lunedì 10 settembre 2012

Un buon inizio...


Oh glorioso settembre.
Oggi mi veniva quasi da intonare inni di lode al mese che mi restituisce tutta intera la mia agognata libertà condizionata, come la chiamo io: il nido!

Sì sì: la pupa è fantastica. Sì: ce la siamo cavata bene, questi mesi insieme 24 su 24. Sì: è diventata mooolto più autonoma di quanto non fosse appena qualche mese fa ed è in grado di passare anche ore ad intrattenersi da sé, avvalendosi di un minimo apporto materno, leggendo i suoi librini e infastidendo i gatti, e, sì: stiamo anche riuscendo a lasciarci alle spalle la fase terribilis del capriccio matto che ha messo a durissima prova i miei nervi per alcuni mesi (Terrible two? Puah! Cioè: ah ah ah! Ve l'ho fatta!).

Ma. Tutti questi sì infatti preludevano a un "ma".

Ma: che sommo gaudio, che senso di pura libertà stamattina andarmene leggera per la città sulla mia sgangherata bici, rinfrescata dall'aria settembrina che dopo le ventate infernali agostane ha il sapore di una benedizione celeste,  a espletare noiose incombenze burocratiche che da prima dell'estate continuavo a rimandare perchè poco conciliabili con l'attenzione che pur tuttavia mi tocca riservare con un occhio e un orecchio a tutto ciò che, nel frattempo, mentre il commercialista parla, la pupa continua a fare/dire/baciare senza soluzione di continuità e senza modulazione di frequenza. E quindi mi stava dicendo...mamma le tudine cadono dall'albero!... Il reddito familiare... Lo tai mamma che le tudine cadono dall'albero? Eh, mamma? Eh, Pinocchio?... Sì amore, le susine... valore catastale...Tì Pinocchio, mamma, io vado nel Paete dei Balocchi, va bene?... sgrunt.
Così. Così sarebbe andata. Ma oggi ha riaperto il nido, signori, udite udite, e ho dovuto svegliare la pupa a scossoni alle 8:30, perché non dava segni di rinvenimento di sé, e vestirla incavolata, mentre mi diceva Mamma-bai-bia, in piedi sulla sedia mentre ingurgitava biscotti e si rifiutava di farsi districare gli intricatissimi capelli, con forcine incastonate a triplo nodo ed elastici incorporati nella matassa del crine.

Poi va be', per fortuna oggi non era giorno ordinario, ma intelligentemente era stato pensato come un primo giorno di flessibilità, in cui i genitori "se volevano", potevano fermarsi con i bimbi, oppure andare via per un po', e io ho optato per la seconda, giusto il tempo per permettere a lei di riambientarsi, ché malgrado gli interminabili "Quando riapre il nido?" di questa estate, oggi se n'è uscita con un "Mamma, non ci voglio andare al nido" ettepareva.

Però è stata brava.
Certo, si è rifugiata nell'incavo inguinale delle mie cosce ogni qual volta veniva avvicinata/interpellata da una qualche maestra/mamma/bidella; scappava via terrorizzata quando un compagnuccio un pochino più turbolento le si rivolgeva con quell'arroganza tipica dell'età con argomenti del tipo: "E' mio il triciclo!", ma ben presto ha iniziato ad effettuare giri sempre più ampi intorno all'individuo-mamma, che nel frattempo intratteneva (meraviglia delle meraviglie) una luuuunga conversazione con... un babbo (!!!), e inversamente a quanto fa uno squalo che, dicono, cinge d'assedio la preda, alla fine mi ha consentito la fuga in sordina.

Insomma: piuttosto contenta di noi. Di me che finalmente non mi guardo intorno spaurita (tipo così) come se fossi al cospetto di strane varietà antropologiche che non ho la minima idea della lingua che parlino o, boh, come trascorrano la loro esistenza.
Di lei che, malgrado faccia emergere un carattere piuttosto riservato e intimista piuttosto che socievole ed estroverso, riflessivo piuttosto che chiassoso e turbolento, ha saputo gestire a meraviglia la propria autonomia in assenza dell'appiglio genitoriale, dato che al mio ritorno l'ho trovata nell'atrio che sedeva composta e concentrata con un libro sulle ginocchia, leggendo ad alta voce e interpretando ad ampi gesti quanto "leggeva" nelle figure.

