venerdì 4 febbraio 2011

Tentare di dare un ordine al caos

Suster si chiede se stavolta riuscirà a terminare di scrivere questo stanco post prima che la pupa si svegli.

Suster si è arresa all'entropia (bellissimo termine) che sente regnare intorno a lei, per cui tutto tende al caos, chè è una forza troppo grande da contrastare, soprattutto ora che non riesce a torvare un briciolo di energia e lucidità mentale per farlo.

Quindi Suster accetta passivamente che la cacca nella lettiera dei gatti si accumuli, rinuncia a cercare le pantofole quando si alza dal letto, a costo di rischiare il congelamento degli arti inferiori e l'amputazione delle dita dei piedi necrotizzate, scopre che se giri due ore per casa in canottiera nell'impossibilità di trovare il tempo utile per vestirti in una mattina di un incipiente febbraio, poi quando ti lavi in un bagno che sembra aver mantenuto le temperature dell'era glaciale, tutto sommato senti quasi caldo; si rassegna all'idea che la griglia elettrica è rimasta in terrazza piena di grasso di salsicce da domenica sera; mette il cervello in stand-by di fronte agli insistenti miagolii di Pazumen che danza da mezz'ora dietro il vetro della porta finestra della cucina per farsi aprire; si stupisce di come operazioni che normalmente una persona riesce a svolgere con il minimo sforzo mentale, quasi automaticamente e permettendosi intanto di lasciar libero il cervello a fantasticare su fiumi azzurri e colline, praterie, quelle stesse operazione richiedano invece ora per lei un complesso lavoro di organizzazione e pianificazione mentale.

Già solo l'abituale routine del risveglio comporta la stesura di un diagramma di flusso.
Sei sveglia.
La pupa è sveglia? Sì-->sgattaiola via silenziosa senza farti vedere e vai in cucina a prepararle il biberon prima che inserisca la sirena vocale.
NO-->concediti ancora qualche manciata di minuti a poltrire sotto i vari strati di coperta.
Zorro è sveglio?
Sì-->cerca di farlo desistere dalle sue insistenti manovre per toglierti di dosso quel barlume di sonno che ancora cerchi invano di afferrare, ignorandolo malgrado ti piazzi il suo profumato culo in faccia.
SE non desiste-->vai al punto "La pupa è sveglia? Sì"
Apri una scatoletta di crocchette per gatti e svuotane metà nella ciotola.
Assicurati che anche quella dei croccantini sia piena (Panzumen li preferisce all'umido).
Metti sul fuoco il pentolino per l'aqua del biberon.
Intanto imbandisciti la caffettiera.
Pela le patate e le carote per il brodo del pranzo pupesco.
Apri a Panzumen che vuole uscire.
Recupera in camera la pupa che intanto si è svegliata e fa voci.
Lascia pupa sul letto con babbo mentre vai a preparare il biberon col latte.
Metti il biberon a mollo nell'acqua fredda a stiepidire (non credo sia il termine corretto).
Apri a Panzumen che vuole entrare, e aspetta che Zorro decida se vuole uscire.
Lascia uscire Zorro.
Riapri a Panzumen che ha cambiato idea e ora vuole stare fuori col fratello.
Mentre Panzumen esce, Zorro rientra.
Vai a prendere la pupa che intanto caccia urlacci dalla camera mentre il padre continua a dormire.
Verifica la temperatura del biberon mentre la pupa, che intanto ha visto la sua colazione, inizia a scalpitare e a scalciarti in braccio.
SE il latte è ancora troppo caldo--> scuoti energicamente, passa ripetutamente sotto il getto dell'acqua fredda, e lascia a bagno il biberon ancora per alcuni minuti. Nel frattempo la pupa sarà diventata isterica e finirai per darglielo anche se non è ancora giunto a temperatura ottimale. In questo caso lei si brucerà la lingua e l'esofago e piangerà, se possibile, ancora più forte.
SE ha raggiunto una temperatura accettabile--> somminisra alla pupa che gradirà molto e tacerà per i prossimi 15-20 minuti.
Nel frattempo non hai ancora fatto pipì, e ti accorgi di aver saltato il passaggio: metti la caffettiera sul fuoco al posto del pentolino con l'acqua della pupa.
Hai anche trascurato di considerare molte incognite, e relativi passaggi, ma non importa: il tuo schema è già abbastanza complicato così, con tutte quelle freccette e quei rettangoli, rombi, ovali, e tu non sei mai stata un asso nelle materie scientifiche. Non per niente hai fatto il liceo classico e poi ti sei iscritta alla facoltà di lettere. Bella fregatura!
Devi ancora: prendere il tuo mezzo litrozzo di caffè inzuppandoci dentro i grancereali finti marca Carrefour, cambiare pupa se non l'hai già fatto (mi sfuggì nel diagramma), considerare l'opportunità di mettere la pupa nella sdraietta e portartela in bagno mentre tu ti lavi e fai pipì, scontrarti con almeno altre due o tre crisi isteriche della pupa, far entrare e/o uscire Zorro e/o Panza almeno una decina di volte, mollare la pupa a Master che nel fratempo si sarà alzata per il poco casino che avete alzato tra tutti e quattro (gatti inclusi), approfittarne per finire di lavarti e (forse) vestirti, far smammare Hasuna dal letto perchè dovrebbe anche andare  a lavoro a un certo punto, rifare il letto e mettertici sopra a giocare con lei finchè non darà segni di sonnolenza e allora potrai rimetterla  a dormire (dovrebbero intanto essersi fatte circa le 10:30).
Non necessariamente avrai fatto tutto ciò nell'ordine suddetto, non necessariamente sarai riuscita a fare tutto: magari sei ancora in canottiera e il tuo caffè è stato già riscaldato al microonde tre volte senza che tu sia riuscita a berlo caldo, o almeno tiepido.
Ti sarai resa conto dell'impossibilità cronica di gestire la tua giornata come uno schema algebrico, ti sarai arresa al caos imperante, ma almeno per i prossimi 60 minuti circa sarai quasi una donna libera, libera di gestire il tuo tempo a tuo piacimento ( scegli tra: finire di preparare pappa per pranzo pupa, lavare tutine di tre giorni, accendere il portatile e provare ad aggiornare il blog).


