sabato 12 marzo 2011

WWW.telefonoamico.suster.it


Il momento della giornata che preferisco è la sera, quando addormento la pupa, stravaccata sul divano in camera, io, nella semioscurità, stravaccata sulla mia pancia lei, a massaggiarmi le mani, ah, che goduria. E intanto il dondolio delle mie gambe ha il potere di esercitare anche su me stessa il suo ipnotico effetto. Riesco a scuotermi a fatica dal torpore per alzarmi di lì e infilare lei nella carrozzina, ma nel frattempo la mia mente ha finalmente modo di spaziare libera e leggera sui pensieri accumulati e messi da parte nel corso della giornata, per mancanza di tempo e concentrazione.
E così iersera vagavo ancora per i recessi dei miei pensieri interrotti ed era un poco come sognare, ma più razionale e rivedevo alcuni episodi e traevo conclusioni e facevo progetti e programmi e immaginavo realtà differenti. Mi appunto frasi e pensieri da utilizzare a momento debito, che mi scorderò tra poco, con l'ondata di cecagna che avanza. E dice il tg che in Giappone hanno le case antisismiche, ma che non servono a niente se arriva lo tsunami. Bella fregatura. Mi sovviene a tratti la telefonata da poco conclusa, che richiama alla mia memoria altre telefonate più o meno simili avvenute nel recente o meno recente passato.
Dovrei aprire una linea amica: raccontate i vostri problemi a Suster. Venghino venghino signore e signori! Non vi accalcate che qui ce n'è per tutti, rimanete in linea dopo il segnale acustico, non riattaccate per non perdere la priorità acquisita, verrete messi in contatto al più presto con la vostra analista di fiducia.
Risolvo problemi, infatti in un'altra vita mi chiamavano Wolf, accomodati amico, collega, parente o conoscente che tu sia, sono qui per ascoltarti, per aiutarti, ti solleverò dalle paure e dalle ipocondrie, dalle ossessioni e dalle tue manie, il numero lo conosci, chiama e ti sarà risposto.
Amico, sei in piena crisi ormonale? Nevrosi epocale? Malanno stagionale? Stasi esistenziale? Paranoia generazionale? La tua Lei ti ha lasciato? Il tuo Lui ti ha tradito? Non sai più se la ami? Non sai più chi sei? Non sai quel che vuoi? Non vuoi quel che sai? Non hai ciò che cerchi? Sei stanco di cercare? Sei stanco di aspettare? Sei confuso e infelice? Lei non ti ama? Lui non ti merita? Lei vuole te e tu vuoi un'altra, l'altra ti vuole ma non puoi lasciare lei? Ragazzi, c'è Suster!
Suster, pronto? E bla bla bla. Pronto Suster? E bla bla bla.
Suster ascolta, pondera, riflette, risponde, medita e si fa alla grande gli stracazzi altrui.
E intanto sballottola sua figlia nel marsupio con l'orecchio incollato al cellulare che nel mentre le frigge 10.000 neuroni al secondo. Che la linea fissa non ce l'abbiamo, no, non l'abbiamo installata, non è che non ci abbiamo pensato, è venuto pure l'omino di Infostrada, ma poi ha visto e se n'è andato senza neanche avvisare. Dopo un mese senza notizie chiamiamo il centro assistenza clienti per avere aggiornamenti sulla cosa e ci dicono che il tecnico è passato, sì, ma non ci ha trovato in casa, e così ha pensato bene di non tornare mai più. Va be', ma può venire un altro giorno a installare la linea? No, perchè casa vostra non è allacciata. Ma è proprio per fare l'allaccio che vi ho chiamati. Si ma non si può perchè manca proprio il cavo. Ah, ok, allora niente, come si fa per internet? Con le chiavette. Va be' pazienza.
Allora linea amica via satellite, viva il ventunesimo secolo, che ci ha donato il cellulare, sia lodato il navigatore satellitare, rendiamo grazie a Facebook, la domenica si va pure a Messanger, Oh my Google, che sei in the Skype! Suster non scappi. Suster dove credi di andare. Guarda che non puoi fare come ai bei tempi andati, che ti bastava staccare il telefono: ora ti arrivano i messaggini " ti ho cercato alle ore". E se non mi rispondi ti mando pure un SMS "Ti devo parlare è urgente".
Allora vagonate di confidenze, mentre io rimesto la zuppa con la  destra a casaccio che mi si attacca tutta al fondo della pentola, perchè sono al telefono da 2 ore e mezza, e la pupa strilla. Senti va bene se ti richiamo dopo ok? Anzi no, richiamami te che non ho credito, no aspetta che hai, Wind? Ah vabbè tanto ci ho i minuti gratis (gratis un par di palle li pago 6 euro al mese, che almeno io li sfrutti tutti e 200!).
Ieri la pupa mi ha sbavato un poco nel cellulare ed è deceduto il microfono, non si sente più la voce di Suster, ma Suster sente la voce dell'interlocutore: pronto pronto? Suster non ti sento. Pronto pronto? Evvabbè dai, tanto siete voi che dovete parlare. L'analista ascolta e al massimo piglia appunti sul suo tacquino. Magari ne approfitta anche per farsi una pennica sul suo lettino, che la linea amica non ha bisogno del paziente in loco. Ma no, ti messaggio: chiamami stasera sul telefono di Hasuna, tanto lui guarda Aljazeera e la pupa dorme. Va bene a stasera.
Ma dai, Suster, vedi che ti chiamano perchè sanno che con te si possono confidare, perchè sai ascoltare, perchè hanno stima della tua saggezza e si aspettano preziosi consigli.
Mmmm... -fa l'altra parte di me- Ne sei proprio sicura? O non sarà piuttosto perchè sei lontana? Tu sei estranea al loro mondo, qualcuno che guarda le cose da fuori e con distacco. Raccontarti i loro problemi è come andare dallo psicologo: un estraneo con cui l'assenza di legami affettivi ti permette di abbandonare inibizioni e pudori. Ma no, che c'è il legame affettivo nel mio caso. Eh, però il giorno dopo, passato il momento nero, come sempre accade dopo che dai sfogo al peggio di te, non hanno da guardarti in faccia, sentendosi un poco idioti, vergognandosi per la debolezza dimostrata. Ma no, che assurdità. Siamo esseri umani, capita a tutti un momento buio. Allora dimmi perchè poi, quando dopo settimane ti fai viva timidamente per sapere se stanno bene, com'è andata a finire la cosa, cascano dalle nuvole. Quale? Cosa? Ah, ti riferisci a quello! Ma, no, era un momento così. E tu, scema, che stavi lì a preoccuparti.

