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domenica 5 maggio 2013

Isabella Allamandri: un incontro.


Rania: Il dono.

L'incontro.
E' successo così.
Galeotto fu il Punto Doula, e il blog Una doula per amica.
E un pochino, lo ammetto, anche la mia mania per i giveaway...
Insomma, è un po' come al casinò: vinci una volta ed è come la prima dose di eroina. Diventi dipendente.
Da quando ho aperto questo blog in questa maniera ho già vinto: un libro sulle mamme scritto da una mamma-blogger (e diciamo che non se ne può davvero più, se mi consentite); lo sfondo per il mio blog (che è questo qui che vedete: del resto siccome non saprei fare di meglio, non credo che lo cambierò tanto presto); una bambola pigotta piuttosto orrida, direi (ma va bene, credo sia stata realizzata dagli ospiti di una casa famiglia per pazienti psichiatrici, e poi c'era di mezzo un'iniziativa di beneficenza, quindi...); un pacco di pannolini compostabili taglia 2 (deferito a mia cognata, perché io non avevo messo in programma un nuovo pupo tanto presto... ahem...).
Dunque: perché non tentare ancora?

Il premio poi in questo caso era davvero allettante (ad ogni modo, sicuramente più della pigotta, poi ribattezzata da Mimi Cappuccetto Verde): Vinci un servizio fotografico! così titolava il post di lancio.
E io naturalmente mi sono lanciata.
Del resto cascava a fagiolo, visto che il premio era riservato alle donne in attesa residenti nel territorio di Pisa, che avrebbero sfornato intorno a marzo 2013, dunque: pareva fatto apposta per la sottoscritta.
E siccome poi, come recita un popolare spot, a tutti noi piace vincere facile (o almeno a me), la cosa più figa di tutto ciò è che abbiamo partecipato solo in due (diciamo che le condizioni per la partecipazione prevedevano un'utenza piuttosto selezionata!), e se la cosa potrebbe, volendo, essere tradotta in un flop dell'iniziativa, si è tradotta invece in vittoria patteggiata per me, visto che la fotografa in questione è stata così carina da volerci premiare entrambe, per non far torto a nessuna (e risparmiandoci così l'imbarazzo della competizione, visto che ho avuto modo di conoscere di persona l'altra partecipante).

Ma bando ai preamboli, insomma: fu così che ho conosciuto Isabella Allamandri.

Approccio.
In principio ero entusiasta: figata! Un servizio fotografico con una fotografa VERA! Io non mi sono mai fatta fare un servizio fotografico in trent'anni, e mia figlia lo avrà appena nata!
Poi ero titubante: titubo in genere di base, a prescindere dal tipo di attività che mi accingo a intraprendere insieme a un neonato, perché ho imparato a mie spese che qualsiasi attività in compagnia di un neonato può diventare un calvario, se lui/lei vuole che ciò sia.
Insomma, l'entusiasmo iniziale si infranse presto di fronte ai miei timori e alle mie ansie da ri-neo-madre.
Ho titubato a lungo e me la sono quasi pensata di rinunciare in partenza al premio.
Poi ospedale, dimissioni, cordoni ombelicali, Pasqua, Pasquetta, e quando finalmente mi decido a contattare Isabella, Rania si avvicinava già pericolosamente al compimento del suo decimo giorno di vita, termine critico, come seppi poi, per una fotografa! Perché dopo tale scadenza, i neonati iniziano a rompere le pall... a essere più consapevoli e partecipi, per usare le parole della fotografa, e meno malleabili e passivi alla messa in posa.
Malgrado ciò Isabella mi ha molto rassicurato circa i miei dubbi di intraprendere una lunga sessione fotografica con una bambina così piccola; del resto, lei con i neonati è abituata a lavorarci, e sa assecondare i loro tempi, creare le atmosfere giuste, evitando di forzarli e stressarli se si dimostrano recalcitranti o nervosi.

E insomma, eccoci là, nello studio della fotografa, io e il beduino, col nostro carico di vestitini di ricambio "ché non si sa mai", con la nostra pupa di 11 giorni pronta per la sessione, e l'altra di due anni e mezzo da andare a recuperare al nido di lì a un paio d'ore.

E malgrado i miei timori iniziali, è stata un'esperienza davvero positiva e piacevole.
Isabella è una persona molto alla mano, con la quale ci si sente subito a proprio agio.
Non ero mai stata su un set fotografico, e quello che mi aspettavo era qualcosa di assolutamente diverso da ciò che ho trovato. Pensavo a qualcosa di molto "tecnico", impersonale e asettico, mentre l'ambiente che ci ha accolti era quanto più confortevole e "di casa": un divano da un lato, un'ampia, morbida poltrona dall'altro, un generale disordine organizzato di accessori svariati e dei più deliziosi complementi di vestiario per modelli piccoli e piccolissimi, potremmo pur dire minuscoli; apparecchi tecnologici e strumenti più propriamente "del settore" non toglievano quell'aria familiare generale, accentuata dalle numerose stampe di bimbi e neonati esposte qua e là.

Il servizio.
L'intera seduta fotografica è durata un tre-quattro ore, con le debite interruzioni per le poppate della piccola, per il cambio di posa, per l'arrivo della sorellina, che ha un po' scombussolato e reso più laborioso il tutto, ma malgrado ciò Isabella si è dimostrata sempre paziente e comprensiva.
Le mie pupe hanno opposto una certa resistenza alla realizzazione degli scatti, Rania rifiutandosi categoricamente di dormire, anzi, per dirla come l'ha detta lei, di "abbandonarsi al sonno", Mimi sfoderando la sua peggiore aria adorabilmente impertinente (sorvoliamo pure sull'"adorabilmente") e facendo puntualmente il contrario di quel che le si chiedeva di fare.
Ma insomma: qualcosa di bello è pur venuto fuori.
Oserei sbilanciarmi anche di più sul buon esito della nostra sessione fotografica, se l'autrice non si fosse pronunciata con una punta di rammarico sul fatto di non esser riuscita a lavorare come avrebbe voluto, sempre per via del fatto che la piccola non voleva saperne di stare in posa... devo dire che avrei preferito non venire a conoscenza del fatto che esistono neonati capaci di abbandonarsi completamente al sonno  tanto da non svegliarsi e non reagire in alcun modo nemmeno quando li si manipola, componendoli come fossero una natura mezza-morta, o meglio: una natura in coma... ma va be', ognuno ha la prole che gli è toccata: si vede che in famiglia siamo tutti piuttosto tesi e poco inclini al rilassamento totale.
E pensare che dal mio punto di vista sembrava che Rania almeno fosse una bimba molto tranquilla... In ogni caso niente scenate isteriche in corso d'opera, per lo meno.
L'atmosfera del set era comunque, come dicevo, estremamente confortevole e rilassante, al punto che, cullata dal rumore bianco che avrebbe dovuto sortire quell'effetto sulla neonata, sono stata più volte sul punto di collassare, o meglio: abbandonarmi al sonno io sul set al posto della neonata in questione.

