mercoledì 30 marzo 2011

Tendinite e altre storie...

Questa mano enorme che vedete fotografata è in effetti la mia mano enorme. Non a caso mio fratello Totto mi prendeva in giro per le dimensioni delle mie mani, conformi del resto a quelle dei miei piedi, il quale fratello faceva riferimento in genere a un cartone animato dell'epoca, tratto da noto fumetto della Marvel: gli X-Men, oggetto anche, più di recente, di mediocre lungometraggio cinematografico. Insomma in questo fumetto-cartone, c'era un personaggio, noto Bestia, stimato medico genetista dalle ferine sembianze, assunte in seguito a mutazione genetica (gli X-men sono mutanti NdR), poichè inizialmente figurava come persona ordinaria, ad eccezion fatta per le dimensioni "abnormi" di mani e piedi, appunto, dotate inoltre di particolari capacità prensili. Ecco: io ero bestia, vedete un po' perchè.
Le mie mani enormi nel corso del tempo sono diventati un po' un mio status symbol. Non sono poi così appariscenti, e hanno il vantaggio di assottigliare notevolmente le dimensioni del mio polso (eccezionale illusione ottica).

Ma, ahimè, come dice il proverbio: mano grande, polso debole, e se non esiste il proverbio, me lo invento ora, ad hoc, tanto in Italia mi dicono che si può fare pure con le leggi.

Dunque i miei polsi vantano a oggi: una frattura per parte, la prima all'età di sei anni, in seguito a rovinosa caduta da un'amaca, la seconda a 25, in seguito a rovinosa caduta con i roller-blade (colpa di un dosso), il tunnel carpale, che fa sì che mi formicoli in continuazione il braccio destro ogni volta che rimango per più di dieci minuti ferma in una posizione (come per esempio quando impugno il cucchiaio di gomma della pupa per imboccarla, operazione che richiede in media dal quarto d'ora alla mezz'ora abbondante...), una cisti cartilaginea che va e viene, che mi trascino dai tempi in cui mettevo a dura prova le mie giunture sollevando pile invereconde di piatti da bistecca (sindrome del polso della cameriera), e ora, dulcis in fundo, meraviglia delle meraviglie, (tadàààà) una fantastica tendinite!

Questa tendinite me la trascino ormai da più di due settimane.
Inizialmente pensavo si trattasse di contusione seguita al mio maldestro tentativo di afferrare la pupa che precipitava dal tavolo (episodio di cui vio ho già accennato qui).
Poi di giorno in giorno il dolore cresceva, anzicché scemare, fino a impedirmi di compiere alcuni elementari movimenti.
Dovevo aprire una bottiglia? Atroci fitte.
Sbucciare una mela? Lacrime agli occhi manco fosse una cipolla.
Fare il bidé? Ho imparato a usare la sinistra, come Musulmani e Indù (lo sapevate?).

Quindi tento di porvi rimedio così:
-Hasuna, mi fai un masssaggio al polso? Però fai piano, eh, che mi fa malissimo... Ahi! No, lì no! Piano ho detto! Ahi, ma mi massacri! OK basta, ti ho detto di fare piano, mi stai macellando!
Quella notte sentivo il braccio indolenzito fino al gomito come se mi avessero preso a legnate e pestato ben bene.
Il giorno dopo dolori lancinanti fino alla spalla.

Allo scoccare delle terza settimana (si dice così, no?) mi decido a prendere provvedimenti.
Passo in farmacia:
- Mi fa male il polso: che può essere?
Dà un'occhiata alla pupa nel marsupio, come se stesse identificando un criminale.
- E' lei.
- Come "lei"?
- E' una tendinite che viene molto spesso alle madri. Ho un'amica che ha lo stesso problema: dipende da come prendi la bambina.
- Ok. Che posso fare?
- Ti dò una fascia elastica per tenerlo fermo.
- Grande, eh! Che io ho le mani grandi. Extra-large se c'è.
- Ti dò una media: deve essere stretta se no non serve a niente. Aspetta: misuriamo il polso per essere più sicuri. Va bene una mdia.
(Sì ma io i polsi li ho fini, le mani grandi. Ve l'ho detto o no?)
Infatti quella fascia elastica mi strizzava tutte le dita, che dopo due minuti diventavano paonazze e gonfie per il ristagno dei liquidi e iniziavano a pulsarmi dolorosamente.
E non parliamo della tortura che era infilarla e sfilarla almeno 10 volte l'ora, ogni volta, cioè, che avevo a che fare con acqua/pappa/vomitini/creme per il culo.
Risultato: il mio tendine è uscito allo scoperto. Ormai riuscivo a vederne la linea gonfia che correva lungo il mio avambraccio, dal pollice al gomito. Inutile dire che il dolore era, se possibile, quadrulpicato.

