giovedì 3 marzo 2011

Una stagione: l'inverno

Oggi Google mi informa che a Pisa la temperatura esterna è di 4°C, che insomma, da queste parti ai primi di marzo non è poca roba; mi informa poi che nella giornata di oggi si prevedono acquazzoni.
La primavera non mi è mai sembrata così lontana, ma le ore di luce, che oramai si stiracchiano fino a sera, concedendomi tramonti più lunghi e colorati di qualche mese fa, mi rassicurano del fatto che questa reclusione forzata, che sta mettendo a durissima prova i miei nervi già assai provati, forse non durerà ancora tanto.
Pisa sembrerebbe una città innoqua, protesa con le sue propaggini verso il mar Tirreno, protetta a tergo dai monti Pisani, sprofondata com'è nella pianura alluvionale del corso terminale dell'Arno, che l'attraversa placido e fangoso. Ogni tanto gonfia le sue acque con arroganza, si solleva fino a sfiorare il margine inferiore delle spallette, i muriccioli che corrono lungo i suoi argini, ma poi ritorna a d abbassarsi stanco, proseguendo il suo lento scorrere verso la foce. Pisa sembrerebbe innnoqua, dicevo, eppure quando soffia il vento qui (Maestrale? Tramontana? Scusate ma non me ne intendo), vi assicuro che soffia!
Io verifico i cambiamenti del clima e della stagione dall'alto modesto della mia terrazza.
Questo inverno è stato diverso per me dai precedenti: è stato il primo inverno che ho trascorso con la pupa. Molta casa, poche sporadiche passeggiate, niente malanni fortunatamente.
Il mio inverno l'ho osservato per lo più riflesso nella visuale che mi offre questo pezzetto di città: i tetti, le montagne sullo sfondo, che quando c'è foschia diventano invisibili, quando il gelo la spazza via tornano ad essere vicinissime e nitide, e a inviarci quella loro aria di neve che arriva con ogni folata di vento. E la neve si vede anche sui costoni e sulle cime dei monti, in lontananza.
Qui a valle una nevicata è un fatto quanto meno inusuale, e quando arriva entriamo tutti nel pallone. Fortuna che dura poco.
Il nostro inverno è per lo più umido, piovoso, variegato e capace di ragalarci mirabili performance di luminosità.
Come quando il temporale decide di prendersi una pausa caffè, e spossato allarga le sue nubi a qualche coloratissimo raggio di sole, che tinge tutto di una veste dorata.

Ecco il mio inverno, dalla terrazza di casa:






Questo post partecipa alla rubrica proposta da Kosenrufu mama "Una stagione: l'inverno".

2 commenti:

  1. tempo schifidissimo anche qui...triiiiiiiste..non ne posso più voglio il sole ed il bel tempo!!!!!

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  2. grazie per le tue parole, ti ho scritto anche da me.

    Troppo forte il titolo del blog e la tua originalissima descrizione! E' bellissima!
    Bella anche la foto del tuo inverno...
    mi piace qui...tornerò presto =)

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