Il lavoro di Isa.
Mi è piaciuto molto veder lavorare Isabella sul set: la sua capacità di improvvisare e adattare elementi alla situazione, di "comporre" quadri viventi da congelare poi nello scatto. Mi è piaciuto (ma questo credo di averlo già detto) il generale senso di calore e familiarità che sprigionava dall'ambiente, e la sua delicatezza esperta nel maneggiare la piccola modella.
Sono rimasta colpita dall'attenzione quasi maniacale per i dettagli e dalla pazienza con cui è necessario attendere, e attendere... e attendere (!) che lei si lasciasse "comporre", che nessuna manina o piedino sbucassero da sotto la piega di un drappo, non un dito fuori posto, non un nastro, perché la posa riuscisse alla perfezione.
E ammetto che io la mia pazienza l'avrei persa già da un pezzo... ecco forse perché quelle che faccio io, di foto, escono 9 volte su 10 con un occhio chiuso e uno da pesce lesso, o nel mentre di uno sbadiglio, o di un movimento improvviso della mano davanti alla faccia... Insomma: per una posa perfetta occorre tanta pazienza, e precisione.
Me ne sono resa conto poi, guardando i risultati dei provini: una manina o un piedino contratti in effetti bastano da soli a dare il senso di una bambina che non è rilassata, e a rendere meno piacevole lo scatto. E siccome, come detto, Rania di starsene buona e ferma non ne voleva sapere, si è trattato quasi di una guerra di logoramento di nervi.
Un chicca della giornata: la pupa in questione ha pensato bene di deporre cacca e pipì nell'incavo delle cosce di sua madre, che, terminata la sessione di posa col babbo beduino, se l'era adagiata amorevolmente in grembo nuda... niente di piacevole, vi assicuro, puzzare di pupù-santa per il resto del pomeriggio. Ma si sopravvive.

Gli scatti.
Ma alla fine dei discorsi, comunque, gli scatti che sono venuti fuori da questo mezzo pomeriggio di lavoro, con la luce e le condizioni atmosferiche che ci remavano contro e le pupe ostili, sono stati a mio modesto parere splendidi, e certo non posso arrogare tutto il merito di ciò all'avvenenza dei soggetti, per quanto la mia essenza materna ne gongoli a guardarseli e a mostrarli in giro.
Giudicate voi.


Questa foto di Rania in braccio al babbo-fantasma le cui mani emergono dal buio, è da me stata ribattezzata profanamente "Pesce fresco!" (mi perdoni l'autrice); qui sotto invece uno scatto che amo perché vi si vedono brillare gli occhi azzurro profondo di colei il cui nome significa non a caso "guardona" (poeticamente "dal profondo sguardo", o letterale "colei che osserva con attenzione"... fate un po' voi!)



Ed ecco la smorfiosa Mimi!
Beh... per la verità il servizio fotografico originariamente era destinato alla piccola... però mi sarebbe piaciuto infilarci dentro qualche foto di lei che teneva in braccio la sorellina, e per questo fondamentalmente me la sono fatta consegnare dal padre che era andato a raccattarla all'uscita del nido. Manco a dirlo: la foto insieme non è stata possibile causa mancanza di collaborazione dei due soggetti.
Però Mimi è riuscita in poche mosse a rubare la scena alla sorella. Impertinente e dispettosa si rifiutava categoricamente di assecondare le richieste della fotografa.
A vederla da fuori pensavo non ne sarebbe venuto fuori niente, invece è proprio in quello sguardo a metà tra lo strafottente e il candore innocente l'aspetto catturante di queste foto. In quello e nella coroncina di rose, che ne fa una deliziosa elfetta dei boschi sognante e ammiccante.



Grande Isabella che mi ha saputo mostrare Mimi sotto una luce che io finora non avevo mai colto.
L'abilità dei bravi fotografi sta secondo me nel saper interpretare i loro soggetti, e di saperlo fare cogliendo in loro aspetti caratteristici, e in parte anche reinventandoli.
Quello che mi piace quando guardo le foto di Isabella, in effetti è proprio questo: l'acume e la delicatezza nel ritrarre i bambini, il rispetto per le loro particolarità, la sua capacità di cogliere e valorizzare la bellezza non standardizzata dell'infanzia anche in un sorriso sghembo, in un capello fuori posto, in una smorfia impertinente, in un'espressione distratta o in uno sguardo perso, che lascia intuire un pensiero che corre altrove, la voglia di giocare davanti all'obiettivo o un visetto imbronciato.

Se vi piacciono questi scatti potete vederne altri sul sito ufficiale di Isabella Allamandri, o anche visitando la sua pagina Facebook.
Per chi fosse interessato Isabella opera sul territorio di Pisa e dintorni. Le condizioni e i prezzi dei servizi e dei pacchetti sono indicati sul sito nella sezione "listino".
Questo post NON ha intento promozionale ma solo di dare visibilità (nel mio piccolo) all'attività di una professionista di cui apprezzo il lavoro, e NON è stato realizzato dietro compenso pecuniario, né dietro richiesta espressa dell'interessata.
No, ci tenevo a dirlo. E poi ci tenevo a ringraziarla per il suo impegno e la sua disponibilità.
Grazie!

lunedì 26 dicembre 2011

Qui finisce l'avventura. Ovvero: la vincitrice del giveaway.

La farò breve.

Questo era il vergognoso concorso:


Queste siete voi:


Questa le fasi della laboriosa e solenne estrazione:







Questa la vincitrice. Evviva!
Perciò, cara Sfolli, contattami al più presto e fammi avere il tuo indirizzo fisico, così potrò provvedere a farti recapitare il premio desiderato.

