mercoledì 30 ottobre 2013

Prendi una mattina per caso.

Per esempio dopo aver lasciato la grande a scuola.
Che ne dici se ce ne andassimo a spasso, io e te?
La piccola fatina rise e dimenò il capo, farfugliò qualcosa come a dire sì.
Lei nel passeggino, veicolo pensato al solo scopo di passeggiare, io tappeti di foglie secche sotto i piedi, e marciapiedi (strutture pensate al solo scopo di marciare a piedi).
Passeggiamo dunque.
Ottobre alle ultime battute ci concede una giornata inaspettatamente luminosa e dorata, una di quelle giornate classicamente autunnali, di quell'autunno che disegnavi a scuola, nei cartelloni appesi alle pareti dell'aula, con tutte le foglie colorate appiccicate. Qualcosa del genere.
In sostanza è stato bello.
Io, lei, e l'autunno, così, senza motivi particolari.
Perché non capita quasi mai che dedichi del tempo esclusivo a lei, a me e a lei.

giovedì 24 ottobre 2013

Generatore automatico di immagini mentali.

Allora, premetto che in questo momento dovrei forse finire di dare l'impregnante alla libreria di Mimi, e poi carteggiarla, invece di mettermi a scrivere un post, che poi arriva l'amica, mollo a lei la piccola che dorme invece di abbandonarla da sola in macchina e sentirmi una madre degenere una volta di più, e corro a prendere la "glande". Dopo di che avrò esaurito il tempo libero giornaliero a mia disposizione.
Per cui considerate, o voi che leggete, come un immenso privilegio questo mio estremo sacrificio (ma chi te l'ha chiesto?).
Tra le tante cose che avevo in programma di scrivere da tempo e mai riesco per carenza di tempo e concentrazione, non ne scriverò manco una, ma mi consolo constatando che la mia personale capacità di valutare il livello di interesse di ciò che scrivo non corrisponde a quella del pubblico.

venerdì 18 ottobre 2013

La verità, tutta la verità e nient'altro.

Sono io, sì, sono proprio io quella stronza che ogni giorno parcheggia sulle strisce pedonali.
Eddai, qualche volta metto pure le quattro frecce, se mi ricordo, fosse fosse che decida di passarci un amico della municipale.
Se solo capissi come si imbocca la strada della scuola, non sarei costretta a lasciarla lì, all'angolo, sulle strisce, ogni maledetta mattina di pioggia. Ché io se no ci vado pure in bici a portare mia figlia a scuola, ma che posso farci se piove? E che quello è l'unico posto che trovo nelle vicinanze al mattino.
La prima volta che andai in macchina ho fatto per tre volte il giro dell'isolato incastrata tra sensi unici e orario di ingresso, alla fine mi sono detta: oh, qui non c'è modo di arrivare davanti alla scuola, tanto vale.

martedì 15 ottobre 2013

Haiku per contagio.

Son fiera di me:
affetta da contagio
ci sono anch'io...

1. Sbriciola pane
massaggiando gengive.
saranno denti?



sabato 12 ottobre 2013

Io mamma scassamaroni e l'ingresso alla materna.

Un'altra settimana è andata, e devo dire che, ragionando a freddo, decantate le prime impressioni "sull'onda emotiva", non sta andando malaccio. La scuola dico. Ve l'avevo preannunciato o no che ci sarei tornata? Scommetto che eravate in ansia a non saperne più niente.
Mimi ci prova tutte le mattine, a dire che quel giorno è stanca, o che preferisce tornare alla scuola vecchia (al nido), che per la materna non è ancora abbastanza grande, che si era sbagliata.
Poi però, giunti al venerdì ha esaurito tutti gli argomenti e si lascia condurre docile argomentando di compagni che hanno fatto questo e quello, e consapevole del fatto che all'indomani la scuola è chiusa, perché non manco di farglielo sapere, che venerdì è l'ultimo giorno di travaglio, e poi c'è il week end, e credo che sia importante, questo scandirle il tempo della settimana che va esaurendosi, perché l'aiuta a guardare le cose nella giusta prospettiva, anche se l'idea vera e propria del ciclo settimanale credo continui a sfuggirle.

martedì 8 ottobre 2013

Cronaca di un salvataggio.

Foto presa da qui

Ore 15:29. Usciamo di casa, io e la piccola fatina, per andare a prendere Mimi a scuola.
Il cielo è solcato da sporadiche nuvole a grappoli, ma sembra non minacciare pioggia; aleggia un'aria umida e pesante, stantia, palpabile che pare di essere ai tropici.
Ricevo messaggino di amica che recita: "Noi si pensava di andare al giardino verso le 4. Vi ci troviamo?"
Rispondo che sì. Approfittiamo finché possibile di queste belle giornate, ché abbiamo tutto l'inverno davanti per intristirci in casa!

venerdì 4 ottobre 2013

Insonne e inconcludente.

Ho appena cliccato sul pulsante "nuovo post", ed ecco, il panico mi assale.
Quando dormi quasi nulla la notte, accade che poi di giorno hai la testa come fosse piena di sabbia. Se la muovi ti sembra faccia il rumore che fa, per l'appunto, della sabbia dentro una maraca, e ti pesa come se fosse, proprio,  piena di sabbia. Percepisci i suoni come se tutto intorno fosse ovattato, e anche i contorni delle cose e i loro colori ti sembrano, così, un po' sbiaditi, un po' evanescenti.
E un pochino questo cielo lattiginoso ci mette del suo, ma non son qui a parlar del tempo.
Del resto non so precisamente a parlar di cosa sono qui.

In questi giorni ho scritto un sacco di post fighissimi, di cui sono strafiera.
Li ho scritti nella mia testa, quasi sempre mentre andavo ad accompagnare Mimi a scuola, in bici oppure a piedi, con il passeggino, lei sulla specie di pedanina che abbiamo scoperto atta a sostenere i 13 Kg di una treenne, e la piccola sulla seduta, piegata a panino, come dice Mimi, tutta in avanti a guardare il mondo venirle incontro e ad addentare la barra di gomma che fa da parapetto dello stesso.
Questo passeggino raccattato al cassonetto è davvero fenomenale, ha delle doti di cui non avrei sospettato.