venerdì 12 ottobre 2012

Storie di gatti, topi, uccelli... amicizie e alleanze fuori dagli schemi.

Sarebbe la prima volta che riesco a tenere il passo con la scadenza settimanale del venerdì del libro.
Sta ancora da vedere se riesco a terminare il post prima che lei si svegli!
Breve preambolo (e se iniziamo così inizio a disperare di farcela): stamani vado a riprendere Mimi al nido e lei rifiuta di mettersi le scarpe se prima non le leggo un libro di cui da giorni mi chiede la lettura, ma tra una cosa e l'altra, gli accompagnamenti e i recuperi e le maestre che scalpitano per affrettare le procedure di ingresso-uscita, non c'era mai stato tempo.
Insomma, a tempo di record le leggo il librino mentre le infilo le scarpe. Ma lei insiste che ne vuole leggere ancora un altro (ossignore, che figlia secchiona mi è toccata!)
Allora la mando dalla maestra Adriana a chiedere: "Maestra Adriana, mi puoi prestare un libro?" (Manda avanti i bambini quando non hai voglia di chiedere un favore che ritieni inopportuno).
Ed è così che scopro che il nostro nido è dotato di piccola biblioteca a disposizione dei bimbi, che possono su richiesta sceglierne uno o due e portarseli a casa per poi restituirli il giorno dopo, o a inizio settimana (sempre che i genitori siano corretti, ma io sono dell'avviso che la fiducia molto spesso ripaga in correttezza. Speriamo).
Quindi credo che attingeremo molto spesso a questa nuova fonte di materiale, visto che i soldini ultimamente scarseggiano sempre più e nella mia personale spending-review ho messo un interiore momentaneo blocco a nuovi acquisti editoriali per la nostra personale biblioteca casalinga.

Dunque abbiamo preso questo:


Titolo: Rosso Micione

Autore: Eric Battut

Editore: Bohempress

Età indicata: 2-5 anni

Voto: 9


Visto e pigliato, perché il titolo non mi era nuovo, ché ne avevo ricevuta segnalazione qualche tempo fa da un'amica (grazie Owl), e poi perché un titolo simile, con una copertina simile, esercitano su di me un'attrazione quasi ipnotica, quindi potremmo dire che io l'abbia preso in uno stato di trance, e che le considerazioni circa il fatto che qualcuno me lo aveva prima segnalato siano venute solo dopo.
Naturalmente è stata un'ottima intuizione.
Il libro intanto è un rilegato di grande formato con grandi illustrazioni a pagina intera, illustrazioni calde, sui toni del rosso, naturalmente, di una dolcezza infinita, e di forte impatto, che focalizzano su di sè tutte le attenzioni del piccolo lettore che riesce a seguire la storia, molto semplice ed elementare, quasi senza bisogno dell'ausilio della parola scritta, illustrazioni che varrebbero prese una per una come dipinti da parete, di sapore un po' fauves e un po' Gaugin, se mi è permesso fare questo accostamento.
Poi la storia: la storia di questo rosso micione dall'aria veramente simpatica, curioso e un po' malandrino, che un giorno trova un bell'uovo e inizia ad immaginare quanto possa essere gustoso da mangiare. Però poi, allettato dalla prospettiva proverbiale della gallina di domani in luogo dell'uovo di oggi, inizia a prendersene cura, dell'uovo, nell'attesa della deliziosa nascita di un gustoso pennuto.
Va a finire che, come c'era da immaginarsi, l'interesse gastrico del micio per l'uovo prima, e per il pennuto poi va via via prendendo la forma di un diverso tipo di affezionamento, di un'amicizia che può andare oltre ai ruoli classici impostici dalla natura o dalle convenzioni. Un bel messaggio fruibile anche dai più piccini, quello della ricchezza che ogni nuovo rapporto può portare con sè, dei vantaggi e della bellezza dello stare insieme al di là dell'utile immediato che dall'altro si può ricavare, del valore inestimabile del costruire una relazione tra esseri viventi, di come prendersi cura dell'altro ti leghi poi indissolubilmente al suo destino, in avvenire, di cosa sia la lontananza e la nostalgia, di come sia bello ritrovarsi dopo tanto tempo ("Mamma, ciao! Tei venuta pinalmente! Ti appettavo!" E' l'esclamazione liberatoria che mi accoglie, un poco commossa, ogni volta che la vado a recuperare al nido, dopo appena 4 ore di lontananza...)
Bello, bello, il Rosso Micione, tenera storia di gatti e di amicizia alla portata di tutti. Ottima scelta.

