giovedì 6 gennaio 2011

Ah, dimenticavo!

Nella foga di scrivere la cronaca minuto per minuto del nostro capodanno passato a guardare cartoni animati, ho tralasciato di scrivere cose ben più importanti.
Da quando siamo partite c'è una grossa novità: la pupa si è emancipata dall'ovetto.
Dal momento che ho constatato la sua attitudine a mantenere la posizione seduta, anche se non la padroneggia ancora alla perfezione, ho fatto il tentativo di farla viaggiare nel passeggino che mia mamma ha raccattato non so da quale caritatevole dispensatore di arnesi da bambini, quasi un pezzo di modernariato a dirla tutta, ma che ha il pregio di essere leggero e maneggevole.
A lei è piaciuto così tanto andare in giro avendo la visuale del mondo che le veniva incontro, piuttosto che quella della madre che la scarrozza  e di una certa porzione di cielo sovrastante, come da ovetto, che quando ho provato di nuovo a metterla nel caro vecchio seggiolino ha protestato con decisione, irrigidendosi come uno stoccafisso pur di non sprofondare in quell'incavo accogliente.
Non so quanto ciò sia un bene, visto che quando torneremo a Pisa avrò grossi problemi a convincerla ad adattarsi ancora al vecchio metodo di trasporto.
Il fatto è che solo un mesetto fa mi sono resa conto che il passeggino del trio mancava di un pezzo fondamentale, vale a dire della barra anteriore che serve a bloccare un eventuale rovesciamento frontale della pupa, sì insomma, il parapetto, come lo volete chiamare?
L'ho cercato per quel che mi era possibile tra le montagne delle nostre cianfrusaglie, sul soppalco ingombro di scatoloni, materassi e tornio per il legno, nell'armadio traboccante di coperte e asciugamani e scatole piene di maglioni nostri, nello sgabuzzino, ma non ne sono venuta a capo.
Insomma: mancandomi quel pezzo lì, non saprei proprio come utilizzare il veicolo in questione.
Triplo accidenti.
E' che quando l'intero trio ha fatto il suo ingresso a casa nostra, avevo una prominente pancia di 8 mesi e casa sottosopra per via degli "ammodernamenti" che ci eravamo imposti per l'arrivo della pupa, la metà degli oggetti ivi contenuti inscatolati alla rinfusa sul terrazzo, e pochissima voglia di mettermi a capire come andassero montati quegli attrezzi che per almeno i successivi 5 o 6 mesi non avrei avuto bisogno di utilizzare.

Poi è giunta la pupa e il casino si è anche raddoppiato. Gli oggetti inscatolati sono rimasti nelle loro scatole ancora per qualche mese, prendendo intanto pioggia e umidità sul terrazzo, la carrozzina e l'ovetto sono stati scartati, montati e utilizzati. Solo il passeggino continuava a languire causa mia incapacità cronica di organizzarmi per i tempi a venire.
E in realtà la mia unica preoccupazione nei primi mesi di vita della pupa era di sopravvivere.
Insomma: questa mancanza mi era sfuggita e ora dovrò in qualche modo rimediare.
Fatti miei.

Intanto però vi mostro la pupa nel suo fantastico passeggino vintage della nonna, mentre facciamo la nostra solita passeggita di rito nell'unica giornata di sole e calore che finora abbiamo avuto, nell'ormai noto parco dell'Aniene...

Sembra un personaggio di Monster & co.,con la sua tuta arancione modello scafandro.



E questo è il parco. Ecco qua.
Speriamo che il tempo volga in meglio nei prossimi giorni.
Buone passeggiate a tutti!

4 commenti:

  1. Scusa se mi permetto ma il passeggino puoi usarlo momentaneamente anche senza coso davanti (ebbene sì, non sei l'unica che non sa come si chiama), ci sono passeggini che nascono proprio senza... basta che laghi bene, cosa che comunque devi fare e via...fidati, ne ho tre! di bimbi, non di cosi..

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  2. Grazie, proverò, poi ti dico.
    Mannaggia, se avessi avuto tre di quei cosi, magari me ne avresti potuto prestare uno!

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  3. :))) ma sei un po' fuori anche tu come me!!!! che bello, ma mi sa che noi mamme siam tutte così!

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  4. Cavolo! Dici che si vede così tanto?

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