E va be', magari mi farebbe piacere vederla più a suo agio nella confusione, meno timorosa dell'approccio diretto, più disposta a far valere le proprie ragioni, meno incline alla ritirata strategica, e forse faccio l'errore di rivedere in lei le mie immense difficoltà a integrarmi nel gruppo, malgrado l'intensità dei rapporti che poi riuscivo a intessere con i singoli.
Ma so anche che crescerà ancora, e chissà quanti altri lati di sé esplorerà e tirerà fuori. So che lei non è me, e che la sua storia non è la mia, che lei non è destinata a ripercorrere i miei tragitti, anche perchè gode dell'apporto e del supporto non solo miei, ma anche della sua parte genitoriale maschile, che per fortuna nostra possiede un carattere drasticamente, antipodicamente orientato, proiettato verso le relazioni sociali, l'istrionismo, l'espressione esasperata di sè nel branco.
E quindi, se Dio vuole, tanto per dire, Mimi non si farà carico dei miei handicap comunicativi e relazionali, ma sarà un po' quel che vorrà essere.

Ecco le mie riflessioni di oggi, primo giorno di asilo, primo di libertà condizionata per me.

Giorno in cui ho effettuato anche finalmente (e a pochi giorni dal termine concesso) l'iscrizione al servizio refezione.
Tanto per inciso: se l'anno scorso ce la siamo sfangata dal pagare la retta mensile, quest'anno, chissà come, ci tocca un bel salasso di tot euro, che ci industrieremo di tirar fuori.
Va be', che ci vorrà. Si fanno un po' di sacrifici, che volete che vi dica?
Basterà tagliare sulle cene fuori: niente più ristorante per noi. Basta libere uscite serali. Niente più slow-food, macrobiotico, cucina vegana. Niente più baby sitter strapagate. Basta vacanze in alberghi di lusso e suite con vista mare. Un taglio pure ai week-end last minute in giro per l'Europa, e basta shopping selvaggio. Dovremo smettere di comprare vestiti di marca (basta Prada e Louis Vuitton, ora al massimo dispensario Caritas), e di cambiare guardaroba a ogni stagione. Pazienza se la mia immagine ne risentirà. Con grande fatica dovrò rinunciare anche al parrucchiere e all'estetista (accidenti: i miei punti neri!), e alle sedute di solarium. Ora che ci penso potremmo anche evitare di pagarci la colf per le faccende domestiche, e magari un bel gruzzoletto a fine mese verrà fuori.

Ok ora basta scrivere minchiate.

6 commenti:

  1. Buahahahahah!!!
    Mi sei passata dalle riflessioni allo schiamazzo, grazie per le risate :)

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  2. ahahaha e coooooome ti capisco!
    tra qualche giorno tocca a noi, ma proprio il primo giorno del primo anno della prima volta a scuola per me e per lei!
    E lei che già mi dice "Ninni a cuoja, bimbi, SOLA!" Ha già capito tutto. Pima di me. :0

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  3. Anche noi abbiamo già iniziato. L'impatto è stato abbastanza indolore.
    Svegliarsi la mattina è dura, abituata al "poter dormire fino a quando vuole". Ritorna la tristezza nel cuore per svegliare presto quella che sembra un angioletto che dorme (angioletto solo nel tempo del sonno) e non voglio pensare a quando sarà inverno con il freddo fuori!
    BUON NIDO a tutte le bimbe e a tutti i bimbi!!! E ai loro genitori, ovviamente ;)

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  4. E allora in bocca al lupo a tutti quelli che cominciano. questa mattina è stato un po' un delirio... non so se parlarne per "catarsi" o lasciar decantare. del resto non posso fossilizzarmi ogni volta su 'sto nido. Però, che fatica. Vero: svegliare i bimbi è sempre doloroso, anche a me sembra un misfatto!

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  5. Bhuahahahahahaha e ma non si può rinunciare cos' all'essenziale per vivere!!!

    Scherzi a parti Di inizia il ... 20 T_T

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    1. Be', magari la colf la teniamo, ma niente straordinari e ferie pagate!

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