martedì 11 ottobre 2011

Roba da gatti: vi svelo chi è.


Scommetto che ve lo state chiedendo da quando ho messo il banner in home page.
Ah, no? Ah: non vi eravate nemmeno accorti che c'era un banner?
Va be': sapevatelo! E d'ora in poi: accorgetevene!
Ecco.
E comunque lei è Lagattina. Non è un nick bloggistico: lei per noi era proprio Lagattina.
Genealogicamente collocasi come genitrice delle due bestie attualmente residenti presso la nostra abitazione. Affettivamente è stato il primo essere vivente che abbia avuto l'onore di essere designato dal beduino con l'appellativo di "la mia filiola". Sì, sono d'accordo: un po' patetico, ma molto tenero pensare che è una delle pochissime occasioni in cui il beduino si sia lasciato andare senza ritegno aa manifestazioni patetiche e sopra le righe di affettività.
Dunque Lagattina in origine aveva un altro nome, un altro referente umano, e un altro indirizzo domiciliare, per la precisione al primo piano dell'edificio al cui secondo e ultimo trovasi la fatiscente dimora dei nostri eroi.
Era piccola che stava in un palmo di mano e veniva nutrita ad avanzi di kebab dalla premurosa giovane donna che se ne prendeva cura, avendola ricevuta in dono per il compleanno dal fidanzato, assurdamente allergico al pelo di gatto, ragion per cui spesso e volentieri la gatta finiva a pernottare chiusa nel cesso, o cordialmente mollata agli inquilini del piano superiore, che all'epoca non si capiva bene quanti fossero (diciamo un numero variabile tra 7 e 18, a rotazione), e come facessero a non dormire mai.
Fu così che Lagattina ben presto imparò a salire da sola la breve rampa di scale che separava le nottate in solitaria a miagolare disperata nel cesso della casa al primo piano, dai bagordi chiassosi che svolgevasi nella terrazza della casa al secondo piano, divenendo la beniamina della variopinta comitiva di cazzoni e ricevendo questo originale appellativo di Lagattina.
Poi a furia di mangiar kebab piccante le venne una dissenteria (termine appropriato per cacarella a schizzo) che un altro po' ci rimetteva la pelle, e così la sottoscritta, nonchè titolare dell'abitazione sita al piano secondo di suddetto stabile, si prese la briga di portarla in bicicletta dal veterinario, infilandosela dentro una pochette a tracolla, sborsare una cospicua cifra per degli antiacidi e accollarsi la responsabilità della dieta della bestiola da quel momento in avanti.
Fu amore incondizionato, e con la massima naturalezza e senza discussioni, non so come avvenne che Lagattina, armi e bagagli, si trasferì definitivamente nella casa dei bagordi.
Divenne parte integrante della bizzarra famiglia allargata.

 Vezzeggiata...





Seviziata...








Non si sgomentava di fronte alla confusione più demoniaca e trovava sempre un posto comodo nella più critica e incasinata delle situazioni.




Naturalmente venuta su in un contesto tanto anormale, non poteva essere del tutto equilibrata, e sospetto che fosse poco consapevole di non appartenere realmente alla specie homo sapiens, e comunque aveva pulsioni estremamente umane:


Guardare la tv (chi indovina il titolo del film avrà diritto a uno Zorro gratis)...


...ascoltare musica...


... scegliere la play list della serata!

  Una vera e propria passione per gli strumenti musicali ( e per le loro custodie)



A suo agio nel bordello più assoluto, non disdegnava la compagnia nei momenti di relax.


Sfornò carrellate di gattini: bianchi, neri, bianchi e neri...

 L'imbarazzo della scelta!

Visse una storia di passione indomita col nostro gatto Cazzillo (a breve vi forniremo maggiori dettagli anche sul suo conto), ci regalò il Gattume (dicasi anche ZorroPanza), e poi se ne andò.

Non fraintendete: non è un modo delicato per dire che morì. No, no: se ne è proprio andata.
Sospetto non avesse digerito la novità di dover di punto in bianco spartire il proprio spazio vitale con i suoi due ingombranti figli, divenuti nel volger di un anno due enormi bestioni petulanti e giuggioloni, mai rassegnati all'idea che fosse ormai ora di lasciarsi alle spalle la tetta materna, al punto da tenderle veri e propri agguati a obiettivo capezzolo.
Però Lagattina, il suo peculiare naso pucciato nell'inchiostro nero, il suo inconfondibile profilo gobbo, che la veterinaria associava a quello aristocratico del re della foresta, ma che a me non poteva non ricordare quello di un koala, le sue zampette munite di calzettini bianchi, la sua figuretta snella e minuta, la sua maniera incurante di adattarsi a qualsiasi contesto sociale umano e la sua endemica riluttanza ad intessere rapporti di cortesia o tolleranza con la quasi totalità degli esponenti della propria specie, la sua capacità di mettere in fuga nel raggio di miglia cani e gatti di qualsiasi stazza e apparente prestanza fisica, non potranno che rimanere stampati a caratteri indelebili nel mio personale curriculum gatti, così come non posso fare a meno di inserirla in questa rubrica riservandole un posto d'onore nella mia privata galleria felina.


