giovedì 27 gennaio 2011

La pupa incontinens (trad: la pupa nuntareggaeppiù)

Malgrado la giornata radiosa, oggi la pupa è di pessimo umore.
Saranno i denti che continuano a minacciare di spuntare, ma intanto spuntano solo di notte nei sogni della mamma? Sarà che un po' le girano perchè ora che ha maggior padronanza del proprio corpo vorrebbe potersi muovere a suo piacimento, invece è ancora ben lungi dall'autonomia motoria, e viene continuamente mollata come un pacco su sedili di varia natura dalla mamma che necessita anch'ella libertà di movimento e che in più non glie la fa a caricarsi sempre i 7 Kg gloriosamente raggiunti questo mese dalla marmocchia?

Fatto sta che la pupa stamani si sveglia dal suo riposino mattutino di pessimo umore, e l'umore non migliora con l'arrivo della pappa, la problematica crema di cereali misti, che anzichè essere in polvere, è in fiocchi, e raggiunge, una volta stemperata nel brodo, una consistenza abbastanza granulosa, cosa che a questo punto suppongo dispiacqua alla pupa, visto che a livello di sapore a me non sembra poi tanto diversa da quella di mais e tapioca e dalla tanto festeggiata crema di riso (de gustibus pupae disputandum non est). O forse dipende dalle marche, io non saprei proprio dire.

La pupa dimostra il suo scarso gradimento  in tante maniere molto eloquenti: dapprima storcendo la bocca in un'espressione disgustata e un tantino sdegnata; poi (diciamo al terzo cucchiaio), rimanendo con la bocca semiaperta senza ingoiare la cucchiaiata di pappa che vi ho appena introdotto, e lasciando, in questo modo, che la stessa, di consistenza abbastanza squaccherosa, fuoriesca come un lento fiume di lava dagli angoli della suddetta apertura orale; la fase successiva consiste nell'emettere una serie di spernacchi che comportano l'incontrollabile e incontenibile sparpagliamento della poltiglia alimentare urbis et orbis; se la mamma c'intigna e non afferra il fin qui velato messaggio, si passa in seguito all'inserimento della sirena vocale, che può anche degenerare a seconda dei casi, in tosse convulsa, conati di vomito simulati e ripercussioni violente sull'incolpevole cucchiaio, che viene sovente afferrato, strappato dalle mani della genitrice e agitato con veemenza, così che l'ignaro utensile finisce per contribuire all'operazione di sparpagliamento della pappa di cui sopra.

In questi casi è sempre utile avere a portata di mano un biberon con dell'acqua, che talvolta può servire a calmare temporaneamente la crisi isterica in atto e le convulsioni da pianto della giovine buongustaia, oppure tenere una pietanza di riserva, tipo una pera grattata, da somministrare in alternativa. Se ciò non bastasse... beh: la pappa è finita, andata in pace.

Quella di oggi è stata una battaglia all'ultimo boccone: una carneficina totale.
Il bello è che l'ingenua Suster aveva pensato di poter mangiare anche lei in contemporanea con la pupa, e dover alternare un cucchiaio di minestrone per sè con un cucchiaino in bocca alla pupa che andava a finire tutto fuori, una ciucciata di biberon, una grattata di pera, un tentativo di suscitare l'interesse della pupa per la pappa mostrandole come fosse buona, al punto che la mamma se ne ingurgitava lei stessa una bella cucchiaiata, un giro in microonde del proprio minestrone ormai acclimatatosi alla temperatura atmosferica, un giro al microonde anche alla crema ai cereali misti, risultò essere un'operazione più complicata del previsto.

Alla fine Suster ha un'alzata d'ingegno: pensando che tutto 'sto casino fosse da addebitarsi alle gengive doloranti della pupa, prova a darle un pezzo di pane (a sua discolpa Suster sostiene di aver letto sul suo manuale per mamme impedite che a sei mesi si può dare). La cosa sembra calmare di colpo la pupa, e Suster può finalmente finire in pace il pluririscaldato minestrone, che però ora è di nuovo freddo, ma non importa, va bene così.
La pupa intanto si ciuccia il suo pezzo di pane ficcandoselo tutto in gola e a momenti si strozza (a certa gente dovrebbero confiscare il patentino da madri). A Suster a momenti le viene un sintomo. La pupa piange e fa versi allarmanti con la glottide: ha un grosso pezzo di mollica spiaccicata attacata al palato. Allora Suster infila due dita in bocca alla pupa ed estrae il colpevole pezzo di pane, mentre la pupa non smetterà di piangere per un'altra mezz'ora almeno, e da quella voragine spalancata la maldesrta madre è ora in grado di constatare di aver provocato alla sua piccola un'escoriazione in fondo al palato, con le unghie o anche con la parte raschiosa del pane stesso (dicasi crosta) e ora si sente un tantino una merda, ma decide di porre rimedio almeno alle lacrime della piccina.