Ma perchè non sei andata dal dottore? Mi chiederete.
Per un sacco di ottime ragioni.
  1. Perchè sono pigra.
  2. Perchè gli orari della mia dottoressa non sono troppo compatibili con quelli della pupa.
  3. Perchè ogni volta che mi ci reco perdo una giornata intera in sala d'attesa a litigare con agguerrite vecchiette sul diritto di precedenza dovuto ai portatori di invalidità a qualsiasi percentuale, informatori farmaceutici, che passano uno ogni due pazienti, e furboni che si portano i bambini appresso solo per saltare la fila, senza contare quelli che: "io devo farmi fare solo una ricetta", e si imbucano, per poi restare dentro mezz'ora, mentre da fuori li senti che: "Oh, carissima! Quanto tempo! E Giovanna come sta? E Piero? E Andrea?". Devo decidermi a cambiarle dottoressa.
  4. Perchè tanto già lo sapevo che mi avrebbe compilato un'impegnativa per un'ecografia, prescritto un antidolorifico e congedato in due minuti e mezzo (non sono mica una paziente storica, io: cosa pretendo, di rimanere dentro due ore a ciacolare?)
E così ho ripiegato sul santo Google, che in quattro e quattr'otto mi ha prescritto:
  • steccare il braccio
  • pomata antinfiammatoria
  • evitare movimenti invalidanti (come per esempio il sollevamento pupa, ma come si fa? Io devo praticarlo un numero di volte variabile dalle 20 alle 40 al dì!)
  • eventualmente impacchi di ghiaccio per non più di 10 minuti al giorno.
Perciò ho riesumato da non so neanche dove la mia polsiera, cimelio delle mie sortite coi pattini (acquistata con grande lungimiranza dopo essermi rotta il polso cadendo scioccamente), ho delegato a Master l'acquisto della pomata, e ho elaborato piani di riserva per ovviare all'inutilizzo del braccio infermo. Come per esempio mettermi dalla parte opposta della carrozzina quando addormento la pupa, che, ricordo, nel suo scivolare verso l'oblio del sonno, ha bisogno di ancorarsi alla mia mano da smaneggiare, operazione che ultimamente, lungi dal procurarmi sollievo, era fonte di infinite sofferenze, soprattutto perchè la mia amorevole creatura, sangue del mio sangue, quando è molto nervosa ha l'abitudine di afferrarmi le dita e di storcermele con malagrazia. Con la sinistra ci mette un po' di più a dormire, ma il mio polso è al sicuro.
E io sto esercitando l'emisfero destro del mio cervello alla collaborazione (fosse per lui, delegherebbe tutto al sinistro: vatti a fidare degli emisferi!).

Va be', dopo questo interessante aggiornamento, non mi rimane più tempo per altre storie, che mi riservo di propinarvi più in là...
Siccome in questi giorni di torpore mentale e fisico sono in vena di foto, l'altro giorno che razzolavo sul letto con la pupa presa dalle sue costruzioni gommose, ho realizzato una serie di interessantissimi scatti, tipo questo, e mi sembra il minimo renderli noti al grande pubblico, prima di cestinarli.

Ma prima di concludere, come in ogni storia che si rispetti, ci vuole la morale (o amorale?).

Dunque, la morale è:
Non ti gloriare dei tuoi polsi fini
prima di avere avuto bambini:
quando mamma diverrai
tutto sul polso scaricherai,
l'onere della maternità
tutta sul tendine tuo graverà.
No, dico: qualcuno ha visto da qualche parte il mio intelletto?

5 commenti:

  1. Buongiorno cara! Mi dispiace tanto e capisco perfettamente il tuo dolore, perchè anch'io soffro di tunnel carpale, e i formicolii notturni sono molto, ma molto, fastidiosi.
    Se fai un pò di terapia appropriata, ti aiuta a stare meglio.
    Ti mando un bacione grande :)))))

    Raffa

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  2. Ma perchè non mi sembra enorme la mano?! @__@

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  3. Lascia perdere google però! A me a gennaio faceva male il braccio sinistro (sempre di pargoli si tratta) e con google mi ero convinta di stare per avere un infarto...Comunque, spero che ti passi presto il dolore.

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  4. povera Susa col braccio dolorante!
    a me d'estate (chissà perchè sempre d'estate poi, boh!) mi torna sempre al tendine d'Achille e per quanto doloroso sia (moltomolto) non potrei immaginare te che lo devi usare comunque :( forza emisfero destro, non abbandonare la mia Susa! in questi giorni invece un gonfiore alla falange dell'indice destro, non penso mai d'aver puntato il dito contro nessuno, piuttosto sul mouse centomila volte il giorno!

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  5. @Raffa: e quale sarebbe la terapia da fare? (la posso fare anche da casa?)

    @Gnappetta: ci sta che sono io ad avere il complesso delle mani grandi. Dillo a mio fratello, allora, che a te non sembrano enormi!

    @6cuori: tendinite anche per te?

    @Dani: a ognuno le sue sindromi. Ma tutti acciaccati siamo?

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