La scelta del metodo per la proclamazione del vincitore è stata lunga e sofferta.
Confesso di non aver resistito alla curiosità di andare a vedere questo famigerato Random.org, ma...
A parte che non ho capito un gran che del suo funzionamento, non mi ha lasciato nemmeno troppo soddisfatta. Asettico, cervellotico, privo di affettività e di suspense.
Quindi, malgrado mio fratello Ergino mi abbia pazientemente seguito nell'arduo compito di visualizzare la schermata della lista sul blog, ho preferito optare per il solito metodo casereccio, materico e cartaceo, al cui allestimento ho allegramente coinvolto l'intero entourage familiare.
Quindi ringrazio:
  • mio fratello Ergino perché, oltra ad avermi svelato gli arcani di Random.org, ha fornito l'attrezzatura fotografica per effettuare la dovuta documentazione del momento;
  • mio fratello Cicci per aver aiutato a tagliuzzare e arrotolare i cannolicchi per l'estrazione;
  • Hasuna idem;
  • Nenne per aver intrattenuto e contenuto la pupa nell'intento di finalizzare l'estrazione, e per aver altresì partecipato emotivamente e commentato in tempo reale e con trepidazione il fatale momento ("Questa la conosco, è la tua amica, no? Questa chi è? Ah, Ha vinto Sfolli, bene, sono contenta, brava!" Perché mia mamma, ragazze, vi conosce. Sappiate che il suo occhio vigile vi osserva: attente a voi!);
  • la pupa per il suo indispensabile apporto.
Troppo forte la tentazione di non fare una prova con il Random, e però mi sono incasinata e non so che ho combinato.
Ho randomizzato la lista una decina di volte senza venirne a capo e alla fine sono riuscita a capire come generare il numero del vincitore. Era una prova, e quindi non sarei nemmeno tenuta a comunicare questo mio primo pedestre tentativo: potrei tacere.
Ma per fugare di fronte a me stessa medesima il sospetto di mistificazione e disonestà, ho deciso, dopo un lungo e impegnativo consulto con me stessa, che la persona in questione sarà da me considerata assegnataria del secondo premio, in concordanza con quello prescelto dalla prima classificata e con la disponibilità della mia fornirtrice ufficiale.
E insomma, la seconda classificata è:
Giuppy!

Mi felicito, ragazze.
Ora fatevi avanti.
Aspetto vostre notizie.
E a tutte le altre un sincero augurio di buone feste e di un sereno inizio anno, alla faccia della crisi, dell' ICI, e dei rincari.
Ma sì! Che ce frega!
Happy new year!

P.S.
Suster ringrazia personalmente la sorte: anche io sono una vincitrice!

giovedì 1 dicembre 2011

Giveaway avventizio.

Eccoci qua.
Datosi che oggi comincerebbe anche l'Avvento, la vostra Suster vi offre un'occasione in più per iniziare, trepidanti il vostro conto alla rovescia, ché lo so che tra voi che mi leggerete ci saranno moltissimi fan del Natale, amanti spassionati che non vedono l'ora di issare poderosi abeti sbrilluccicanti di luci e paillettes, che hanno già iniziato il loro giro per regali e che raccolgono in rete ricette succulente per il loro prelibato menù delle feste. Oppure no.
Il Natale dai tempi dei tempi infonde alla qui scrivente una profonda, profondissima malinconia, striata di intolleranza e qua e là punturellata di alti picchi di ansia e timor panico.
Questione di punti di vista e sensibilità personale.
Ma chissenfrega! Quest'anno voglio strafare!
Pungolata da un'amica creativa, mi sono finalmente decisa.
Ecco a voi (ta-dàààààààààààà!):
Il mio Giveaway avventizio!
Yuppiiiiii!

Come lo chiamiamo?
Uno, cento, trentacinquemila:

Uno, come un anno di blog. Giusto giusto un piccolo ritardo di tre settimane, come quello che mi permise, a suo tempo, di intuire vagamente la possibilità di essere, per caso, incinta? Sono una tipa perspicace, io.
Cento come i miei lettori, giusto con quella cresta di nove, che, a pensare positivo, forse hanno cliccato sul pulsante "segui" per un tremito nervoso e involontario della mano.
Trentacinquemila come il traguardo di visite che (secondo me il conteggiatore automatico di Blogger conta anche le mie!) si reputa plausibile che il blog riceva entro la conclusione di questo quasi esausto 2011.

Amletico quesito: cosa cavolo regalo al vincitore?
Ecco una domanda che mi stava quasi per far desistere dal mio volenteroso intento. Perché io, come ampiamente e dettagliatamente credo di aver esposto qui, per la verità non so fare un'amata ceppa.
O meglio, so fare tante cose: ho una predisposizione imbarazzante per memorizzare in breve tempo canzoncine e filastrocche sceme; invento giochi con una scatola di cartone; sono capace di scrivere interminabili monologhi senza parlare di niente; ho una fantasia onomastica sterminata per quanto riguarda i nomi per gatti; so andare in bicicletta con le buste della spesa e due casse d'acqua; questo e molto altro ancora, vi stupireste!
Ma nessuna di queste eccellenti capacità può aiutarmi nel difficile compito di  mettere in palio un premio allettante per i miei lettori, e per chi avrà la pazienza di seguirmi nei meandri dei miei ragionamenti.
Per fortuna la mia amica B. sopperisce alle mie mancanze. Lei si diletta tantissimo di fai-da-te, arte del riciclo, paste sintetiche e molto altro, ha un blog... due blog... tre... Boh!
Lei ha una serie di blog in cui illustra le sue creazioni, e gentilmente si è offerta di procurarmi la materia prima per il mio fantastico, stratosferico Giveaway, che altrimenti che senso avrebbe una cosa che, in traduzione sarebbe tipo "Dar via", senza niente da dare via? Un controsenso, certo.
Quindi, diciamolo: io non so fare una ceppa! (Ma possiedo ottimi contatti).

Volete partecipare al mio Giveaway:

"Uno, cento, trentacinquemila (Io non so fare una ceppa!)"?

Ecco come fare:
  • apponete il vostro commento in calce (non è che dovete utilizzare proprio la calce, eh! E' un modo per dire: qua sotto) a questo post;
  • ditemi che partecipate e indicatemi il premio da voi prescelto (un attimo: ora ci arrivo)
  • giacché ci siete, levatemi una curiosità: appartenete alla specie dei creativi multitasking o di chi, come me, non sa fare una ceppa? C'è qualcosa che siete molto fieri di saper fare, fosse anche indovinare ad occhio nudo l'indice di massa corporea di qualcuno?
  • pubblicizzare questo fantastico giveaway, se vi pare (il banner lo trovate in pedice)
  • andate a farvi un giro nel fantastico blog Riciclo creativo e riutilizzo per scegliere i premi ( ci sto arrivando...) e, se vi va, appuntarvi qualche idea regalo;
  • avete tempo entro la mezzanotte del 25 dicembre!
  • l'estrazione del vincitore avverrà con metodo da precisare (in ogni caso dovrete fidarvi ciecamente della mia buona fede, tanto io non ho niente da guadagnarci).
I premi: dunque che cacchio metti in palio?
Non siate impazienti!