Poi:



Autore: John Yeoman

Illustratore: Quentin Blake

Editore: Il castoro

Età indicata: forse per i bimbi un po' più grandi, dai 3-4 anni

Voto: 8





Ancora una storia di amicizia, o forse sarebbe meglio dire "alleanza", tra animali, è questa qui, comprata d'impulso sempre per via della copertina ('cidenti a me) e del gatto del titolo, senza assolutamente sapere di che si trattasse.
Mi ero immaginata una serie di scenette o filastrocche spiritose sui gatti, e invece trattasi di un racconto dai toni pacati e ironici, sorridente ma non proprio esilarante, di impostazione un po' scolastica, che mi ha fatto presumere una destinazione per una fascia di età un pochino superiore rispetto a quella della pupa.
A ben vedere anche la narrazione è un tantino più articolata dei libri a cui siamo abituate, il lessico un pochino più complesso e le descrizioni più lunghe e discorsive (e in effetti lei tende a stancarsi e a perdere la concentrazione, così spesso e volentieri "riassumo" alcuni passaggi).
In compenso le immagini sono animate e gustose: grandi scene ad acquarello, scorci di campagna e colline, interni di ruote dentate e ingranaggi trasformati nel personale parco giochi di una miriade di arzilli e irriverenti topini.
Che poi i veri protagonisti della storia sono loro: i topi che abitano questo mulino un po' diroccato che fa da scenario principale alla nostra storia.
Il gatto ricopre un po' il ruolo di un incapace ma bonaccione predatore, ormai snaturato dal suo istinto di cacciatore e per niente all'altezza di soddisfare le pretese del suo burbero padrone, un mugnaio bilioso e avaro, che alla fine come è giusto che sia, rimane scornato, preso per il naso dal branco di astuti topolini che non solo se ne fanno beffe, ma finiscono per farsi alleato proprio il maldestro felino, prima incoraggiandolo nei suoi goffi tentativi di caccia, nient'altro che un nuovo divertimento per gli svelti e astuti topi, poi salvandolo addirittura dall'ira del padrone insoddisfatto che minacciava di affogare nel fiume l'incapace cacciatore.
Un riadattamento in chiave moderna dei tradizionali ruoli di preda e predatore: in tempi in cui il gatto non è oggi ormai niente più che un pigro ornamento per appartamenti, i topi vengono venduti nei negozi per animali e i mulini fanno oramai parte di un immaginario fiabesco sempre più remoto, l'alleanza tra nemici storici si rivela essere assai più conveniente alla fine dei conti del servaggio all'uomo, creatura quanto mai ingrata ed egoista.

Insomma, tutto sommato, grazioso anche questo, per bimbi un pochino più grandi, magari.

L'ho fatta un po' lunga (come al solito).
Rimando ai soliti link:
I venerdì del libro per leggere i contributi di questa settimana.
I libri di pupa per leggere le altre recensioni sul blog.
La libreria di pupa su Anobii per vedere le nostre letture.

4 commenti:

  1. Che poi il rosso micione ce l'abbiamo anche in famiglia... lo prenderò alla Purulla, apprezzerà moltissimo :)

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    1. Già, è vero! ^_^
      Solo, è un po' caro! (Mi pare sulle 22 €, la soluzione del prestito è sempre la migliore!)

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  2. All'inizio mi è preso un colpo avevo letto due lettere in più nel micione (una n e una h), sarà stato il birraperitivo di poco fa.
    I libri non li conosco ma la possibilità di poter portare a casa per qualche giorno i libri che i bimbi possono notare all'nido mi sembra degna di encomio. Un hip hip hurrà per le maestre.
    Ti ho segnata come amica in anobii (da parte di Simpatica Canaglia).

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    1. Beata te che ti birraperitivizzi! Io per cause di forza maggiore sono momentaneamente in stand-by (non che prima fossi una gran mondana... insomma, che tristezza! Gli aperitivi li faccio se mai in casa da sola e a letto alle 10 di sera! Sempre che ci arrivi...)
      Grazie per l'amicizia anobiana. Con l'account della pupa ho qualche problema di cui non capisco la causa. Del tipo che non riesco a visualizzare gran parte delle librerie altrui, e un po' mi rode. Ti verrò a trovare sotto le spoglie di Suster per dare un'occhiata ai tuoi libri in santa pace.

      PS. Sì sì, bella la biblioteca del nido, peccato che non sia affatto pubblicizzata, e, credo, nemmeno troppo sfruttata dalla maggior parte dei genitori. Del resto molte persone considerano la lettura un'attività prerogativa di bambini un poco più grandi, e nemmeno si pongono il problema. Ma l'importante è che ci sia, e che noi la si possa sfruttare!

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