venerdì 19 novembre 2010

Certe notti

Certe notti la camera è calda e che non si dorme lo decide lei...

questo succedeva nella fattispecie durante il mio ultimo mese di gravidanza (luglio!). Accidenti! E pensare che quelli erano gli ultimi giorni in cui avrei potuto godermi il piacere del dormire senza interruzioni notturne e limitazioni di tempo!
... il giorno prima della scadenza del tempo stimato per il parto ricordo che faceva così caldo, ma così caldo, che proprio non riuscivamno a prendere sonno, e ce ne andammo, io e Hasuna, a cercare un po' di refrigerio in terrazza.
Verso le 6 del mattino andammo a letto (alle 8 avevo appuntamento in ospedale per il primo tracciato).
Alle 7 in punto mi sveglio con una strana sensazione di bagnato... Cavolo: sono diventata  tutt'a un tratto incontinente? O non sarà che mi si sono rotte le acque?

Quella non sarebbe stata l'ultima notte insonne...

Certe notti il caldo non c'entra: quella che non fa dormire è Lei...

E poi si iniziò a combattere con la Pupa. Non i primi 10 giorni di vita: allora dormiva notte e giorno, svegliandosi solo per mangiare.
"Ma questa bambina è un angelo!" diceva mia madre.
"Magari dormissero tutti così i bambini!"
"Non potete proprio lamentarvoi di questa bambina!"
Così ce la stava tirando, mia madre...
Poi si iniziò con le famose coliche, dolorose per noi tanto quanto lo erano per lei.

Ecco come potreva svolgersi una delle mie notti fino a qualche tempo fa:
ore 20.00 -  Tg della sera. Nella mia casetta modesta e un po' cadente mi accingo ad eseguire quelli che il mio manuale guida alla maternità Cosa aspettarsi il primo anno definisce i "rituali della buona notte": metto alla pupa la tutina della notte; abbasso il volume della tv che non spengo, perchè faccia da sottofondo al suo sonno, che sennò al primo rumore quella si sveglia; abbasso anche le serrande, accendo l' abat jour sul mio lato del letto e l'avvolgo con un mio vestito estivo, paralume improvvisato destinato a diventare definitivo nei mesi a venire; avvolgo la pupa nella Coperta Alberta e l'afferro in posizione "ninna"; inizio il dondolamento soporifero che dovrebbe farla cadere addormentata tra le mie braccia. 
ore 21.00 - Sto ancora cullando la pupa, dopo un primo tentativo fallito di rilascio in carrozzina, tre crisi di pianto, un tentativo di prepararmi uno straccio di cena. Ma quando arriva Hasuna? Così gli mollo sua figlia e mi butto sul letto. Aiuto! Non mi sento più le braccia. Mi fa male la schiena. Sto per addormentarmi in piedi ma lei ha gli occhi sbarrati da pazza che mi fissano nella penombra della stanza in maniera inquietante.
ore 22.00 - Dopo altri 5 o 6 tentativi la pupa dorme nella sua carrozzina. Posso finalemnte preparare la cena. In quest'ora in genere torna Hasuna. Mangiamo. Tv (bisogna dirlo: Hasuna è un inguaribile teledipendente: guarda qualsiasi cesso di film americano, dai draghi di komoto assassini all'ennesima versione di invasione aliena, fa zapping selvaggio, segue in contemporanea due o tre fiction, e non spegne la tv fino a dopo l'una). Ecco che stiamo finendo di mangiare, ma no! Cos'è quel verso che sento provenire dalla camera socchiusa? Un mugolio, poi un sinhiozzo... si ricomincia! Altro giro altra corsa!
ore 23.00 - Dopo aver mollato pupa al padre che se la spupazza ignaro di cosa l'attende, e detto: mi stendo 5 minuti, cado in un sonno "piombigno" che finirà solo perchè interrottodue ore più tardi da lui che mi sveglia per mollarmi il nostro amato fardello di gioia, dicendo: deve mangiare, e così ecco che la rifila di nuovo a me.
ore 2.00 a.m. - Sono sulla sedia verde raccattata anni fa da Hasuna da un bidone della spazzatura. Ddetto tra noi: la migliore della casa. L'unica che non ha tutta l'impagliatura distrutta dalle unghie dei gatti, il piano d'appoggio amovibile che se ti ci siedi sprofondi, le gambe che si spezzano e tu precipiti fragorosamente in terra rischiando di romperti l'osso sacro. Ma, soprattutto, possiede una virtù imprescindibile per me ora in questo momento: il dondolio.
Sono sulla sedia verde con la pupa tra le braccia, infagottata nella coperta, e dondolo.
Lei ha chiuso gli occhi. Ancora un po' e proverò a metterla giù. Meglio aspettare ancora qualche decina di minuti, per non affrettare i tempi, e rendere vana tutta la fatica fatta finora.
La metto giù. Lei ha un breve sussulto. Io agito la carrozzina. Lei agita le braccia ed emette una specie di sbuffo. Io le tengo le mani e dico Scccccc! ma non serve. Sta per scatenarsi la crisi di pianto. La ripiglio. Toh Hasuna, pigliala te, che sennò la scaravento dalla finestra 'sta pupa.
ore 4.00 a.m. - Dopo altri 3 cambi di guardia, Hasuna ronfa nel letto. Il mio sonno se n'è andato e ha finalemnte smesso di tormentarmi. Io sono ormai diventata una macchina cullante, addormentante, con nenia in automatico. Potrei andare avanti così fino al mattino. Mi sento carica: ce la farò.
In effetti ce la faccio.
Alle 4.30 la Pupa capitola. Dormirà fino alle 7 o forse anche 7.30. Stavolta ho vinto io!
Magra consolazione.