- Hasuna, ma secondo te perchè chiamano tutti me quando sono in crisi?
Emerge per un attimo dallo sprofondo delle bombe sulla sua città, dei morti e dei feriti, dei comunicati stampa che promettono nuovi bagni di sangue, città rase al suolo, rappresaglie spietate.
- Perchè ti vedono come una che nella sua vita è riuscita a fare tutto bene.
Saggio Hasuna, solletica la mia vanità.
Certo: SuperSuster con una vita completamente realizzata.
A parte che professionalmente è un disastro, a parte che ci ha messo nove anni a pigliarsi una laurea in qualcosa che non le servirà a niente, a parte che non  riesce a  vedersi collocata in alcun modo come membro attivo e produttivo della società, a parte che non le hanno preso neanche la bimba al nido perchè non lavora (Suster, non la bimba). Magari, signora, la prossima volta che inoltra la domanda, per avere più possibilità di rientrare in graduatoria può riprendere a lavorare. Sì, ma io non ce l'ho un lavoro. Certo certo: potendo ci tronerei, peccato che... come spiegarlo? Non ce l'ho, sono disoccupata, in cerca di occupazione. Sì ce l'avevo, ma poi l'ho perso, ed ero incinta di quattro mesi e... ma perchè sento la necessità di giustificarmi con questo impiegato che lo stipendio ce l'ha assicurato a fine mese? Ma soprattutto: se non so dove lasciare mia figlia almeno una mezza giornata, come faccio a cercarmene uno, anche sfigatissimo, di lavoro?

Insomma, Suster potrebbe considerarsi completamente realizzata e appagata. Almeno ha un tetto sopra la testa... Dai non fatemi commentare! Restarono senza parole anche i due montatori dell'armadio, che arrivarono a casa il maggio scrso, con me incinta di 8 mesi. Io sempre un po' vergognosa di portare gente in casa.
- Scusate, questa casa è un disastro!
- Eh, vabbè, al giorno d'oggi già è tanto averla, una casa!
- Ma questa mica è casa nostra! Siamo in affitto!
Il pover'uomo mi fece uno sconto sul trasporto e il montaggio del mobile. Chissà cosa deve aver pensato di quella derelitta col pancione, che metteva al mondo una creatura in quelle precarie condizioni.
Dai, Suster, queste sono quisquilie. Lo sai bene che non sono i beni materiali a far sì che una persona si senta realizzata o meno.
C'è la famiglia!
Eh già, come quando Hasuna torna a casa la sera, e io non vedo l'ora di mollargli per un po' il tenero fagotto frutto del nostro amor. E lui accende la tv e si siede.
- Allora, Hasuna com'è andata oggi?
- Cazzo, questa barabola non funziona!
- Hai mangiato?
- Gheddafi, quel bezzo di merda, ha bombardato ancora la mia città.
- Mmm. Vieni pupa andiamo di là. Hasuna metto a letto la pupa e poi preparo la cena.

Dai Suster: si vede che da fuori la gente ti vede serena e soddisfatta. Sei un bunto di riferimento... ehm: un punto di riferimento!
Sì, certo, a parte quando sclero e rischio di uccidere mia figlia.

Ma cosa vuoi di più dalla vita: hai due gatti!
E poi c'è lei: la pupa.

Così ragiono e sragiono la sera, mentre addormento lei.
Mi alzo dal divano e la infilo nella carrozzina.
E' vero. Sono davvero una donna fortunata!

8 commenti:

  1. Peccato non avere il tuo numero, altrimenti ti avrei chiamata per ascoltarti parlare, zitta zitta, almeno un'oretta!!! :))
    giuppy

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  2. Eh eh! Cara Giuppy, apprezzo tanto , ma tanto davvero il tuo pensiero, ma certi dati meglio non pubblicarli, che poi la linea amica rischia un collasso e a me tocca pure assumere una segretaria che mi smisti le chiamate! ;)
    Io sono una professionista talmente brava che riesco ad autoanalizzarmi qui, attraverso queste pagine che scrivo, che vi ringrazio di leggere, perchè la condivisione è parte integrante della terapia!

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  3. suster...ti devo parlare...è importante...hihihihihi

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  4. Suster, ma lo sanno che parte integrante e necessaria della terapia è la frustrazione di dover pagare???? Casomai diglielo ;D

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  5. Infatti stavo pensando di mutare il prefisso 328- in 199-...monetizzo monetizzo!

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