mercoledì 8 maggio 2013

Decalogo: pro e contro dell'essere (o non-essere) incinta.


Dopo aver molto riflettuto sull'argomento e sull'urgenza di trattarlo in un capitolo a sé, decido qui di esporre i miei ottimi motivi per cui NON rimpiango il mio fantastico panzone, e per cui vale la pena celebrare la ricorrenza della Liberazione del mio utero.

L'idea me l'ha suggerita Micaela, con questo post (e poi con questo); dunque dovete ringraziare lei.

Ecco a voi i 10 ottimi motivi (più uno) per cui NON rimpiangere la gravidanza:
  1. Già detto: riesco a infilare le scarpe agevolmente, ma lo ripeto (questo essere un punto fondamentale della mia lista!)
  2. Mi sono finalmente liberata dagli assurdi e già precedentemente esposti (vedi link) sintomi metabolici che per nove mesi non ti danno pace (nausee, bruciori, acidità, attacchi di fame inconsulta, reflussi etc etc), e saluto con gioia la recuperata capienza della mia cavità gastrica, già costretta entro strettoie fisiologiche che le impedivano di espletare alla sua precipua funzione di accoglienza del cibo.
  3. Non rimpiango le notti insonni; il nervoso di non riuscire a chiudere occhio per ore e ore e ore senza un valido motivo apparente. Ora si dorme, sì col contagocce, ma mi basta posare la testa sul guanciale per mettere a frutto ogni singolo istante del nostro felice incontro.
  4. Non rimpiango la pesantezza, la spossatezza, l'ingombro che mi impedivano di accovacciarmi a giocare con Mimi la sera, la stanchezza cronica che mi faceva collassare subito dopo cena, malgrado gli strenui tentativi di lei di tenermi sveglia ("Ti ho dato un bacio sulla fonte, mia bella: vvegliati!")
  5. Né rimpiango il fiatone nel fare le scale, l'andatura dondolante, la difficoltà di guidare la macchina degli ultimi mesi, la fatica di fare manovra e quella generale incapacità di muovermi in autonomia che mi ha impedito di vivere serenamente il mio appropinquarmi al dì fatidico.
  6. Non rimpiango gli abiti pre-mamàn (e, come diceva Forrest Gump, non ho altro da aggiungere su questa faccenda).
  7. Gli sbalzi di umore, il senso di inadeguatezza, l'ansia notturna, i pianti ingiustificati, la fragilità emotiva e quella stupida, idiota facilità alla commozione che mi ha fatto sciogliere in lacrime nelle seguenti imbarazzanti situazioni: presa di visione dei video musicali tratti dai film di animazione della Disney quali "Il cerchio della vita" (e va be', ci può stare), "Il mondo è mio" (ancora ci può stare, per un'animo romantico come il mio...), "Il re più fasullo di Inghilterra" (...); lettura su Wiki-pedia della vita di Rita Levi Montalcini; visione televisiva di gare di pattinaggio artistico su ghiaccio; incontro fortuito con famiglia che attraversava la strada, il babbo teneva la bambina piccola per mano e con l'altro braccio cingeva la spalla della moglie (non ridete: è tutto vero). Tutto questo NON lo rimpiango.
  8. I dolori lancinanti, continui e inesorabili alle costole, una delle principali cause individuabili del mio non dormire la notte.
  9. I malanni continui e la mia collezione di "iti" (vedi cistite, congiuntivite, bronchite) congiunti all'incompatibilità del mio stato con l'assunzione di qualsivoglia farmaco, sia pure per via di mucosa oculare.
  10. Il confronto con le altre gravide che ti fa sempre sentire indietrissimo su tutte le tabelle di marcia delle cose che: dovresti fare a questo punto della gravidanza; dovrai fare entro il parto; avresti dovuto fare assai prima dell'attuale settimana di gestazione; dovresti aver già fatto nel momento in cui hai concepito, ma che sai che non riuscirai mai a fare (vedi capitolo: sistemare casa).
  11. Aggiungo un punto 11 al mio decalogo perché non posso certo lasciare innominato il mio aggravato e direi quasi patologico stato di storditaggine che in gravidanza ha raggiunto, credo, uno dei suoi apici storici. Nella fattispecie annovero tra gli episodi più significativi di questo stato i seguenti:
  • andare a fare la spesa e accorgersi che ti sei dimenticata il portafoglio in macchina; chiedere gentilmente alla cassiera se può "congelarti la spesa" mentre vai a recuperarlo e dimenticarti tua figlia nel carrello, intanto rimanere bloccata nell'apertura automatica della cassa per un buon 5 minuti perché ti ostinavi a voler uscire dal lato da cui si entra e meritarti il rimprovero della cassiera esasperata;
  • andare a fare la spesa e accorgerti che ti sei dimenticata il PIN del bancomat (non è colpa tua: l'hai rinnovato da poco!), ma proprio non riesci a ricordartelo, eh! E non avere altra forma di pagamento con te. Fortuna che l'hai salvato in rubrica sul cellulare. Peccato che hai lasciato il cellulare a casa. Fortuna che te lo sei scritto in agenda. Peccato che l'hai lasciata a casa. Dover tornare a casa a a prendere il PIN. E intanto minaccia pioggia. E tu sei in bicicletta!
  • andare a fare la spesa e impallare la cassa rapida perché ti ostini a voler far passare la tessera di Socio-COOP sul lettore del Carrefour;
  • andare a fare la spesa e accorgerti, una volta arrivata a casa, che hai dimenticato alla cassa la fantastica lettiera per gatti completa di tetto con porticina che hai ritenuto fondamentale acquistare per soppiantare quella vecchia e semidistrutta. Tornare indietro a recuperarla e accorgerti che hai lasciato lo scontrino dove essa risultava pagata nelle buste della spesa. Che hai lasciato in macchina, e tu, per fare prima, sei tornata al supermercato in bicicletta. Sob!
  • andare a fare la spesa e dimenticarti di riprendere la macchina al parcheggio. Accorgertene quando sei già a metà strada, e ti rendi conto che ti stai portando a casa il carrello, con tutta la spesa e tua figlia dentro (che si diverte da matti, aggiungo).
  • Telefonare a qualcuno e dimenticarsi perché lo hai chiamato;
  • telefonare a qualcuno e accorgerti quando ti risponde che volevi chiamare un'altra persona, ma fare lo stesso finta di voler parlare con lui col risultato che rimani dieci minuti a dire stronzate, finché alla fine non ammetti il tuo errore e ti scusi.
Verdetto: se siete gravide (e rincoglionite quanto me) evitate almeno di andare a fare la spesa tanto spesso, piuttosto delegate a un amico, ma quando lo chiamate per chiedere il favore ricordate di segnarvi su un foglietto la persona che avete intenzione di chiamare e il motivo per cui la chiamate.