Certe notti Panzumen che passa sulla tua faccia ti torturerà

Il problema di casa nostra non è tanto il fatto che sia piccola, quanto che sia assai densamente poplata, e che ognuno ha i suoi orari,e questi non favoriscono nella fattispecie il sonno.
Quando la Pupa ha iniziato ad avere orari più civili, sempre prima sono riuscita a metterla a letto da sola, salvo sporadici inconvenienti.
Di notte faceva una o due poppate e funzionava così: la prendevo dalla carrozzina che ancora dormiva, e in uno stato semi-catatonico lei poppava fino a sfinimento. Alla fine ruttino e subito di nuovo giù, rapido e indolore.
Ma a volte capitava che la seconda poppata fosse fatale (ecco il motivo per cui l'ho ben presto abolita).
Ecco cosa poteva accadere in questi casi:
ore 4.00 a.m. - poppata, rutto, carrozzina. Ma la pupa si sveglia.
Faccio finta di niente, le dò il ciuccio, qualche carezzina, un po' di squotimento della carrozzina, e torno a letto candidamente, spegnendo la luce. 
Ma lei non è mi'a scema!
Di star lì da sola non vuole saperne, tanto meno di dormire.

Quindi comincia un lungo e faticoso addormentamento destinato a fallire, perchè di sonno non ne ha per ora: ha dormito 8 ore e adesso ha voglia di giocare: chiacchera ride e si prende gioco allegramente della mamma.
Allora si cambia tattica: pupa nel letto tra me e il padre a guardare la giostrina delle pecore, che la fa gasare molto. Tutto ciò dura un'oretta. 
ore 5.00 a.m. - Il primo sbadiglio è il segnale che posso ripartire all'attacco. Parto con l'infagottamento, il dondolio e alla fine lei è giù nella carrozzina e dorme.
Finalmente posso dormire anch'io. Mi inoltro sotto le coperte, spengo la luce e chiudo gli occhi.
Qualcosa non funziona: non dormo. Mi giro e mi rigiro. Hasuna russa: gli dò una botta. Lo squoto. Lui si gira dall'altra parte e inizia a russare più forte, aggiungendo un sinistro rantolo al suo ritmico russare. Il materassa a molle comprato a 20 € grazie a un'inserzione su Contro Radio, e costatoci anche un viaggio a Firenze a ritirarlo con la mia panza da 8 mesi, si muove come un'onda sotto lo spostamento dei nostri corpi. Devo fare pipì e ho sete. Cerco la bottiglia dell'acqua sul pavimento accanto al letto, ma non c'è. Mi devo alzare. Con cautela per non svegliare la pupa e non dover ricominciare tutto daccapo cerco le pantofole sotto il letto. Negativo. Dietro la porta. Urto qualcosa col piede: è un sonaglino che fa un casino bestiale. Mi alzo finalmente e faccio tutto: bagno, cucina, giacchè ci sto mi mangio pure un cornetto, che ne abbiamo sempre, ce li dà quello del bar accanto al negozio di Hasuna quando chiude la sera che non li ha venduti. Torno a letto e al mio posto c'è Panzumen!
ore 5.00 a.m. - Sono finalmente a letto e ho un inizio di sonno. Ma i gatti si sono svegliati. Ora vogliono che io mi alzi e non c'è storia: è un continuo passeggiarmi sulla pancia, mordicchiarmi i capelli, darmi zampate in faccia, e io dai che li scaravento lontano da me, che mi giro dall'altra parte, che mi inabisso sotto le coperte. Iniziano poi a miagolare: Miao singolo Panzumen, doppio o triplo Miao Zorro.
