sabato 13 settembre 2014

Il garbo della guerriera.


Mi piace Mimi con  indosso quei pantaloni mimetici, che la fanno molto bimba underground, invece che coi soliti vestitini a fiori e ballerine rosa.


Mi piace quando corre sulla sua biciclettina rossa senza pedali, sicura sui marciapiedi e io le urlo di tenere la destra, e lei si butta tutta a sinistra, quando arriva alle strisce pedonali e si ferma ad aspettarmi, orgogliosa di aver fatto tanto prima di me, consapevole della fiducia che le concedo perché sa che io so che che lei sa che non deve mai attraversare la strada senza di me, anche se è grande, anzi, proprio perché è grande, tanto da capire dove è il pericolo.

Mi piace quando si ferma a parlare con le mamme dei giardini e spiega che ha quattro anni, che la sua sorellina è piccola, che lei si chiama Yasmin, ma che preferisce farsi chiamare Mimi, che inoltre si sa spingere in altalena da sola da seduta, e quelli la ascoltano un po' distratti un po' divertiti dalla sua parlantina serissima di cotanti argomenti.

Mi piace quando la vedo lanciarsi sull'altalena, appena arrivata ai giardini, e gridarmi "Mamma, guardami: hai visto come mi spingo forte? Guardami mamma, tocco quasi il cielo!" entusiasta dei propri traguardi, felice dell'ebbrezza che dà la vittoria sui propri limiti fisici, la sensazione di staccarsi da terra e di prendere il volo, quando fino a poco tempo fa ti sforzavi di capire come accidenti dovevi muoverti, per riuscire ad imprimerle un qualche moto autonomo, a quella dannatissima altalena.


Mi piace la sua capacità di immergersi sempre nel suo mondo immaginario, di staccarsi sempre da terra col pensiero quel tanto che le permette di sentirsi forte, impavida e trionfante su mostri e cattivi di ogni specie e risma.

 Mi piace quando la vedo arrampicarsi su trespoli e rami d'alberi, seguendo il filo delle sue fantasticherie, e staccare bacche ed erbe magiche per misture miracolose antifantasmi e pozioni fatate contro Uncino e i suoi pirati.

Mi piace quando scorrazza scatenata in compagnia di qualche amichetta ed è più il tempo che la perdo di vista mentre sto dietro alla piccola e le grido dietro di non allontanarsi, ma senza troppa convinzione, che il tempo che me la vedo intorno, anche se poi arriva correndo e mi si butta addosso dicendo: "Tieni, mamma, ti dò un grande abbraccione. Mi dispiace tanto che oggi non sto con te, ma io volevo tanto giocare con la mia amichetta."
Mi piace quando si preoccupa per me, ed è convinta di dovermi proteggere, e prendersi cura di me.

La vedo librarsi e prendere quota al decollo dei suoi quattro anni rampanti, e volteggiarmi intorno con destrezze ardite, in giri sempre più ampi, in orbite sempre più indipendenti e decentrate dalla mia, e mentre continuo a stupirmi al ricordo di quella bimbetta dispotica e irascibile, faticosa e totalizzante, mentre continuo a domandarmi sul come incoraggiarla e spianarle la via, a indaffararmi sul come preparare per lei il terreno migliore al dispiegarsi delle sue potenzialità, che sbocciano meravigliose dai suoi giorni, eccola che è già avanti, e un po' mi aspetta e un po' mi sfida a raggiungerla, e mi dice: "Mamma, non sai quanto sono contenta che finalmente ricomincia la mia scuola!"
E mi piace saperla così serena e forte nel mondo, lontano da me.

L'ho capito subito che era una guerriera, malgrado quei vezzi da principessa.

 


6 commenti:

  1. Mamma mia che bambina splendidissima! Che sguardo intenso, soprattutto nella prima foto. Ma davvero a 4 anni sono gia' cosi grandi?! oh mamma miaaaa

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    1. A quattro anni diventano grandissmi! Oserei dire Enooormi!!!!! :-)

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  2. Che bella dichiarazione d'amore, Suster!
    Mi ha commosso, è una bambina speciale, ho la sensazione che avrà un gran futuro. Dalle un bacio :-)

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    1. Speriamo solo che sia sereno e ricco di affetti ed esperienze.
      Grazie Giorgia! :-)

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