martedì 24 novembre 2015

Poesia del quotidiano


I disegni di Mimi sono fantasie caleidoscopiche: figure allungate e fluttuanti, con lunghe vesti ondulate a fasciare gambe infinite, abiti drappeggiati di ghirigori, arabescati e arricchiti di decorazioni mai troppo ridondanti: fiocchi e pizzi, cuori e farfalle; trecce  lunghissime o svolazzanti ciocche di capelli a riempire tutto lo spazio intorno come un'aureola dorata.
I disegni di Mimi sono una tavolozza di colori sapientemente scelti e accostati, una continua sperimentazione e contaminazione di tecniche, dal glitter allo scotch colorato, dal collage misto al frottage alla cera gocciolata.

I disegni di Rania per ora sono tentativi di tracciare volti umani, grandi cerchi irregolari all'interno dei quali prova a inserire con enorme difficoltà connotati incerti. Si demoralizza presto perché il risultato spesso non corrisponde alle intenzioni e mi chiede di farlo io.
Mimi ha una grande fiducia in sé e nelle sue capacità, e non emette quasi mai un giudizio negativo sulle sue creazioni, anche sulle più bislacche.

giovedì 12 novembre 2015

Inside out. Emozioni sul grande schermo


Un tempo ero una blogger più assidua. Non più brava, non più figa, ma sicuramente più assidua.
Così riuscivo a concretizzare molte idee che mi passavano per la testa, come rubriche di cui nessuno sentiva l'utilità e pseudorecensioni di mostre che non interessavano a nessuno, e solo una volta che erano terminate, così, anche volendo, nessuno avrebbe potuto andarle a vedere dietro mio consiglio.
L'ho detto che ero più assidua, ma ciò non vuol dire che fossi più efficiente, né più al passo con l'attualità.
Perciò, perché smentirmi ora, solo perché ho cambiato indirizzo al mio blog e sono un po' più schiva?
Dunque da circa un mese a questa parte, da quando cioè sono stata al cinema con le bimbe a vedere l'ultimo film della Pixar, mi sarebbe piaciuto parlarne qui.
Ma i miei aggiornamenti sono sempre più sporadici e faticosi, e non ce l'avevo ancora fatta, a concretizzare questo proposito.
Fino ad ora! (Papparapààà!)
Ora che probabilmente il film non sarà più nelle sale, ma fa lo stesso.
D'altronde ci hanno spaccato le palle con Frozen fino al mese scorso, con vestiti di carnevale di Elsa, feste a tema, un merchandising spietato e cover di Let it go su YouTube. Potrò attardarmi un pochino sull'onda delle mie impressione tutto sommato ancora abbastanza fresche (tutto è relativo, signori miei. Considerate che negli ultimi cinque anni io sono entrata in un cinema in tutto quattro volte. Fate un po' voi).

martedì 10 novembre 2015

Oltre il reef


Siamo stati fuori, un paio di week end fa, per l'immaginario ponte dei morti, che ponte non era, poiché l'unico giorno festivo in questione cadeva di domenica, ma sono sottigliezze al giorno d'oggi, soprattutto per chi non ha cartellini da timbrare il lunedì mattina, come la sottoscritta. Sono i vantaggi della disoccupazione. Dunque un week end lungo in gita con zii e cugini (mio fratello e famiglia), graziato dal meteo che ci ha regalato giornate luminose di caldo sole, per quanto ventose, con buona pace dei miei meteoropatismi.
Genova ci ha accolto coi suoi svincoli micidiali e i suoi palazzi proiettati verso il cielo, la sua umanità cordiale, la carta da parati anni '90 della nonna e i terrazzini che danno su cortili vertiginosi, tagliati dai fili da bucato che ne spezzettano in forme irregolari il poligono di cielo soprastante.
La città dal sapore retrò, assediata tra mare e monti, col suo porto futurista e il suo colossale acquario, meta agognata e principe dalla nostra gita, ci ha ospitato per tre giorni e quattro notti.
La città mi ha un po' frastornata, con le sue distanze da città, i suoi marciapiedi stretti tempestati di cacche di cane, i percorsi tortuosi per arrivare a comprare la farinata buona, che ti sembra di tornare continuamente sui tuoi passi e non hai la minima idea di dove sei finita, e magari stai a pochi passi da casa.