giovedì 3 novembre 2011

Tutti insieme affezionatamente...

Rientrate alla base dopo faticosa parentesi romana, riordino le idee e i pensieri, recupero i ritmi e le abitudini e metto mano ai propositi lasciati a mezz'aria.
Oggi volevo illustrare il mio regalo di compleanno (ancora?) da parte del beduino.
Regalo spontaneo e inaspettato:
- Ciccionismo cosa vuoi che ti regali per il combleanno? Scusa ma non so brobrio che fare e non ho mai tembo per bensarci.
- Ma niente, Hasuna, che mi vuoi regalare. Guarda, vuoi farmi contenta? Perché non ce ne andiamo da qualche parte, io, te e la pupa, che è un bel po' che non ci facciamo un giretto insieme, eh? Mi porti a San Gimignano?

Poi il regalo di compleanno ad uso e consumo strettamente nuclear-familiare, a  causa di improvvisa imbucata quasi a sorpresa di mamma e fratelli augurali, si è trasformato in un'allegra scorribanda cumulativa autunnale per le strade dello splendido comune della Val d'Elsa, che ora vi illustrerò, per vostra gioia e sommo gaudio degli occhi e della mente.

Il nostro viaggio parte da qui: apre le danze una leziosissima pupa in rosso e ciuccio:


Pronti, partenza...



Non so voi, ma ci sono alcuni particolari che a Suster colpiscono l'occhio, in qualsiasi posto lei vada, particolari che non riesce ad esimersi dall'immortalare, perché chissà cosa suggeriscono alla sua psiche contorta, o forse solamente coccolano il suo capriccioso senso estetico.
Non ci vuol molto a capire quali essi siano, a giudicare dai suoi scatti...

Una di queste categorie è senz'altro quella delle porte...



Porta aperta per chi porta, diceva un vecchio detto...

Ma poi ci sono i tetti, i cornicioni, i sottarchi, le trifore, i contrafforti, i costoloni...



... le finestre, gli archi, le aperture su un cielo azzurrissimo!


Le fessure, le strettoie, gli spiragli, i pertugi, gli spazi angusti, il sovrapporsi reiterato di architetture in rapida successione, strette strette, vicine vicine quasi a ripararsi dalle raffiche di vento sferzante, che spazza le strade e i vicoli della città, tutta arrampicata in cima al suo bel poggio, che coglie di sorpresa gli incauti visitatori sguarniti di adeguate palandrane, raminghi per le vie, cercando un posto ove entrare a mangiare, subissati dalla calca umana del turismo domenicale, che non si placa nemmeno in una giornata di ottobre oramai inoltrato.

E allora vagare per le vetrine agghindate a catturare l'occhio bramoso di facoltosi vacanzieri transalpini...





Un allestimento shickosamente rustico dà sfoggio a un arsenale alimentare tutt'altro che islamico, in cui fa bella mostra un sussiegoso cinghialotto imbalsamato che affascina in particolar modo la più piccola del gruppo, che si perde con lo sguardo tra le mille meraviglie di questi antri incantati.





Torri svettanti e racchiuse entro cornici cuspidate, balaustre smerlettate e architravi orlati di pizzi marmorei traforati: con che nobile eleganza la città ci invita  ad ammirare i suoi gloriosi trascorsi, e a percorrerla, rapiti, naso in aria, a cogliere l'accavallarsi degli elementi architettonici.



Quel che rimane oggi è un brulicare contino e incessante di umanità affamata di prodotti tipici e angolini pittoreschi da immortalare, per poter dire: ecco, ci sono stato.
Eppure, come resistere?


Di fronte all'ingresso della gelateria che espone sotto l'insegna l'avviso: "Qui il gelato campione del mondo", una coda di alcuni metri di gente assiepata farebbe passar la voglia al più accaldato viaggiatore agostino in astinenza glicemica, ma mi chiedo come si possa desiderare di ibernarsi labbra e palato con questo vento gelido crudele fustigatore di oggi, e come poi accettare di fare una fila simile solo per accattarsi un gelato che, diciamocelo, sarà pure campione del mondo, ma in cosa mai potrà essere migliore di qualsiasi altro gelato artigianale già assaggiato in vita tua?



Noi di certo non ci fermiamo. Non è tempo di gelati questo. Di fatti la gelateria successiva è deserta, per quanto assai più caratteristica la vetrina.

Una piccola viaggiatrice si aggira per le vie scoscese dell'antico borgo...



Gira che ti rigira, una terrazza al sole dove fermarsi a consumare una fugace pizza tonda e mezza, da dividere in cinque e mezzo.




Gnam gnam...


Attimi di relax. Molto freddo, poca pappa...


Risultato: molta fame residua!


Solo lei pare soddisfatta, e parte col suo show:


Pretendendo applausi entusiastici.

Un attimo voyeuristico di intrusione nella vita altrui: ciabatte stese ad asciugare. Come resistere?



