venerdì 19 dicembre 2014

Libri: due proposte per i più piccoli.

E' successo che al nido di Rania le maestre mi hanno coinvolto in un laboratorio di lettura con i bimbi, ed è successo che io mi sia talmente calata nel ruolo da essermi buttata a capofitto nella ricerca di libri adatti alla situazione.
In una mattina di pessimo umore e tristezze varie, dopo aver accompagnato a scuola le bimbe, mi sono diretta verso la biblioteca e mi sono infilata nell'area dei libri per l'infanzia.
Con mia grande soddisfazione ho scoperto una discreta quantità di nuovi titoli, recentemente acquistati dalla biblioteca e spulciando spulciando ho trovato alcuni che mi sono sembrati davvero perfetti per mio scopo.
Oggi vi presento questi due libri, a mio parere estremamente fruibili per bambini anche piccolissimi.
Io ho fatto per ora il test con la mia, che si avvicina ai ventun mesi, e il risultato è stato positivo, per quanto questi due libri siano un pochino più impegnativi rispetto a quelli finora prediletti da lei.

Sono davvero graziosi e piacevoli da leggere e da sfogliare, entrambi dotati di splendide e coloratissime immagini a pagina intera, un grande formato con copertina rigida e spesse pagine di carta ruvida, che la senti proprio sotto i polpastrelli.
Del resto trattasi di due case editrici sulle quali ho imparato a puntare, di quelle che stanno dando un contributo enorme al rinnovarsi della contemporanea letteratura per l'infanzia, senza dimenticare, anzi valorizzando le importanti lezioni del passato.
Temi semplici e quotidiani, alla portata dei bimbi che iniziano a scoprire il mondo intorno a loro, legati alla natura, quali sono l'alternarsi delle stagioni e del tempo meteorologico, del giorno e della notte, trattati in maniera chiara e comprensibile, ma anche originale, poetica e simpatica, un mondo animato da una natura personificata e partecipe, che introduce in una dimensione giocosa, da favola naive.

Ma veniamo al sodo:

lunedì 15 dicembre 2014

Un Dio pittore che narra storie (dialoghi illuminati con mia figlia)


Mimi tra le mie figlie è quella che rappresenta ai miei occhi l'incarnazione del pensiero speculativo.
Rania è quella istrionica, espansiva, che punta all'obiettivo immediato, quella che si riesce a esprimere attraverso la modulazione dei toni della voce più che dall'articolazione dei suoni.

Mimi ha un'emotività implosiva, a volte ne è succube, a volte le emozioni la devastano, altre volte la vedi che vorrebbe avvicinarsi e non sa come, che vorrebbe cedere e non riesce, che si sforza di mollare il passo, e non glie la fa.
Rania al contrario fornisce sempre la giusta risposta emotiva, quella che ti fa sbollire in quattro secondi la rabbia per un pasticcio combinato, perché quando la sgridi abbassa gli occhi e fa la contrita in un angolo, poi ti si avvicina remissiva e ti chiede di abbracciarla.
Mimi invece controbatte sempre, per la qualsiasi, e qualsiasi contrappunto si trasforma in guerra di logoramento di nervi; quando vorrebbe essere consolata si arrabbia e strepita, fa la voce grossa e tira botte; quando viene contraddetta pesta i piedi e fa l'isterica; quando non si sente considerata diventa molesta e ottiene il risultato opposto, che uno tende ad allontanarla ulteriormente.

Questo ormai l'ho capito, ma ciò non vuol dire che lo sappia gestire meglio. Anche se ci stiamo lavorando, entrambe.

venerdì 12 dicembre 2014

Anche le pulci lo sanno: il mondo delle pulcette.


Dato che ci troviamo in periodo natalizio, mi voglio impegnare a suggerire qualche buona idea regalo per i più piccoli, e siccome credo che il miglior regalo che si possa fare a un bambino sia un libro (poi una volta se ce la faccio vi esporrò anche le mie ragioni) colgo l'occasione di un altro venerdì per mettere mano al mio ottimo proposito.

Forse qualcuno di voi (per dirla alla Troy McClure) avrà casualmente letto la mia precedente presentazione del libro Nel Paese delle pulcette, dove tra l'altro, a proposito, rimandavo alle 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino (troppo sfiziose, ve le linko anche qui, va!).
Ad ogni modo, dopo quel primo incontro con Beatrice Alemagna, io lei non l'ho più mollata, anzi: mi sono messa alla ricerca disperata e disparata dei suoi meravigliosi libri, e certo non ho tralasciato le nostre amate pulcette.

domenica 7 dicembre 2014

Il ritorno del beduino.


Novembre ci ha riportato anche il Beduino a casa.
Anche nel vivere insieme o lontani si stabiliscono equilibri esistenziali che poi, ad ogni nuovo cambiamento vanno ritarati, e non è affatto semplice.

Ci si guarda e si sa che quello sguardo dietro la gioia e il sollievo di rivedersi dopo tanti mesi, si trascina dietro tutto un groppo di nodi mai venuti al pettine, che prima o poi toccherà sbrogliare.
Si sa che il rivedersi e lo stare insieme sarà ancora una volta un assetto temporaneo, cui seguiranno nuove separazioni e nuovi riassetti, nuove assenze da sforzarsi di colmare, quando sarai ancora una volta a tu per tu con le tue figlie, a dover gestire un'attesa cui non sai dare un termine preciso.
Sappiamo entrambi che non è una soluzione definitiva e sappiamo entrambi che al momento non abbiamo piani B, anzi, che non abbiamo affatto piani.

giovedì 4 dicembre 2014

Io le mie figlie e le emozioni in libertà.

Novembre è già finito da un po', subdolamente, senza farsi accorgere, trascinandosi dietro i codazzi di riflessioni sulla stagione che cambia, aprendosi con il culto dei morti e chiudendosi alle porte del Natale, e già nei supermercati rosseggiano insegne di Babbi rubicondi e scintillii che a me come ogni anno danno il prurito agli occhi.
Ma non è di questo che voglio parlare.
La mattina accompagno le bimbe a scuola, ciascuna al suo luogo di lavoro e ritorno pedalando nell'aria fredda ma non ghiacciata, che profuma vagamente di focolare e di paese, all'orizzonte tra pennacchi di nubi azzurrine ecco vicine, quasi a portata di mano, stagliarsi le montagne dietro i tetti delle case gialle.
Tutto ciò è quel che amo di questa stagione.
Mi dà un senso di calma e di sicurezza, come se mi dicesse: vai tranquilla che per quanto ti affanni a trovare soluzioni, la vita basterà sempre a se stessa. Come quando si era più poveri ma più felici, dicono, per quanto io non ci abbia mai creduto troppo. Attribuiamo un'idea di felicità a tempi andati in cui non abbiamo vissuto, che non baratteremmo volentieri per la nostra infelice superfluità, che pure riconosciamo come inadeguata, scomoda e insalubre.