A questo punto Suster, vista, come dicevamo, la radiosa giornata, che metterebbe di buon umore persino il Grinch, ma non la pupa, decide repentinamente di portare fuori la pargola.
Più facile a pensarsi che a farsi, com'è ovvio che sia, perchè attuare questo piano si rivelerà operazionze laboriosa e faticosa almeno quanto lo era stata la pappa.
Intanto Suster deve preparare se stessa, che la pupa sarà l'ultima cosa che prepara, considerato che la vestizione mette generalmente la pupa di pessimo umore, come se non bastasse già per oggi.
Ma anche se stessa non si prepara facilmente oggi, con la pupa che non vuol stare da nessuna parte fuor che in braccio, e intanto strilla, che ancora non le è passato del tutto il dolore morale del ricordo della tragica mangiata. La pupa è ormai troppo grande per rimanere nell'ovetto, dal quiale già più di una volta ha tentato di catapultarsi se non fosse stato per la mamma che l'ha raccolta giusto in tempo quando già si trovava per tre quarti del corpo a penzoloni di fuori, come un pesce che tenta il salto evolutivo si tascina a forza di pinne fuori dallo stagno dove poco prima nuotava, ma una volta sulla terra ferma non ha idea di come se la caverà. Così mi chiedo se la pupa abbia un piano chiaro di cosa farà una volta che riuscirà nella sua impresa di catapultarsi dall'ovetto al pavimento: forse pensa di squotersi un po' di polvere dalle ginocchia, fare un inchino e andarsene tranquilla per la sua strada?

Ho provato anche a metterla nel seggiolone (nota bene: privo di riduttore. Ce l'han portato così, senza imbottitura e senza niente). Praticamente la pupa ci scompare dentro. Non è proprio cosa.
Stai un pochino sul letto amore a giocare con la tua palestrina e i tuoi pupazzi che mamma va a fare pipì e si mette le scarpe e le lenti? La risposta giunge sotto forma di latrato, che immagino voglia dire no. Il divano: abbiamo già sperimentato.
Niente: Suster ficca la bimba nell'ovetto, appende il topo carillon all'asta, e scappa in bagno mentre pupa sembra momentaneamente ipnotizzata dall'oggetto musicale.

Beh, cosa c'è? Sì, lo so che non si lascia mai un bambino piccolo incustodito, soprattutto se ha già manifestato inclinazioni suicide, accidenti, ma cosa deve fare uno per campare?
E così, lasciatemi finire il racconto, Suster è in bagno, sente una specie di tonfo e immagina che si tratti dei soliti lavori al piano di sotto. Anche perchè la reazione vocale arriva con alcuni secondi di ritardo. Quindi lei mai avrebbe immaginato che i due rumori fossero in relazione tra loro. E invece...
Suster arriva in cucina e trova la pupa stesa in terra ai piedi dell'ovetto. Ovviamente piange disperata.

Pessima madre, non c'è che dire.

Suster vorrebbe morire, mentre tenta di consolare la pupa inconsolabile e alla fine ci riesce facendola saltellare sul letto al ritmo di: Zorro ha perso il becco... cioè... la bocca, come farà a mangiar, e via dicendo, sempre togliendo un pezzo a Zorro.
Quando ha finito sono le 2:30 e non è il caso di uscire ora, che la pupa è stanca e pure incazzosa, tanto vale farla dormire.

Dorme quasi subito e Suster inizia a chiedersi se non abbia fatto una solenne minchiata, come il commissario Montalbano, perchè sa, avendo visto il film America oggi, che mai si fa dormire un bambino che ha battuto la testa prima di essere sicuri che stia bene.
Allora Suster piglia il suo manuale per mamme impedite, onde trovarvi un po' di conforto e rassicurazione.
Cerca: battere la testa. Niente.
Botta in testa: niente.
Caduta dal seggiolone: nada.
Trauma cranico ('azz, come suona male!): c'è! Ecco cosa reca il manuale per rassicurare le madri alle prese con le cadute dei figlioletti (riporto testualmente):

Importante: I traumi cranici di solito sono più gravi se il bambino cade su una superficie dura da un'altezza uguale o superiore alla sua statura (...) Un trauma laterale della testa è meno pericoloso di uno anteriore o posteriore.

Porc...! Suster inizia a sentirsi non troppo bene. Ma, si chiede, come fa uno a riportare un trauma se cade su una superficie morbida? E' ovvio che sia dura, no? E poi: uguale o superiore a 66 cm, si fa presto! La pupa era riversa faccia in sù: quindi ha battuto la parte posteriore del cranio. Merd...

