venerdì 29 novembre 2013

Sentori (sinistri) di Natale alle porte.

Un paio di settimane fa ho acquisito coscienza di una verità sconcertante: eravamo appena a metà novembre,e già un abete doverosamente addobbato sbrilluccicava nella vetrina del negozio di fiori sotto casa (una botique di lusso del mazzolino dal nome inverosimilmente scherzoso "Siamo al verde"). Ovvero: eravamo già in pieno periodo natalizio.
Orrore e sgomento.
Oddio, ho pensato, ora non potrò più navigare per i blog senza venire sommersa da idee per realizzare un perfetto calendario dell'avvento, e affini.
Mimi per conto suo ha iniziato a fantasticare e a vaneggiare entusiasta di montagne di principezze e di Babbo Natale che viene a trovarci a casa di nonna insieme a Cenerentola e non so che altro.
Io intanto prendevo mentalmente nota nell'intento di azzeccare qualche desiderio senza però dare nell'occhio, perché non fosse chiaro il diretto rapporto di dipendenza tra il desiderio dell'oggetto e l'ottenimento dello stesso. Non mi è mai piaciuta questa cosa di inculcare nei bambini l'idea di una lista dei regali da ricevere. Nessuna letterina a Babbo Natale, dicevo.


E invece, guarda un po', mi son fatta fregare. Di già.
- Mamma, guarda che bell'albero di Natale! E' già Natale, mamma?
- No, in effetti non ancora. La gente si sta iniziando a preparare, Mimi.
- Domani?
- No, Mimi. Come dirtelo... è la psicosi collettiva che fa anticipare ogni anno sempre più l'inizio della mattanza natalizia.
- Ma viene oggi babbo Natale?
- No, amore. Manca ancora un mese! C'è tempo...
- Mamma io voglio dire a Babbo Natale di portarmi tantissime principezze.
- Mh... si può fare. Gli scriviamo una lettera, ti va? Tu parli e io scrivo.

E così:

Caro Babbo Natale,
questa è Mimi che ti dice di ricevere tanti regali.
Un portauovo e anche una principezza Cenerentola.
Poi un fiore bellissimo in un vasetto e poi una candela con tutte le mie roselline (?): rosa, gialle, bianche, fucsia, e color dell'alba (verdi no).
Un libro delle principezze e un libro delle fiabe (però non quelle che abbiamo già).
Babbo Natale, a Mimi portale la Canzone della cacca (sic).
Babbo Natale, questa sono sempre io che dico a Rania di ricevere pochi regali.
A Rania per esempio portale una paperettina piccola. Perchè lei è piccola.
E lei non sa scrivere le lettere e non sa nemmeno parlare. Dice solo "Ah!"
Anche quelli che si travestono da pirati per Mimi (trad. costume da pirata).
Anche delle pentolette per la mia cucina se vuoi.
Ciao Babbo Natale, torna presto da Rania quando sarà cresciuta.
Per mamma porta tanti regali.

PS.
Caro Babbo Natale,
questa è mamma che aggiunge una postilla alla lettera di Mimi, anche se non ce ne sarebbe bisogno perché è stata chiarissima. Posto che credo sia giusto che tu venga esclusivamente per i bambini, ché noi grandi i regali è meglio che ce li facciamo da soli, ché siamo di gusti difficili e disponiamo di potere d'acquisto di cui i bimbi no, e oltretutto navighiamo già nel superfluo e non credo che l'incremento dei consumi possa realmente salvarci dalla crisi economica. Posto ciò, dicevo, visto che Mimi si è premurata di raccomandarmi alle tue grazie, ti dirò: la cosa che davvero vorrei in questo momento sarebbe andare a letto una sera e dormire dodici ore schiantate, senza rotture di palle e poppate notturne, senza gatti passeggianti nel letto e senza urla accorate provenienti dalla camera accanto che mi costringono a migrare ripetutamente da un letto all'altro assumendo posture non salutari per la mia schiena incriccata. Dormire e poi svegliarmi e ricevere un bel trattamento rilassante, tipo seduta di massaggio con sauna e pedicure, una roba così. E stare in ferie dal mio ruolo di madre per una giornata intera, e fare un sacco di cose sciocche e futili, ma tanto gratificanti, e magari anche altro. Ma mi accontento di un paio di guanti, visto che ho le mani tutte rotte e spaccate da quando ho avuto l'alzata d'ingegno di farle scialare nel prodotto per pulire il forno senza guanti, che poi si scoprì essere a base di soda caustica. E che poi fa anche freddino, e quando esco in bicicletta la mattina per accompagnare Mimi a scuola mi si atrofizzano sul manubrio, e pure in macchina, visto che non è dotata di riscaldamento dell'abitacolo. Quindi se cerchi un regalo minchione da farmi, sappi che ne ho estremo bisogno, e non so se da qui a un mese sarò riuscita a procurarmeli da sola, quindi vedi un po' te. A buon intenditor. Ci becchiamo eh!

- Guanti, eh? Si può fare...

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