mercoledì 7 settembre 2011

Le mie città invisibili: Pitigliano.

Le città sottili.


Ora dirò della città di Zenobia che ha questo di mirabile: benché posta su terreno asciutto essa sorge su altissime palafitte,

 



e le case sono di bambù e di zinco, con molti ballatoi e balconi, poste a diversa altezza, su trampoli che si scavalcano l'un l'altro,





collegate da scale a pioli e marciapiedi pensili, sormontate da belvederi coperti da tettoie a cono, barili di serbatoi d'acqua, girandole marcavento, e ne sporgono carrucole, lenze e gru.







Quale bisogno o comandamento o desiderio abbia spinto i fondatori di Zenobia a dare questa forma alla loro città, non si ricorda,

 


e perciò non si può dire se esso sia stato soddisfatto dalla città quale noi oggi la vediamo,


 

cresciuta forse per sovrapposizioni successive dal primo e ormai indecifrabile disegno.
 



 Ma quel che è certo è che chi abita Zenobia e gli si chiede di descrivere come lui vedrebbe la vita felice, è sempre una città come Zenobia che egli immagina, con le sue palafitte e le sue scale sospese, una Zenobia forse tutta diversa, sventolante di stendardi e di nastri, ma ricavata sempre combinando elementi di quel primo modello.






Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici.



Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri


 

 e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.










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11 commenti:

  1. che bello questo reportage, e questa cittadina tutta arroccata!!!

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  2. Oh Sus ero venuta a controllare così per caso perchè nel blog roll non mi dava nessun aggiornamento e trovo questa meraviglia!

    Bellissima città e bellissime foto!

    p.s.s io il libro lo devo assolutamente leggere...

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  3. Credo che il post non venga segnalato perchè lo pubblicai per sbaglio quando ancora era in fase di costruzione... ne ho fatti di casini!
    La città è un gioiello, e le foto, peccato, non sono proprio all'altezza. Faccio quel che posso, coi miei mezzi un po' disastrati!
    Spero però di esser riuscita a trasmettere il mio modo di sentirla, tramite questo parallelo letterario. Grazie a tutte per essere passate di qui.

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  4. è un post molto meraviglioso, che lo so che non si dice ma è quello che è!

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  5. bellissimo! C'ero stata tanto tempo fa ma così è un'altra cosa! GRazie!

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  6. Suster le foto sono bellissime, come il tuo reportage! Spettacolare...

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  7. Io adoro questi tipo di paesini...sono così pittoreschi
    *-*
    meno male sono passata di qua un po' per caso... blogger non mi segnalava questo post!E' un bel reportage :)

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  8. @Mel: se ti sentisse un pitiglianese ! Ahi ahi (direbbe la pupa)! Pitigliano è un orgoglioso comune dalla storia millenaria e di fondazione etrusca. Paesino" non te lo passerebbe di certo! ;) Grazie per il tuo apprezzamento, in quanto "esperta" del ramo: ne sono davvero lusingata, anche se in qualità le mie foto non possono davvero competere (la messa a fuoco continua a darmi non pochi problemi!)

    Per le altre: grazie care! I vostri commenti mi scaldano il cuore!

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  9. torno di nuovo a trovarti! Stima mi aveva segnalato questo post, ed ora sono qui a chiederti se ti va che abbiamo aggiunto un link al tuo reportage sulla neonata pagina della GUIDA TURISTICA MINIMA:
    http://vogliounamelablu.blogspot.com/p/gite-minime.html
    Secondo noi ci azzecca! ;-)

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  10. WoW! Quale onore! Ma grazie! E' mio dovere informarvi che come guida turistica sono stata miseramente bocciata, e infatti si vede che sono negata per fornire informazioni utili, ma se questo mio reportage potrà invogliare qualcuno a visitare i luoghi che ho amato, ne sarò più che mai felice! Ora inserisco il banner. Grazie della segnalazione!!!

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