Roba da gatti, la rubrica del martedì.

PS.
Vi segnalo questo post di Cì che mi ha fatto l'onore di dedicarmi una bellissima zucca di Halloween: il gatto della strega!
Grazie!

Chi volesse partecipare inserisca pure il link:




10 commenti:

  1. Che bella la storia de Lagatttina.
    Devo ritrovare delle vecchie foto della nostra Cleopatra e raccontare la sua storia è un po' che ne ho voglia ma occorre recuperare ricordi del liceo... :-)
    ma prima o poi lo farò.

    Grazie della segnalazione al mio post, pensa che bello se tutti i gattamici facessero una Jack-o-lantern "gatto della strega" (bellissimo nome, lo rubo subito!) e nella notte dei fantasmi ne brillassero tante... :-)

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  2. Deliziosa... Lei e la storia!! Mi ha fatto venire in mente un'altra storia simile, quella della "Micina" (eh sì, anche noi tanta fantasia! ;)) che si è autoadottata da noi. Magari la racconto il prossimo martedì :)

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  3. Bellissima!! Mi fanno impazzire le foto dei gatti che stanno per attaccare, mi sembra che catturino la loro essenza felina meglio di qualsiasi altra posa...
    Sai che mesi fa leggevo proprio un libro (Watching the English) su come gli inglesi - risaputamente inetti in generale a manifestare affetto o qualsiasi emozione - si lascino andare in poche altre occasioni come quelle in cui si relazionano ai gatti?
    Addirittura spiegava che se devono dire qualcosa ad un ospite, lo dicono al gatto in presenza dell'ospite, cosi' da evitare un confronto diretto. Del tipo, se ti vogliono dire che sei simpatica, o gnocca o qualsiasi altra cosa, diranno al gatto, in tua presenza: "Hai visto, Felix, che bella e simpatica gnocca che e' vebuta a trovarci?".
    Thank god for cats!

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  4. Commento di mia figlia: quel gatto è stupendo! Mi associo!

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  5. Semplicemente stupenda. Sia la gattina, sia il racconto che le hai dedicato :-)

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  6. @Cì:ma figurati! Grazie a te piuttosto, per la dedica (non so se meritarla). Cleopatra? Curioso: era anche il nome della mia gatta storica (14 anni con me!), colei che ancora non ha avuto modo di trovare posto su queste pagine. Ma prima o poi rimedierò nella mia cat's history...

    @Robin: mh, sì, Micina, Gattina... siamo dei fantasisti! (del resto mia figlia sul blog si chiama pupa...) I miei gatti , se non sono fatti in casa, quasi sempre si sono autoadottati. Inutile sottrarsi al proprio destino, quando loro ti scelgono! ;)

    @Sfolli: pazzesco! Questi inglesi, poveretti, hanno seri problemi relazionali. Dev'esser stata dura per te questa convivenza! SE ti invitava a cena uno che non aveva gatti che facevi, portavi sempre con te Tigro a farti da interprete emotivo? (Wahahahaha!)

    @Nuvole e mafalda: grazie! purtroppo le foto, prima generazione digitale, e scanner, sono quel che sono, ma trovo molto emblematiche le sue pose per capire il tipo (e che tipo, che era!). Non mi arrendo: continuo a pensare che un giorno potrebbe decidere di rifarsi viva... Chissà.

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  7. Questa settimana ci sono anch'io!!! Per la serie "a volte ritornano!!" Lagattina è bellissima!! Come non innamorarsi di lei?? i gatti ti aprono un mondo. Li ami in modo incondizionato, e loro ti amano... in qualche strano modo che spesso capiscono solo loro... ma ti amano..

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  8. Sus questa storia è bellissima! Avevo preparato un micro post sulla Misetta, ma ieri sera sono crollata come una pera cotta e non sono riuscita a postare nulla. Magari lo faccio martedì prossimo con una bella foto del Pallino tigrato! Non si riesce ad avvicinarlo :-)

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  9. Oh, meno male, allora non l'aveva perso il micio! Ma com'è che queste gatte moderne mettono al mondo un gatto per volta? Mica come ai miei tempi, cucciolate da 4, 5, 6... Mi raccomando prenditi cura di Misetta, falle fare una bella cura ricostituente che mi sa che ne ha proprio bisogno. E anche tu, che se no mi crolli sulla tastiera! ;)

    @stefy: mi sono persa il tuo commento ieri, ma il post l'avevo visto eh! grazie per aver partecipato alla rubrica questa settimana! ti dirò: non ricordo di aver avuto mai lo stesso tipo di rapporto con due gatti diversi. Sono loro a dettare le regole della coppia! E a noi tocca adeguarci. E' proprio questo il bello!

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  10. che carino questo gattino..... melo prenderei subito... peccato ho già un cane!

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