Suster da tre giorni è piuttosto provata: ultimamente le notti con la pupa non sono proprio dolci notti.
Indovinate un po' perchè?
Indovinato! (O almeno: se avete risposto pupa. Se invece avete risposto: la cena ti è rimasta sullo stomaco, o: per via del letto zoppo, la risposta è quella sbagliata).

Non so cosa renda in questi ultimi tempi la pupa tanto iperattiva di giorno e insonne di notte, fatto sta che è tarantolata.
Prima notte insonne: e vabbè.
Pupa che dopo diversi risvegli facilmente tamponabili con un ciuccio, si sveglia inspiegabilmente in maniera più prepotente alle tre e mezza, quando Suster e suo gentil consorte dormivano da poco più di un'ora. I due ingenui e poco accorti genitori avevano imprudentemente pensato infatti di poter indugiare a lungo davanti al piccolo schermo, e di rimanere alzati fino a tardi a seguire la visione tv di Pulp Fiction, che com'è ovvio, essendo iniziata a mezzanotte passata, è finito a orari proibitivi (almeno per chi ha una figlia di 6 mesi e non sa mai come potrebbero concludersi le sue nottate). E neanche sono riusciti a vedere il finale!
Insomma, pupa con due occhi sbarrati da spiritata e genitori rantolanti nel letto, che se poco poco provavi a chiudere i tuoi, ci pensava lei a ridestarti con qualche urlaccio.
Dopo aver tentato col cambio di pannolino e ottenuto come unico risultato quello di svegliare del tutto la recalcitrante bambina, Suster è riuscita a riaddormentarla dopo circa un'ora col vecchio metodo "fagotto&dondolio", dondolando cioè tra le braccia da manovale che ormai si ritrova un involtino di coperta di pile ripieno di di 7 Kg di pupa, dal cui stomaco proveniva un chiaro rumore di succhi gastrici al lavoro, cosa che mi ha fatto sentire un pochino colpevole, perchè in quel momento voglia di andarle a preparare il biberon, congelarmi i piedi sulle gelide piastrelle della cucina, mollando lei sul letto che sicuramente avrebbe attaccato un pianto modello antifurto per auto proprio ora che vedevo la sua palpebra cedere alla fatica e al dondolio, insomma, proprio non mi scompifferava l'idea, e mi auguravo che malgrado la fame insoddisfatta, la pupa potesse passare la notte senza altri risvegli.
Mera illusione.
Alle sei stavamo punto e a capo, e quindi: biberon, cucina, piedi congelati, pupa mollata sul letto che frignava, babbo che si lamentava e diceva Sccc!, colazione anticipata della pupa, addormentamento, e tentativo di sonno di Suster fino alle 9, interrotto di quando in quando dai soliti gatti che reclamavano il loro rancio, e che sono stati buttati fuori in malo modo.

Inutile specificare che il giorno dopo Suster era uno straccio, e neanche uno straccio tanto in buono stato.
Malgrado ciò nel pomeriggio ho trascinato me, la pupa e il mezzo di trasporto in una passeggiata urbana che ha incluso: sosta presso la macelleria del babbo, visita guidata alla Piazza dei Miracoli, malgrado l'accompagnatrice addetta ammette di non aver mai superato l'esame di guida turistica della Provincia per poter esercitare il mestiere, nuova sosta sul prato retrostante il Battistero, dove la pupa se l'è dormita nel suo passeggino per una mezz'oretta, mentre la mamma si godeva la giornata di sole e cielo limpido leggendo un po' di Memorie di Adriano (questo libro sarà la mia maledizione: ma quanti mesi è che mi sto trascinando la lettura?) e ritrovando un breve momento di pace interiore nonostante la notte insonne trascorsa annebbiasse la sua mente e rendesse ogni suo passo pesante e faticoso come se stesse camminando dentro a 20 cm di fango, o come se stesse trascinandosi dietro una di quelle palle di ferro che si vedono nei cartoni animati attaccate ai piedi dei carcerati. Poi: gita in piazza Santa Caterina, dove la mamma ha rincorso i piccioni con il passeggino facendoli volare, con grande divertimento della pupa, anche se dopo dieci minuti di questo gioco la nostra Suster stillava sudore come un prato rugiadoso (che immagine delicata!) e ha preferito desistere e avviarsi verso casa.
Anche perchè, dopo tutto ciò, Suster era proprio cotta, e sperava che anche la pupa fosse stremata dalle peripezie della giornata e che così quella notte se la dormisse della grossa.

