sabato 17 dicembre 2011

Librini piccini picciò.

Tadàn! (Come dice lei uscendo trionfante ed euforica per l'ennesima volta dal frigo piccolo che usiamo come dispensa per tenere i biscotti).
Approfitto di questa pausa esistenziale per tentare un esperimento che rimugino da un po': recensire la fantastica libreria di pupa a puntate. Scommetto non vedevate l'ora, eh? E scelgo questo periodo di avvento per inaugurare questa pseudo-rubrica assolutamente a-periodica, non a caso:
Libri di pupa, per un non-conventional Christmas!
Ah, dite che lo slogan l'hanno già usato prima di me? Uh, va be', non se ne accorge nessuno tanto.
Ma non divaghiamo.
Vediamo se riesco a dare a qualcuno qualche dritta in vista di acquisti librari per i più piccini.
E a proposito di piccini, oggi volevo presentarvi:

I librini piccini picciò.

Cosa sono?
Trattasi di libretti cartonati illustrati di formato quadrato, pratico, buono, come il noto cioccolato (oggi sono di citazioni erudite).
Appartengono alla mini collana "Storie piccine picciò", edita dalla casa editrice La Coccinella.
Origine.
Un giorno la mamma porta la pupa in una nota libreria della città, con l'intento di rinnovare il repertorio delle lettura in vista della partenza per le vacanze estive.
La pupa come al solito arraffa qua e là, nel mucchio dei librini della sezione per l'infanzia, ma poi che la mamma la mette a sedere su di una sediolina celeste che lì trovavasi, nella sezione libri per l'infanzia, ed inizia a leggerle la storia, rimane come ipnotizzata a seguire parole e immagini, e subito, appena finito chiede a gran voce il bis, e ancora, e ancora e ancora, finché la mamma non è costretta, per sua stessa sopravvivenza e per evitare di pernottare nella nota libreria, ad acquistare l'articolo.

Attualmente possediamo:

La storia è la seguente: nel paese di gatti piccini picciò, c'era un gatto di nome Zampanò, che una sera decide di invitare a cena tutti i suoi amici, e benché avesse una casa piccina picciò, e tanti amici, come si vedrà, li invita proprio tutti. Ha così inizio una lunga processione di gattini piccini picciò verso la casetta piccina picciò, ciascuno si presenta col suo carico di regali o di amici, chi col cappello, chi col cappotto e alla fine...
Eh, no: il finale non ve lo svelo, se no che gusto c'è?
Allora, malgrado la storiella sia proprio scema scema, anzi, forse proprio per questo, la forza magnetica di questi libretti sui più piccoli è travolgente! Il segreto è proprio lì: la semplicità, la reiterazione, il fascino delle liste (Omero insegna), delle ripetizioni, dell'accumulo, che piace tanto ai bambini quando si racconta loro qualsiasi cosa (si pensi solo alla Fiera dell'Est, alla Vecchia Fattoria, agli elefanti che si dondolavano sul filo di una ragnatela...). Il gusto del raccontare, insomma, fine a se stesso, il ritmo cadenzato che scandisce il progredire della storia, l'entusiasmo di vederla crescere man mano, immaginando che potrebbe continuare all'infinito...

 
Ma dove entreranno mai tutti questi gatti nella casa piccina picciò di Zampanò?
Quanti ne arriveranno ancora?
Lo spazio si trova, non temete. Questa di Zampanò mi ricorda un pochino casa nostra, ai tempi d'oro: piccina picciò sì, capiente per numeri imprecisati di ospiti autogenerantisi anche, ma questa è un'altra storia...

