domenica 1 gennaio 2012

Pausa di riflessione.



Un pochino mi sforzo di scrivere questo post anche se non ho ben chiara l'idea di "cosa" scrivere.
Mi sforzo perché non voglio lasciar languire troppo a lungo questo mio archivio di pensieri e di annotazioni, e di sproloqui e di emerite... sciocchezzuole.
Mi sforzo perché so che tra non molto potrei essere impossibilitata per un tempo indefinito ad accedere a queste mie pagine virtuali, e sarebbe il caso che sfruttassi questi ultimi giorni di relativo relax e libertà per dedicarmici come ordinariamente vorrei fare senza per altro riuscirci.
Mi sforzo perché cerco di attutire il rammarico di non esser riuscita a metter mano a quei post che da tempo mi riprometto di scrivere, che da tempo ho tutti in mente, che rimando, da tempo, aspettando il momento di potermici applicare con calma e presenza, ma niente, rimarranno in cantiere finché non mi saranno venuti pure loro a noia e finché non avrò perso interesse a dar loro una forma reale, a dar loro vita.

Sarà il metabolismo rallentato da tanti eccessi alimentari, dalla digestione impegnativa di una quantità continua e cospicua di dolci assortiti, pregni di uvette e frutta secca.
Sarà la stasi domestica di giornate che si susseguono tutte più o mano uguali l'una all'altra, scandite solo dal sonnellino pomeridiano della pupa e dai pasti, sempre eccedenti.
E così ritaglio tempo tra una pausa familiare e l'altra. Sento la pupa che, al piano di sopra, gioca con la nonna, la vedo mentalmente avvicinare una conchiglia all'orecchio e usarla come un telefono:
"Pottooo! Nonnaaa! Benee!"
La vedo come se l'avessi davanti agli occhi cacciarsi in testa le tende della portafinestra, lavorate all'uncinetto da una zia lontana, e invitare la nonna a cercarla, invocando lei per prima il proprio nome, col suo inconfondibile idioma: "Aminneeee!" Per poi spuntare fuori all'improvviso con un sorriso briccone stampato in viso, come se avesse realizzato chissà quale inimmaginabile scherzo, e ogni tanto la senti ridacchiare anche divertita da sotto quel drappo, compiacendosi della propria presunta invisibilità.