Inutile dire che è andata diversamente. Nelle due notti successive, anche se non si sono raggiunti i livelli tragici della prima notte insonne, il sonno dei genitori, ma soprattutto della genitrice, è stato interrotto ripetutamente e con una certa frequenza da improvvisi e bruschi risvegli dell'erede, i cui pianti disperati strappavano la mamma dallo stato comatoso in cui ogni volta ripiombava dopo un solerte e repentino intervento calmante e rassicurante per ripristinare lo stato di quiete.
Insomma: un mezzo delirio, che ha avuto ripercussioni di una certa consistenza anche sulla situazione onirica della nostra Suster, come forse un giorno vi racconterò.

Le giornate continuano a susseguirsi una più splendida dell'altra, che nonostante io ormai vada avanti tipo zombie, non posso certo lasciare la pupa ad ammuffire chiusa in casa, e continuo ad impormi giretti pomeridiani con lei, che hanno anche lo scopo di occupare il tempo delle giornate altrimenti interminabili quando non riesco a farle fare più di 20 minuti di sonno di fila.

Ieri la pupa ha fatto conoscenza per la prima volta con una sua quasi-coetanea e la mamma si è intrattenuta in amena conversazione con il padre-portatore di suddetta bambina: prima conversazione tra genitori ai giardinetti per me. Credo di essermela cavata.

Oggi siamo sopravvissute. Non ho la lucidità mentale per passare in rassegna la giornata. So solo che a un certo punto gli schemi saltano del tutto, e ti ritrovi a dover fare i conti con la pappa da preparare, una collezione di recipienti e barattoli sporchi da levare di mezzo, la pupa affamata e urlante sotto un braccio, due gatti che ti si strofinano sulle gambe facendoti incespicare, il tavolo della cucina ingombro di peluches e giocattoli sonori, e sul pavimento una distesa di coperte e cuscini che dovrebbero costituire un comodo alloggio per i giochi della pupa mentre la mamma sfaccenda in cucina, ma che di fatto dopo due minuti e mezzo diventano solo un ulteriore inutile ingombro che non ho il tempo di levare di mezzo, perchè lei dopo essersi rovesciata a faccia in giù sul pavimento non vuole più saperne e sbraita per essere presa in braccio.

Mai tentare di contrastare il caos: l'uomo saggio è colui che sa scorrerci in mezzo e uscirne sano e salvo.
(proverbio zen)

5 commenti:

  1. mi hai fatto morire dal ridere! anche le mie mattine sono così, che disastro!! a me, più dei 50 risvegli a notte alla ricerca del ciuccio disperso, pesa un sacco non poter uscire... prima per il freddo becco, ora per la febbre... certo che pisa deve essere proprio bella, non come questa pianura padana triste e vista autostrada....
    giuppy

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  2. anche io vivo di queste meravigliosa giornate eccezzion fatta per i gatti è tutto paroparo..ma che pizza...che giornatine orrende!!!!1

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  3. :D l'acqua già calda nel termos sul comodino con un bibe con dentro già la polvere...io ero arrivata pure a questo!
    Coraggio, la sopravvivenza prima di tutto!

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  4. eheheheh
    inizialmente sembra un racconto stile 'Amelie'!
    Meraviglioso addentrarsi nelle tue peripezie, meno meraviglioso per te, forse :P
    Comunque, dopo tutto, Susi, sopravvivi sempre, e questo è l'importante!
    Vedrai che man mano che le giornate miglioreranno e farà meno freddo, potrai evitare di scaldare troppo il cibo tuo e della pupa, i vestitini si asciugheranno subito e potrai distrarti volentieri in lunghe passeggiate, portandoti dietro un termos con la pappa pronta.
    Un bacione!
    Clà.

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  5. @Giuppy: Pisa è una città molto vivibile, ed è piacevole per il passeggio. Anche io detesto passare i pomeriggi chiusa in casa con la pupa: sono un incubo e non finiscono mai! Dai che ora arriva la bella stagione...

    @finalmente:eh, i gatti sono la cigliegina sulla torta!

    @ester: tu sì che sei una mamma organizzata!

    @dada: grazie. infatti, è quello che mi auguro anche io... e con la pupa più grandicella la primaverà sarà il nostro campo di gioco. Non vedo l'ora che possa andare sulle giostrine del parco. Mi divertirò almeno qualnto lei (se non di più!)

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