In palio queste deliziose creazioni artigianali:


BON BON CD: andate a vedere di che si tratta sulla pagina del blog, che raccoglie e illustra i vari modelli.




SET DA BAGNO: qui la pagina con i modelli e le descrizioni.








Allora avete capito? Potete scegliere uno solo tra questi premi.
Vediamo quante adesioni raccogliamo, e se sarete tanti tanti, ma proprio tanti, potremmo decidere di effettuare una seconda estrazione per assegnare il secondo premio (quello scartato dal vincitore).

Dunque partecipate, partecipate, partecipate!
Che ci fate felici.


(...e lo si vede dal banner! Meno male che ho messo le mani avanti dichiarandolo nel titolo!)

PS.
Giacché si parla di blog e concorsi, colgo l'occasione per ricordare, a chi se lo fosse perso, il fantastico blog contest di Mamma è in pausa caffè:
"A voi che cavolo hanno raccontato?"

sabato 4 giugno 2011

Tirando le somme.

Allora: sappiate che i post del sabato sono, secondo le statistiche del mio blog, i meno letti, e questo può significare solo una cosa: la gente di sabato ha di meglio da fare che piazzarsi davanti al pc a leggere le mie sciocchezzuole. Magari va al mercato, magari esce a prendere un po' di sole, magari ha da preparare il pranzo del week-end per tutta la famiglia. Chissà. Non sono affari miei.
Però sappiate che se oggi non passerete a visitarmi non saprete mai il nome del vincitore di questo fantastico, eccezionale, incredibile, meraviglioso concorso:


Questo messaggio si autodistruggerà allo scoccare della mezzanotte di domenica.

Scherzo!
Ci avevate creduto, eh?
Bando alle ciance, il fortunato vincitore è...

(estrazione casalinga)







Evviva!!!
Congratulazioni alla vincitrice! (Che partecipava con questo post).
"Non hai vinto, riprova" per gli altri.

Sono già un po' malinconica. Nostalgia, nostalgia canaglia...
Ed è per questo che oggi vi delizierò con un mio magistrale scatto, che vuole anche essere un invito alla vostra responsabilità civile:

Referendum abrogativo.
Il 12 e 13 giugno vota Sì, per l'acqua, bene comune.
Non lasciarmi assetato. Persino io ho diritto all'acqua.
Lascereste questo povero derelitto morire di sete?
Mettetevi una mano sulla coscienza, con l'altra mettete una X sul Sì.
L'infelice individuo ritratto in foto mi ha ufficialmente concesso l'usufrutto della propria immagine a fini propagandistici.
Si ringrazia pertanto G. B. per la gentile collaborazione. E se nel frattempo ci avesse ripensato, poiché non era a conoscenza della forma in cui la sua immagine sarebbe stata da me presentata, lo dica, e la foto verrà oscurata.

Ma ecco, rimetto mano a questo post per pubblicare un'altra foto fuori concorso, fattami pervenire ieri sera, a estrazione già conclusa, da Laura, che la spiega così:
L'Italia secondo gli stranieri che non ci hanno mai messo piede e la cui visione del Belpaese è stata completamente distorta dalla ripetuta visione di "Vacanze Romane".

Mi dispiace per Laura: se non avessi già provveduto all'estrazione ufficiale della vincitrice avrei fatto partecipare anche lei. Ma mi sembrava di inficiare il risultato ripetendo l'estrazione (inficiare? Wow!).
Suster informa che provvederà alla creazione di una raccolta di tutti gli scatti da voi e da me realizzati in occasione di questo contest, che poi inserirà in una pagina del blog, quindi, se ne avete voglia, continuate pure a sbizzarrirvi.

Passo la parola a voi, e aspetto nuovi contest (credo che Tri mamma ne abbia in serbo uno... forse! E la esorto a farsi avanti).
E poi segnalo la simpatica iniziativa proposta da questo blog, che io ho conosciuto attraverso Owl.

Ringrazio tutti voi per l'attenzione e l'impegno dimostratomi.
Sono contentissima di essere qui oggi e grazie a tutti di essermi stati vicini.
Un saluto speciale alla mia mamma, che mi ha sempre sostenuto e ha sempre creduto in me.
Non ci posso credere di essere arrivata fino a qui.
Ricordatevi di credere sempre nei vostri sogni, però sappiate che mangiare pesante la sera prima di coricarsi non aiuta una buona e sana attività onirica.
Volevo salutare (a) tutti quelli che mi conoscono e soprattutto la classe 3a B dell'Istituto Silvio Berlusconi (non si sa mai: prima o poi glie ne dedicheranno uno).

venerdì 8 aprile 2011

Le borse delle mamme

Questa settimana mi sono lasciata molto tentare dalle suggestioni regalatemi da altre blogger nei loro post e rubriche: oggi volevo raccogliere uno spunto offertomi da Giuppy (E va bene così), in questo post, dove si parla di Mommy bag.
Raccolgo la palla e la rilancio: cosa diamine contengono le borse delle mamme, che se ne vanno sempre in giro co 'sti valigioni dalle gravose parvenze?
Bene, nell'attesa che qualcun'altro sappia chiarirci questo inquietante quesito, passo a illustrarvi il mio caso.

Questo è l'interno della mia borsa, la mia attuale borsa, vale a dire quella che ho ricevuto in allegato al trio della Bebé Confort, dono gradito, oltre che indispensabile, di mia sorella Gunchina e del suo compagno Flavio. Ah, se non ci fossero stati loro! Probabilmente sarei ammattita dietro a un'immensa carrozzina vintage, raccattata come nostro solito da cognati di amici di Hasuna, con la maneggiabilità di un carro attrezzi, la facilità di manovra di un tank, l'ingombro di uno scuolabus e il peso leggiadro di un container.
Ma torniamo alla nostra borsa.
Io la trovo a tutti gli effetti geniale.
Partiamo dal presupposto che non ho mai avuto borse piccole, borse alla moda, borse firmate, borse di lusso, borse abbinate, borse una per ogni occasione, ma che ho sempre girato con enormi, capienti e sdrucite sacche porta-tutto, gonfie fino all'inverosimile di oggetti di cui i più si domenderebbero l'utilità e la funzione, ma attenti a chiedermi un fazzoletto: non l'avreste trovato. Per la gioia dei venditori ambulanti senegalesi che continuano a rifilarmene pacchetti su pacchetti a prezzi stellari.

