sabato 10 marzo 2012

Le mie prime dieci righe.


Un po' smarrita tra memorie e cronache quotidiane, continuo a ondeggiare, tentennante tra le mie bozze inconcluse, e siccome vorrei spendere bene questo tempo in cui lei, finalmente, dorme, dopo avermi fracassato le pal... frantumato i co... un tantinello tediato nel corso di due lunghissimi giorni di degenza casalinga di convalescenza da non si sa bene che, ne approfitto per partecipare a questo giveaway, conosciuto grazie a Stima e al Viaggio Emotivo.

Partecipo al giveaway di Primediecirighe:
Era meglio se i miei restavano a New York dove si erano conosciuti e sposati e dove sono nato io. Invece se ne tornarono in Irlanda che io avevo quattro anni, mio fratello Malachy tre, i gemelli Oliver e Eugene appena uno e mia sorella Margaret era già morta e sepolta.
Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere, Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto. Ma un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora.
Frank McCourt, Le ceneri di Angela, Gli Adelphi, 2007

14 commenti:

  1. Ricordo perfettamente questo incipit.
    Certo la storia è intensa, drammatica, a tratti mi gettava in depressione, ricordo che era estate quando lo lessi. Ma molto bello, sì.
    Perchè così, su due piedi, mi viene in mente soltanto: "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo."
    Limortacci al Lev.
    La depressione prepartum avanza.

    Susibita

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  2. Io invece non lo conoscevo... mi hai fatto venire voglia di leggerlo. Però poi ho letto il commento di Susibita. Aspetterò un po'. Di depressione non ne ho voglia.

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  3. Accidenti, che inizio tosto.
    Non so se ho voglia e bisogno di un libro così, però è interessante.
    Non lo conoscevo. Grazie! ciao!

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  4. Anch'io, come Susibita, ricordo benissimo questo incipit! In particolare, le ultime tre righe ;) 'mmazza che tristezza questa storia però...

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  5. Be', sì, il libro è un po' deprimente, lo ammetto, come storia, ma la cosa strana è che invece lo stile della narrazione è incredibilmente leggero e impostato a una generale ironia che lo rende di piacevole lettura. O almeno questo è quel che mi ha permesso di finirlo, perchè in effetti a tratti diventava un tantino deprimente, come dice Susibita.
    L'incipit secondo me rappresenta bene questo aspetto di tutto il libro: lo trovo geniale e genialmente ironico, se pure di un'ironia amara... la cosa peggiore del libro è che la storia è vera...

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  6. Anche io voglio dire la mia su questo libro! Iniziato a leggere perchè frugando nella libreria della mamma riconobbi la copertina vista per giorni sul rubicondo e ferroso tavolino del mulino di Calci. Sbranato in pochissimi giorni in un caldo agosto. La lettura è molto scorrevole e anche nel mezzo della cupezza degli avvenimenti l'autore lascia sempre scappare un sorriso. Mi è piaciuto molto e nello stile alle volte riconosco di aver visto un po' di Suster. Dico solo che ho letto anche il seguito (Che paese l'America) in cui purtroppo ho visto perdersi quell'impulsività, quel senso di scrittura di getto, che invece mi aveva affascinata tanto nel primo

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    1. Tu mi sorprendi. Dovresti farti l'account su anobii, così potrei leggere più spesso una tua recensione a un libro (accadrà mai più in vita?)

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  7. Non so se riuscirei a leggere il libro in questo periodo, magari fra 10 anni. In compenso ho visto il film e ogni tanto ci penso, me lo ricordo bene. Che brutto nascere in certe realtà....

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  8. Io continuo a segnare libri che non so se avrò mai il tempo di leggere. Mantenere viva questa brama di lettura invece mi fa star bene.
    Quindi grazie per questo incipit!

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    1. Potremmo organizzare un mega scambio di libri tra blogger, sarebbe una bella occasione per ricevere spunti di lettura diversi. Magari già li fanno, chissà....

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  9. Il libro a me è piaciuto molto. Era già stato citato... quindi ti ho unito nelle prime dieci righe....

    http://leprimediecirighe.blogspot.com/2012/02/le-ceneri-di-angela-di-f-mccourt.html

    Ciao e grazie...

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    1. Sì sì, me ne sono accorta (in ritardo!). Mi spiace esser stata così distratta: si vede che questo incipit è rimasto in testa a molti... ne avevo un altro d ero incerta sul quale citare, ma alla fine ha vinto questo: non c'è storia!

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  10. Mipiace! (intendo il post veloce veloce!)
    e il libro ... lo metterò il lista (dopo le città invisibili) :(

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    1. Per una volta sono stata sbrigativa e concisa! :D

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