lunedì 27 gennaio 2014

Nostalgia del divino Mercurio.


Sarà che sono antica, ma porca la miseria, neanche a volerlo fare apposta, mi chiedo come si possa evolvere sempre verso soluzioni meno funzionali.

Fatti: la pupa piccola raffreddata e catarrosa e con qualche linea di febbre da tre giorni. Pessimi giorni e notti da incubo. Lei tossisce, non mangia, non dorme, e non lascia dormire. In ogni caso si lamenta con voce tanto flebile e rassegnata che stringe il cuore.
Ora mi chiederete, quanto ha di febbre? Come fa ogni volta il mio bravo pediatra, a cui rispondo puntualmente in maniera approssimativa: "Non tanta, diciamo intorno ai 37°C" oppure "Eh, un bel po', saranno 38, 38 e mezzo, o anche 39!" E comunque aggiungo sempre, dopo una pausa: "Non l'ho misurata".


Il fatto a dirla tutta è anche che a casa non possediamo un sol termometro che sia uno che funzioni, o almeno che funzioni con sicurezza, cosa che rende abbastanza superfluo il suo utilizzo, quando vorremmo un responso il più possibile esatto sul quantitativo di febbre che al tocco sappiamo già in essere anche senza ricorrere alla strumentazione ad hoc.
Allora, un tempo esisteva questo, rimpianto, termometro a colonnina di mercurio, che oggi scopro non più in produzione, perché inquinante e fortemente dannoso per salute e ambiente se non smaltito correttamente, ovvero sempre, a ogni nuova rottura accidentale, che puntualmente ne decretava la fine ingloriosa nel secchio della spazzatura indifferenziata.
Ecco dunque come e da chi è stato oggi rimpiazzato:

  • Termometro elettronico a misurazione rettale. In mio possesso, acquistato quando Mimi era piccola. Dalle istruzioni se ne deduce una facilità di utilizzo opinabile. Accendere il termometro e attendere che compaia sul display la schermata di default. Attendere ancora che compaia l'ultima lettura effettuata. Quando il display inizia a lampeggiare, il termometro è pronto per la misurazione, quindi posizionare il termometro. Attendere qualche secondo fino al bip. Quindi estrarre il termometro. Una figata, considerato che se non "posizioni" il termometro per la misurazione nel lasso di tempo in cui il display è in modalità lampeggiante, perdi il turno, cosa che viene segnalata da un triplo bip di errore: torna alla casella di partenza, ovvero, spegni, accendi, aspetta la schermata di default etc etc. Immaginate di dover ripetere l'operazione, in un profluvio di bip e in un rapido succedersi di schermate incomprensibili (questa è la temperatura di prima, dunque ha rilevato la temperatura? Ma com'è che segna sempre 37°C?) mentre cercate di imbonire una neonata di pochi mesi perché si lasci "seviziare" dall'arnese suddetto.  Certo, all'occorrenza, ho letto che è possibile anche applicare una misurazione ascellare, nel qual caso l'avvertenza è di aver cura di aggiungere un grado centigrado alla lettura rilevata. Cioè, devo leggere 37 come un 38. Urca! Un febbrone! Com'è che poi, a voler ripetere l'operazione il responso con questo termometro non è mai lo stesso?
  • Abbandoniamo il metodo elettronico, nei confronti del quale sono un'inguaribile scetticona, io, ultima superstite analogica in un mondo di bip digitali. Abbiamo optato per il termometro a colonnina che sostituisce al mercurio un metallo innocuo. Tal "gallio". Oh! Finalmente si torna ai cari vecchi metodi di lettura, pur se a discapito della rapidità (ma abbiamo visto che è un falso vantaggio). Ecco qua: effettuiamo la prima misurazione ed esce fuori, dopo circa sei minuti di paziente attesa, un bel 37,4. Ora per essere sicura che sia proprio la sua risposta definitiva provo a tenerlo un altro minutino. Niente: sempre uguale. Ok. Ora buttiamo giù la colonnina. Scuoti che ti scuoti, a momenti mi si sloga il polso, ma la colonnina del nostro buon termometro a gallio non si è mai più schiodata dal suo affezionato 37,4 della prima misurazione. Non è andato mai né più giù né più su. Amen.
  • Termometri elettronici istantanei a misurazione auricolare. Ne scopro l'esistenza tramite reclame televisiva, e scopro poi anche il prezzo, in farmacia. Ok, credo che del termometro auricolare possiamo fare tranquillamente a meno
Che poi proprio quando ne avresti bisogno scopri che la batteria del tuo termometro elettronico è scarica, ché uno mica sta sempre a misurarsi la febbre, si spera almeno che tu non debba averne bisogno che un paio di volte a stagione, nel peggiore dei casi. E allora piuttosto che andarne a cercare un'altra uguale, ché poi lo so io quanto costano queste batterie al litio a bottoncino, tanto vale ricomprarti il termometro sano. Vedi te la convenienza.

Confessioni di una mamma tirchia.
Fu così che ho sviluppato una sensibilità millesimale per la febbre delle mie figlie, facendo di me il termometro analogico umano a misurazione tattile a oggi più in uso nelle migliori... case? Famiglie? Ipotesi? Sì, l'ultima che ho detto.

Riflessioni molto profonde dei giorni di febbre.

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