Una volta all'areoporto di Parigi, con la mia sacca rappezzata e annodata in cima in modo da non perdere il prezioso contenuto del mio bagaglio a mano modello clochard, suscitai la riprovazione di uno degli addetti al controllo bagagli, che, rivolgendosi al collega, proferì una qualche frase che non saprei ripetere, ma di cui afferrai il senso, grondante disprezzo, mentre mostrava con i palmi delle mani aperte il mio umile fagotto da vagabonda. Quella comunque fu la prima e l'ultima volta che misi piede nella Ville Lumiére, non tanto per l'episodio all'imbarco passeggeri, dove il mio bagaglio fu oggetto di pubblico dileggio, ma anche un po' per quello. Caro il mio controllore dei bagagli, con la puzza sotto il naso, com'è noto che sono proverbialmente i parigini: non fai che confermare quella diceria. A me quella città è apparsa fredda, grigia, asettica, e priva di sentimento. Sarà perchè era un novembre brumoso. Chissà. Io alle mie borse cenciose ci sono affezionata, e una bisaccia non fa il monaco, ma forse sì.
Insomma: non sono una mamma trandy, non sono mai stata trandy nemmeno prima di essere mamma, e non rimpiango l'opportunità di girare con le mie micro-pochette ascellari, nè di sfoggiare il design Bulgari, Cavalli, Luois Vuitton, Gucci, Hermés... io al massimo mi accontento di Carpisa!
Del resto le grandi firme si accompagnerebbero pessimamente con le mie casacche nepalesi multicolori e i miei pantaloni di lino a sbuffo accattati al mercato.
Perciò farò solo finta di lamentarmi della perdita di libertà borsistica conseguente alla maternità acquisita, tanto per sentirmi anch'io un po' parte dell'universo mammistico: oh come mi mancano le mie borse firmate! E ora mi tocca andare in giro col catafalco della Bebé Confort, ahimé.

Nel borsone Bebé Confort c'è posto per le mie cose e per quelle della pupa: tutto dentro alla rinfusa, anche se non trovo mai le chiavi e il ciuccio. Evito di disfarla, così i preparativi per uscire non si trasformano in infinite ricerche di oggetti nel caos domestico, e non rischio di rimanere chiusa fuori casa senza neanche il telefono per farmi venire a soccorrere. Quando esco senza pupa (quando?) porto sempre lei, la Bebè Confort, che con la sua forma a bauletto mi dà un certo tono e ha la tracolla lunga, così me la posso infilare in entrambe le braccia a mo' di zaino. E' il mio status-symbol di mamma.

Ok, ma passimao alla parte pratica: cosa caspita ci metto in mezzo metro cubo di borsa?
Ecco: la foto è stata scattata in occasione di una delle nostre gite domenicali. In questa circostanza posso affermare che la borsa era (quasi) fornita del completo necessario a soddisfare esigenze di mamma e pupa, perchè mi ero studiata la cosa con cura e attenzione, dato che dovevamo stare fuori per un'intera giornata, e la mancanza di uno degli oggetti che ora vi elencherò avrebbe potuto rivelarsi fatale per la riuscita della domenica.

Dunque c'era:
(Per la bimba)
  • 2 pannolini;
  • salviettine per il culo;
  • cappello di lana più guantini mai messi (non si sa mai: con 25°C fuori...);
  • crema per il culo;
  • ciucci (2: non si sa mai);
  • fazzoletti (e vai, stavolta mi sono ricordata! Vedi che serve farsi le liste scritte?);
  • un omogeneizzato yogurt e pera (per lo spuntino pomeridiano, nel caso ce ne fosse bisogno);
  • un vasetto di omogeneizzato con la dose misurata di latte in polvere (per evitare di portare il maxi-barattolo);
  • un biberon per il latte con la dose giusta di acqua per diluire la polvere di latte;
  • un tegamino per scaldare l'acqua del biberon (perchè è fuor di dubbio che dove saremmo andati non avremmo trovato bar: l'acqua l'abbiamo scaldata sulla brace);
  • un biberon con l'acqua da bere;
  • un cucchiaino di gomma;
  • un contenitore salvafreschezza con la pappa pronta;
  • una fantastica parannanza in acrilico per la pappa (accessorio di geniale invenzione IKEA);
  • il pacchetto dei biscotti al malto proibiti dal pediatra, ma di vitale importanza per tamponare attacchi di fame incontrollabili e conseguenti crisi isteriche;
  • una felpina per quando rinfresca (ma già non ci sta più: l'appenderò di fuori);
  • le scarpine (che se glie le infilo ora finisce che se le sfila e le perdiamo, come già le altre);
  • i calzini, chè per ora la lascio coi piedi scalzi, con 'sto caldo!
  • ah, già! Stavo quasi per scordare il gatto Mao:

Naturalmente, qualcosa dovevo pur dimenticare, e quel qualcosa è stato il bavaglino, e quindi per tutto il giorno la pupa si è sbavata sulla maglia a litrate, ma per fortuna faceva caldo e si faceva in tempo ad asciugare tra una sbavata e l'altra.
Poi va detto che la formidabile borsa ha anche il fasciatoio portatile incorporato, che sarebbe quella fodera rossa con la faccia di Babar. Pratica no?

(Per la mamma)
  • portafoglio (non si sa mai, anche nello sprofondo);
  • crema per le mani;
  • crema Voltaren per la tendinite;
  • polsiera, sempre come sopra;
  • cellulare (ma tanto non lo sento mai);
  • chiavi di casa;
  • kiwido (accessorio indispensabile per ogni mamma che si rispetti: e mo' vi voglio vedere, a capire di cosa sto parlando!);
  • reflex (perchè la sacca apposita è troppo ingombrante).
Mi risparmio per questa volta di infilarci anche il libro che tanto non leggerò, che amo portare a spasso sovente e a vederlo pare io stia già alla quinta rilettura, tanto è strappato e stropicciato, invece non sono neanche  arrivata a pagina 50.
E per stavolta lascio a casa anche la mia discreta agenda del 2010, sponsorizzata dal fornitore di carne di Hasuna, che continuo ad utilizzare come tacquino di appunti malgrado il 2011 sia entrato in carica già da 4 mesi, ma un'altra così bella non l'ho trovata!
Via, togliamo anche i miei guanti invernali, che sono ormai fuori stagione, e il loro compito l'hanno svolto egregiamente, pur se orfani di due paia differenti, uno viola, l'altro arancione, uno di lana, l'altro di una fibra pelosetta, uno con le dita, l'altro no. Però almeno una cosa l'hanno uguale: sono entrambi due guanti sinistri!