Seguono tutta una serie di indizi da osservare per riconoscere la gravità del trauma: perdita di conoscenza (oddio: non è che quando è caduta ha iniziato a piangere in differita perchè è svenuta per tre secondi?), convulsioni (questo mi pare di no), difficoltà a essere risvegliato (...), incapacità di muovere un braccio o una gamba (cazzarola: non ho verificato!), zone nere e azzurre intorno agli occhi e dietro le orecchie (perchè tutt'a un tratto non sono più sicura di niente?), dolore per più di un'ora che impedisce la normale attività fisica e il sonno (beh, lei sta dormendo, quindi passiamo oltre), senso di capogiro che persiste (Boh! Questo me lo dovrebbe dire lei), pupille di grandezza diversa, pallore non comune, comportamento anomalo, il bambino sembra inebetito, confuso (Beh, si è appena catapultata dall'ovetto, dovrebbe forse fare finta di niente, fare la disinvolta, ridere e scherzare?).
Insomma: morale della favola, alla fine Suster era ancora più confusa e impanicata di prima, e attendeva con una certa apprendìsione il risveglio della pupa, che per fortuna è arrivato di lì a una mezz'oretta.

Ecco vedete, tutto questo per dirvi: non fate come Suster, tenete sempre sotto controllo i vostri pupi di sei  mesi, soprattutto quando già hanno manifestato propositi autolesionisti, non date loro pane col quale possono soffocarsi, non cercate di fregarli distraendoli con topi carillon mentre voi fate una pipì lampo in bagno. La pagherete molto cara!

La pupa in questi giorni non si tiene. Vorrebbe andare dappertutto anche se non è in grado di tenersi neanche in piedi, e a mala pena rimane seduta in equilibrio senza rovesciarsi in avanti per più di 4 minuti.
Alla fine ci sono riuscita a portarla fuori: me la sono messa nel marsupio e ho preso la bicicletta, così ho ovviato al problema del trasporto del passeggino per le scale (stesso dilemma: dove la lascio mentre effettuo questa faticosa operazione?)
La giornata era splendida, anche se faceva piuttosto freddo, ma lei era nella sua tuta da aviatore e non deve essersene troppo accorta.
Però, ragazzi se pesa! Dopo 10 minuti non mi sentivo più le braccia: le cinghie del marsupio mi ostruivano la circolazione agli arti superiori e dopo poco mi hanno iniziato a formicolare le dita e poi mi si è addormentato tutto il braccio sinistro.
La pupa dal canto suo ci stava tutta strizzata nella sua imbragatura, a maggior ragione se consideriamo i multistrati che l'avvolgevano come un cotechino.
Però è stata buona durante il nostro giretto. Anzi: se l'è scialata.
La mamma invece era alquanto provata e lasciamo stare che non è riuscita a portare a termine la metà delle commissioni che si era riproposta, tra cui andarsi ad accattare qualche straccio approfittando dei saldi e magari un paio di scarpe.
Però è entrata da Prenatal per cercare un'imbottitura per il seggiolone  e ne è uscita con una felpa e un vestitino taglia 9-12 mesi, in previsione della primavera. E così questo sarebbe il destino di una mamma? Uscire per comperarsi qualcosa per svernare senza ibernare e ritrovarsi sempre a tornare a casa con qualche nuovo articolo di vestiario in miniatura? ma quanto sono belli però!
Eppure mi ero ripromessa di non comprare più niente, che la pupa ci ha i cassetti che stanno per esplodere. E invece, ecco qua! E ho rischiato pure di fare il pieno da Zara reparto bambino. Stessa storia: ero entrata per cercare qualcosa per me, ma poi mi sono diretta spedita nell'area baby. Ma mi sono fermata in tempo, soprattutto perchè sospettavo di non avere abbastanza credito nella mia carta prepagata. Che tristezza!
Basta così: ora vi faccio vedere cosa ho preso, spendendo veramente poco:


Molto fiera di me.
Peccato che subito dopo l'acquisto mi sono accorta che la felpa era un doppione di un regalo di Natale della zia Gunchina. Vabbè, tanto si sporca facilmente...

E questa è la pupa dentro al suo seggiolone, dono di una signora chissà dove raccattato:


Direi che il riduttore, o almeno l'imbottitura, ci vuole!
Rimedierò anche a questo. Non vi preoccupate.

3 commenti:

  1. La Pupa è meravigliosa e cresce a vista d'occhio, Susi! Complimenti!
    E' stata una vera impresa farla mangiare, i bimbi quando si impuntano non cedono facilmente!
    Però cuore di mamma.... come vedi poi viene prima lei e poi te!
    E spero tanto, un giorno, di poter provare la stessa sensazione!
    Un bacione!
    Clà.

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  2. Grazie mi scaldi il cuore con tutti questi complimenti... non so se meritarli: la pupa fa tutto da sola, io sono responsabile solo dei bernoccoli e dei mezzi soffocamenti. Speriamo che prima o poi non la faccio fuori!

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  3. e speriamo proprio di no... :P
    prenditi i complimenti senza troppe domande, Sus! Vuol dire che sento di farli! :***

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