C'era un bambino che non voleva dormire, e chiede alla nonna di cantargli una ninna nanna, e la nonna inizia: c'era un gattino che non voleva dormire... Il vecchio meccanismo delle Mille e una notte, un gioco di scatole cinesi: il racconto nel racconto nel racconto... e potrebbe continuare all'infinito: "C'era una volta un re..."; se non che: "il telefono squillò"! Niente di buono si preannuncia perché a questo punto, in rapida reazione a catena, il topino si svegliò, il gattino si svegliò, e pure il bambino si svegliò! Immagino e faccio miei la frustrazione e lo scorno di Nonna Topa, Nonna Gatta e Nonna, e mi chiedo come faccia quell'accidenti di arnese a suonare sempre nel momento sbagliato.
Ma tornando ai bimbi. Anche questa storia piccina picciò ha il potere di incantarli, perché prende in prestito il loro modo di vivere gli accadimenti di ogni giorno, la ritualità dei gesti, il ripetersi di una sequenza di azioni, la pupa che si nasconde nel frigo e invita la mamma a cercarla per poi saltare fuori scompisciandosi dalle risate, convinta che lei ancora non abbia capito, dopo cinquantaquattro volte, dov'è che lei si vada a imboscare.
Non hanno bisogno di colpi di scena, loro, se mai è sufficiente l'inconveniente del telefono, tanto per interrompere l'altrimenti interminabile catena di storie concentriche, che forse in fondo non sono che un'unica storia, di un bambino che si addormenta sognando, e il sogno si confonde col racconto che gli fa la nonna.


Ok, ho fatto una recensione che manco per Guerra e pace.
Ma un'ultima nota spetta alle bellissime illustrazioni di Antonella Abbatiello.
Essenziali, a fondo neutro o assolutamente stilizzato, sono al tempo stesso di grande impatto visivo ed efficacia narrativa, perché riducono la scena della storia raccontata ai suoi elementi base, facilmente individuabili da bambini anche molto piccoli.
Atmosfere soffuse e avvolgenti quelle in cui si muovono questi simpaticissimi, per nulla leziosi gattini e topini, dove si gioca con una spazialità infantile a due dimensioni, una prospettiva sfasata e una approssimazione del tratto solo apparente, che sa essere dettagliata e minuziosa là dove c'è da descrivere grandi scene (e allora ecco il ditino che viaggia a scovare nella grande casa di Zampanò dell'ultima pagina formato maxi, i lettini dei gattini, la lampada sul comodino e i librini impilati sullo scaffale...)

Voto di pupa: 5 stelle ***** (cioè il massimo)
Età indicata: 1 anno circa in su.

9 commenti:

  1. Vedo che non siamo gli unici (nel plurale siam compresi noi genitori, ma anche i nonni al gran completo) a cadere inevitabilmente sulla Coccinella... anche tu ci sei cresciuta? Comunque spesso il problema, più che scegliere i libri, è trovare una libreria che non proponga per i piccoli oggetti di cartone con bei disegni ma nessuna storia.

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  2. bellissima recensione, adesso scatta la ricerca spasmodica di questi libri....
    sei veramente brava a descrivere le cose dal punto di vista dei bambini!!
    Elisabetta nasconde la faccia dietro alle manine e spia le mie facce scostando le dita appena appena, pensando di non essere vista :)
    giuppy

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  3. Che bellino questo post!
    A leggere le storie, mi hai ricordato un passaggio del film animato "Cattivissimo me" (Despicable me), in cui il protagonista legge un libro simile a quelli che hanno incantato tua figlia, alle sue bimbe adottive. Sono una sentimentalona e mi emoziono facilmente (post, film, libri...), soprattutto quando si tratta di bambini.
    Buon weekend!
    Ludo

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  4. Grazie ragazze! Meno male: temevo che questo argomento non interessasse a nessuno, ma siccome io sono un'appassionata quasi quanto mia figlia, era da un po' che mi riproponevo di riaprire l'argomento "libri per l'infanzia", e pazienza se pochi lo troveranno interessante.

    @elipicottero: per la verità I libri de la Coccinella li ho scoperti tardi. Ricordo Il gufo e gli altri, un libro coi buchi che apparteneva a mio fratello (9 anni meno di me), ma noi possedevamo una cospicua biblioteca di librini Disney, in quanto ai cartonati, ricordo solo una serie molto elementare con illustrazioni molto classiche, simil collage... appena scendo a casa di mia madre li cerco e recensisco (ormai sono lanciata!). la scelta dei libri è un po' imbarazzante perchè in libreria si trovano sempre più o meno le stesse cose... riguardo alla povertà della storia rispetto alle illustrazioni, invece penso che i piccoli non abbiano tantissimo bisogno di grandi testi, più che di illustrazioni fatte bene. Loro prestano più attenzione al modo in cui li proponi tu, i libri. Solo più tardi apprezzeranno davvero il valore della parola scritta. naturalmente è un mio pensiero, legato al mio modo di vivere il triangolo che ho instaurato tra lei, me e i libri.