Ecco svelato l'arcano: cosa diamine ci mettono le mamme in quei loro bauli che chiamano borse?

Ecco, dopo una scrupolosa indagine, posso affermare con relativa certezza che questa interessantissima inchiesta sia nata qualche tempo fa da qui (post di Sono una donna non solo una mamma), ma io ci sono arrivata attraverso questo (post di Finalmentemamma).

E ora, se volete arricchire questo argomento con le vostre testimonianze, prego, fate pure!

Oh, porc... Quasi dimenticavo!
Volevo ringraziare alcune blog-conoscenze che hanno deciso di omaggiare la mia risaputa versatilità, con questo premio:

Loro sono:
Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.
Le regole sono un po' confuse, e cambiano a seconda del premiante: dicci 10 cose su di te, no: 7 cose su di te, poi passalo a 7, 10, 15 (!!!) blogger...
Come al solito farò a modo mio.
Di me ho detto quasi tutto, tranne forse che:
  • nella mia vita ho avuto decisamente più gatti che fidanzati;
  • il mio film preferito è Il favoloso mondo di Amélie (ma forse questo l'avevate già intuito);
  • da piccola avevo una cotta per Michael J. Fox (protagonista di Ritorno al futuro sotto il nome di Martin) e avevo ben 2 poster appesi in camera dell'attore in questione;
  • mi abbono saltuariamente a National Geographic ma ancora più saltuariamente mi arriva a casa la rivista (diciamo 3 mesi sì e 2 no);
  • sogno sempre di espatriare, ma non potrei vivere in un paese in cui non si vede il sole per più di due settimane di fila perchè sono terribilmente meteoropatica (oddio, spero di non aver dichiarato di avere problemi di flatulenza);
  • andavo spesso al Carrefour di mattina presto per scroccare la colazione lì, visto che davano gli assaggini di brioches, prima di andare a lavoro;
  • la mia storia con Hasuna è legata a un'ascensore e a un condominio fatiscente; forse un giorno ve la racconto;
  • in vita mia ho fatto più esami all'università che viaggi all'estero, ma non ne vado fiera;
  • in vita mia ho fatto meno assenze a scuola che visite mediche;
  • da quanto sopra, si evince che, poiché non vado dal medico se non in casi estremi, ho una dannata salute di ferro, ma anche che in realtà sono un'inguaribile secchiona. E qui lo ammetto.
Ecco: ne ho dette 10.
E ora rimbalzo la palla a delle blogger che seguo da poco, carine, intelligenti, giovani e simpatiche, brave scrittrici e dotate di acuto senso critico.
Perchè in ognuna di loro mi ci rtrovo un pochettino, rivedo aspetti del loro essere che sento anche un po' miei, e suppongo che siano anche eccezionalmente versatili!
Eccole:
Poi, anche se in realtà si tratta di un non-blog, segnalo anche:
  • Stimadidanno (Un non-blog col minimo sforzo) e le sue fantastiche rubriche settimanali (alle quali, pur desiderandolo ardentemente, non sono ancora MAI riuscita a partecipare). Perchè per riuscire a fare un blog così col minimo sforzo, bisogna avere una mente sicuramente versatile. Io con il massimo dello sforzo sono riuscita a mala pena a fare un mezzo-blog poco serio.
E con questo sono 4 premi dati e 4 ricevuti, per un totale di: un sacco di segnalazioni.
Uh, che fatica! Basta così direi.


P.S.

Eccoli i miei guanti sinistri: non ci credete, eh, che ho il coraggio di andarci pure in giro! Eppure è così (e che borsa volete che abbia una tizia del genere?).

P.P.S.
A proposito di borse.
Dopo questo interessante post, vengo contattata da tal Maximo, il genio della borsa, che non è uno che la sa lunga su Wall Street, indici MIBTEL e NASDAQ, neanche uno che se strofini ben bene sulla borsa porta-pannolini esce fuori e ti esaudisce tre desideri, e neppure uno che sa sfilarti il portafoglio dalla tasca prima che tu possa leggere il cartello "Attenti ai borsegg...", ma uno che si definisce un "artigiano delle borse", produce articoli molto belli e originali, tutti rigorosamente made in Italy e ha un negozio in centro a Pisa, ma lo potete trovare anche on line qui (sul sito del negozio) e qui (sul suo blog), e inoltre qui (pagina FB). Mi faceva piacere segnalarlo, perchè malgrado la pessima nomea che mi sono fatta a proposito di gusti in merito a vestiario e accessori, mi piacciono le cose fatte con passione e creatività. E incoraggiamoli allora questi nostri artigiani e piccoli imprenditori di questa nostra Italia che arranca dietro alla crisi!


martedì 5 aprile 2011

Contest di Pisa&Love: (Mi) immortali gli Italiani? 150 di questi scatti.

Oggi stavo scrivendo l'ennesimo post deprimente, in piena disarmonia con il cielo fuori, di un celeste accecante, e tanto per smentire subito subito gli apprezzamenti che arrivano da più pulpiti alla mia instancabile leggerezza e vena ironica. Ma poi mi son ricordata che ieri, con mia grande soddisfazione, collegandomi al blog per finire quell'interminabile polemica al giornalismo nostrano (che quando faccio la seria non mi credo neanche da sola), ho notato che il mio conteggiatore visite segnava quota 6.999, e che, una volta finito di pubblicare, aveva passato già da un pezzo i 7.000. Wow! Che traguardo! Questa cosa va celebrata, e se lo faccio con un giorno di ritardo nessuno se ne accorgerà.

Dunque mi era venuta questa mezza idea, nata da questa foto:


L'ho scattata domenica pomeriggio passando per Marina di Pisa.
Mi è piaciuta, e mi sono messa a pensare a un titolo che celebrasse in qualche modo il 150° anniversario dell'unità d'Italia.
Non sono riuscita finora a partorire niente di meglio di queste due possibili varianti:
  1. I panni sporchi si lavano in Patria.
  2. Mettete fuori i vostri stendardi.
Anche se l'idea iniziale era, come al solito molto più cervellotica e contorta, e cioè qualcosa del genere:
Passata è la tempesta
Cessa il vento
Tace la bufera
Cade ogni bandiera
E il sol dell'avvenire
Asciuga almeno i panni alla finestra.

