martedì 10 maggio 2011

Roba da gatti: par condicio

Per fortuna che quando è nata la pupa ci hanno regalato due diversi seggiolini per l'auto...

Così nessuno dice che si fanno trattamenti di favore!

Vi comunico che da oggi ha inizio la mia nuova fantastica rubrica settimanale, che avrà luogo il martedì: Roba da Gatti!
Chiunque volesse partecipare può farlo, se no non fa niente!
Il suggerimento me l'ha dato Sfollicolatamente.
Vediamo come evolve la cosa. Ce la farà Suster a tenere fede ad uno e un solo proposito preso, per quanto idiota esso possa essere?

Intanto colgo l'occasione per rendervi partecipi (lo so che non vedevate l'ora) di alcune profondissime meditazioni sui rapporti uomo-felino.

1. Panzumen domenica, mentre tentavo da più di un'ora di mettere a letto la pupa (pare che lei si accorga quando ho più urgenza di liberarmi di lei perché mi preme dedicarmi ad altre faccende, e faccia di proposito a NON dormire), ha osato emettere un Miao di troppo sul più bello, rendendo vani tutti gli sforzi da me fino ad allora elargiti. Gli ho mollato un calcio e l'ho buttato fuori.
Mi hanno poi raccontato che in terrazza, ove si raccoglieva un manipolo di amici invitati per cena quella sera, ha tentato disperatamente di ottenere attenzioni e considerazione da tutti, montando a turno sulle ginocchia dei vari convitati, i quali puntualmente lo rifiutavano, finché un non ben identificato ospite non gli ha urlato uno SQUEEEK in faccia, terrorizzandolo quasi a morte.
Il povero Panzumen negletto ed emarginato, è scappato via giù per le scale di casa, appiattendosi tutto raso terra, sparendo nel buio notturno e non ha osato ripresentarsi fino alla mattina successiva, quando Hasuna lo è andato a ripescare ancora spaventato e tremante sotto un mucchio di robaccia accatastata giù in strada, e ancora non ne voleva sapere di rimanere in casa, tanto quello SQUEEEK lo aveva turbato.
Ho dovuto chiudere tutte le finestre per evitare che scappasse di nuovo e per tutta la giornata è rimasto mogio mogio nascosto sotto il letto.
Perchè vi dico tutto questo. Ecco: uno sottovaluta troppo spesso gli effetti di propri atti che per chi li compie possono essere magari divertenti e simpatici. Ma forse bisognerebbe porsi prima la domanda se il destinatario di questo nostro motteggio è in grado di recepire e comprendere la logica dello scherzo, perchè altrimenti lo scherzo diventa una bastardata da sadici.
Io non sopporto chi si prende gioco degli animali, e dei bambini, perché è un gioco sporco, non mi fa ridere e denota mancanza di tatto e capacità di interpretare una differente sensibilità.
Ok, la sto facendo troppo lunga. In fondo era solo uno SQUEEEK urlato in faccia a un gatto troppo fifone. Ma se fossi stata presente io vedi come mi sarei incazzata. Insomma, se non li difendo io i miei gatti, chi lo farà?
In più mi son sentita un tantino in colpa per aver maltrattato io per prima Panzumen e averlo indotto a cercar consolazione presso chi gli ha solo procurato uno shock emotivo notevole!

 2. Zorro stamani si è beccato un pugno in testa.
Stessa penosa situazione: mi metto di buona lena a tentare di far dormire la pupa, prendendo l'accorgimento di lasciare aperta la porta di camera, onde evitare che qualche gatto, per farsela aprire, ci si metta dietro a miagolare, svegliandomi lei sul più bello.
Cosa fa Zorro? Finisce di ripulirsi la ciotola della pappa, poi entra in camera, mentre io mi accingevo a deporre il mio dolce fardello nel suo lettino, si avvicina alla finestra che dà sul balcone e lancia un super MIAO-MIAO. La pupa sobbalza. Apre gli occhi. Immediata la mia reazione.
Ma allora, ma allora sei stronzo proprio! Ma allora lo fai proprio apposta! No, perché se volevi uscire fuori, potevi farlo dalla portafinestra della cucina, anch'essa lasciata oculatamente aperta prima di iniziare la lunga e faticosa procedura della nanna.
Solo dopo ho capito di aver commesso una grave ingiustizia.
Da quando la pupa gattona, i poveri gatti si vedono continuamente mutare di posto a ciotole e cassetta.
E secondo voi perché?
Soprattutto la cassetta della sabbia esercita su di lei un'attrazione quasi magnetica. Quindi, a seconda dei casi, cassetta fuori in terrazza, cassetta in corridoio, cassetta in cima al davanzale. Ieri l'avevo sistemata sopra il tavolo in terrazza. Quindi Zorro, andando per cercarla, e spinto dal bisogno impellente di liberarsi le viscere, non la trova.
No, dico: immaginatevi voi che stress psicologico se ogni volta che vi viene fame, o dovete fare pipì, scoprite che qualcuno ha cambiato di posto al frigorifero o al water. Credo che debba essere un poco frustrante.
E così lui è venuto in camera a chiedermi di aprirgli la porta dell'altro terrazzo per poter espletare i suoi bisogni nell'altra cassetta, che teniamo lì. E io gli ho mollato un pugno in testa!