Scrivo perché in fondo sento l'urgenza di siglare in qualche modo una fine e un inizio, per quanto sappia e senta assai più forte la continuità delle feste, di questi nostri momenti passati in famiglia, in un limbo di non-fare, non-inizio di nulla di nuovo, in realtà, e mi sia potuta anche crogiolare nel lusso di non festeggiare, se non a modo mio.
La sera del 31 dicembre 2011 Suster ha iniziato l'opera di addormentamento pupa verso le 10, mentre in tv Herby, il Maggiolino tutto matto deliziava i suoi compagni di bagordi, sorella e cognato, con le sue irresistibili imprese, tanto per dare una nota di svecchiamento anche ai palinsesti televisivi.
E' riemersa a riveder le stelle, e i presunti fuochi, giusto giusto alla mezzanotte meno 5 minuti, piuttosto rincoglionita causa inevitabile suo addormentamento, per empatia, con la bambina che aveva intenzione di addormentare.
Dallo sprofondo della Valle dell'Aniene, nebbiosa pianura acquitrinosa su cui affaccia la casa di nonna, i fuochi di benvenuto al nuovo anno, ci apparivano come lontani puntolini luminosi all'orizzonte, la cui visuale era per la metà ostacolata da matasse confuse e aggrovigliate di boscaglia ramificata e priva di fogliame, ma ci siamo accontentati anche di quel minimalista spettacolo pirotecnico.
Mia madre, che aveva ceduto al sonno assai prima della mezzanotte, ci aveva lasciato sul tavolo una bottiglia di spumante, rigorosamente a temperatura ambiente, e un panettone da inaugurare, ma nessuno di noi tre si è sentito nello spirito e nella disposizione gastrica di consumare quell'ennesimo omaggio al cibo. Ci siamo limitati a giustiziare i pasticcini del pranzo e a brindare entro bizzarri e massicci calici dallo stelo tozzo e fantasioso con due dita di vino frizzante, che avanzava sempre dal pranzo.
Lasciatami sola loro, telefonata di rito ad Hasuna, che è già rientrato alla base, non ho trovato di meglio da fare che buttarmi un po' nel mondo virtuale dei miei contatti blog, con la strana sensazione di aggirarmi per stanze vuote e la consapevolezza che trovarmi lì a girovagare a notte inoltrata per un universo virtuale, quando tutti si aspetterebbero di saperti in compagnia di amici o parenti in carne e ossa, un bicchiere in mano a scambiarsi baci e buoni auguri, fosse cosa altamente deprecabile e anche un tantino vergognosa, forse persino un poco triste, per quanto la sola idea di potermi invece trovare, in quello stesso istante, reduce da un'altra cena luculliana a celebrare rituali che da sempre mi hanno profondamente annoiato, solo per adeguarsi alla generale psicosi da festeggiamento, mi risultasse per la verità assai più triste e meno desiderabile.
Ma se un senso può avere per me vedere ancora una volta iniziare da capo il conteggio dei giorni e dei mesi, in successione nota, di un nuovo calendario, credo che tale senso sia più facile da ricercare nel raccoglimento di una contemplazione solitaria, nel cuore di una notte in cui il sonno ti è ormai scivolato via dagli occhi, e fuori senti ancora rimbombare gli ultimi scoppi dei festeggiamenti tardivi, piuttosto che nel chiasso di un'allegra brigata di gente che non si incontra che per queste occasioni.
Non dico che ciò debba esser valido per tutti.
Lo è per me.
In realtà il tempo non ha cesure, non ci sono bufere o squilli di trombe al principio di un nuovo mese o anno, e persino a quello di un nuovo secolo siamo soltanto noi uomini a suonare e sparare.
Così mi apostrofa, quasi in risposta ai miei percorsi mentali, un libro, ad un'ora imprecisata di notte inoltrata, tra il 2011 e il 2012, e mi chiedo perché mai tante volte si senta il bisogno di rimarcare queste cesure fittizie facendo più chiasso possibile.
Forse perché gli anni non ci scivolino via senza che ce ne accorgiamo?
Forse per convincerci che, basta, da questo momento in poi, BUM, si ricomincia, piazza pulita, niente come prima, aria di cambiamento, esattamente da ora: BUM! Lasciamoci alle spalle errori, insoddisfazioni, attriti, delusioni, inadeguatezze, sensi di colpa, crisi, guerre e cataclismi, e pensiamo positivo: sì, va be', sarà difficile, non lo neghiamo, questo l'ha detto anche il Capo dello Stato,  ma ce la possiamo fare.

9 commenti:

  1. Forse è il bum dell'"evviva, anche per quest'anno siamo ancora vivi".
    Dubito però che siano in molti a porsi delle domande su quello che fanno.
    Grazie per il tuo primo commento da me, prima di addormentarmi girovagavo anch'io per le stanze vuote dei blog -che quindi tanto vuote non erano! :)
    Ma se mettiamo la Pupa e la Purulla, anch'ella amante del nascondino dietro la tenda, in una stanza con un paio di tende, dici che ci passano tutto il pomeriggio?
    Perdona la sintassi ma ieri sera ho bevuto un po' dopo quasi due anni e ne risento ancora!

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  2. Io conosco persone che ogni Capodanno spendono soldi a palate tra cenone nei locali, ingresso in discoteca e vestito figo per la festa, perché presi dall'eccitazione generale pensano che questo sia il modo migliore per festeggiare l'anno nuovo! Ma io mi chiedo..c'è davvero bisogno di esagerare solo perchè dal 31 Dicembre si passa al 1 Gennaio? Io ho sempre passato il Capodanno buttata in maniera randagia in qualche campagna (da adolescente) e tutti gli ultimi anni in Piazza. L'ho sempre vista come una normale serata di divertimento dove magari ci sn tutti gli amici perché il periodo è festivo e quindi è bello sfruttare l'occasione. Ma alla fine non è che il 1 Gennaio rappresenti un vero nuovo inizio: ognuno ha la propria evoluzione interiore e non sarà certo il 1 Gennaio a cambiarti la vita, se la tua vita non ha già preso in precedenza la strada del cambiamento. Detto questo.... ieri ho brindato a non cosa un po' troppe volte e mi ricordo solo che mi sono divertita...ma gli eventi ..quelli no..mi sfuggono proprio. Un giorno quando sarò mamma penserò a queste serate balorde con un sorriso, ma credo non mi peserà passare la notte di capodanno in maniera più intima :)

