera semplice e poetica.
Prima del "trasloco" lo facevo a cadenze più o meno regolari.
Ora mi piacerebbe riprendere, ma non è facile.
Ci sono tantissimi libri di Mimi di cui mi piacerebbe parlare, e mi perdo un poco nel ricondurli a una logica di fili di discorsi da tirare e temi da affrontare.
Così per cominciare voglio rompere il ghiaccio con un libro apparentemente poco impegnativo, preso in biblioteca qualche giorno fa.
Titolo: Che cos'è un bambino?
Autore: Beatrice Alemagna
Editore: Topipittori
Età: per tutte le età.
Dell'autrice mi ero innamorata dopo i libri delle pulcette, dei quali, ovviamente, dopo il primo, abbiamo avuto i due sequel.
Quindi: ero a caccia di suoi libri da un po' per la verità.
Quello l'ho notato per la copertina, che mi sembrava rappresentasse il tema della multiculturalità.
Invece no: qui si parla, come esplicitamente dichiara il titolo, di bambini, in maniera semplice e poetica.
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venerdì 21 marzo 2014
Libri e malintesi. Il potenziale dell'equivoco.
Tra i libri presi in biblioteca questo mese per Mimi, ce n'è uno che a lei è piaciuto particolarmente, cosa che mi ha spinto a rinnovare il prestito per un altro mese, anche perché non ho proprio avuto il tempo di "esplorare" nuove proposte, in questi giorni.
Eccolo:
Titolo: Mr Peek e i malintesi allo zoo
Autore: Kevin Waldron
Editore: Campanila
Età di lettura: 4-5 anni
Voto: 7 1/2
Eccolo:
Titolo: Mr Peek e i malintesi allo zoo
Autore: Kevin Waldron
Editore: Campanila
Età di lettura: 4-5 anni
Voto: 7 1/2
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venerdì 7 marzo 2014
Poesie di parole e immagini.
Rimango sempre incantata e stupita dal modo in cui i bambini riescano a recepire in maniera più che intuitiva, direi quasi istintuale, la poesia, e anzi a farne un loro naturale e innato codice espressivo, e per contro rimango sempre affascinata dalla capacità della poesia di comunicare loro in maniera tanto immediata e naturale, senza bisogno del tramite esplicativo di un adulto che interpreti per loro immagini e metafore, e ne disveli significati. In fondo è attraverso immagini e metafore che loro accolgono e si spiegano il mondo nel loro processo di acquisizione della realtà.
I bambini sono capaci di poesia, la creano ogni giorno e quindi niente di più naturale che la comprendano e siano capaci di penetrarne il senso senza intermediari.
La poesia è in fondo una capacità bambina, che normalmente negli adulti si affievolisce, o nel peggiore dei casi, si spegne, o si perde.
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venerdì 21 febbraio 2014
Di libri, mostri e paure.
Dopo una retata in biblioteca, siamo praticamente sommerse da letture che ultimamente stentiamo a "consumare". La piccola fatina ha un approccio alla lettura, o piuttosto all'oggetto-libro, che scoraggia ogni altro componente della famiglia a tentare in sua presenza qualsiasi pacifica interazione uomo-libro, e ogni nostro (mio e di Mimi) tentativo in tal senso si è spesso trasformato in una lotta all'ultimo sangue per preservare l'integrità dei libri coinvolti e la fruibilità delle storie dall'inizio alla fine.
Quindi la povera primogenita aspetta invano il momento in cui la sorella viene messa a letto per presentare la sua pila di arretrati con tanto di interessi alle mie dovute letture serali, ma si trova immancabilmente davanti una non ben intendente mamma-zombie a cui si impastano le parole in bocca alla prima pagina prima di sprofondare in un osceno sonno bavoso, a cui provvidenziali ali di copertine rigide cartonate fanno da pietoso velo.
Intanto si avvicina il termine per la restituzione dei prestiti, quindi ne approfitto per segnalare qui, dell'ultima vagonata di libri, quelli che ritengo degni di menzione, se ci riesco e un po' per volta.
Iniziamo:
Titolo: Il mostro del sonno.
Autore: Maria Vago
Illustratore: Anna Laura Cantone
Editore: Edizioni Arka
Età di lettura: 4-5 anni
Voto: 8
Quindi la povera primogenita aspetta invano il momento in cui la sorella viene messa a letto per presentare la sua pila di arretrati con tanto di interessi alle mie dovute letture serali, ma si trova immancabilmente davanti una non ben intendente mamma-zombie a cui si impastano le parole in bocca alla prima pagina prima di sprofondare in un osceno sonno bavoso, a cui provvidenziali ali di copertine rigide cartonate fanno da pietoso velo.
Intanto si avvicina il termine per la restituzione dei prestiti, quindi ne approfitto per segnalare qui, dell'ultima vagonata di libri, quelli che ritengo degni di menzione, se ci riesco e un po' per volta.
Iniziamo:
Titolo: Il mostro del sonno.
Autore: Maria Vago
Illustratore: Anna Laura Cantone
Editore: Edizioni Arka
Età di lettura: 4-5 anni
Voto: 8
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venerdì 10 gennaio 2014
Il lago dei cigni: Ciaikovskij in Bignami.
Come avevo accennato altrove, quest'anno la Befana è stata molto attesa, e colei che era attesa non ha disatteso alle aspettative in lei riposte, portandoci in volo un libro di cui Mimi si era innamorata in libreria, ma che la madre aveva di soppiatto ricollocato sullo scaffale in maniera truffaldina senza acquistarlo. Alto tradimento.
La delusione di lei una volta rincasate è stata tale e tanta, e il senso di colpa così bruciante, che ha poi dovuto per forza di cose rimediare.
E così è arrivato questo libro:
Titolo: Il lago dei cigni
Autore: Lesley Simms
Illustratore: Anna Luraschi
Editore: Usborne
Età: da 2 anni
Voto: 7 1/2
La delusione di lei una volta rincasate è stata tale e tanta, e il senso di colpa così bruciante, che ha poi dovuto per forza di cose rimediare.
E così è arrivato questo libro:
Titolo: Il lago dei cigni
Autore: Lesley Simms
Illustratore: Anna Luraschi
Editore: Usborne
Età: da 2 anni
Voto: 7 1/2
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