giovedì 24 ottobre 2013

Generatore automatico di immagini mentali.

Allora, premetto che in questo momento dovrei forse finire di dare l'impregnante alla libreria di Mimi, e poi carteggiarla, invece di mettermi a scrivere un post, che poi arriva l'amica, mollo a lei la piccola che dorme invece di abbandonarla da sola in macchina e sentirmi una madre degenere una volta di più, e corro a prendere la "glande". Dopo di che avrò esaurito il tempo libero giornaliero a mia disposizione.
Per cui considerate, o voi che leggete, come un immenso privilegio questo mio estremo sacrificio (ma chi te l'ha chiesto?).
Tra le tante cose che avevo in programma di scrivere da tempo e mai riesco per carenza di tempo e concentrazione, non ne scriverò manco una, ma mi consolo constatando che la mia personale capacità di valutare il livello di interesse di ciò che scrivo non corrisponde a quella del pubblico.


Incredibile record di visualizzazioni per il post in cui raccontavo di essermi tagliata i capelli (vedi? Dovrei andare dal parrucchiere più spesso invece che una volta ogni cinque anni).
E siccome ammetto che lo scopo profondo e inconfessato di ogni blogger, anche il più minchione quale io senza false modestie mi ritengo, è alla fin fine (anche) quello di essere letta, mi dico "ohibò" da sola, e mi rassegno alla frustrazione di non vedere mai ricompensati i miei sforzi laddove sputo sangue e sperpero bit per parlare di cose a mio avviso interessanti.
E quindi oggi minchiate a volontà.

Mi premeva mettervi al corrente di una strabiliante osservazione fatta da me medesima sul funzionamento del mio sensazionale cervello.
E questo è accaduto stamani, mentre mettevo a frutto la prima parte di mia mattinata sbrigando faccende con la pupa piccola dormiente in macchina e approfittavo per sentirmi un po' di radio, visto che trascuro di aggiornare la mia attualità musicale all'in circa dal 2008, data in cui oltre tutto mi recavo anche dal parrucchiere per l'ultima volta prima di... va be, ma torniamo a noi.
Mi seguite o mi sto seguendo da sola?
La seconda mi sa. Dunque recavomi in Comune-presso-Pisa per litigare con quelli dell'assistenza elettronica che mi hanno restituito il navigatore satellitare senza aggiustarmelo, ma comunque alla fine non ho litigato, ma ho detto "colpa mia, che non ho verificto subito se l'apparecchio funzionava al momento del ritiro". Questo perché, malgrado la pettinatura aggressive, rimango sempre la solita idiota, convinta di doversi scusare con l'universo mondo per il fatto che respira.
Ma l'intenzione era comunque quella di litigare. Virgin radio mi rockeggiava nell'abitacolo e faceva dormire la pupa. Io ho accattato una scorta di 8 pacchi maxi di pannolini e mi sentivo molto cool, ma senza trascurare stavolta lo specchietto retrovisore.

A un certo punto un'auto mi si attacca al culo e fa mostra di volermi superare con impazienza. Ma guarda 'sto cretino. Io gli cedo la strada e chi ti vedo alla guida?
Ma sì! Non c'era dubbio, era proprio lui: Eritreo Cazzulati!
Che emozione!


Giuro: uguale!
Un altro po' sbando e finisco nella corsia opposta.
Comunque era un gran peccato che fossi praticamente quasi sola, ad eccezione della radio e della pupa che dormiva, ma che comunque non poteva sapere CHI fosse Eritreo Cazzulati,  perché in quel momento avrei proprio voluto qualcuno accanto con cui commentare e sganasciarmi dalle risate e di minchiate, ecco. La solitudine di una madre a volte.
Così ora lo dico a voi.
Ci sono volte in cui il vostro cervello imbocca la tangenziale e vi sconnettete dal reale?
A me capita spesso di immaginarmi, o meglio, di esser vittima di visioni esilaranti proprio quando abbasso la guardia, e il mio cervello ha via libera alla generazione random di scene improbabili. In quei momenti la cosa più frustrante è non avere nessuno con cui commentare o condividere e, a meno di mettermi a ridere da sola come una matta, non posso godere a pieno di questi momentanei lapse of reason.

Per esempio questa estate che ero sulla spiaggia e c'era quel tizio che piantava l'ombrellone.
Aveva una specie di trivella sulla punta per ficcarlo meglio nella sabbia, e il mio cervello mi ha detto tipo: ti  immagini se... ma invece di dirmelo mi ha direttamente mostrato la scena come in una vignetta de La Settimana Enigmistica: il tipo che pianta l'ombrellone, trivella, trivella e... una fontana di nero petrolio lo investe dai recessi del sottosuolo e lo scaraventa in aria.
Quella volta, davvero, me la sono ridacchiata con il mio cervello burlone!
Il tizio se ne sarà acorto?
No: era troppo concentrato nel trivellare alla ricerca dell'oro nero sui lidi toscani.

Un'altra volta il vento muoveva comicamente le cime dei pioppi cipressini a San Rossore facendoli somigliare a corpi umani che si dimenavano e io... flash! Li ho visti come i cantanti di un coro Gospel ondeggianti e battenti le mani  al ritmo di Oh Jesus.
Ho sentito pure la musica, veh.
Io novella Ally Mcbeal. Ve la ricordate, no, quell'avvocatessa esaurita e schizoide con frequenti visioni allucinogene di Berry White che iniziava a ballare canticchiando da sola nel bel mezzo delle sedute giuridiche? Non ditemi che la guardavo solo io. Ecco. Forse tutto ha avuto origine allora. Chissà.
Preoccupante?
Ma insomma: capita anche a voi?

Ora vi spiegherete da chi mai può aver preso mia figlia quando conversa con scheletri e coccodrilli, invita a cena serpenti e macchine bianche e vede principesse in castelli arroccati sulla cime degli alberi del giardino della scuola.
E comunque ora mi sorge il dubbio che forse sono la sola a sapere chi sia Eritreo Cazzulati.
Non ditemi che ero anche l'unica ad avere la collezione completa dei quaderni di Beverly INPS alle medie. E credo che un anno devo aver avuto anche il diario. Un caso disperato. Preoccupante e disperato di schizofrenia e demenza precoce congenita.
Speriamo si salvi almeno la secondogenita...

Pioppi cipressini mossi dal vento a San Rossore.


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