Quindi: i genitori non dovrebbero dimenticare le esigenze dei figli maggiori con l'arrivo di un piccolo. Lo stesso vale per i gatti.
Poi: i gatti, come i figli, vanno ascoltati, cioè, bisogna cercare di capire ciò che vogliono comunicarci, bisogna prestare loro attenzione, ecco.
Che profonde riflessioni, alle 23:30 di questo martedì, che la pupa è finalmente capitolata e Hasuna irreperibile, io mi sento un po' stonata, e come sempre capita in questi casi scrivo troppo.

Sui diritti di gatti e bambini. E l'ho intitolato "Par condicio".

Ricapitolando: non prendere in giro il tuo gatto o lui potrebbe avere un infarto o perdere il senno e finire ad abbaiare per strada sgranocchiando ossibuchi;

Non cambiare posto alla lettiera del tuo gatto, ma se proprio devi, ricordati poi di rimetterla al suo posto, altrimenti non lamentarti se lui poi ti farà trovare una bella cagata sul divano nuovo.

6 commenti:

  1. adoro i gatti, ne avevo uno quando vivevo nel Lazio, e ora purtroppo non c'é più.
    Mi ha fatto tantissima compagnia: eravamo davvero affezionati. prima o poi racconterò qualcvosa di lui.

    RispondiElimina
  2. In effetti Zorro mi ha fatto un po' pena... E meno male che non te la fa nella doccia, che presumo sia sempre nello stesso posto! (Come qualche gatto che conosco)

    RispondiElimina
  3. Posso partecipare alla tua rubrica? Io ne ho di robe da gatto!
    Anche Izio (gatto di casa e nonchè primogenito peloso) dorme nel secondo seggiolino per auto... e sulla sdraietta, quando può nel lettino, sulla coperta del cicciotto.... povero gelosone!

    RispondiElimina
  4. Evviva evviva la rubrica sui gatti!!! come ci si iscrive?? Spetta che vado a mettermela nella rubrica (no davvero) :-) Povero Panzumen...(ok anche povero Zorro ma Panzumen di piu). Stupende le foto nei seggiolini!!

    RispondiElimina
  5. I Miao dei miei gatti sono una maledizione da quando la pupa è nata, e chi mi segue da un po' può confermare.
    Potete partecipare tutte, non c'è bisogno di iscriversi da nessuna parte, e non c'è bisogno di partecipare tutti le settimane.
    Io dal canto mio cercherò di non mancare mai all'appuntamento, visto che sono la titolare della rubrica, così potrò linkarvi sempre.
    Basta che scriviate un post sui vostri blog e che poi commentiate qui da me segnalandomi il link del post. Io inserirò nel mio una lista dei link che parteciperanno ogni settimana.
    Prima o poi provvederò a creare anche un fantastico banner, così chi vuole può incollarselo in home page... ho solo paura dei risultati estetici della mia prova, che potrebbero essere terribili!

    @Sfolli: grazie a te che mi hai fornito lo spunto. C'era bisogno che dedicassi uno spazio esclusivo alla gattità. E' un aspetto troppo importante di me!

    RispondiElimina
  6. Ohiohi poveri micetti che non sanno dove cagare! ...ops scusa, si dice popò? e si: fare la popò! ci credo che fanno la palla negli ovetti della pupa. Ma tu hai tre bimbi mica una soltanto!
    Bella questa rubrica anchio voglio partecipare...potrei passarti qualche fotina o video: sono molto simpatici i tuoi micetti nella stagione degli amori :P! tanti bacini a tutti micieparenti!!!

    RispondiElimina

Che tu sia un lettore assiduo o un passante occasionale del web, ricevere un commento mi fa sempre piacere, purché inerente e garbato.
Grazie a chi avrà la pazienza e la gentilezza di lasciarmi un segno del suo passaggio.