E sulla soglia di casa il riassunto feticista dei suoi abitanti.


Dettagli preziosi, e le nostre sagome in controluce che proseguono il cammino, nell'istante in cui cedo la macchina fotografica.



Un ultimo saluto alle tue torri svettanti, così diverse, così uniche, così gloriose, malgrado gli alberghi di lusso che oggi si sono annidiati nel loro seno; un ultimo sguardo alla campagna senese sotto di noi, dall'alto del belvedere.




Un ultimo omaggio alla bellezza nascosta nei tuoi angolini, nei particolari minuti del tuo quotidiano...



Scoprendo tra le pieghe della tua storia, i segni di una vita attuale, fatta di oggetti di tutti i giorni.



E va bene, mi avete scoperto! Panni stesi: un'altra fissa di Suster.
Sarà che mi stupisco sempre di come rivelino un'intimità tradita agli occhi del primo estraneo di passaggio, tangenziale e fortuito nelle vite di chi invece qui dimora.

Vi lascio con un'immagine enigmatica: e questo cos'è?


Chi indovina vince un paio di mutande immortalate a San Gimignano.


14 commenti:

  1. Bellissima San Gimignano, ci sono stata parecchie volte, l'ultima a maggio dell'anno scorso. L'ultima foto... non saprei! Io non ho visto nulla di simile lì... illuminaci! ;-)

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  2. Bellissima San Gimignano!!E anche le tue foto Suster :)
    la pupa è sempre più involontariamente stilosa..!voglio dire che una cosa che scatenerà le tue ansie da mamma..ok..sei pronta "chissà tra qualche anno quanti maschietti le andranno dietro" ;P l'ultima foto è chiaramente....mmm...non lo so!Grande stima per la foto delle ciabatte appese! Questo commento sembra telegrafico. Dopo ogni frase mi stavo immaginando un "Passo".

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  3. Allora... la pupa è sempre più incantevole e le foto sono deliziose. Anche a me piacciono tanto certi particolari... e in questo caso il luogo prescelto è una continua fonte d'ispirazione!

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  4. voglio quelle mutande! ci provo: una scultura moderna riflessa in una vetrina

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  5. Bellissima San Giminiano e la Pupa e voi tutti!
    Passo veloce per farti un saluto, ancora niente linea e attimi rubati a quel che resta del lavoro. Ho riguardato anche le foto del vostro ninestrone e no sono per niente delusa ;-))))

    Baci e a presto, spero!

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  6. mappata! :-)

    http://ilviaggioemotivo.blogspot.com/p/mappa-interattiva.html

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  7. ma che bella San Gimignano, ne ho un bellissimo ricordo! E le tue foto-bimba sono stra-belle!

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  8. Oh, cavolo! Non bisognerebbe MAI promettere ciò che non si può mantenere. Fuochino per Stima.
    va bene, ve lo dico, per non creare troppe aspettative: trattasi sì di scultura contemporanea collocata in una rotonda stradale, ritratta attraverso il cristallo dell'auto sulla strada del ritorno, che crea questo effetto smerigliato con il controluce del sole.
    Le mutande le vuoi proprio in carne e ossa, o si può intendere come "immagine di mutande stese"? ;)

    @melablù: allora inserisco il banner del viaggio emotivo!

    @owl: troppo buona, come al solito.

    @Nora: i particolari fanno la differenza. :)

    @Mel: beh... il tuo resoconto ha ravvivato in me il desiderio di visitarla, e ti ho seguito a ruota! la pupa? Ti dirò: non sono gelosa di lei in questo senso. E' più il padre che credo dovrà digerire la cosa, ma anche secondo me farà strage di maschietti (anche se per il momento si mostra piuttosto timidona con l'altro sesso). Il mio parere però non conta, è viziato dall'orgoglio materno.

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  9. PS:
    @Silvia: mistero svelato! Tranquilla, niente di tutto ciò nell'antica città delle cento torri! ;)

    @Olga: grazie! Per le foto e per la bimba. Io di quel giorno ricordo soprattutto il vento freddo. Spero di poterci tornare un giorno con più calma e clima più mite.

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  10. Non venivo a trovarti da un po ... ma che bella la ciciolotta è già una signorina in passerella pronta per fidanzarsi...
    Complimenti bellissimo tutto e speciale la tua bimba...

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  11. Non avrei indovinato... vetrina di hula hoop.

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  12. Grazie care.
    Interessante come interpretazione "vetrina di hula hop"!

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  13. che bello sei venuta dalle mie parte, io abito in Val d'Elsa, ma devo dirti che le tue foto sono stupende più della realtà, colgono particolari che, spesso avendoli sempre sotto gli occhi, non si notano, complimenti!Un bacio a te e alla dolcissima pupa!

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  14. Federica, non dirmi che le ciabatte stese erano le tue!

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