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  3. Il capodanno per me non ha mai avuto un senso. Ok, finisce un anno e ne inizia un altro... Ma è l'uomo che ha deciso questa cosa... In realtà è tutto uguale al giorno prima... Si è solo più vecchi di un giorno

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  4. Si sa che il mondo è bello perchè è vario, quindi eccomi come voce fuori dal coro!
    Per me il Capodanno ha sempre avuto un alto valore simbolico (anche quelli passati a letto con la febbre o a casa con bambini malati o per strada perchè la neve ha ostacolato il viaggio). Sarà che sono ragioniera "inside" ed ho bisogno di archiviare un periodo fissandolo in un determinato numero. E poi, si, ieri ci tenevo a valutare alcune cose e l'ho fatto. Siamo un gruppo di amici che sta invecchiando, male! Questo mi dispiace, ci avevo sperato!
    Quindi mi sono ritrovata a pensare e brindare alle "conoscenze virtuali" non mancando di sentire che c'è qualcosa di "distorto" in tutto questo. Ma è un discorso talmente lungo che ...
    ci vorrebbe una pausa di riflessione!

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  5. Ecco. Non c'è niente di male a festeggiare. Difendevo solo la mia cronica incapacità di farlo senza smaronarmi con settimane di anticipo.

    @Mel: Oh, ci pensavo giusto ieir sera. Anche io ho passato le mie brave notti di San Silvestro "in piazza"! bei tempi... e non lo rifarei nemmeno se mi pagano! ù_ò (un massacro!)

    @mafalda: quella delle tende sarebbe un ideona... il cucù (o tadà, come dice lei) per ora è il gioco più quotato: uno sfinimento!

    @Eu: mh... in fondo questo vale per tutte le ricorrenze se ci pensi. Quindi forse solo ricordarsi di dar loro il significato simbolico che gli è stato attribuito e non star lì a rimuginarci tanto. Proprio il contrario di quanto faccio io! Anche la mia, di sintassi, stasera non scherza...

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  6. @tri: leggo ora il tuo commento. MI spiace che i tuoi bilanci siano tendenti al rammarico, e non ci vedo niente di male nel condividere un augurio con persone che hai conosciuto in maniera diversa dalla tradizionale fisicità. Spero solo che questa mia menata autoriferita non venga intesa come una critica a chi, invece, ama festeggiare in compagnia e allegria. Anche perchè mi riservo il diritto di poterlo fare ancora, in un futuro che mi giri lo sghiribizzo di tornare a far casino! §;-)

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  7. E comunque, perdonate l'ignoranza: buon anno nuovo a tutti voi! (sono proprio pessima!)

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  8. Ti rassicuro sul fatto che le tue menate autoriferite non vengono MAI (dalla sottoscritta) intese come critiche, e, anche se lo fossero, mai prese come affronto a livello personale (per dirlo con le mie parole... non riuscirei ad offendermi!).
    Piuttosto, se io ti rendo alternativi punti di vista è perchè tu mi doni splendidi appigli su cui riflettere e confrontarmi (anche con le varie me stesse)!
    Riguardo la tua frase "ama festeggiare in compagnia e allegria"... è questo il punto!
    Ieri si è "tirato a campare" un festeggiamento senza allegria. Anch'io, a questo punto, mi chiedo che senso abbia avuto! Una volta era approfittare di un'occasione in più per stare insieme... un motivo che però non riesce a rinnovarsi. E' diventato un rito nel rito, privo di allegria e significato! Almeno per me...non per mio marito! E questo dice molto altro ancora!

    Fantastica Pupa invisibile! E' che ci credono proprio!!! Ma tu riesci a tenere aggiornato il dizionario Pupesco? Io non ci sono mai riuscita :P

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  9. Ah, be', menomale!
    (No: non mi ci sono neanche messa a provarci, di tenerne uno, perchè mi sbaraglia. Non le sto dietro, neanche volendo: ogni giorno se ne esce con cose nuove. Però ogni tanto mi piace prendere un apputo volante, tanto per non dimenticare proprio tutto. L'altro giorno ha detto "onnipotente" riferito alla nonna. Uhm...)
    (Sì ma era tipo: "popotetétte"!)

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