Alla fine mi devo alzare e li butto fuori tutti e due. Torno a letto ignorando i loro miagolii disperati dal terrazzo.
ore 6.00 a.m. - Suona la sveglia di Master! Si alza Master, che deve aprire il bar alle 7.00. SBAM! porta del bagno. SQUOSCCC! sciacquone. CLOCK CLOCK CLOCK! Tacchi. E così via fino a che esce: SBAM! Fine. Ora magari riuscirò a dormire un'oretta...
MIAO-MIAOOOOOOOO! Master ha fatto rientrare i gatti!!!
ore 7.00 a. m. - Risveglio della pupa. Inizio della mia giornata.
Good morning! Good morning! We've talked the whole night through...
Good morning!Good morning! To you!

Questa notte somiglia a un supplizio che non vuole smettere, smettere mai.

Ora la pupa pareva si fosse normalizzata. Al ritorno da Roma abbiamo avito una settimana di tregua. Invece, da tre giorni il delirio.
Non so da cosa dipenda: lei è isterica, si addormenta con molta sofferenza da parte mia e della mia schiena, sfiorando anche io l'eusarimento nervoso e l'infanticidio.
Si sveglia piangendo non appena perde il ciuccio. Necessita la mano solerte della mamma che dopo aver frugato nelle pieghe della coperta e dietro le orecchie, recupera il prezioso oggetto e lo ricaccia nella boccuccia urlante della sua frugoletta. Dopo, un pochino devo restare vicino a lei per tranquillizzarla e finalmente tornare a letto.
Per quanto tempo?
E chi può dirlo! Mezz'ora? Cinque minuti? Almeno fino alla prossima caduta del ciuccio, vale a dire che in una notte mi alzo dalle 10 alle 25 volte, finchè con mossa strategica non trascino la carrozzina accanto al letto così che al primo sentore della prdita di ciuccio non devo che alzarmi sul letto per metà ed espletare al mio dovere di madre rimanendo comodamente, si fa per dire, a letto. Ma anche così non è che si dorma molto.
Però risparmio energie e non mi si congelano i piedi. E non rischio di azzopparmi inciampando nelle prolunghe che attraversano la camera.
E non rischio di sollecitare il risveglio prematuro di gatti vari.

Morale della storia: è difficile dormire con una pupa piccola, ma lo è molto di più con una pupa piccola e due gatti rompipalle!

Certe notti qui, certe notti qui, certe notti qui...

2 commenti:

  1. questo è troppo lungo!
    A domani... buonanotte!!!!

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  2. Certe notti sembra che passino ma qualche volta tornano. Saranno i canini, sarà che ha sentito mamma agitata per la festa...? I miei sentivano sempre quando c'era qualcosa nell'aria!!!
    Forza e coraggio, saranno sempre meno queste notti e alla fine succederà che dovrai rileggere qualche post per ricordartele. E quando finalmente potrai dormire... ti sarà passata la voglia di farlo!!! ;D buona notte!

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