venerdì 1 giugno 2012

Libri per bambini: il potere dell'emulazione.

All'uscita dal nido un giorno le maestre hanno distribuito a tutte le mamme dei bimbi "medi" questo librino:

Titolo: C'era una volta un vasino

Titolo originale: Once upon a potty.

Autore: Alona Frankel


Editore: CMM

Distribuito in Italia da: OKbaby


Età: 2-3 anni.

(Made in China)


Veramente non ho capito subito di che si trattava, ma giacchè la pupa era entusiasta di avere un nuovo libretto per le mani mentre io mi indaffaravo a toglierle le scarpine del nido e a infilarle quelle di tutti i giorni, ho accettato l'offerta di buon grado.

All'apparenza si presentava come una sorta di diario delle elementari, con la copertina rossa imbottita e l'immagine di un bambino seduto su un vasino, le pagine di cartone sottile e l'intestazione della prima pagina "Cari genitori", mi avevano fatto pensare ad un manuale informativo o ad un catalogo di qualche grande marchio di articoli per bebè.
In effetti la finalità dell'iniziativa era promozionale: insieme al librino veniva distribuito un kit valigetta con dentro vari opuscoli e, per l'appunto, un catalogo sull'argomento "vasino"... argomento scottante per i bimbi che si avvicinano alla soglia dei due anni!
Comunque poi mentre mia figlia sfogliava il libro con le avventure di... Tommy (?) e del suo vasino mi sono accorta che dovevano esistere due versioni dello stesso, e sono andata a cambiarlo con un altro con la scritta "bambina" e l'immagine di copertina che mostrava una ricciuta e ignuda pupa accomodata su un bellittimo vasino decisamente demodé, di quelli che si usava un tempo tenere sotto i letti per venire incontro alle esigenze notturne dei loro proprietari.
"Ecco, Mimi, questo è con la femminuccia", le ho detto. Ed è per questo che ancora adesso il libro in questione viene da lei indicato con il nome di "pemminutccia".

Quella bambina in copertina era Lia, e inspiegabilmente per me la sua chioma scarmigliata, la sua goffa nudità e il suo vasino demodè hanno istantaneamente conquistato mia figlia, che ha preteso subito subito una serie di letture reiterate in rapida successione, tanto per prendere dimestichezza con la storia e con i personaggi, che in definitiva si riducono a tre: Lia, la mamma di Lia, e il vasino.
Poi c'è la nonna di Lia, che però compare solo in quanto mittente del pacco nel quale Lia scoprirà il suo nuovo vasino.
Ma che cos'è questo strano oggetto?
Sarà un vaso per i fiori? La ciotola per il gatto? O... un cappello?
No, no e ancora no: è un vasino e serve per farci dentro tutta la pipì e la popò, CHE MERAVIGLIA!
E davvero mia figlia si entusiasma da matti di fronte alle gesta eroiche di Lia e del suo vasino, infrangendo senza condizioni il muro della mia perplessità e del mio scetticismo.

Diciamo che se l'avessi dovuto giudicare senza l'aiuto della pupa probabilmente mi sarei evitata una recensione, e l'avrei etichettato come un libro "datato" e piuttosto noioso.
Ecco infatti i primi commenti a riguardo:

- Guarda, al nido ci hanno regalato per la pupa un libro porno!
- Ma come un libro PORNO??
- Eh, guarda qui...
- Ah ah ah! ma cos'è, educazione sessuale per la prima infanzia?

Poi:
- Ma Mimi capirà il significato della parola "popò"?
- Va be', tu leggile "cacca", è uguale no? Ma allora esiste qualcun altro oltre a Nonna che dice ancora "popò"!

E ancora:
- Ahahahah! Hai letto la quarta di copertina?
- "Finalmente anche in italiano il best seller internazionale Once upon a Potty!" Ah ah! Dai, ma sono seri?
- Però dai, magari a furia di leggerlo a Mimi viene voglia di avere un vasino pure lei...

Insomma, il mio spirito minchione ogni tanto prende ancora il sopravvento sul mio spirito mammesco.
Ma ora mi riscatto.
Insomma, sì, va a finire che parlo di cacca, ma stavolta non è del tutto colpa mia, eh!

In realtà il libro sul vasino funziona davvero!
Me ne sono accorta quando la pupa un giorno si siede sul contenitore delle sue costruzioni e dice "Tono tul vadino! Come Lia! Che bello! Bellittimo il vadino!"
Sono rimasta basita...
Sfruttando l'onda di questo entusiasmo mi sono industriata a procurane uno a Mimi, ragion per cui ora siamo in attesa che arrivi anche a noi per posta un pacco "da parte della nonna"... chissà cosa ci sarà dentro? Un vaso per i fiori? Una ciotola per i gatti? Un cappello? Mah!