E ora, che sono tornata più o meno me, posso anche permettermi il lusso di provare a focalizzare anche io l'attenzione sugli aspetti che forse forse potrei anche rimpiangere del "periodo più bello della mia vita" (tsé!)... (Un po' come quelli che dicono: "Eh, però sotto il fascismo i treni partivano in orario!")

Dunque, ecco a voi i 10 più o meno motivi per cui si potrebbe anche, volendo, rimpiangere i vantaggi dell'essere incinta:
  1. Puoi addurre la panza come scusa valida del tuo vestirti a cazzo... ehm... della tua eventuale sciatteria, e del metterti sempre gli stessi abiti, per giorni e giorni, e giorni...
  2. Quando sei incinta i peli delle gambe ti crescono più lentamente. E sono più sottili e radi. Almeno a me  capita così. Una figata, finché dura. (Ma compensi col fatto che per mesi sei impossibilitato a curare la tua "zona bichini", e inorridisco al pensiero di come avrei fatto a esibirmi in costume da bagno se invece di partorire a marzo avessi dovuto farlo a settembre).
  3. Quando sei incinta tu pubblichi su FB foto di te di profilo con una silouette da Barbapapà e tutti ti scrivono: "Che bella che sei!". (Forse si sentono in dovere di dirlo, visto che hai pubblicato la foto, ma il punto è che ciò non accadrà mai più, in nessun  altro momento della tua vita. O almeno: non in relazione alle dimensioni esponenziali della tua pancia).
  4. Quando vai all'ospedale basta che dici che sei all'ottavo mese di gravidanza e puoi parcheggiare dentro, senza pagare le strisce blu (poco importa se sei in realtà al quinto o al sesto mese: il tizio di guardia non se ne intende di pance e non indagherà). Un vantaggio che però in effetti finita la gravidanza non ti servirebbe poi a tanto, visto che avrai assai meno occasioni di recarti in ospedale (e se devi farlo puoi sempre portarti dietro tua figlia neonata: sortisce lo stesso effetto passe-par-tout di un pancione).
  5. Quando sei incinta in teoria puoi saltare la fila alle poste e negli altri uffici pubblici. In pratica sconsiglio di provarci se non volete alimentare una disputa su quale sia il maggiore o minore stato di handicap (e quindi di maggiore o minore diritto alla precedenza) tra le persone presenti, tutte rigorosamente over 70! (Guarda te che culo!)
  6. Al supermercato (ma ricordate di recarvici il meno possibile se siete affette da rincoglionimento gestazionale di cui sopra) c'è la cassa prioritaria. Ma 9 su 10 la troverete chiusa.
  7. Nel parcheggio della COOP (ma ricordate di recarvici il meno possibile se siete affette da rincoglionimento gestazionale di cui sopra) ci sono i posti macchina per gravide o donne con neonati. Ma li troverete sempre occupati.
  8. La gente in ogni dove si sentirà autorizzata ad attaccare bottone con voi prendendo a pretesto la pancia (in maniera inversamente proporzionale alla sua età anagrafica... della gente, non della pancia!). In effetti questo più che un vantaggio è una seccatura e dovrei forse aggiungerlo alla prima lista... Ma a volte fa piacere sentirsi presi in considerazione, soprattutto perché la gravida soffre in genere di crisi di  vittimismo da abbandono sociale.
  9. Non mi ricordo più se c'era un punto 9.
  10. Per fortuna, finisce presto!

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