venerdì 14 gennaio 2011

Uccomevolailtempo! (La conquistata padronanza dei piedi)

A proposito, com'è andata a finire poi la storia del passeggino senza sbarra salva bebè?

Nell'attesa che arrivasse il pezzo mancante recuperato dalla zia gunchina, abbiamo fatto la prova su strada.
Insalamata la pupa nella giacca a vento imbottita da femmina e fissata con le cinghie al passeggino, che apprendo solo ora chiamarsi "amaca" (nuove terminologie degli accessori pupeschi), non le rimaneva praticamente alcuna libertà di movimento, quindi nemmeno alcuna possibilità di cadere.
Pensavo che a questo punto si sarebbe ribellata, invece la contentezza di uscire di nuovo all'aria aperta dopo tre giorni di casa era più forte, le ha fatto tollerare che la legassi lì come un arrosto senza troppe storie, e dopo manco 5 minuti la pupa si era abbioccata.
Ecco qua:



Non so come sia stato possibile che dormisse in questa posizione, praticamente verticale. Si vede che quel giorno era un po' provata, e infatti non è stata proprio una delle sue giornate migliori.
In effetti anche l'espressione denota una certa latente contrarietà...

Solo ora, libretto di istruzioni alla mano, apprendo come avrei potuto inclinare l'amaca Loola consentendo alla passeggera di dormire in una posizione un po' più cristiana.
Vedi a non leggere mai le istruzioni che succede?
Certo però che questi costruttori di passeggini moderni ce la mettono tutta per rendere questi libretti incomprensibili e di faticosissima lettura, innanzi tutto mettendo la lingua italiana in quinta posizione addirittura dopo l'olandese. Poi utilizzando nomi assurdi per identificare i vari pezzi dell'attrezzo.
Infine complicando il tutto con disegni elaboratissimi che dovrebbero esemplificare le varie operazioni di chiusura, apertura, smontaggio e rimontaggio, e che invece incutono timore e sgomento nell'utente già abbastanza confuso, disperato perchè non ci ha capito una mazza.
Poi con l'uso ogni tanto si hanno rivelazioni illuminanti, come quando ho "scoperto" come si bloccavano le ruote davanti, o, dopo mezz'ora che tentavo di riaprire il telaio senza risultato, che c'era un fermo di sicurezza che andava sbloccato.
Sono questi i piaceri della vita.
Comunque, non so se avete notato, nella prima foto un particolare importante.
Va be vi riporto il dettaglio qui:

Yes! Le scarpine di pupa!
Avete visto che grande? Non so se mi spiego: porta già le scarpe! Non è incredibile?
E pensare che solo qualche mese fa con quei graziosi piedini mi tirava di quei calci nelle costole che non vi dico la gioia mia. Anzi, credo che me li puntasse proprio di forza contro la cassa toracia, e poi spingesse forte, tanta era la sofferenza, e continua.
Comunque in questo mese la pupetta ha acquisito una nuova consapevolezza delle sue appendici inferiori.
Ora riesce ad afferrarsi i piedi con le mani, e, proprio come una persona adulta, a metterseli in bocca...
Come dite? Voi non siete capaci di mettervi i piedi in bocca? Ah, be', allora lei è anche più avanti!

Poi una volta mentre le cambiavo il pannolino Zorro è saltato inaspettatamente sul fasciatoio, praticamente in faccia alla pupa, che senza scomporsi ha iniziato ad agitarsi gioiosamente e a lanciare emozionati urletti.La mamma, senza scomporsi, le ha preso il piede nudo e lo ha strofinato sul pelo lustro di Zorro, cosa che lei ha gradito molto.
E così siamo andate avanti per una buona decina di minuti: io le facevo fare "caro Zorro" con la pianta del piede e lei si scompisciava dalle risate, mentre un soddisfattissimo ronfante Zorro si rotolava panza all'aria sul fasciatoio. A metà strada tra la pet-therapy e il massaggio podalico.
Dovreste provare. Dà risaultati miracolosi.

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