    @Giuppy: me che bello! sono davvero contenta di fornirti suggerimenti utili, e spero non fuorvianti (e due!). devi ancora farmi sapere come andata con Giulio e gli altri! ;) Quel post attende la stesura: prevedo un 'elaborazione molto faticosa! (la mole da trattare è tanta!)

    @Ludo: non ho visto quel film, purtroppo... ma se sono riuscita a commuoverti con queste storie mi congratulo con me stessa! ;) benvenuta e grazie del tuo intervento. Buon w.e. a te.

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  5. Che belli questi librini! Io di libri per piccini picciò amo sempre molto ancora Richard Scarry, i classici racconti di Mamma Oca e poi ho il ricordo di un libro splendido, di filastrocche: Filastrocche a Drocchinella, si chiamava...

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  6. Aspetta, aspè, che di Richard Scarry ci ho una chicca da recensire. Prossimamente su questi video. Da piccola per la verità non lo amavo, mi sembrava una boiata, e con mio fratello lo prendevamo molto in giro... ma crescendo lo si apprezza! ;) Un po' come Pimpa...

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  7. giulio coniglio e la sua cricca le sono piaciuti, ma la pimpa è rimasta nel suo cuore fin dal primo sguardo: quando la vede sembra ipnotizzata... tra l'altro... qui più che a Natale è consuetudine far arrivare i regali ai bimbi con S. Lucia, il 13 dicembre. E' stato strano perché ha ricevuto alcuni regali azzeccatissimi (tipo i pentolini di alluminio dell'ikea) e altri "da grande": cicciobello con strumenti di tortura annessi (compreso seggiolino da attaccare al tavolo, non parliamone), carrozzina per le bambole più grande di lei... Nessuno, malgrado tutti sappiano che ci piace maneggiare libri, le ha regalato un libro. Secondo me le persone pensano che un libro sia un non-regalo per una bambina piccola, e invece è sbagliatissimo... no??
    giuppy

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  8. Giuppy, io forse sono di parte... non so... Cicciobello ce l'abbiamo anche noi: non puoi capire l'incazzatura quando me lo vedo arrivare a casa, sta bestia di 5 Kg quasi grosso quanto lei (non so manco dove infilarlo). Naturalmente a lei è abbastanza indifferente, buon sangue non mente, o semplicemente, come dici tu: è ancora troppo piccola. E comunque credo che i bambini imparino a giocare con le cose che volutamente o involontariamente le insegni tu. Non a caso lei e i libri è amore. Lei e le bambole... mmmmh... Purtroppo mi sono accorta che in libreria la sezione per i più piccoli è davvero scarna e monotona: io acquisto on line in genere, però occorre farsi prima un po' di cultura, e così di contrabbando sbircio i libri al nido e organizzo blitz nei negozi fighissimi per prendere spunto, e poi su amazon. Poi ci sono queste case editrici fighissime tipo:

    http://www.usborne.com/about-usborne/edizioni-usborne.aspx

    http://www.gribaudo.it/libri/bambini-ragazzi/bambini-3-4-anni/le-piu-belle-fiabe-magico-carillon/

    http://www.francopaniniragazzi.it/index.php/catalogo.html

    Tra cui la Pimpa, anche.
    Perciò dacci dentro: pensaci tu! Se no chi lo farà? Aiuto i Cicciobelli!!!!

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  9. Grazie Suster!!! in effetti hai ragione, dobbiamo pensarci noi... poi magari un giorno parliamo di come difendere i nostri figli dall'abuso di regali, perché 3/4 regali in un solo giorno per me sono tantissimi, ora riesco a nasconderli e dilazionarli in un anno... ma poi???
    oggi pomeriggio mentre la gina dorme mi faccio un giretto su questi siti e sono sicura che i miei buoni propositi di non spendere soldi crolleranno inevitabilmente... grazie ancora :)

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