Quindi il primo pregio che devo riconoscere a questo libro è questo: la forza inopinata dell'emulazione libresca, per la quale la pupa ha grande sensibilità.
Il secondo è lo stile espositivo: un linguaggio conciso e spontaneo, senza inutili reticenze racconta ai bambini mostrando le cose dal loro punto di vista, affrontando aspetti della realtà che li riguardano da vicino, e coinvolgendoli attraverso efficaci espedienti narrativi:
  • si rivolge direttamente a loro: "Ciao, sono la mamma di Lia...";
  • invita al confronto:  "Proprio come te, Lia ha un corpo...";
  • e attraverso il confronto e il gioco dell'enumerazione insegna a prendere coscienza di sè: "Una testa per pensare... Occhi per vedere...Orecchie per sentire...";
  • li rende partecipi della storia della loro vita, attraverso le diverse tappe del crescere: "Lo faceva quando aveva due giorni. Lo faceva quando aveva due mesi...";
  • e il senso della reiterazione di alcuni gesti, di alcuni rituali quotidiani, come quello del cambio pannolino, che loro ben conoscono: " Un pannolino pulito, un pannolino sporco... Un pannolino sporco, un pannolino pulito...";
  • li invita a scoprire insieme la funzione e l'utilità del nuovo oggetto, che loro devono imparare ad utilizzare e a sentire come proprio: "E' un vaso per i fiori? No, non è un vaso per i fiori!";
  • li rassicura circa la necessità di compiere questo, per loro, importante passo, raccontando l'esperienza di "un loro simile" che, proprio come loro, arriverà a padroneggiare questo nuovo strumento passando per alcune tappe successive e non sempre con successo, perchè a volte bisognerà avere la pazienza di aspettare a lungo: "E aspetta,  e aspetta, e aspetta, e aspetta, e aspetta, e aspetta..."






E soprattutto posso dire che questo libro ha anche offerto a me, mamma, uno spunto di riflessione su un aspetto a cui non avevo mai dato tanta importanza: il passaggio dal pannolino al vasino non è in effetti una tappa banale nella crescita del bambino, ma rappresenta una presa di coscienza di sè e dei propri bisogni, della necessità di riuscire a controllarli e amministrarli non proprio scontata. Dopo tutto da quando sono venuti al mondo il pannolino è stata per loro una realtà mai messa in discussione, così come il non dover pensare a cacca e pipì prima di averle fatte.

Naturalmente poi c'è il lieto fine...


E fu amore per sempre...

Lo stile delle illustrazioni, volutamente retrò, i fondi monocromi, i motivi stampati, rievocano un certo tipo di immagini e di libri per l'infanzia di impostazione un po' didascalica che ricordo esser stati presenti nella mia, di infanzia, con figure molto stilizzate e testo ridotto all'osso, ma tradisce la sua reale modernità in una certa ironia di fondo sottesa alle illustrazioni, nella grande coesione e interazione immediata tra l'immagine e la parola scritta, che si integrano e si completano a vicenda diventando inscindibili l'uno dall'altro.

L'aspetto negativo? A quanto pare in Italia il libro non è acquistabile separatamente dal vasino distribuito finora da un'unica azienda di articoli per bambini anche piuttosto costosi... In alternativa potreste acquistarlo in lingua originale. Ho visto sui siti di e-commerce che è disponibile in tantissime varianti, compresa quella con DVD... va be', a me sembra esagerato, ma se uno ci si dovesse proprio appassionare...

Con questo post partecipo a  I venerdì del libro.


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4 commenti:

  1. Bellissimo questo libro, ha davvero l'aria di rendere l'argomento adatto ai bambini, mi piace! Stupendi anche i disegni....
    Mia mamma continua a ripetermi che nell'estate dei due anni io ho tolto il pannolino, e quindi per la nota proprietà transitiva che lega me a mia figlia, anche lei dovrebbe iniziare a toglierlo. Per il momento la cosa sembra non interessarle, e quindi nemmeno a me... Ma forse ci farò un pensiero più serio!!
    Rieccomi dopo una settimana di gastrointerite (della bimba). E' sempre un piacere leggerti, ho tutti gli arretrati da passare in rassegna :))

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    1. Pochi arretrati, per fortuna: ultimamente sono stata poco produttiva!
      Non credo esista una regola circa l'età più giusta per togliere il pannolino.
      Anche io ero molto titubante a riguardo, più che per una mia mancanza di voglia di iniziare quella trafila, che immaginavo terribile di pipì ovunque da asciugare e stillicidio di pantaloncini, quando invece cambiarle semplicemente il pannolino è tanto comodo...
      Però devo dire che l'averle fatto conoscere il vasino prima attraverso questo libro, proprio lei che è una bibliofila accanita, è servito a farla interessare alla cosa (vuole un vasino bianco, come quello di Lia!) e a me ha fatto capire che non è detto che la cosa debba essere poi così traumatica, e forse lei è più pronta di me al grande passo...

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  2. La mia amica Viola è proprio alle prese con questa fase. Glielo segnalo! Grazie!

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  3. Oggi, visto che è martedì e Billo lo sapeva...
    http://www.trecuoridimamma.com/2012/06/billo-eu-due-fiacchi-per-casa.html

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