Insomma: perché concepire qualcosa di tanto alto e raffinato, se poi non posso condividerlo con nessuno?
Infatti il passo successivo è stato: ora lo metto sul blog. Via, nella lista delle cose da fare. Prima o poi lo farò, mi dico mentre portiamo la bimba a passeggio sul lungomare affollato malgrado l'ora tarda, e ancora ingombro delle bancarelle del mercato domenicale.
- Guarda, Hasuna, che bei cappellini da sole per la pupa! Glie ne serve giusto uno. Scusi quanto vengono?
- Quelli 13€: sono Made in Italy! (sì, come no, ma assemblati in Sri-Lanka)
- Hasuna, che dici, lo prendiamo?
Ma intanto medito: "Anzi, no: lo sai che posso fare? Per celebrare i 150 anni dell'unità, ci faccio un Give Away. Sì ma come? No, ecco cosa: un contest!"
- Ma 13 euro? Stiamo scherzando ? Per un cappello? Lo sai io per guadagnare 13 euro quanta carne devo tagliare?
- Sono belli però...
(Magari sì: un contest di fotografia. Sull'Italia. E lo chiamo: Immortal'Italia, qualcosa del genere. Troppo altisonante? Non va bene: qualcosa di più ironico, tipo...)
- Va be', c'hai ragione te. Lasciamo perdere: magari ne trovo uno meno caro. Stai diventando un po' bottegaio tu però...
- Non è questione di essere bottegaio...
(Però se faccio un contest poi devo mettere qualcosa in palio, che per l'onore non partecipa nessuno. Anzi: già è tanto se partecipa qualcuno. Magari non partecipa proprio nessuno e che figura ci faccio? Ma chissenefrega se non partecipano: in fondo ho solo 40 followers, di cui una sono io. Il premio ce lo metto lo stesso, se no che senso ha? Allora cosa regalo, che io non so fare niente di artistico: non sono brava con le cose taglia-cuci, se no ci mettevo una bandiera...Ah-ah! Premio stupendo! Ma che: forse un libro. Un libro sull'Italia... Uhm...)
- Andiamo sulla spiaggia, che alla pupa piace guardare il mare.
- Basta che non si mangia i sassi.
(Ci sono: faccio così. Sì ma poi mi tocca scegliere il vincitore o devo estrarlo a sorte? Boh! Speriamo di non fare una figuraccia...")
- Pupa, apri la bocca! Sputa quel sasso! Ma vuoi morire soffocata?
- Salam aleicum!
(Ecco, ha trovato subito la famigliola araba con cui chiacchierare. Ma 'sti bimbi arabi sono tutti così indemoniati? No, perchè un altro po' arrivava in testa alla pupa quel macigno che ha tirato quello lì grasso. L'altro intanto è finito in acqua con tanto di vestiti. Che ha la bimba che frigna? Ah, vuole andare dietro agli scogli col fratello che si è inguattato per fare pipì... Speriamo che la mia non diventa così: non ce la posso fare...)
- Cavolo si è scaricata la batteria della macchina fotografica! Se lo sapevo facevo meno foto idiote!
- Se l'avessi saButo, avrei fatto.
- Ah, ora mi correggi pure? Ma tu non eri quello che non voleva imparare l'italiano corretto, se no poi non facevi... non AVRESTI FATTO più ridere? Guarda come mi sono mangiata l'ultima foto:

(In fondo potrei postare pure questa sul tema dell'unità d'Italia: un solo Paese, tanta munnezza! No, dai, troppo cattiva: per nulla patriottica!)

Insomma: per farla breve (quando già ormai breve non lo è più) volevo lanciare questo mio fantastico contest.
Tadààààà!
Il contest di Pisa&Love: (Mi) immortali gli Italiani?
150 di questi scatti.
Per partecipare dovete:
  • scrivere un post inerente all'argomento su cui pubblicate la vostra fotografia, o più d'una (basta non esagerare), con titolo, didascalia, quello che volete;
  • fare riferimento a questo contest, e inserire nel post il link a questa pagina (magari se ci riesco ci faccio pure un banner, ma... non saprei neanche da che parte cominciare!);
  • comunicarmelo inserendo un commento a questo post, con il vostro link;
  • non è necessario essere follower del blog per partecipare (non è il mio scopo principale incrementare il mio pubblico);
  • se non avete un blog potete partecipare anche con una nota sulla vostra pagina Facebook o altra piattaforma chessoìo, basta che mi fate capire come arrivarci, perché tenete sempre conto che sono abbastanza impedita con 'ste cose (che Dio me la mandi buona).
Il termine: altra nota dolente.
("Allora quando lo faccio scadere 'sto concorso? Devo dare tempo alla gente di organizzarsi, già è difficile che qualcuno partecipi. Mi serve una data significativa.
25 aprile? Per ricordarci che siamo uniti e liberi. No: troppo vicina come scadenza. E poi è pure Pasquetta, la gente avrà di meglio da fare.
1 maggio? per ricordarci che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro... no comment.
Il 24 maggio, giorno in cui il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti? Magari un po' troppo nazionalistica come data, e poi, chi si ricorda neanche più cosa accadde il 24 maggio? Boh! io so solo la canzone.
Ok, ci sono: il 2 giugno, festa della Repubblica. Per ricordarci che siamo uniti e che siamo una res pubblica, una cosa pubblica.)
Ribadisco: scadenza il 2 giugno alle ore 24:00 (ve be', se arrivate con qualche minuto di ritardo, non fa niente).

Il premio.
Allora, tanto per restare in tema, il premio è questo:

L'autore mi piace molto, e il libro penso che presenti un bello spaccato della nostra italianità attraverso il tempo, nel corso degli ultimi 150 anni di storia, con un pizzico di ironia che non fa male.

Ah, già! Per la premiazione verrà convocata una giuria speciale che provvederà a consacrare il vincitore.
Scherzo, ovviamente. Siccome l'idea di doverlo scegliere io non mi piaceva tanto, ho deciso che delegherò l'ingrato compito a quella buona donna della dea bendata. Tanto, insomma, lo spirito della cosa non è quello di vincere il premio, né di dimostrare la propria bravura, quanto di offrire uno spunto per stuzzicare la creatività di ognuno, e anche un po' per onorare la ricorrenza del nostro Paese, visto che non ho messo neanche la bandiera fuori dal balcone (non mi piacciono le bandiere). E poi credo che se parteciperà anche solo una persona potrò ritenermi soddisfatta: nel qual caso non ci sarà nemmeno bisogno di estrarre a sorte; il fortunato vincitore sarà l'unico partecipante. Dai, però, non abbandonatemi così! Vabbè io ci ho provato.
OK? Tutto chiaro?
Beh: per chiarimenti o rettifiche (perché sicuro che ho scritto qualche cavolata) non esitate a contattarmi.
Grazie a tutti quelli che vorranno partecipare a questa prova di contest.

