mercoledì 12 gennaio 2011

Io sono la regina delle figure di merda (peripezie di una giostrina acquistata su e-bay)

ANTEFATTO:
Ho acquistato su E-bay una giostrina musicale per fare un regalo di battesimo alla mia nipotina. Era il giorno 3 di gennaio quando effettuavo l'acquisto.
Naturalmente, imbranata come sono, quando vado a pagare mi accorgo che la mia carta Poste-pay prepagata, associata al mio conto PayPal, è a secco, che la mia carta Banco-posta non è idonea al pagamento, e che le poste saranno ormai chiuse.

Perciò l'indomani mi reco bel bella all'ufficio postale più vicino a casa mia, che ovviamente trabocca di arzilli anziani determinati a ritirare la pensione. Varco la soglia delll'ufficio proprio mentre è in atto una specie di guerriglia, nata dalla protesta degli utenti perchè il servizio di pagamento dei conti correnti è inattivo, causa guasto tecnico, cosa che per fortuna abbrevia drasticamente la mia attesa in coda, anche se sono costretta ad assistere a scene piuttosto forti, che meriterebbero il bollino giallo in tv.

Quindi, ricaricato carta, effettuato il pagamento on line, inizia la mia attesa, un po' sulle spine perchè il battesimo sarebbe stato quella domenica, e stavamo già a martedi, che con la Befana in mezzo significava che, o la consegna sarebbe stata puntualissima, allo scoccar del venerdi 7, o mi sarei presentata senza regalo, e anche se non sarebbe stata la fine del mondo non mi andava.
Poi: non arriva niente venerdi, niente sabato (non so neanche se i corrieri lavorano di sabato, o se hanno preferito farsi un ponte lunghissimo fino a domenica), e io scrivo la mia prima mail di protesta al venditore.

Lunedi: sono a casa mia a Pisa e arriva un corriere con un pacco recante la dicitura "culla bambino" e chiedendomi € 28,35 per le spese di spedizione. Suster prende il portafogli, anche se le girano un po' le palle, perchè il pacco doveva arrivare a Roma, e mo' mi tocca pure pagare due volte, perchè dovrò rispedirlo io.
Anzi, sai che ti dico: perchè devo pagare? Non lo voglio il pacco, se lo porti pure via, lo rimando al mittente che ora mi sente.

Gentile xxxxxxxxx, 
Nella scheda dell'oggetto che ho acquistato era scritto che la spedizione sarebbe stata gratuita a mezzo corriere espresso e che la consegna era stimata entro 2 giorni lavorativi dal momento dell'acquisto.
Ho effettuato il pagamento il giorno 4 gennaio, ed ho anche indicato al momento dell'acquisto l'indirizzo a cui avrebbe dovuto essere recapitato. Lo riporto qui: xxx xxxxxxx xxxxxxxx xx, Roma.
Contavo di riceverlo per il 7 gennaio, ovvero, togliendo la festività del 6, dopo due giorni lavorativi dall'avvenuto pagamento, invece è arrivato oggi, lunedi 10 gennaio, ma non all'indirizzo che avevo indicato, bensì a Pisa, dove risiedo, e in più il corriere mi ha chiesto ben 28,35 € per ritirarlo, contrariamente a quanto da lei indicato, e mi sarei guardata bene dall'effettuare l'acquisto se avessi saputo che la spedizione mi sarebbe costata più del prezzo dell'oggetto stesso.
Pertanto ho mandato indietro l'oggetto.Le chiedo quindi se vuole effettuare un'altra spedizione all'indirizzo che le ho fornito sin dall'inizio, a patto che sia gratuita, come da Lei indicato, o se preferisce annullare l'acquisto.
Grazie

Eh: quando ce vò ce vò! Io sono sempre zitta e brava, ma stavolta sono dalla parte del manico, anzi no, dalla parte del giusto, e loro sono nel torto. Nessuna pietà: farò valere i miei diritti.
Mi sentivo molto carica.

POI:
DRRIIINNNNN (questo sarebbe il suono del mio cellulare, che per la verità non fa drin, ma tutta una melodia complessa che non saprei tradurre onomatopeisticamente, ma comunque, ci siamo capiti).

- Pronto Gunchina, ciao.
- Mi sono scordata di lasciarti i soldi!
- Quali soldi? 
- Per la spedizione del pacco!
... (sudore freddo)
- Q-Qua--le pacco? (Oh-oh!)
- Il pezzo del passeggino che ti mancava: te l'ho detto. Te ne ho spedito uno ma non so se va bene per il tuo modello, devi provarlo. Avrebbe dovuto arrivare oggi. E' arrivato?
- Mmmmmh... fammi pensare... credo di aver fatto una piccola gag... anzi no, come si dice: una GAFFE! Un qui-pro-quo, un disguido, un equivoco... Acc'! (ora mi tocca richiamare il corriere. Ben mi sta per aver fatto tanto la splendida).


POI:

Gentile suster,
mi scusi ma credo si sia confusa, noi abbiamo verificato e questo é l'indirizzo che lei ci ha fornito cioé Roma ed é quello esatto, mi fa capire cosa intende dire?


Mmmmh... questa sarà difficile da spiegare...

Bene ragazzi: e ora se qualcuno ha voglia di deridermi, prego, fate pure.

Sono riuscita a fare 2 figuracce in una volta sola.

In più il mio "coso" che si mette sul davanti del passeggino è ancora disperso, malgrado abbia chiamato il corriere l'indomani rimangiandomi tutta la mia boria del giorno prima e chiedendo umilmente che mi venisse rispedito, certo: avrei sborsato tutto, fino all'ultimo centesimo.

In compenso la giostrina è arrivata, nel posto giusto ovviamente, anche se con un piccolo ritardo...

Sapete cos'è? E' che queste feste mi hanno fatto male. Il mio cervello è ancora annebbiato dall'eccesso di zuccheri e dall'abuso di teina.

O forse sono sempre stata così... Proprio non saprei dire...

2 commenti:

  1. hihihihihih e brava....complimenti...dai capitano queste cose...forza forza!!!!sei mamma il gene del rimbambimento è partito...

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