Ecco il fantastico banner da inserire nei vostri post!

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L'ho cambiato: quello di prima era troppo brutto, sembrava la locandina di un film dell'orrore scadente!
Ho provato a crearne uno meno orrido, ma, ripeto: quando uno è negato è negato, c'è poco da fa'.
(Se qualche abile grafico si offrisse volontario per farmene uno ad hoc, lo inserisco a gratis nella lista dei partecipanti!)

Lista dei partecipanti:
Fuori concorso:
CONCORSO CHIUSO!

martedì 8 marzo 2011

Ho vinto!

Accidenti! Che confusione (mentale)!
Pensate che Suster ha ben 5 bozze di post ancora da finire, che probabilmente non vedranno mai la luce del lap-top, e due mezze idee in testa con le quali stamani si è svegliata, felice di aver trascorso una notte relativamente tranquilla, in cui il suo sonno è stato interrotto solo un paio di volte dal pianto della pupa e una da quello di Zorro, nell'intento di celebrare a suo modo, qui su queste pagine virtuali due ricorrenze collettive che guarda caso si accavallano nella giornata di oggi: la festa della donna e il martedi grasso. Tipo di inaugurare una festa della donna grassa, che sarebbe una manna dal cielo per le case produttrici di cioccolatini e affini. Come la vedete?
Insomma, allettata la pupa per il suo primo sonnellino diurno della giornata della donna grassa, subito si collega sul blog, che da un po' di tempo a questa parte è diventata un'idea fissa e ossessiva, dal momento che si tratta anche dell'unica distrazione che Suster si concede dal suo essere mamma full time, e che ti trova?
TADAAAAAAA'!

Suster ha vinto! Yes, we can! Allora è vero! Si può! Almeno una volta nella vita si può!
Qua il post ci vuole tutto.
Ora, per farvi capire qualcosa di più, vi dico cosa ho vinto. Ecco qua:


Un fantastico Give away (il primo a cui partecipo) da aggiungere alla mia collezione di letture da mamma. Tremate, che prima o poi lo recensisco! Eh eh!
E se non ci credete guardate pure qua.
Grazie a La Staccata che ha un blog bellissimo, uno spirito pungente, e la capacità di far sorridere.
Purtroppo la mia incapacità cronica di comprendere alcuni meccanismi della scienza internautica mi impedisce di capire come fare a diventare follower di questo blog, che alberga su Splinder (suggerimenti?).

La pupa mi si sveglia a tratti uggiolando e mi si riaddormenta di botto se le concedo la mia gelida manona (che diventa gelida sistematicamente quando batto le dita sulla tastiera, mi ci vorrebbero dei guanti senza dita) da manipolare tra le sue calde manine.

Il premio è vieppiù gradito dalla sottoscritta perchè davvero davvero in sua vita (ho vinto qualche cosa? Niente!) si contano sulle dita di una mano (la mia gelida manona) le volte in cui le accaduto di sentirsi baciare da quella santissima donna della dea bendata.
  1. Quella famosa dello scoiattolo (ricordate?).
  2. Un concorso letterario in terza media promosso dall'Arma dei carabinieri: bisognava partecipare con un tema sui Carabinieri, per l'appunto, che la sottoscritta, che il giorno innanzi si era guardata bene dall'andarsi a documentare sull'argomento, che poco glie ne caleva, scopiazzò qua e là in classe. Purtuttavia vinse (e questo la dice lunga: ma chi sarà stato a giudicare gli scritti? Avranno fatto anche lì l'estrazione con sistema random? Mah!). Cosa vinse? Anche stavolta il premio in palio (a parte l'onore), era di natura bibliografica: un fantastico dizionario grammaticale dell'Arma "Così si dice (e si scrive)", con tanto di fiamma tricolore in copertina.
  3. Una mano di Settemmezzo  (o un gioco affine) una sera di Santo Stefano nel lontano 2001 (forse), con gli amici di Amichetta (mia amica storica). Mi ero recata lì con pochi spiccioli, intenzionata a NON giocare: primo, perchè tanto non vincevo mai in queste occasioni; secondo, perchè non potevo permettermi di perdere quei pochi spiccioli di cui, che mi servivano per mettere benzina al motorino e all'epoca non è che disponessi di troppi capitali (i miei mi hanno sempre finanziato col contagocce). Invece giocai, e me ne tornai tronfia con una trentina di euro in saccoccia, che però mi pare che quell'anno si passava dalla lira all'euro e di lì a poco la vincita avrebbe quindi subito una clamorosa inflazione (infatti erano 30.000 lire, non 30 euro). E ci voleva l'attenuante: se proprio devi vincere, che almeno sia con clausola restrittiva!
  4. Una medaglia di cartoncino per il primo posto di Salto in lungo femminile all'età di 10 anni durante un campo scout.
E basta: credo di aver messo tutto. Quindi, cari i miei invidiosi: me la merito tutta questa vittoria! Wahahahahahahahahahahaha!
Scherzo, su: non fate quelle facce. Oggi a me domani a te. L'importante è partecipare. Le vittorie morali sono le più importanti... eccetera.
Oggi lasciatemi gongolare.

Ah! E giacchè ci sono: a proposito di premi, vorrei ringraziare Ester per avermi assegnato questo fantastico premio:

che scopro ora significare in tedesco "Carissima".

Lusingata di tanto affetto, ricambio l'appellativo, e non giro il premio solo perchè arrivo come sempre in ritardo, quando ormai vedo che tutti coloro che bazzico, ne hanno ricevuto almeno uno, e lo sfoggiano orgogliosi nella loro bacheca virtuale.

Detto ciò posso considerarmi oggi una persona assai realizzata, e mi accingo a salutarvi, solo dopo aver puntualizzato che mai premio fu più calzante di questo (mi riferisco al give away, sì, scusate, è sempre la confusione mentale di cui vi parlavo) poichè Suster e i tacchi non sono mai andati troppo d'amore e d'accordo. Suster ha due piedi da lottatrice di sumo, conformi alle sue gelide manone, e ama tenerli ben piantati in terra. Perciò ne lascio l'appannaggio a Silvio, e a quanti amano guardare il mondo da 12 centimetri più in alto di quanto madre natura abbia concesso loro. Io m'accontento.
Buona festa della donna grassa a tutte le strafighe sopra i 70 Kg di peso! (No, perchè tra i 60 e i 70 oscilla Suster!)